Poco meno di
3000km percorsi, per
buona parte nel tour
in Slovenia e nei trasferimenti autostradali,
oltre al consueto andirivieni urbano.
Un test probante dunque, per un veicolo che fa dell'eleganza
e della piacevolezza d'uso, più che del prezzo,
gli assi da 'calare' sul mercato.
La prova ha riguardato il modello 250
X, unica versione attualmente disponibile
in Italia, visto che l'ancora più esclusivo
250 EX non viene, purtroppo,
più importato (ne potete leggere il test
anteprima pubblicato nei giorni del
lancio commerciale in Italia).
PER CHI
Destinato a chi desidera qualità, design
e comfort ai massimi livelli, più attento
a godersi la vita che alle prestazioni assolute.
Sconsigliato però a chi supera il metroeottanta.
PER COSA
In città si muove più agile di quanto
le dimensioni facciano supporre, ma il massimo lo
offre nel turismo su strade secondarie alla ricerca
di stimoli cultural/gastronomici. Senza fretta,
se la cava anche in autostrada. In inverno e sul
veloce richiede però un parabrezza più
efficace.
CONTESTO
Difficile trovare competitor veri, forse l'unico
è il Suzuki Burgman
250 S, che ne condivide il design basso/lungo,
il manubrio cromato e la capienza dei vani bagaglio,
ma non va dimenticato anche il classico Yamaha
Majesty 250 (tutti fermi all'omologazione
Euro 2). In effetti manca, fra le aziende italiane,
un modello all'altezza per finiture, dotazioni e
bagagliai (potrebbe forse esserlo un'ipotetica nuova
versione dell'Aprilia Atlantic).
DESIGN
Come accennato il design "accucciato"
è un'ossessione per tutti i customizer giapponesi
e in questo la responsabilità di Honda è
più che evidente, basti pensare al capostipite
di tutti i maxiscooter, l'indimenticato CN
250, che continua ad essere venduto, con
successo, in Giappone e negli Stati Uniti.
Altri 'must' nipponici sono il manubrio cromato
ed il piccolo cupolino brunito, tutti elementi che
ci fanno capire quanto il Forza sia stato pensato
espressamente per il mercato interno.
Per fortuna nostra, e della Honda, l'abbinamento
fra l'eleganza delle forme e l'azzardo di cromature
inaspettate, crea un mix techno-classico in grado
di affascinare anche l'esigente pubblico italiano.
Che apprezzerà anche un cruscotto fra i più
stilosi e leggibili mai realizzati, oltre a qualità
dei materiali e finiture tipicamente 'made in Japan'.
Tre le colorazioni disponibili: Cyber Silver Metallic,
Pearl Cyber Black, Delta Blue Metallic.
DOTAZIONI
Una soluzione a cui ci si abitua immediatamente,
e a cui non si vorrebbe più rinunciare, è
la Smart Card Key,
un telecomando che sostituisce 'l'arcaica' chiave
d'avviamento. Basta conservarlo in una tasca, magari
utilizzandolo come portachiavi per quelle del box
o del lucchetto, e avvicinandosi ad un metro dallo
scooter si abilitano automaticamente tutte le funzioni.
Si può così aprire la sella o il cassetto
retroscudo pigiando i relativi pulsanti, oppure
avviare il motore ruotando il manopolone centrale
ed il canonico pulsante. Una volta arrivati a destinazione,
scendendo dal veicolo ed allontanandosi un bip segnala
che bauli ed avviamento (con immobilizer) sono disattivati.
Soprattutto in viaggio e per chi dimentica sempre
qualcosa sotto la sella... è una vera manna.
Viene fornita comunque una chiave d'emergenza e
una procedura da seguire per l'avviamento, ma in
Honda ci assicurano che non sono stati segnalati
casi di malfunzionamento (basta cambiare la piletta
a tempo debito), del resto è una tecnologia
semplice e diffusissima nel mondo auto.
Al centro del retroscudo non troviamo quindi il
blocchetto d'accensione, ma un ampio selettore illuminato,
per predisporre l'avviamento e inserire il bloccasterzo,
oltre a due pulsanti: uno per sganciare la porzione
anteriore di sella e uno per il capiente
vano anteriore sinistro che si apre a cassetto,
peccato che il sistema di blocco intermedio non
mostri un funzionamento sempre impeccabile. In un
contesto di massima comodità stona la leva
per accedere al rifornimento carburante,
posta all'interno del cassettone, che va così
aperto e chiuso ogni volta. Sulla destra dello scudo
troviamo il secondo vano,
di volume più ridotto e con apertura a scatto.
Ma veniamo al sottosella
che, come per lo Yamaha Majesty è suddiviso
in un profondo vano anteriore e in uno che si allunga
fino al codone, entrambi foderati in moquette ed
illuminati. Vi si possono alloggiare abbastanza
comodamente due caschi integrali, anche modulari,
oppure una valigia 24 ore rigida, facendo solo attenzione
a non porre oggetti voluminosi nel tratto intermedio.
La sicura appare piuttosto robusta e la sella rimane
sollevata, ma non sarebbe stato male poter sganciare
anche la porzione posteriore, mentre i ganci portacasco
laterali sono pressoché inutilizzabili.
Manca un portapacchi vero e proprio, al suo posto
troviamo lo schienalino del
passeggero, che va rimosso volendo montare
un bauletto, disponibile anche fra i ricambi originali.
Un elemento non sempre valorizzato quanto dovrebbe
è la strumentazione,
oltre che per la sua utilità, anche perché
è l'elemento dello scooter che guardiamo
più spesso. In questo caso invece l'effetto
scenografico è da berlina di classe, con
strumenti ampi, ben leggibili e perfettamente illuminati.
Troviamo tachimetro e contagiri, affiancati da livello
carburante e temperatura del liquido di raffreddamento,
oltre a spie per indicatori di direzione, luci anabbaglianti/abbaglianti,
freno di stazionamento, cambio olio e consenso Smart
Card. Nel piccolo display digitale troviamo in evidenza
il consumo istantaneo di carburante, poi il contachilometri
con due parziali e l'orologio. Manca, inspiegabilmente,
la spia della riserva e manca anche, nei vari ripostigli,
una presa elettrica a 12volt.
Poco originali nel design, ma ben realizzati, i
comandi al manubrio, lo stesso si può dire
per gli specchi retrovisori.
Il manubrio nudo, oltre
che 'differente', risulta comodo per il montaggio
del sempre più diffuso navigatore satellitare
o di altri accessori, fra cui il lettore MP3 Honda.
Pratico e sicuro il cavalletto
laterale con blocco dell'avviamento, mentre quello
centrale richiede uno sforzo leggermente superiore
alla media.
Fondamentale in molte occasioni il freno
di stazionamento, comandato da una leva dal
design discreto, sul lato inferiore destro del retroscudo.
CICLISTICA
La ciclistica è quanto di più classico
si possa immaginare: telaio
in tubi, ruote da 13
pollici anteriore e da 12" dietro, forcella
a perno trascinato con steli da 33mm e doppio
ammortizzatore dietro, regolabile (scomodamente)
su varie posizioni.
I due freni a disco
hanno un diametro di 240mm, e sono comandati dal
sistema CBS: in pratica
si usa prevalentemente la leva sinistra (agendo
contemporaneamente sulla pinza posteriore e su un
pistoncino di quella anteriore), tirando la destra
quando si desidera la massima efficacia (aggiungendo
l'azione dei restanti due pistoncini anteriori).
Manca purtroppo l'ABS, appannaggio della sola versione
EX.
Le misure sono nella
media dei 250 'comfort, con una lunghezza di 2165mm,
un interasse di 1545 ed un peso (a secco) di 171kg.
PROPULSORE
Derivato da quello di Jazz e Foresight, è
stato uno dei primi ad utilizzare l'alimentazione
ad iniezione elettronica e a rispettare le normative
Euro 2, ma non si è ancora adeguato all'Euro
3. Non spicca per potenza
e coppia massime: 14,3kW
e 21,1Nm sono infatti leggermente inferiori alla
concorrenza, al contrario i consumi
dichiarati sono record: fino a 41km/lit. a 60km/h
costanti. Nel test su strada abbiamo avuto ampio
margine di verifica e ne parleremo diffusamente.
Il 'cambio' è
il consueto a variazione continua, mentre l'evoluto
sistema S-Matic è rimasto appannaggio del
modello EX.
IN SELLA
La sella a soli 710mm
da terra mette a proprio agio chi non ha le gambe
lunghe, al contrario, dal metro e ottanta in su
non c'è sufficiente spazio sia per allungarle
e poggiandole sulla pedana orizzontale le ginocchia
risultano troppo angolate (in questo il CN 250 è
tuttora insuperato). Lo schienale
però è davvero ben conformato, così
come il tono dell'imbottitura e anche il passeggero,
ha una sistemazione fra le migliori che si possano
desiderare, solo un po' troppo rialzato rispetto
al pilota. Come tradizione Honda comandi al manubrio,
leve e specchi retrovisori sono lì dove ci
si aspetta che siano, solo volendo fare i pignoli
si potrebbe desiderare una sistemazione più
elevata per i tre comandi nel retroscudo.
CITTÀ
Velocità massima 50km/h.
Ove indicato 30 o 70km/h.
Inseriamo sempre i limiti di velocità per
contestualizzare le prestazioni a quanto effettivamente
sfruttabile su strada (compreso anche qualche 'arrotondamento')
ed è anche in virtù di questo che
parlare di 1-2 kW in più o in meno di potenza
non è certo fondamentale. Lo scooter si muove
disinvolto, al semaforo lascia indietro senza difficoltà
il traffico a quattro ruote e, se non ci s'ingarella,
le prestazioni sono
equivalenti ai veicoli della concorrenza. Meglio
di altri però si comporta la ciclistica che,
grazie al baricentro rasoterra e alle ruote di diametro
contenuto, sfoggia un'agilità
ed una intuitività
che rendono più piacevole ogni chilometro
percorso. La forcella
è sufficientemente morbida per incassare
i disastrati asfalti urbani, mentre la coppia di
ammortizzatori posteriori
sembra più rigida rispetto a quelli 'misurati'
a suo tempo sull'EX, anche regolando al minimo il
precarico (come si conviene a basse velocità
e con un pilota che non arriva ai 70kg). Nel complesso
però il comfort,
anche grazie all'ottima sella, è pur sempre
superiore alla media.
La frenata che si ottiene
con la leva sinistra è sufficiente andando
a spasso, ma per frenate più decise è
sempre meglio utilizzare anche quella destra. La
modulabilità è buona ma senza ABS,
non è possibile escludere fenomeni di bloccaggio,
soprattutto in caso di panic stop o su fondi bagnati
e sdrucciolevoli.
Nel traffico più intenso ho notato qualche
leggera vibrazione dal gruppo trasmissione,
ma lo scooter è stato riconsegnato con oltre
13.000km, quindi 1000km dopo il previsto tagliando
di controllo... I rumori
provenienti dal cruscotto sono invece riconducibili
al meccanismo di scorrimento del 'cassettone', occorre
farselo regolare al meglio da un'officina autorizzata.
La protezione aerodinamica
è buona fino a metà busto, poi il
piccolo cupolino 'modaiolo'
mostra i suoi limiti, meglio quindi, soprattutto
in inverno, montarne uno maggiorato, peccato che
quelli aftermarket, siano tutti troppo alti, offrendo
scarsa visibilità in caso di pioggia.
Una nota sull'indicatore del consumo
istantaneo: istruttivo nel rendere l'idea
di quanto influisce la rotazione del polso destro
sui consumi, ma del tutto inutile all'atto pratico.
Con una condotta accorta si percorrono 22-24km/litro,
quindi nella media di categoria.
EXTRAURBANO
Velocità massima 90km/h.
Ove indicato 70 o 110km/h.
È in assoluto l'ambito più piacevole
per muoversi su due ruote, soprattutto in occasione
di gite e viaggi, ed è qui che l'equilibrio
ciclistico ed il comfort, offerti dal Forza
a pilota e passeggero, fanno la differenza. La discesa
in piega avviene con una naturalezza che
mette a proprio agio i neofiti, offrendo ampi limiti
ai più smaliziati. Che siano tornanti o curve
a medio raggio tutto riesce bene al primo colpo
e senza impegno, anche le sospensioni,
una volta regolate in base al carico, offrono un
comportamento omogeneo e la frenata
è potente e modulabile in base alle necessità.
Come detto il motore
è un buon passista, silenzioso, vibra poco
e ha spuntato pendenze del 25% con due persone a
bordo e bagagli per una vacanza. Non si può
negare però che in salita o in occasione
di un sorpasso, qualche kW in più non guasterebbe.
In questi frangenti si rimpiange l'abbandono (in
Italia) della versione EX che, in modalità
'sport' o selezionando una marcia più corta,
offre accelerazioni ed uscite di curva più
briose. Lo stesso vale per l'apporto dell'ABS in
frenata.
Il discorso sulla protezione
è più o meno lo stesso fatto in ambito
urbano: lo scudo è protettivo, ma il cupolino
va meglio per fare bella figura sui depliant, che
per riparare da pioggia e vento.
Mediamente i consumi
migliorano e i 25/27km/litro sono realistici, ma
anche in questo caso non fa meglio della concorrenza.
AUTOSTRADA
Velocità massima 130km/h,
meno ove indicato e in caso di pioggia.
Un 'quarto di litro' è sempre un po' al limite
in autostrada, ed è in questo caso che anche
uno o due kW in più farebbero comodo. In
condizioni ottimali si raggiungono 135km/h
indicati, ma più spesso si fatica a superare
i 125 e nei lunghi
falsopiani o con vento a sfavore, come abbiamo trovato
nelle autostrade slovene e croate, si scende anche
a 100km/h.
Occorre quindi prendersela comoda, si apprezzerà
l'ottima sella a disposizione,
la migliore mai provata sia per pilota che per passeggero,
e si sentirà meno l'esigenza di un parabrezza
maggiorato. Anche il passeggero
risentirà meno della posizione 'soprelevata'
e avendo un sistema interfono si potrà conversare
con minori disturbi.
Sul dritto la ciclistica,
pur improntata alla maneggevolezza, è sempre
rigorosa, mentre i curvoni presi allegramente possono
generare qualche leggera oscillazione, ma solo viaggiando
alla massima velocità, fenomeno che si riduce
precaricando l'ammortizzatore e alla presenza del
passeggero.
A velocità costante l'indicatore di consumo
risulta più leggibile, ma pur sempre ottimista.
Sfruttando il propulsore sempre al massimo è
inevitabile che i consumi ne risentano, scendendo
a 20/22km/litro, riducendo
l'autonomia e facendo un po' peggio dei competitor.
CONCLUSIONI
Esteticamente molto gradevole,
costruito e finito con cura, vanta dotazioni e bagagliai
da primo della classe, in più offre l'esclusiva
della Smart Card Key, che ancora rimpiango...
Passa quindi a pieni voti l'esame statico e anche
le performance della ciclistica sono di ottimo livello,
in particolare per la confidenza che sa offrire
fin dai primi metri. Piacevolezza e sicurezza di
guida, coadiuvate da sospensioni efficaci, ma non
troppo rigide e da freni potenti e modulabili.
Il comfort invece oscilla da una sella 'dieci e
lode' ad un cupolino 'insufficiente', con qualche
limite per chi ha le gambe 'troppo' lunghe.
Dal propulsore si desidererebbe qualcosa di più,
non tanto in ambito urbano e dintorni, quanto per
affrontare salite e sorpassi nell'extraurbano e
per spuntare più redditizie medie autostradali.
In più va considerata l'omologazione Euro
2 e che i 'miracolosi' consumi dichiarati, rientrano
invece nella media.
Il prezzo di listino appare superiore alla media,
ma lo street price è più accattivante.
In definitiva un veicolo elegante, comodo, dotato
e piacevole da condurre, anche in qualche viaggio,
certo con il motore dell'SH 300...
Testo: Fabrizio
Villa
Foto: Monica Il
Grande
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