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ABBIGLIAMENTO
Casco: Vemar Dual
Giacca:
Arlen Ness 'MDF 738'
Guanti: Arlen Ness
Pantaloni: Spidi 'J&K'

 

 · PIAGGIO X8 125/200
17/12/03
TEST ANTEPRIMA
pag. 1/1

Come il mercato delle moto e ancor più delle auto, anche quello scooteristico va verso una segmentazione sempre più spinta, desiderando coprire ogni richiesta dell'utenza. Il nuovo nato, X8 s'inserisce infatti appena sotto la gamma X9, con un'indole più urbana, anche se con ben pochi timori reverenziali nei confronti del fratello maggiore.
Per essere precisi si tratta dell'erede di Hexagon, il primo maxi scooter di Pontedera, che dal 1994 ad oggi, con 150.000 pezzi venduti, ha significativamente contribuito alla storia dello scooter moderno.
Del suo predecessore eredita la destinazione d'uso e l'originale sportello posteriore per accedere ai bagagli, ma per il resto cambia tutto.

Le dimensioni sono importanti e l'aspetto e le finiture lo rendono un prodotto ricco, come le moderne city car, ben lontane dalle utilitarie di una volta.
La linea rifugge gli spigoli vivi in favore di un'alternanza armoniosa di rette e curve, con uno slancio laterale che dalla pedana corre lungo la fiancata, sottolineata da elementi cromati non troppo appariscenti.
Il muso ricorda molto un suo diretto concorrente veneto, mentre il retrotreno è più originale richiamando elementi funzionali del suo predecessore, come lo sportello apribile del baule e le maniglie per il passeggero a lato del sellone. Curato il un gruppo ottico 'perimetrale' che incorpora gl'indicatori di direzione.
Proprio il posteriore rappresenta un'inedita soluzione, con doppia apertura per accedere al vano bagagli: quella tradizionale sollevando la sella e quella 'stile Hexagon' aprendo lo sportello posteriore. Il vano è unico e con un volume di 56 litri ospita due caschi integrali ed altro arrivando a contenere oggetti tanto lunghi come le mazze da golf, ed è proprio su questo elemento che si svilupperà la campagna pubblicitaria. Entrambe le aperture sono comandate elettricamente tramite pulsanti al manubrio.
Un secondo vano nel retroscudo contiene la presa di corrente e può ospitare cellulare, guanti o altri piccoli oggetti.
Solo guardando la strumentazione si scopre la necessità di contenere i costi, almeno rispetto all'X9, visto che sparisce il computerino di bordo, ma rimane tutto quello di cui abbiamo veramente bisogno, compresi orologio, contachilometri parziale, indicatore e spia della riserva.
Ciclisticamente troviamo un'inedita accoppiata fra ruote: da 14 pollici davanti e da 12 dietro, una soluzione che ha consentito il grande volume di carico senza alzare troppo la seduta. Forcella anteriore da 35mm a perno trascinato, e doppio ammortizzatore regolabile, asimmetrico, al posteriore.
L'impianto frenante, di tipo tradizionale, con comandi separati anteriore/posteriore, si basa su un disco da 260mm, con pinza flottante a doppio pistoncino davanti, e uno da 240mm con pinza a pistoni contrapposti dietro.
Dei propulsori Leader sapete già tutto, per i più distratti si tratta di monocilindrici quattro tempi, raffreddati ad acqua ed omologati Euro 2, unità fra le più diffuse e prestanti del loro segmento, disponibili anche in prodotti di altre Marche.

A questo punto non resta che salire in sella per ripercorrere, dove possibile, il famoso tracciato di Formula 1 del principato di Monaco, sede della presentazione Piaggio.
Potrà sembrare strano, ma è dai primi metri che si coglie il carattere di ogni veicolo, salvo affinarne le impressioni dopo una 'convivenza' più approfondita. Un po' come succede con le persone, spesso il primo sguardo dice già molto.
L'X8 comunica subito sospensioni tarate sul rigido, un avantreno svelto per gli slalom in città ed una sella confortevole per una posizione di guida corretta che non porta ad affossarsi.
Avendo provato spesso i motori Leader su vari scooter, in questa occasione sono sembrati in ottima forma, sarà per il peso inferiore alla concorrenza, ma i 'frullini' Piaggio se la sono cavata niente male, anche il piccolo 125, che alle prese con 157kg non può fare miracoli.
Dolce e progressiva la trasmissione, senza picchi o flessioni in accelerazione, rendendo i motori pressoché elettrici, anche se i regimi massimi di rotazione, rispettivamente 8.500 e 10.000 per 200 e 125cc, non scherzano certo.
Favorendo lo slalom a bassa velocità, anche grazie ad un raggio di sterzo piuttosto contenuto, l'entrata in curva privilegia l'anteriore, con il retro a seguire, condizione a cui ci si abitua facilmente e che non pregiudica certo la ricerca del limite d'inclinazione in curva. Qui bisogna fare i complimenti a Piaggio visto che, pur insistendo nel famoso tornantino, non mi è riuscito di strisciare alcunché. Positivo soprattutto in vista di un uso col passeggero.
Buona la stabilità anche sfruttando la potenza dei motori per tutta la lunghezza del tunnel di Monaco. Sperando non ci fossero 'scootervelox' abbiamo visto i 100 e 110km/h a seconda della motorizzazione.
Merito del buon comportamento dinamico va alle sospensioni, meno cedevoli rispetto a quelle dell'X9, che garantiscono un buon controllo di guida, pur senza risultare eccessivamente rigide sullo sconnesso.
Senza sistema integrale la frenata è risultata solo discreta con l'anteriore da cui si desidererebbe maggiore mordente ed il posteriore, al contrario, efficace fino al bloccaggio. Forse però le pastiglie abbisognavano di maggiore rodaggio, visto che i veicoli avevano solo poche decine di chilometri, ripeteremo la prova alla prima occasione.
Buona la protezione offerta dello scudo a tutto il corpo, mani escluse, anche se i più alti rimpiangeranno il parabrezza regolabile.
Una pecca senza scuse riguarda il cavalletto laterale con rientro a molla che vi regalerà parcheggi 'col brivido', meglio quindi utilizzare sempre il centrale, piuttosto arretrato, ma dal favorevole braccio di leva.

Come avete potuto leggere i pregi superano di gran lunga i pochi difetti, segno che Piaggio non ha intenzione di lasciare molto spazio alla concorrenza, anche in un segmento dei più difficili come quello dei 125/200, con tanti agguerriti competitor, soprattutto italiani.
I prezzi sono allineati al segmento con il 125 a 3.570 euro e il 200 a quota 3.820, entrambi iva inclusa e franco Concessionario. Disponibili a brevissimo, per farvi un bel regalo di Natale.

Testo&test: Fabrizio Villa
Foto: Alvise Ulrich, Fabrizio Villa

 

DESCRIZIONE
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