Nella splendida cornice del Parco dei Castelli Romani
si è svolta la presentazione della versione 2002
dello Scarabeo 125/200.
La scelta della capitale non è stata casuale, perché
proprio lì si è determinato il successo
di pubblico del primo scooter a ruote alte di Aprilia:
lo Scarabeo 50cc. Siamo nel 1993 e il nuovo modello, che
coniuga sapientemente linee retrò e immagine moderna,
diviene rapidamente un oggetto di culto, dapprima fra
i giovani e poi in tutte le fasce d'età, con una
forte componente femminile.
Da allora la gamma si è allargata e oggi comprende
due versioni da 50cc a due tempi, una da 100cc a quattro
tempi e la versione oggetto di questa presentazione, nelle
cilindrate di 125 e 200cc.
Dopo 500 mila pezzi venduti, Scarabeo è un 'brand'
importante in casa Aprilia, quasi un prodotto a se stante,
che vuole esprimere, come recita la raffinata cartella
stampa, un concetto di classico-moderno. Una gamma di
modelli con una fisionomia ed una filosofia anche, che
tende a staccarli dall'esasperata competizione del mercato,
fatta a volte di modelli troppo uguali.
Pur con funzionalità diverse, possiamo trovare
analogie di posizionamento strategico con il prodotto
Vespa, due marchi che ben esprimono lo stile italiano
nel mondo e che infatti si stanno lanciando alla conquista
dei mercati stranieri, Stati Uniti in testa.
Torniamo alla conferenza stampa, condotta da Giuseppe
Boni direttore business unit Aprilia, e alla vera novità
della giornata: lo Scarabeo GT.
Non ci aspettavamo certo rivoluzioni, e infatti la sostanza
rimane quella, indovinata, del modello presentato nel
1999, eppure sono state introdotte oltre 40
modifiche, in gran parte di natura estetico/funzionale.
Quella che più spicca è l'inedito
cupolino in tinta con la carrozzeria e con paramani
integrato, ha una misura intermedia e per questo ripara
da freddo e pioggia senza ostacolare l'utilizzo estivo
pur fornendo sempre un valido riparo aerodinamico. Il
telaio è stato reso più rigido, sono stati
montati contrappesi al manubrio per annullare le vibrazioni,
una nuova mascherina anteriore, la sella con nuovi materiali
e impunture, il coprimarmitta brunito, le grafiche del
cruscotto ed un originale accostamento di plastiche lucide
e opache. Il modello da 125cc poi, guadagna il telaio
della versione maggiore, per una superiore stabilità
sul veloce.
Di serie su tutta la gamma il baule
posteriore da 52 litri, che sopperisce alla mancanza
di un vano sottosella, un simpatico impermeabile ed un
portachiavi con il nuovo marchio.
A differenziare il modello 'light' da quello GT, la mancanza
del cupolino che viene però sostituito da due parabrezza,
alto e basso da utilizzare a seconda delle esigenze. I
prezzi sono leggermente inferiori alle precedenti versioni
e cioè: 3.550 Euro
per le versioni da 125cc e 3.900
Euro per quelle da 200 che, precisiamo, misura
'solo' 176 centimetri cubici.
A questo punto, guidati dal 'dakariano' Beppe Gualini,
via per un test su strada di circa 60 km, costeggiando
i laghi di Nemi e Albano, e le cittadine di Frascati e
Rocca Priora. Purtroppo il meteo non è stato dalla
nostra, vista la pioggia battente
che ci ha accompagnato per tutto il percorso.
Proprio la pioggia e la strada viscida hanno permesso
di constatare la validità della soluzione ruote
alte, garante di una tenuta di strada ed un feeling con
il mezzo, di prim'ordine. Qualità che hanno fatto
definire lo Scarabeo, fin da subito, 'moto
automatica', ed in effetti la posizione di guida,
la solidità della ruota anteriore e l'impostazione
delle 'pieghe' ricorda molto la conduzione di una motocicletta.
Il motore da 176cc, nonostante
fosse ancora da rodare, si è dimostrato piuttosto
prestante sin dai bassi/medi regimi e con un breve lancio
abbiamo raggiunto i 120 km/h indicati, avendo ancora qualcosa
da esprimere, magari in una situazione 'più asciutta'
e con meno curve a rincorrersi.
Il passo del gruppo, si è comunque sempre mantenuto
elevato, con i tester dei vari magazine a rincorrersi
ad ogni curva...
Le sospensioni morbide assorbono bene buche ed avvallamenti,
i freni sono molto progressivi e solo il posteriore arriva
al bloccaggio, ma solo pinzando senza riguardi su fondo
sdrucciolevole.
La posizione di guida è ottima con un manubrio
compatto ed una sella ospitale e non troppo alta da terra.
Insomma, senza voler tirare conclusioni prima dell'approfondita
prova su strada, cui ci dedicheremo a breve, lo Scarabeo
ci è proprio piaciuto e non solo esteticamente
o per la qualità costruttiva al top della categoria,
ma anche e soprattutto per le capacità dinamiche
che concorrono a farne un prodotto 'a parte'.
Qualche difetto veniale siamo anche riusciti a trovarlo,
come la mancanza del contachilometri parziale o la difficoltà
nell'aprire il cavalletto laterale una volta in sella,
ma i tecnici Aprilia erano ben lieti di considerare i
nostri appunti e chissà che la prossima versione...
Per ultima una chicca sul possibile ampliamento, verso
l'alto, della gamma: ci hanno assicurato che ci stanno
già lavorando e nel medio periodo la prima 'moto
automatica' guadagnerà centimetri
cubici e prestazioni, naturalmente CyberScooter
sarà pronto a darvi le news appena saranno disponibili!
Testo: Fabrizio
Villa
Foto: Gigi
Soldano, Fabrizio
Villa
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