>> PIAGGIO

 

SCHEDA
Cilindrata: 198 cc
Peso: 157 kg
Velocità km/h: 120
Potenza kW: 15,7
Coppia Nm: 17,5
Norme: Euro 2
Prezzo: F.P. 3.890
 · Piaggio X8 200
by Paolo
04/02/05
>>> Vedi anche: 2^ puntata,

Dopo quasi vent’anni di astinenza dalle due ruote, salvo sporadici episodi, mi ha ripreso il sacro fuoco. Non volevo certo uno di quei pachidermici (e costosi) maxiscooter, oggi tanto di moda, ma una via di mezzo né troppo grande né troppo piccola, con una buona capacità di carico. La scelta è caduta sul nuovo X8 200 (erede designato dell’Hexagon), colore “rosso cherry”. Ecco le mie impressioni dopo 1700 Km (1727, per la precisione).

1. ESTETICA E FINITURE
I giudizi sullo stile, si sa, sono sempre soggettivi, tuttavia trovo che l’estetica dell’X8, senza essere tra quelle che fanno girare la testa, sia molto gradevole. La parte anteriore è somigliante all’Aprilia Atlantic, sicuramente più originale la parte posteriore, rastremata e filante, con lo sportello di accesso al sottosella, sempre nero indipendentemente dal colore del veicolo. Eleganti i profili cromati sulle fiancate e sullo scudo. Nel complesso l’aspetto ha un che di ‘rassicurante’.
Le finiture appaiono discrete, forse non ancora a livello dei giapponesi – vedi ad esempio le molte viti in vista che si potevano coprire con tappini di gomma – ma comunque sufficientemente curate: anche sul pavè più duro, non ho avvertito scricchiolii o rumori di altro genere, segno che il tutto è ben montato. Le plastiche sembrano anch’esse di buona qualità. Un esempio banale è quello da me soprannominato “prova scarpa” ovvero quando si sale a bordo senza troppa attenzione, graffiando le plastiche dello scudo – non ho mai visto un solo scooter con le plastiche immacolate! – E’ bastata una spugnetta imbevuta d’acqua per rimediare (a onor del vero, per un paio di graffi un pò più ostici, ho utilizzato una gomma di matita morbida). Gli specchietti, sebbene piuttosto duri da regolare, non vibrano in nessuna circostanza, nemmeno ad alta velocità.
Molto grande e sfruttabile il vano di carico, illuminato e con il doppio accesso – dalla sella, appunto, e post.-. La capacità reale è di circa 30 litri, sufficienti per contenere due caschi jet (integrali no: ho provato, senza successo) con ancora spazio disponibile. Sotto il sellone è presente il telo coprisella, utilissimo per le lunghe soste sotto il sole. Oltre all’allarme elettronico, ho richiesto il portapacchi basculante e il bauletto da 48 litri. Con questa configurazione, le possibilità di carico sono davvero notevoli. Per dare un’idea, quando ho trasferito lo scooter al mare in previsione di usarlo quest’estate, ho trasportato:
- Due caschi jet (oltre all’integrale che indossavo)
- Telo copriveicolo (da solo, occupava quasi metà del vano)
- Catena e bloccadisco
- Playstation del figlio, con accessori e giochi
- Indumenti vari (ovviamente sciolti)
Tutto questo solo con i vani a disposizione, senza nessuna appendice esterna (borse ecc.)

2. COMANDI – STRUMENTAZIONE
I comandi al manubrio sembrano di buona fattura e di funzionamento intuitivo e sicuro (ho preso un paio di acquazzoni, senza conseguenze). Oltre ai classici, sono presenti due ulteriori pulsanti che comandano l’apertura della sella a sn. e dello sportello post. a ds. Ho trovato durette le leve dei freni, ci si deve abituare. La strumentazione, completamente analogica, comprende tachimetro (con scala anche in miglia), contaKm totale e parziale, termometro acqua, livello benzina e orologio, quest’ultimo molto grande in modo da creare un certo effetto di simmetria con il tachimetro. Non è previsto il contagiri, del resto pressoché inutile. Completa il tutto una serie di spie luminose (tra cui la riserva, l’apertura dello sportello posteriore e della sella), ben visibili anche sotto il sole. Potrebbe fare comodo l’indicatore della temperatura esterna ma, in fondo, si tratta di uno sfizio. Il complesso è bello da vedere e bene illuminato di notte, senza riflessi o confusioni nella lettura.
Sulla sn dello scudo vi è un ulteriore piccolo scomparto, chiuso a pressione, utile per riporre oggetti come spiccioli, biglietto dell’autostrada ecc. ma soprattutto con la presa di ricarica del cellulare. Questo è un accorgimento molto funzionale in quanto, nella maggioranza degli scooters, la presa – quando c’è – è posizionata nel sottosella, quindi il telefonino è libero di andare dove vuole con rischio di danneggiamenti.


3. SU STRADA
Premetto che l’utilizzo del mio X8 è essenzialmente per svago (per fortuna) perché vivo in Grecia e, per ora, lo uso solo in occasione dei miei rientri in Italia. Dopo l’estate – spero verso Settembre / Ottobre – ho intenzione di trasferirlo ad Atene, sobbarcandomi il relativo viaggio.
Il sellone è un po’ largo (sono alto 179 cm e tocco terra con le punte dei piedi), comodo e non troppo cedevole, con un piccolo gradino fungente da poggiaschiena (molto confortevole) che separa la sezione del passeggero. La posizione di guida è, per me, pressoché ideale. L’avviamento elettrico è piuttosto rumoroso (ma ho saputo che è una peculiarità dei motori Piaggio). Una volta in movimento, si prova una piacevole sensazione di solidità sul manubrio. Il motore è brillante e silenzioso, la trasmissione ‘attacca’ dolcemente; l’accelerazione è notevole (“vado via” a molti 250), mentre la frenata, affidata a un disco ant e uno post, è potente ma, come già accennato, si deve fare l’abitudine alla durezza delle leve – Piaggio afferma di aver adottato questa caratteristica per ridurre le possibilità di bloccaggio dei freni da parte principalmente dei motociclisti più inesperti –. Qualche attenzione al freno posteriore che blocca con una certa facilità. In questa situazione però lo scooter rimane dritto, almeno sull’asciutto (sul bagnato non ho ancora avuto modo di provarlo e spero di non provarlo mai!). Frenando, si sente un rumore tipo ‘sfarfallio’ da entrambi i dischi, ma i concessionari (ne ho interpellati due per maggiore certezza) mi hanno rassicurato dicendomi che è dovuto al fatto che i dischi stessi sono forati. Stupisce però la mancanza di un sistema integrale. A parte questo, non ho altri appunti sulla frenata.
Senza pretendere di emulare la MotoGP (tanto meno con un mezzo di questo tipo), la tenuta mi è parsa ottima. Si riescono a tenere traiettorie molto precise. Le sospensioni lavorano bene, soprattutto la forcella: sul famigerato pavè milanese non si sentono colpi particolari sul manubrio (e neppure sulla schiena), mentre gli ammortizzatori posteriori sono più ‘secchi’ (ma regolabili su quattro posizioni). Grazie al nuovo telaio bello rigido – rinforzato con piastre in lamiera stampata - e alle gomme da 120/70 anteriore e 130/70 posteriore, montati su ruote – in lega – rispettivamente da 14 e 12 pollici, il limite di tenuta dovrebbe essere verosimilmente molto elevato, tuttavia non intendo certamente trovare questo limite, men che meno sul bagnato per il quale ho sempre un timore reverenziale.
In autostrada, il passo lungo – 1490 mm - conferisce un’ottima stabilità in rettilineo e nei curvoni, anche se si ‘sentono’ molto le scie dei camion. In queste condizioni, tenendo il manubrio ben saldo tra le mani, è meglio superarli appena possibile. Non è certo difficile poiché a circa 100 Km/h tachimetrici, se si apre il gas, si sente ancora un buon spunto in avanti, sufficiente per trarsi d’impaccio in tutte le situazioni. I 110-120 Km/h tachimetrici si possono mantenere come velocità di crociera senza problemi. La punta massima corrisponde a circa 135 Km/h, sempre al tachimetro, raggiunti dopo un lancio nemmeno troppo lungo. Solo a questa velocità si avvertono alcune vibrazioni sulla pedana, peraltro non fastidiose. Viaggiando spediti, la pressione dell’aria rimane entro limiti più che tollerabili, senza vortici alle gambe o sulla schiena ma, per chi volesse una maggiore protezione, è disponibile un parabrezza più alto comprensivo di paramani (costo intorno ai 95 Euro). Il clacson è sempre ben percepibile.
La maneggevolezza è anch’essa più che buona considerate le dimensioni che, se non da maxi, non sono nemmeno mini. Col passeggero, la cui parte di seduta è invero un po’ corta, la situazione non cambia molto ma devo dire che, attualmente, il passeggero tipo è soltanto mio figlio di nove anni (peso 39 Kg). Finora non ho avuto occasione di trasportare qualcuno di stazza più elevata.
E’ necessaria, invece, qualche attenzione nelle manovre da fermo in spazi ristretti per via del peso (col bauletto, portapacchi e antifurti vari siamo intorno ai 165-170 kg), ma in ogni modo basta farci l’abitudine.
Non ho rilevato con esattezza i consumi, ma partendo da Milano col serbatoio poco sotto il pieno (12 l.) e viaggiando in autostrada fino in Liguria (circa 200 Km), sono arrivato a destinazione con la spia della riserva (1,8 l) che iniziava a farmi l’occhiolino. Posso quindi stimare una media intorno ai 20 Km/l. A proposito, non è necessario scendere per fare rifornimento perché il bocchettone è sul tunnel centrale.

4. PREGI E DIFETTI
Il bilancio di questi primi 1700 Km è senza dubbio OK. I pregi superano di gran lunga i difetti. Di seguito, provo ad elencare gli uni e gli altri.
- PREGI: in estrema sintesi : confort, comportamento su strada, prestazioni e, perché no, finiture.
- DIFETTI: non posso dire di aver trovato difetti veri e propri (l’unico forse è il nome, foneticamente non molto azzeccato) tuttavia sono possibili, a mio avviso, diversi miglioramenti. Ad esempio, in ordine di importanza :
4.1 Freni
Come già detto, la frenata è OK ma un sistema integrale ci starebbe bene, soprattutto pensando ai meno esperti. Ritengo utile anche l’ABS, almeno in opzione, e il freno a mano per i parcheggi in salita.
4.2 Faro anteriore
Il faro ant è sufficientemente potente (non potentissimo). È suddiviso in due parti, anabbagliante e abbagliante (oltre alle due piccole luci di posizione), e quando funziona uno non funziona l’altro e viceversa. Sarebbe auspicabile l’adozione del doppio anabbagliante e doppio abbagliante. Inoltre, con l’abbagliante acceso, molta luce si riflette sui fianchi diminuendo così l’illuminazione.
4.3 Cavalletto
Il veicolo è fornito, di serie, del doppio cavalletto, centrale e laterale, quest’ultimo sicuramente da rivedere poiché ha il ritorno automatico (infatti non lo uso mai, se non per soste brevi). Si corre il rischio di mandare lo scooter per terra, se ci si dimentica di questa caratteristica.
4.4 Hazard
Senz’altro opportuna l’adozione dell’hazard (magari con un kit post vendita). Sui comandi al manubrio, lo spazio c’è.

5. COSTI DI GESTIONE
Al momento, ho eseguito solo il tagliando dei 1000 Km (costo 30 Euro). Il programma di manutenzione prevede tagliandi ogni 3000 Km.

6. CONCLUSIONI
Cosa dire?? Per me, si tratta di una delle migliori proposte attualmente sul mercato, nel suo segmento. D’accordo che 1700 Km sono ancora pochi per un giudizio definitivo, ma se è vero che il buongiorno si vede dal mattino….
Salutoni a tutti

Testo a cura di: Paolo
Immagini: CyberScooter

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