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ABBIGLIAMENTO
Casco:
GIVI
'HPS 10.4 Air'
Giacca:
AXO
'Chill'
Panta:
Spidi
'J&K'
Guanti:
TUCANO URBANO
'Nero di seppia'
Stivali:
XPD
'X-combat'

 

 · Honda FORZA 250 X
02/04/07
PROVA SU STRADA

Poco meno di 3000km percorsi, per buona parte nel tour in Slovenia e nei trasferimenti autostradali, oltre al consueto andirivieni urbano.
Un test probante dunque, per un veicolo che fa dell'eleganza e della piacevolezza d'uso, più che del prezzo, gli assi da 'calare' sul mercato.
La prova ha riguardato il modello 250 X, unica versione attualmente disponibile in Italia, visto che l'ancora più esclusivo 250 EX non viene, purtroppo, più importato (ne potete leggere il test anteprima pubblicato nei giorni del lancio commerciale in Italia).

PER CHI
Destinato a chi desidera qualità, design e comfort ai massimi livelli, più attento a godersi la vita che alle prestazioni assolute. Sconsigliato però a chi supera il metroeottanta.

PER COSA
In città si muove più agile di quanto le dimensioni facciano supporre, ma il massimo lo offre nel turismo su strade secondarie alla ricerca di stimoli cultural/gastronomici. Senza fretta, se la cava anche in autostrada. In inverno e sul veloce richiede però un parabrezza più efficace.

CONTESTO
Difficile trovare competitor veri, forse l'unico è il Suzuki Burgman 250 S, che ne condivide il design basso/lungo, il manubrio cromato e la capienza dei vani bagaglio, ma non va dimenticato anche il classico Yamaha Majesty 250 (tutti fermi all'omologazione Euro 2). In effetti manca, fra le aziende italiane, un modello all'altezza per finiture, dotazioni e bagagliai (potrebbe forse esserlo un'ipotetica nuova versione dell'Aprilia Atlantic).

DESIGN
Come accennato il design "accucciato" è un'ossessione per tutti i customizer giapponesi e in questo la responsabilità di Honda è più che evidente, basti pensare al capostipite di tutti i maxiscooter, l'indimenticato CN 250, che continua ad essere venduto, con successo, in Giappone e negli Stati Uniti.
Altri 'must' nipponici sono il manubrio cromato ed il piccolo cupolino brunito, tutti elementi che ci fanno capire quanto il Forza sia stato pensato espressamente per il mercato interno.
Per fortuna nostra, e della Honda, l'abbinamento fra l'eleganza delle forme e l'azzardo di cromature inaspettate, crea un mix techno-classico in grado di affascinare anche l'esigente pubblico italiano. Che apprezzerà anche un cruscotto fra i più stilosi e leggibili mai realizzati, oltre a qualità dei materiali e finiture tipicamente 'made in Japan'.
Tre le colorazioni disponibili: Cyber Silver Metallic, Pearl Cyber Black, Delta Blue Metallic.

DOTAZIONI
Una soluzione a cui ci si abitua immediatamente, e a cui non si vorrebbe più rinunciare, è la Smart Card Key, un telecomando che sostituisce 'l'arcaica' chiave d'avviamento. Basta conservarlo in una tasca, magari utilizzandolo come portachiavi per quelle del box o del lucchetto, e avvicinandosi ad un metro dallo scooter si abilitano automaticamente tutte le funzioni. Si può così aprire la sella o il cassetto retroscudo pigiando i relativi pulsanti, oppure avviare il motore ruotando il manopolone centrale ed il canonico pulsante. Una volta arrivati a destinazione, scendendo dal veicolo ed allontanandosi un bip segnala che bauli ed avviamento (con immobilizer) sono disattivati. Soprattutto in viaggio e per chi dimentica sempre qualcosa sotto la sella... è una vera manna. Viene fornita comunque una chiave d'emergenza e una procedura da seguire per l'avviamento, ma in Honda ci assicurano che non sono stati segnalati casi di malfunzionamento (basta cambiare la piletta a tempo debito), del resto è una tecnologia semplice e diffusissima nel mondo auto.
Al centro del retroscudo non troviamo quindi il blocchetto d'accensione, ma un ampio selettore illuminato, per predisporre l'avviamento e inserire il bloccasterzo, oltre a due pulsanti: uno per sganciare la porzione anteriore di sella e uno per il capiente vano anteriore sinistro che si apre a cassetto, peccato che il sistema di blocco intermedio non mostri un funzionamento sempre impeccabile. In un contesto di massima comodità stona la leva per accedere al rifornimento carburante, posta all'interno del cassettone, che va così aperto e chiuso ogni volta. Sulla destra dello scudo troviamo il secondo vano, di volume più ridotto e con apertura a scatto.
Ma veniamo al sottosella che, come per lo Yamaha Majesty è suddiviso in un profondo vano anteriore e in uno che si allunga fino al codone, entrambi foderati in moquette ed illuminati. Vi si possono alloggiare abbastanza comodamente due caschi integrali, anche modulari, oppure una valigia 24 ore rigida, facendo solo attenzione a non porre oggetti voluminosi nel tratto intermedio. La sicura appare piuttosto robusta e la sella rimane sollevata, ma non sarebbe stato male poter sganciare anche la porzione posteriore, mentre i ganci portacasco laterali sono pressoché inutilizzabili.
Manca un portapacchi vero e proprio, al suo posto troviamo lo schienalino del passeggero, che va rimosso volendo montare un bauletto, disponibile anche fra i ricambi originali.
Un elemento non sempre valorizzato quanto dovrebbe è la strumentazione, oltre che per la sua utilità, anche perché è l'elemento dello scooter che guardiamo più spesso. In questo caso invece l'effetto scenografico è da berlina di classe, con strumenti ampi, ben leggibili e perfettamente illuminati. Troviamo tachimetro e contagiri, affiancati da livello carburante e temperatura del liquido di raffreddamento, oltre a spie per indicatori di direzione, luci anabbaglianti/abbaglianti, freno di stazionamento, cambio olio e consenso Smart Card. Nel piccolo display digitale troviamo in evidenza il consumo istantaneo di carburante, poi il contachilometri con due parziali e l'orologio. Manca, inspiegabilmente, la spia della riserva e manca anche, nei vari ripostigli, una presa elettrica a 12volt.
Poco originali nel design, ma ben realizzati, i comandi al manubrio, lo stesso si può dire per gli specchi retrovisori.
Il manubrio nudo, oltre che 'differente', risulta comodo per il montaggio del sempre più diffuso navigatore satellitare o di altri accessori, fra cui il lettore MP3 Honda.
Pratico e sicuro il cavalletto laterale con blocco dell'avviamento, mentre quello centrale richiede uno sforzo leggermente superiore alla media.
Fondamentale in molte occasioni il freno di stazionamento, comandato da una leva dal design discreto, sul lato inferiore destro del retroscudo.

CICLISTICA
La ciclistica è quanto di più classico si possa immaginare: telaio in tubi, ruote da 13 pollici anteriore e da 12" dietro, forcella a perno trascinato con steli da 33mm e doppio ammortizzatore dietro, regolabile (scomodamente) su varie posizioni.
I due freni a disco hanno un diametro di 240mm, e sono comandati dal sistema CBS: in pratica si usa prevalentemente la leva sinistra (agendo contemporaneamente sulla pinza posteriore e su un pistoncino di quella anteriore), tirando la destra quando si desidera la massima efficacia (aggiungendo l'azione dei restanti due pistoncini anteriori). Manca purtroppo l'ABS, appannaggio della sola versione EX.
Le misure sono nella media dei 250 'comfort, con una lunghezza di 2165mm, un interasse di 1545 ed un peso (a secco) di 171kg.

PROPULSORE
Derivato da quello di Jazz e Foresight, è stato uno dei primi ad utilizzare l'alimentazione ad iniezione elettronica e a rispettare le normative Euro 2, ma non si è ancora adeguato all'Euro 3. Non spicca per potenza e coppia massime: 14,3kW e 21,1Nm sono infatti leggermente inferiori alla concorrenza, al contrario i consumi dichiarati sono record: fino a 41km/lit. a 60km/h costanti. Nel test su strada abbiamo avuto ampio margine di verifica e ne parleremo diffusamente.
Il 'cambio' è il consueto a variazione continua, mentre l'evoluto sistema S-Matic è rimasto appannaggio del modello EX.

IN SELLA
La sella a soli 710mm da terra mette a proprio agio chi non ha le gambe lunghe, al contrario, dal metro e ottanta in su non c'è sufficiente spazio sia per allungarle e poggiandole sulla pedana orizzontale le ginocchia risultano troppo angolate (in questo il CN 250 è tuttora insuperato). Lo schienale però è davvero ben conformato, così come il tono dell'imbottitura e anche il passeggero, ha una sistemazione fra le migliori che si possano desiderare, solo un po' troppo rialzato rispetto al pilota. Come tradizione Honda comandi al manubrio, leve e specchi retrovisori sono lì dove ci si aspetta che siano, solo volendo fare i pignoli si potrebbe desiderare una sistemazione più elevata per i tre comandi nel retroscudo.

CITTÀ
Velocità massima 50km/h. Ove indicato 30 o 70km/h.
Inseriamo sempre i limiti di velocità per contestualizzare le prestazioni a quanto effettivamente sfruttabile su strada (compreso anche qualche 'arrotondamento') ed è anche in virtù di questo che parlare di 1-2 kW in più o in meno di potenza non è certo fondamentale. Lo scooter si muove disinvolto, al semaforo lascia indietro senza difficoltà il traffico a quattro ruote e, se non ci s'ingarella, le prestazioni sono equivalenti ai veicoli della concorrenza. Meglio di altri però si comporta la ciclistica che, grazie al baricentro rasoterra e alle ruote di diametro contenuto, sfoggia un'agilità ed una intuitività che rendono più piacevole ogni chilometro percorso. La forcella è sufficientemente morbida per incassare i disastrati asfalti urbani, mentre la coppia di ammortizzatori posteriori sembra più rigida rispetto a quelli 'misurati' a suo tempo sull'EX, anche regolando al minimo il precarico (come si conviene a basse velocità e con un pilota che non arriva ai 70kg). Nel complesso però il comfort, anche grazie all'ottima sella, è pur sempre superiore alla media.
La frenata che si ottiene con la leva sinistra è sufficiente andando a spasso, ma per frenate più decise è sempre meglio utilizzare anche quella destra. La modulabilità è buona ma senza ABS, non è possibile escludere fenomeni di bloccaggio, soprattutto in caso di panic stop o su fondi bagnati e sdrucciolevoli.
Nel traffico più intenso ho notato qualche leggera vibrazione dal gruppo trasmissione, ma lo scooter è stato riconsegnato con oltre 13.000km, quindi 1000km dopo il previsto tagliando di controllo... I rumori provenienti dal cruscotto sono invece riconducibili al meccanismo di scorrimento del 'cassettone', occorre farselo regolare al meglio da un'officina autorizzata.
La protezione aerodinamica è buona fino a metà busto, poi il piccolo cupolino 'modaiolo' mostra i suoi limiti, meglio quindi, soprattutto in inverno, montarne uno maggiorato, peccato che quelli aftermarket, siano tutti troppo alti, offrendo scarsa visibilità in caso di pioggia.
Una nota sull'indicatore del consumo istantaneo: istruttivo nel rendere l'idea di quanto influisce la rotazione del polso destro sui consumi, ma del tutto inutile all'atto pratico.
Con una condotta accorta si percorrono 22-24km/litro, quindi nella media di categoria.

EXTRAURBANO
Velocità massima 90km/h. Ove indicato 70 o 110km/h.
È in assoluto l'ambito più piacevole per muoversi su due ruote, soprattutto in occasione di gite e viaggi, ed è qui che l'equilibrio ciclistico ed il comfort, offerti dal Forza a pilota e passeggero, fanno la differenza. La discesa in piega avviene con una naturalezza che mette a proprio agio i neofiti, offrendo ampi limiti ai più smaliziati. Che siano tornanti o curve a medio raggio tutto riesce bene al primo colpo e senza impegno, anche le sospensioni, una volta regolate in base al carico, offrono un comportamento omogeneo e la frenata è potente e modulabile in base alle necessità.
Come detto il motore è un buon passista, silenzioso, vibra poco e ha spuntato pendenze del 25% con due persone a bordo e bagagli per una vacanza. Non si può negare però che in salita o in occasione di un sorpasso, qualche kW in più non guasterebbe.
In questi frangenti si rimpiange l'abbandono (in Italia) della versione EX che, in modalità 'sport' o selezionando una marcia più corta, offre accelerazioni ed uscite di curva più briose. Lo stesso vale per l'apporto dell'ABS in frenata.
Il discorso sulla protezione è più o meno lo stesso fatto in ambito urbano: lo scudo è protettivo, ma il cupolino va meglio per fare bella figura sui depliant, che per riparare da pioggia e vento.
Mediamente i consumi migliorano e i 25/27km/litro sono realistici, ma anche in questo caso non fa meglio della concorrenza.

AUTOSTRADA
Velocità massima 130km/h, meno ove indicato e in caso di pioggia.
Un 'quarto di litro' è sempre un po' al limite in autostrada, ed è in questo caso che anche uno o due kW in più farebbero comodo. In condizioni ottimali si raggiungono 135km/h indicati, ma più spesso si fatica a superare i 125 e nei lunghi falsopiani o con vento a sfavore, come abbiamo trovato nelle autostrade slovene e croate, si scende anche a 100km/h.
Occorre quindi prendersela comoda, si apprezzerà l'ottima sella a disposizione, la migliore mai provata sia per pilota che per passeggero, e si sentirà meno l'esigenza di un parabrezza maggiorato. Anche il passeggero risentirà meno della posizione 'soprelevata' e avendo un sistema interfono si potrà conversare con minori disturbi.
Sul dritto la ciclistica, pur improntata alla maneggevolezza, è sempre rigorosa, mentre i curvoni presi allegramente possono generare qualche leggera oscillazione, ma solo viaggiando alla massima velocità, fenomeno che si riduce precaricando l'ammortizzatore e alla presenza del passeggero.
A velocità costante l'indicatore di consumo risulta più leggibile, ma pur sempre ottimista. Sfruttando il propulsore sempre al massimo è inevitabile che i consumi ne risentano, scendendo a 20/22km/litro, riducendo l'autonomia e facendo un po' peggio dei competitor.

CONCLUSIONI
Esteticamente molto gradevole, costruito e finito con cura, vanta dotazioni e bagagliai da primo della classe, in più offre l'esclusiva della Smart Card Key, che ancora rimpiango...
Passa quindi a pieni voti l'esame statico e anche le performance della ciclistica sono di ottimo livello, in particolare per la confidenza che sa offrire fin dai primi metri. Piacevolezza e sicurezza di guida, coadiuvate da sospensioni efficaci, ma non troppo rigide e da freni potenti e modulabili.
Il comfort invece oscilla da una sella 'dieci e lode' ad un cupolino 'insufficiente', con qualche limite per chi ha le gambe 'troppo' lunghe.
Dal propulsore si desidererebbe qualcosa di più, non tanto in ambito urbano e dintorni, quanto per affrontare salite e sorpassi nell'extraurbano e per spuntare più redditizie medie autostradali. In più va considerata l'omologazione Euro 2 e che i 'miracolosi' consumi dichiarati, rientrano invece nella media.
Il prezzo di listino appare superiore alla media, ma lo street price è più accattivante.
In definitiva un veicolo elegante, comodo, dotato e piacevole da condurre, anche in qualche viaggio, certo con il motore dell'SH 300...

Testo: Fabrizio Villa
Foto: Monica Il Grande

 

Il modello in foto è il 250 X, la scritta ABS è stata attaccata erroneamente.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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