Vi informo sui primi chilometri percorsi
col Madison K 400.
Bollo annuale 40 Euro, assicurazione telefonica annuale
RC 115 Euro, tagliando cambio dell'olio ogni 6.000 Km...
le premesse sono buone.
Le rigide temperature di questi giorni (gennaio
N.d.R.) non mi hanno scoraggiato e, montato un
"Tucano", ho percorso le prime centinaia di chilometri.
Ciò che entusiasma maggiormente
dello scooter è sicuramente il
motore: molto corposo, impressiona per la spinta,
sempre sostenuta da 30 fino ad oltre 120 Km/h; per paragone,
il Suzuki Burgman 400 dimostrativo che ho provato in Concessionaria
è forse più pronto in accelerazione nei
primi metri, ma poi allunga in maniera meno evidente;
i due motori saranno pur "parenti stretti", ma la differenza
di prestazioni è evidente, complici sicuramente
i 20 Kg in meno e la trasmissione diversa (a proposito,
il Multivar Malossi per il Burgman non è idoneo
ad essere montato sul Maddy).
In sella,
si apprezza la possibilità di adottare una guida
sportiva, con il busto avanzato e i piedi appoggiati orizzontalmente,
ovvero una più turistica, con i piedi distesi in
avanti; in questo caso, il sostegno lombare della sella
è piuttosto limitato, soprattutto in confronto
a quanto offerto dal Majesty e dal Burgman.
Il giudizio sugli specchi retrovisori rimane negativo:
impacciano non poco durante la guida "disinvolta" in città,
mentre per quanto riguarda la loro funzionalità
visiva, dopo un po' ci si fa l'abitudine; idem dicasi
per la zona strumenti, posta troppo in basso, che costringe
a togliere lo sguardo dalla strada.
Acceso il motore, stupisce la presenza dello starter manuale:
se da un lato la sua azione può essere ottimizzata
rispetto all'automatico, dall'altro si corre il rischio
che, una volta azionato, venga dimenticato inserito.
In viaggio,
oltre alle doti del motore, ho apprezzato il comportamento
delle sospensioni: sempre
morbida l'anteriore, ma non cedevole come sui modelli
di cilindrata minore, più frenata la posteriore
(regolabile su 5 posizioni, da precaricare sulla 3^ per
un conducente da 80 Kg).
Un po' pesante nelle curve lente, sicuramente più
reattivo e stabile in quelle ampie, forse dipende dai
5 cm in più d'interasse.
Il contachilometri è
piuttosto preciso (120 Km/h segnati corrispondono a 117
reali cronometrati in autostrada), mentre il contagiri
è piuttosto approssimativo e in un paio d'occasioni
ha dato i numeri (forse colpa del freddo?!). A 100 Km/h
il motore gira a 5000 - 5200 giri e, considerando che
il picco della coppia motrice è tra i 5000 e i
6500 giri, è presumibile che la velocità
ottimale per consumo e rendimento sia compresa tra 100
e 120 Km/h; non a caso, in accelerazione e ripresa fino
a 100 Km/h, il motore gira con regime stabilizzato intorno
ai 5000 giri.
Giudizio positivo per il reparto freni:
bisogna esercitare parecchio sforzo sulle leve, ma la
frenata è potente e progressiva; la leva sinistra,
che agisce su due pistoncini del disco anteriore e su
quello posteriore in modo bilanciato, finalmente può
essere utilizzata da sola per la maggior parte delle frenate,
con spazi di arresto dignitosi.
Due note stonate alla fermata del distributore:
la prima riguarda la posizione del tappo del serbatoio,
davvero complicato da rifornire; la seconda è relativa
al consumo di carburante,
un po' troppo elevato: 18/20 Km litro, con andature da
rodaggio (quasi mai sopra i 120 km/h)... ricordo i bei
tempi passati a manetta con il Liberty 125 o l'@ 150,
in cui non scendeva mai sotto i 27ü
UnÁultima sorpresa: sul lato superiore
della cassetta filtro aria si trova un panno di materiale
gommoso, fissato alla stessa in modo precario con biadesivo;
sarà una pellicola di imballaggio da togliere una
volta immatricolato lo scooter? Neanche per idea! Interpellata
la casa via email, mi è stato risposto che si tratta
di una protezione collocata per impedire che la polvere
e l'acqua penetrino nella zona aspirazione, compromettendo
il funzionamento del motore... Un vero peccato, perché
ritengo che questo particolare e poche altre ingenuità
denotino un po' d'improvvisazione e rischino di sminuire,
a torto, i molti contenuti positivi di questo prodotto.
Ma si può sempre rimediare...
Considero per ultimo il prezzo
d'acquisto: con poco più di 5000 Euro sono
entrato in possesso di un mezzo dall'estetica accattivante,
abbastanza comodo e capiente, dai costi d'esercizio contenuti,
col quale posso anche togliermi qualche sfizio velocistico,
cosa impensabile con un 250 di pari prezzo.
Spero che il progetto complessivo della
moto e la qualità dei materiali impiegati supportino
tale scelta. Vi saprò dire, in quanto percorro
annualmente 8-10.000 Km.
Ciao Giovanni
A.
Testo e foto by Giovanni A.
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