Solo pochi anni fa le cilindrate 'classiche'
saltavano da 150 a 250cc, poi Piaggio ha inventato il
segmento dei 180cc e successivamente ha fatto cifra tonda
con il motore Leader 200cc.
L'idea semplice e geniale, ha permesso di guadagnare prestazioni
rispetto alla classe inferiore, arrivando ad impensierire
la classe regina del boom scooteristico: la 250cc. Possiamo
affermare che la mossa è talmente riuscita che
il propulsore ha trovato altre Aziende interessate a montarlo
sui propri modelli, arrivando fino ad indurre un calo
di prezzo nella categoria superiore...
Una piccola rivoluzione con 50cc, in più o in meno
che si vogliano vedere.
Dopo una timida introduzione del propulsore 200 nella
'vecchia' versione dell'X9, eccomi in Versilia, in un'assolata
giornata di inizio maggio, alla presentazione di X9 Evolution,
la rinnovata gamma del gran turismo di casa toscana.
La semplificazione di cilindrate vede, oltre a questa,
la versione da 500cc di cui parleremo a brevissimo, mentre
il modello da 125cc è per il momento riservato
al solo mercato estero.
Il modello erede dell'Amalfi 180, felice protagonista
delle vendite nell'anno appena passato, subisce aggiornamenti
prevalentemente stilistici, affinando una linea azzeccata
che fa della semplicità un elemento di eleganza.
Con Evolution ci sono elementi più ricercati come
gli indicatori di direzione integrati negli specchi retrovisori,
nuovi fregi cromati e nuove grafiche della strumentazione.
Bella la superficie prismatica delle 'frecce' che lascia
solo intravedere il colore che andrà ad illuminarsi.
Della gamma cromatica, che prevede blu, rosso e grigio
e nero, sono rimasto particolarmente colpito dal Grigio
Smoky, una tonalità che impreziosisce il veicolo
esaltandone le innovazioni.
Il posto delle 'frecce' è stato preso da griglie
metalliche che portano aria al radiatore e ai bauletti
del retroscudo.
Altra gradita novità il parabrezza regolabile su
tre posizioni (mutuato dal 500): l'operazione non è
delle più agevoli, permettendo di adattarlo alla
propria altezza, ma non alle differenti esigenze di guida,
resta però il fatto che nessun modello della concorrenza
può annoverare questa 'facilities'.
Rimane la stessa disponibilità di spazio sia nel
retroscudo che nel sottosella, quest'ultimo può
contenere un integrale ed un demi jet, e il sistema d'apertura
ha guadagnato il tastino elettrico (già visto nella
famiglia Beverly) che relega lo scomodo meccanismo a leve,
a sistema d'emergenza. La presa di corrente nel sottosella
è di serie.
Per quanto riguarda la ciclistica, da rimarcare le ruote
da 14 pollici e la frenata integrale a tre dischi con
pinze Brembo. Tradizionali le sospensioni con forcella
da 35mm ed ammortizzatori regolabili, entrambi con una
corsa utile di soli 90mm.
Il propulsore è certificato Euro 2 e, fra i primi,
ne riporta le specifiche sul libretto di circolazione,
per metterci al sicuro da imprevedibili blocchi del traffico.
Questa motorizzazione risulta una personale novità,
non avendola mai provata sull'X9, ma pur sempre una 'vecchia
conoscenza' avendola lungamente apprezzata sul Beverly,
e più recentemente sul concorrente Aprilia Atlantic.
Mi è sembrata configurata in modo ottimale, con
qualcosa in più come coppia rispetto alla prima
versione del Beverly.
L'avviamento è rimasto rumoroso per via di uno
sgradevole trascinamento degli ingranaggi, ma è
immediato e la frizione stacca bene permettendo una partenza
sufficientemente veloce, arrivando presto al regime di
utilizzo ideale, a partire dai 6500 giri, dove la spinta
si fa sentire.
Di prestazioni pure non posso parlare, visto che le strada
costiera era piuttosto trafficata e le stradine dell'entroterra
buone per guidare, ma non per sfoderare cavalli, ma il
200 utilizza bene quello che ha, anche in salita e con
due persone a bordo. Non ha la coppia di un 250cc, ovvio,
ma rispetto ai 150cc non c'è proprio storia. La
velocità di 100km/h si raggiunge comunque piuttosto
velocemente e poi ce n'è ancora parecchio, di gas.
La posizione di guida, pur se alla portata di tutti, non
mi è molto piaciuta, per via dell'infossamento
della parte centrale della sella, che non permette di
sfruttare lo schienale, regolabile, e spinge contro la
parte anteriore più rigida, per la felicità
dei nostri 'gemelli' in caso di tragitti più consistenti.
Il passeggero è piuttosto sollevato rispetto al
pilota, godendo del panorama, ma meno i lunghi trasferimenti
veloci.
La maneggevolezza risulta più che sufficiente,
visto anche che il mezzo arriva a 180kg in ordine di marcia
e che il raggio di sterzo non è dei più
contenuti.
Risulta semplice da condurre con indole tranquilla, mentre,
volendo forzare il ritmo, l'ingresso e la conduzione in
curva si fanno più impegnative per via di una leggera
differenza nello scendere in piega fra anteriore e posteriore,
in più sia a destra che a sinistra si arriva a
strisciare il cavalletto.
Potente e modulabile la frenata che però arriva
un po' troppo presto al bloccaggio della ruota posteriore.
Pressoché totale la protezione aerodinamica, tranne
le mani, grazie all'ampio parabrezza.
In conclusione, dopo una giornata di test e di 'osservazione'
credo che l'X9 200 Evolution possa puntare alla testa
del segmento allargato 150-250, per completezza di dotazione,
colpo d'occhio e prestazioni, mentre il comfort, la guida
e alcune finiture potrebbero essere ulteriormente 'evolute'.
In linea con la concorrenza la quotazione di vendita,
di poco superiore ai 4.000 Euro 'su strada'.
Testo&test: Fabrizio
Villa
Foto: Maurizio
Panicucci
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