>> MALAGUTI


SCHEDA
Cilindrata: 198 cc
Peso: 135 kg
Velocità: ND
Potenza kw: 14,5
Norme: Euro 2
Prezzo: F.P. 3.295 Euro

 · MALAGUTI PHANTOM MAX 200
by Antonio
07/04/04

Ecco la risposta marcata Malaguti alla leadership Piaggio e Gilera nel settore degli scooter da 200 cm3, il Phantom Max 200 infatti sembra essere il giusto compromesso tra sportività e comodità ad un prezzo più che contenuto.
Dal best seller di 50 cm3 eredità l’aspetto anche se il posteriore è stato ridisegnato, il motore è il collaudato monocilindrico orizzontale da 198 cc con 4 valvole marchiato Piaggio, lo stesso montato su Beverly e Runner.

Saliti in sella si apprezza la comodità della sella che grazie alla sagomatura permette di toccare terra senza problemi; il largo manubrio dà la sicurezza del pieno controllo dello scooter e aiuta anche nelle manovre nel traffico; il cruscotto a 3 oblò come il cinquantino ha 2 spie analogiche una  per il livello del carburante e l’altra per la temperatura del liquido refrigerante, al centro c’è un piccolo schermo a cristalli liquidi che, oltre alla normale funzione di conta km/h (volendo si può usare l’unita in miglia/h), presenta anche varie funzioni come orologio, chilometraggio parziale e totale, giri al minuto del motore, lo stato dell’olio motore e il livello di carica della batteria, il tutto accompagnato ovviamente dalle solite spie anabbaglianti/abbaglianti indicatori di direzione ecc…

Ma prima di partire non dimentichiamoci il casco! Aprendo la sella ci ritroviamo di fronte uno spazioso vano che permette di riporre senza problemi 2 caschi jet (per intenderci quelli senza visiera infatti la sagomatura della sella limita un po’ lo spazio) e un antifurto, sul retroscudo si sente la mancanza di un vano portaoggetti c’è solo un piccolo vano che contiene un cellulare o al massimo i documenti.
Preso il casco possiamo metterci in marcia, il motore parte senza problemi al primo colpo, una caratteristica importante è l’avviamento assistito che, per capirci, aiuta l’avvio del motore a freddo.

Partendo da fermo si sente subito una poderosa spinta: il motore spinge forte già dai bassi regimi ed assicura un ottimo allungo (con abbastanza rettilineo si toccano senza problemi i 130km/h) e la giusta spinta per farci divertire nelle strade piene di curve e per eseguire sorpassi in spazi ristretti, risulta comunque molto modulabile. Nel traffico il Phantom è molto agile, merito anche del peso non eccessivamente alto (135 kg a secco contro i 127 del Runner e i 149 del Beverly) e delle ruote da 13’’, gli ammortizzatori risultano un po’ troppo rigidi (il posteriore è regolabile nel precarico in tre posizioni) qualità che, se apprezzata nella guida sportiva, crea qualche problema su fondi dissestati; degni di elogio sono i freni che assicurano ristretti spazi di frenata, ci sono 2 dischi da 220 mm con pinze a 2 pistoncini. Da notare che i 2 specchietti non assicurano una buona visibilità e sono anche piuttosto fragili ed essendo lo scooter basso nei passaggi stretti è facile perderli per strada.

Concludendo... bhè se siete stanchi di vedervi circondati da Beverly e Runner, il Phantom non vi deluderà e come prestazioni e consumi è sicuramente alla pari degli altri. Sicuramente nel traffico non passa inosservato dopotutto è pur sempre l’erede di uno scooter tra i più apprezzati che ci sono.
Forse la mia recensione è un po’ di parte ma da quando ho preso questo scooter (luglio 2002), non ho trovato difetti che mi abbiano fatto pentire della mia scelta.

Ps.
Se non avete ancora l’età per il 200cc c’è anche il 125cc motorizzato Yamaha,  ma vi consiglio di aspettare e prendere il 200.

Testo by: Antonio

 


 

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