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ABBIGLIAMENTO
Casco:
Nolan
N102
Giacca:
Tucano Urbano 'Spring Anorak'
Guanti:
Tucano Urbano
'Spring Hector'
Pantaloni:
Tucano Urbano 'Panta Canvas'
Stivali:
Oxtar
'Urban'
 · APRILIA SCARABEO 500
27/04/06
ANTEPRIMA SU STRADA
pag. 1/1

Dopo la presentazione a sorpresa al Salone di Milano, eccoci alla presentazione stampa della versione 'slim' di Scarabeo 500, modello che affianca la conosciuta versione, ora denominata GT.
Aprilia continua quindi nell'opera di 'smagrimento' della propria gamma maxiscooter, iniziata con Atlantic 500, sostituito lo scorso anno dall'Atlantic 500 Sprint.
Una mossa che deriva dalla considerazione che uno scooter, anche se maxi, non deve perdere le doti di agilità nel traffico, pur mantenendo la possibilità di un impiego turistico a medio ed ampio raggio.
Condizioni che Atlantic Sprint e 'nuovo' Scarabeo sono sicuramente in grado di svolgere al meglio, pur rinunciando all'opulenza delle precedenti versioni.
Impreziosito dal marchio Scarabeo, famiglia di modelli 'aristocratici' e icona del 'classico-moderno' nella gamma Aprilia, il nuovo 500 reinterpreta il concetto di scooter potente, ma agile e compatto introdotta dal Piaggio Beverly 500. Modello che fornisce la base telaistica e propulsiva, su cui i tecnici veneti hanno sviluppato un progetto indipendente, destinato ad un target di utenti più esigenti.

LINEA/DOTAZIONE
Se il GT 500 aveva lasciato molti utenti perplessi per via di forme abbondanti e forse eccessivamente retrò, questa nuova versione centra in pieno il concetto di classico hi-tech con forti richiami sia agli stilemi tipici di Scarabeo, come l'ovale del fianco sottosella e lo scudo anteriore, che al mondo motociclistico con l'importante faro anteriore e il posteriore sfuggente quasi in stile street-fighter.
Complessivamente un design molto equilibrato che farà invecchiare velocemente molti concorrenti.
La cura del dettaglio e la ricercatezza di alcune soluzioni come gl'indicatori di direzione anteriori e il gruppo ottico posteriore si alternano ad altri forse meno riusciti, come l'anonimo cruscotto o il plasticoso filtro aria esterno.
Bella la piastra coprimarmitta, finalmente in grado di non mortificare il silenziatore cromato.
La qualità dei materiali, delle finiture e degli accoppiamenti è invece quasi ovunque di primo livello, fatto salvo il tappetino pedana non del tutto stabile.
Per la prima volta uno Scarabeo è dotato di sottosella, fra l'altro molto ampio, sfruttabile e rifinito, in grado di ospitare un casco integrale o una valigia rigida in formato A3. Risultato ancor più rimarchevole se si considera la snellezza del retrotreno, ma non certo per le ruote alte, visto che la posteriore è da 14" (come nell'Atlantic Sprint).
Simbolico il vano retroscudo, apribile dal blocchetto d'accensione, mentre per la sella è previsto addirittura un telecomando inserito nel portachiavi che controlla anche l'antifurto con sensore di sollevamento e sirena ad integrare l'immobilizer.
Apprezzabile anche l'idea del parabrezza regolabile, ma le dimensioni contenute e l'utilizzo di sporgenti sostegni metallici non lo fa apprezzare del tutto.
La strumentazione offre le funzioni fondamentali, anche grazie al display digitale e non manca del livello carburante e relativa spia della riserva. I comandi al manubrio derivano dal precedente modello e ne conservano le doti di funzionalità, anche se nell'azionare gl'indicatori di direzione, manca un qualunque riscontro acustico-tattile, richiedendo la verifica visiva delle spie luminose. Come in tutti i 500cc di origine Piaggio manca il freno di stazionamento.
Al centro del tunnel, protetto da uno sportello in plastica con serratura, si trova il tappo del serbatoio carburante con capienza di 13,2 litri.
Incredibile la leggerezza con cui si solleva sul cavalletto centrale, veramente a prova di fanciulla. Agevole, anche stando in sella l'uso di quello laterale, con blocco motore di sicurezza.

CICLISTICA
Deriva in modo evidente dal Piaggio Beverly, anche in virtù delle economie di scala garantite dall'appartenenza al gruppo Piaggio.
Ma questo non vuol dire che sia una copia identica, i progettisti di Noale sono infatti intervenuti apportando una serie di modifiche, come l'inclinazione del cannotto di sterzo e l'attacco del propulsore per ottimizzarne la dinamica. Cambiano anche freni, forcella e cerchioni.
Il telaio è sempre un doppia culla con il propulsore in funzione oscillante, abbinato al forcellone sul lato destro e sostenuto da un doppio ammortizzatore regolabile su 4 posizioni per 100mm di escursione. Poco meno della forcella teleidraulica con steli da 40mm che arriva a 103mm.
Le ruote sono da 16 pollici all'anteriore con pneumatico tubeless Pirelli GTS 110/70 e da 14 pollici dietro con 'gommone' da 150/70, sempre Pirelli. Data la disparità di diametro dei cerchi, come per il Beverly 500, è più corretto definirlo 'ruota alta', al singolare!
La frenata è di tipo combinato e utilizza due dischi anteriori da 260mm e uno posteriore da 240, con pinze Grimeca. La leva sinistra comanda un disco anteriore e quello posteriore, mentre quella destra il secondo disco anteriore, il tutto gestito da una valvola ripartitrice, che ne ottimizza il funzionamento.
Purtroppo non è prevista, almeno per il momento una versione dotata di sistema antibloccaggio ABS.
Il peso è contenuto in 189kg, l'interasse arriva a 1535mm e la lunghezza massima a 2263mm per una larghezza, al manubrio di 765mm. Abbordabile l'altezza sella a quota 780mm.

PROPULSORE
Minime in questo caso le differenze con il Beverly, anche a livello estetico, visto che si è abbandonato il carter trasmissione utilizzato su Scarabeo GT per uniformarsi a quello Piaggio.
I dati caratteristici sono quindi quelli degli ultimi propulsori Piaggio Master 500 omologati Euro 3.
Potenza massima 29kW a 7500giri e coppia di 43Nm a 5500giri. Alimentazione ad iniezione elettronica, raffreddamento a liquido, distribuzione a quattro valvole con albero a camme in testa.
Cambio a variazione continua con frizione a 5 massette.

TEST SU STRADA
Difficile tenere gli occhi attaccati alla strada, visti gli splendidi panorami che catturano lo sguardo da Rapallo a Portofino e dintorni, località dove si è svolto il test e fra le più belle del nord Italia.
Non è proprio il caso di cercare differenze rispetto allo Scarabeo GT, si tratta di un veicolo completamente diverso, semmai confrontabile con il più volte citato 'ruota alta' di mamma Piaggio.
Rimarchevole sin dal primo impatto la sensazione di leggerezza, anche nelle manovre da fermo, premesso che si sta sempre parlando di 190kg, valore elevato in assoluto, ma record nella sua cilindrata.
Si assume una posizione 'motociclistica' leggermente inclinata in avanti, con manubrio ampio e sollevato, di stampo turistico e dal buon controllo. Le gambe hanno spazio a sufficienza e i piedi hanno spazio a sufficienza per cambiare posizione di tanto in tanto. L'altezza minima richiesta è nell'ordine del metro e settanta.
Il motore romba corposo e rapido nel salire di giri, come le ultime versioni testate, i borbottii e le vibrazioni dell'utilizzo sotto coppia sono un lontano ricordo, tanto che non sembra di avere a che fare con un monocilindrico di tale cubatura. Almeno fino a che non si spalanca l'acceleratore! Dopo uno spunto da fermo solo discreto (per evitare sgommate indesiderate...) la progressione si fa via via più decisa e non c'è rettilineo ligure che gli resista. Un test più approfondito richiederà sicuramente lunghe percorrenze autostradali, meglio ancora se nella 'terra promessa' germanica, dove non ci sono limiti di velocità.
Del resto il rapporto peso/potenza è di 6,5kg/kW, un valore superiore anche allo sportivissimo Gilera Nexus 500, tanto per capire che le prestazioni in ripresa ed accelerazione sono da riferimento.
La mano d'oro dei telaisti Aprilia ha fatto fare al telaio del Beverly un deciso passo in avanti per facilità ed omogeneità di guida, anche se in ingresso di curva non si può considerare del tutto neutro, ma sto cercando il cosiddetto 'pelo nell'uovo', visto che la guida è sempre sicura e gratificante, sia negli stretti tornanti che in curve a medio raggio. Fra l'altro l'angolo di piega è più che discreto prima di arrivare a strisciare il cavalletto. Notevolissima anche la maneggevolezza, segno che in città dovrebbe trovarsi a suo agio quasi come un 250cc.
Complimenti per l'azione dei freni: utilizzando la sola leva sinistra si decelera già in modo progressivo e consistente, mentre premendo anche la leva destra gli spazi d'arresto si riducono sensibilmente, pur senza arrivare al bloccaggio. caratteristica particolarmente gradita.
Peccato per l'assenza dell'ABS, soprattutto in caso di frenato improvvise, magari su fondo scivoloso, che ne avrebbe fatto uno fra gli scooter dalla frenata più efficace.
Limitata, come prevedibile la protezione dagli agenti atmosferici, anche se il parabrezza riesce a deviare il grosso dell'aria dal busto e dalla parte inferiore del casco. Peccato come detto per i supporti metallici sporgenti, non il massimo quanto a sicurezza.
Comoda la sella per il pilota anche se il supporto lombare è appena accennato e ben sistemato anche il passeggero grazie al ridotto sbalzo con il pilota e alle morbide pedane, solo leggermente arretrato il maniglione-portapacchi.
L'antifurto elettronico o si odia o si ama, visto che s'inserisce automaticamente ad ogni sosta, dopo 50 secondi.

ACCESSORI
Con una dotazione di serie così completa la lista degli accessori non poteva essere fra le più nutrite, anche se
rispetto alla tradizione Scarabeo mi sarei aspettato di più.
Il bauletto posteriore da 45 litri è infatti piuttosto anonimo e poco integrato nella linea dello scooter a differenza di quanto accade con i modelli GT 125/250/500.
Il parabrezza maggiorato, di così grandi dimensioni e solidale al manubrio, lascia qualche perplessità per la stabilità sul veloce. Ottima invece la capiente borsa tunnel con tasca trasparente portacartina.

COMPETITOR
Al momento si può confrontare solo con il Beverly 500 o il più recente modello da 400cc. In entrambi i casi si avvantaggia per qualità, guidabilità e dotazioni, ad un prezzo assolutamente concorrenziale, considerate le ampie dotazioni di serie.

CONCLUSIONI
Un'interpretazione elegante dello scooter tuttofare, più orientata all'ambito urbano che al turismo di lungo corso, ma anche capace di prestazioni emozionanti, per uno scooter, al limite dello sportivo, anche in frenata.
Pur non risultando inconfondibile come il suo predecessore, non ha perso in sobria eleganza, anzi, sembra anche più aderente ai desideri di chi cerca uno Scarabeo 250 maggiorato o uno scooter che assomigli il più possibile ad una moto.
Comodo anche per due, con sufficiente spazio per i bagagli offre una limitata protezione atmosferica, anche se il parabrezza consente di tenere medie elevate senza affaticarsi troppo.
Un cattivo cliente per il cugino Beverly, già in calo di consensi ed un potenziale best seller, con pochi concorrenti diretti ed un prezzo invitante.

Testo: Fabrizio Villa
Foto: originali Aprilia


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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