Ecco la risposta marcata Malaguti
alla leadership Piaggio e Gilera nel settore degli scooter
da 200 cm3, il Phantom Max 200 infatti sembra essere il
giusto compromesso tra sportività e comodità
ad un prezzo più che contenuto.
Dal best seller di 50 cm3 eredità l’aspetto
anche se il posteriore è stato ridisegnato, il
motore è il collaudato monocilindrico orizzontale
da 198 cc con 4 valvole marchiato Piaggio, lo stesso montato
su Beverly e Runner.
Saliti in sella si apprezza la comodità della sella
che grazie alla sagomatura permette di toccare terra senza
problemi; il largo manubrio dà la sicurezza del
pieno controllo dello scooter e aiuta anche nelle manovre
nel traffico; il cruscotto a 3 oblò come il cinquantino
ha 2 spie analogiche una per il livello del carburante
e l’altra per la temperatura del liquido refrigerante,
al centro c’è un piccolo schermo a cristalli
liquidi che, oltre alla normale funzione di conta km/h
(volendo si può usare l’unita in miglia/h),
presenta anche varie funzioni come orologio, chilometraggio
parziale e totale, giri al minuto del motore, lo stato
dell’olio motore e il livello di carica della batteria,
il tutto accompagnato ovviamente dalle solite spie anabbaglianti/abbaglianti
indicatori di direzione ecc…
Ma prima di partire non dimentichiamoci il casco! Aprendo
la sella ci ritroviamo di fronte uno spazioso vano che
permette di riporre senza problemi 2 caschi jet (per intenderci
quelli senza visiera infatti la sagomatura della sella
limita un po’ lo spazio) e un antifurto, sul retroscudo
si sente la mancanza di un vano portaoggetti c’è
solo un piccolo vano che contiene un cellulare o al massimo
i documenti.
Preso il casco possiamo metterci in marcia, il motore
parte senza problemi al primo colpo, una caratteristica
importante è l’avviamento assistito che,
per capirci, aiuta l’avvio del motore a freddo.
Partendo da fermo si sente subito una poderosa spinta:
il motore spinge forte già dai bassi regimi ed
assicura un ottimo allungo (con abbastanza rettilineo
si toccano senza problemi i 130km/h) e la giusta spinta
per farci divertire nelle strade piene di curve e per
eseguire sorpassi in spazi ristretti, risulta comunque
molto modulabile. Nel traffico il Phantom è molto
agile, merito anche del peso non eccessivamente alto (135
kg a secco contro i 127 del Runner e i 149 del Beverly)
e delle ruote da 13’’, gli ammortizzatori
risultano un po’ troppo rigidi (il posteriore è
regolabile nel precarico in tre posizioni) qualità
che, se apprezzata nella guida sportiva, crea qualche
problema su fondi dissestati; degni di elogio sono i freni
che assicurano ristretti spazi di frenata, ci sono 2 dischi
da 220 mm con pinze a 2 pistoncini. Da notare che i 2
specchietti non assicurano una buona visibilità
e sono anche piuttosto fragili ed essendo lo scooter basso
nei passaggi stretti è facile perderli per strada.
Concludendo... bhè se siete stanchi di vedervi
circondati da Beverly e Runner, il Phantom non vi deluderà
e come prestazioni e consumi è sicuramente alla
pari degli altri. Sicuramente nel traffico non passa inosservato
dopotutto è pur sempre l’erede di uno scooter
tra i più apprezzati che ci sono.
Forse la mia recensione è un po’ di parte
ma da quando ho preso questo scooter (luglio 2002), non
ho trovato difetti che mi abbiano fatto pentire della
mia scelta.
Ps.
Se non avete ancora l’età per il 200cc c’è
anche il 125cc motorizzato Yamaha, ma vi consiglio
di aspettare e prendere il 200.
Testo by: Antonio
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