La virtù sta nel mezzo?
Considerando come estremi, da un lato i consolidati modelli
da 250cc, e all'opposto i nuovi mega-scooter bicilindrici
presentati da Yamaha e Honda, l'X9 si pone, in un certo
qual modo, nel mezzo.
Dei modelli da 250cc ha la struttura classica, con il
motore monocilindrico solidale alla ruota posteriore e
gli ingombri ancora ragionevoli, dei mega un motorone
alimentato a iniezione che dovrebbe spingerlo a 160 km/h
con un peso vicino ai 200kg.
Anche il prezzo è intermedio, 13.000.000 lire circa
su strada che, con le quotazioni dei due "mega" Nipponici,
intorno ai 16.000.000, diventa piuttosto interessante.
L'atteso motore bicilindrico, a lungo sperimentato da
Piaggio, è stato momentaneamente accantonato, proprio
per motivi di costo. Al momento, il suo concorrente più
diretto è il Suzuki Burgman 400 che costa poco di
più, ma sembra offrire, almeno sulla carta, qualcosa
meno.
Scopriamo quindi, nel dettaglio, le carte del superX9.
Partiamo dal motore che è il capostipite di una nuova
serie denominata MASTER (Multi-valve Advanced Super Torque
Engine Range).
È un monoalbero a camme in testa con distribuzione
a 4 valvole, dotato di contralbero per smorzare le vibrazioni,
ha una cilindrata effettiva di 460cc, è alimentato
da un sistema ad iniezione Magneti Marelli e, naturalmente,
è raffreddato ad acqua.
Eroga una potenza di 29KW a 7.250 giri con una coppia
di 40 NM a 5.500 giri, valori vicinissimi a quelli del
bicilindrico Yamaha che però è alimentato a
carburatore.
Per offrire una maggiore rigidità strutturale, il
propulsore è collegato alla ruota posteriore anche
tramite un braccio ausiliario sul lato destro. Il tutto
oscilla grazie a due ammortizzatori regolabili.
La forcella anteriore da (soli?) 35mm sorregge una sostanziosa
coppia di dischi freno da 260mm abbinati a pinze Brembo
serie oro, maggiorati rispetto ai già ottimi del
modello 250cc. Al retrotreno troviamo un disco da 240.
Le ruote sono entrambe da 14 pollici, mentre sul 250cc
quella posteriore è da 13".
Il telaio è stato irrobustito, in particolare nella
zona del cannotto di sterzo, e nell'attacco del motore,
quest'ultimo pesa circa 50kg.
Novità assoluta, la versione dotata di cavalletto
elettroidraulico che permette di parcheggiare senza neppure
scendere dallo scooter, utile per i meno smaliziati.
Per quanto riguarda le sovrastrutture, non cambia quasi
nulla e quello che lo differenzia maggiormente dalla versione
di minor cilindrata è la voluminosa marmitta con
scudo anticalore in alluminio satinato. Con una maggiore
attenzione si possono notare le frecce di colore neutro.
La cartella stampa Piaggio parla anche di un diverso disegno
dei gruppi ottici anteriori, di parabrezza e specchietti
maggiorati, noi, pur guardando e riguardando le immagini
di entrambi i modelli, non siamo riusciti a scorgere differenze,
sarà che a furia di stare attaccati al macintosh
fino a notte fonda stiamo perdendo qualche decimo?
Peccato per il passeggero, ancora arrampicato sul sellone
soprelevato, oltre ad alzare il baricentro, è anche
esposto/a al vento della corsa e alle intemperie. È
una moda, speriamo che passi. Un punto al T Max.
Ricordiamo che il sottosella ha un volume di 45 litri
e il serbatoio di 14,5, occhio a non confondersi!
Il cruscotto è quello completissimo del 250, pieno
di utili funzioni che però hanno dato qualche piccolo
problema nelle prime serie. C'è la presa di corrente
a 12 volt, l'antifurto immobilizer e un telo coprisella
da estrarre in caso di sosta sotto la pioggia. Fra gli
opzional: le manopole riscaldate e il baulone posteriore
(fisso), mentre il sistema interfono con radio rds e connessione
al telefono cellulare è di serie assieme al cavalletto
elettrico nella versione SL a circa 14.000.000 su strada.
Ferma restando la non ineccepibile qualità costruttiva
Piaggio, ci potremmo sbilanciare definendolo un mezzo
completo, prestante e con un prezzo competitivo, ma...
aspettiamo di provarlo.
La presentazione ufficiale alla stampa è il 5-10
Marzo a Siviglia (SP) e la successiva commercializzazione,
dovrebbe avvenire ad Aprile, stiamo già tampinando
l'ufficio stampa di Pontedera, per farci ammetterci alle
prove.
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