>> SUZUKI


 

 

 

SCHEDA 150
Cilindrata: 152 cc
Peso: 148 kg
Velocità: ND
Potenza kw: 10,7
Norme: Euro 2
Prezzo: 3.350 Euro

 

 · Suzuki Burgman 150
by Tommaso Francini
27/07/05

Scooterista da sempre, entusiasta di un Aprilia Scarabeo 150 ho deciso di cedere alla nomea della Suzuki e cambiare il mio mezzo con un Burgman 150 attirato dalla linea e dalla qualità costruttiva del mezzo.
Dopo più di 1 anno di uso intenso che ha compreso anche un paio di viaggi a lungo raggio posso affermare che non lo rimpiangerò (appena venduto) per numerosi motivi che rendono un mezzo potenzialmente fantastico un flop commerciale.
Non mi dilungherò sulla descrizione del mezzo già approfondita nelle altre prove quanto sulle sensazoni e le cose che non mi son piaciute.

Iniziamo dai pregi, lo scooter è costruito con cura, le plastiche sono ottime e saliti in sella la sensazione è quella di trovarsi su un mezzo di categoria superiore.
La presenza del freno a mano inizialmente mi ha lasciato perplesso (esteticamente è inguardabile) ma ormai non ne potrei più fare a meno, è davvero utile e comodo.
Il cavalletto centrale e laterale sono comodi e facili da azionare, comodo anche il passing e e il fantastico sottosella che è regolare nelle forme ed enorme come capacità.
Altri pregi sicuramente sono la seduta (comoda e naturale) e la protezione offerta dal parabrezza di serie che devia quello che deve deviare senza alterare la stabilità o creare vortici.
Anche alle velocità più elevate gli specchietti sono saldi e le vibrazioni minime.
Da segnalare l'ottima forcella anteriore da 33mm, sempre stabile e che raramente arriva a fine corsa.
Insomma l'uovo di colombo penserete voi; purtroppo non è così e veniamo alle note dolenti

I difetti sono talmente stupidi che viene da pensare siano fatti apposta per far innervosire noi proprietari.
Anzitutto la chiave che comanda tutto (accensione, serbatoio e sottosella) è giustamente una sola, solo che è fatta del metallo più tenero che ci sia in commercio, in un anno sono riscito a piegarne 2 e spezzarne 1. E' impossibile tenerla nella tasca dei jeans (altrimenti si storce) e quando si apre la sella si deve sempre fare attenzione a non forzare.
Sempre parlando di sella diciamo subito che il sistema di chiusura è degno di un forse di un cinquantino. Mi hanno già rubato 2 caschi, aprire la sella è un gioco da ragazzi, basta svitare 2 viti (a vista), rimuovere un pezzetto della carrozzeria e sganciare la serratura (non sarò più preciso, magari ci sono ladri che ancora non lo sanno anche se dubito) quindi se pensate di lasciarlo fuori la notte non lo comprate.
Altra genialata sono le luci di parcheggio stile auto tedesche, utilissime per scaricare la batteria. Quando girate la chiave per spegnere lo scooter non dovete arrivare a fine corsa ma fermarvi prima; difatti se andate fino a fine corsa accenderete le luci di posizione e... addio batteria! Certo è una questione di attenzione ma se si ha fretta e non ci si pensa sono guai, a me è successo ad esempio quando, pressato dagli addetti di carico del traghetto per la Sardegna, ho avuto la piacevole sorpesa di trovarmi il mattino dopo ad Olbia (15 agosto) con scooter starcarico, zavorrina imbestialita e batteria a terra!
Questi i difetti stupidi ma purtroppo c'è qualcosa di sbagliato proprio nell'impostazione del progetto.
Anzitutto le ruote da 12' sono una scelta secondo me poco valida vista l'epoca in cui è stato pensato il Burghy.
Piccole, davvero troppe piccole rispetto al mezzo e alla strade italiane (tralasciando l'effetto visivo non appagante).
Il cruscotto e la strumentazione sono ridotti all'osso e di scarso appeal. Manca un computer di bordo (comodo soprattutto l'indicatore della temperatura per il rischio ghiaccio), manca un contachilometri parziale e la spia della riserva. Il contachilometri sballa parecchio, indicando 130 km/h con il gps ho potuto verificare una velocità effettiva di 108 km/h (tra l'altro velocità massima che raggiunge lo scooter).
Da ultimo un motore davvero poco potente, 10,7 KW sono pochini per un 150 e non consentono grandi viaggi a meno di vera passione ed è un vero peccato perché con pochi accorgimenti ed un motore sui 200/250 avrebbe potuto essere la giusta soluzione per unire la praticità dello scooter cittadino con qualche giro al mare o per i monti.

In definita l'idea che mi sono fatto è di uno scooter nato vecchio, una bella carrozzeria ma la stessa idea di scooter di 7 anni fa. Sicuramente uno scooter senza anima, non è riuscito a farsi odiare per fluidità di erogazione e qualità delle plastiche ma neanche a farsi amare nonostante ci abbia fatto viaggi e numerose gite...

Testo a cura di Tommaso Francini
Foto originali Suzuki


 

 

 

 

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