Premessa
50000 km dal dicembre 2007 (quasi 15000 su contachilometri, cambiato a 35767, si veda dopo), sperando di continuare ancora per un bel po’ di chilometri è comunque tempo di tirare le somme, verificare se le opinioni espresse nella prima prova (fatta comunque a 10000 km) siano tuttora valide. In ogni caso questo chilometraggio è già indice di robustezza del mezzo, sicuramente un incentivo per chi lo scooter vuole tenerlo per molto tempo.
Viaggi
E’ stato un fedele compagno di viaggio, per citare i più lunghi:
2008 – Alsazia (1300 km in 4 gg)
2009 – ElefantenTreffen (1882 km in 2 gg, fine gennaio); Viaduc de Millau (1415 km in 3 gg)
2010 – Alsazia, Valle del Reno, Danimarca (3814 km in 8 gg, con una tappa di 1050 km ed una di 600 km sotto una continua pioggia battente)
2011 – weekend di 850 km su Val Borbera, Val Trebbia, Val d’Aveto, Pisa, Garfagnana: tre giorni, 1250 km nel Senese, Garfagnana e Lunigiana
Posizione di guida
Dopo 50000 km, e quindi una buona esperienza di viaggio i giudizi possono cambiare: beninteso, per un uso ‘normale’, cittadino o poco più, rimane uno scooter comodo, e tutto sommato anche i viaggi lunghi da solo sono fatti con un confort accettabile (ed un’affidabilità ottima), ha fatto trasferimenti giornalieri dell’ordine di un migliaio di km (1050 per la precisione il suo massimo) senza stancare particolarmente purché con l’uso di una fascia addominale, quello che stanca invece sono i viaggi con il passeggero, per via degli ammortizzatori insufficienti che sentono tutte le buche ( ma fuori dall’Italia, con le strade tenute meglio, la cosa migliora molto), anche mettendo dei Bitubo la situazione cambia poco, è basso e senza un apposito mono questo si sconta. Anche la grande sella non è molto confortevole per il passeggero in quando leggermente scivolosa. La sella inoltre fa sudare nei viaggi caldi, forse questo è comune a tutte le selle non in pelle vera, ma mentre il mio vecchio Beverly aveva delle piccole scanalature che facevano passare l’aria mentre questa è completamente liscia.
Come va
Le prestazioni dopo 50000 km non sono variate, segno di una buona qualità del propulsore, il gruppo trasmissione è ovviamente un po’ alla frutta, specialmente la frizione, non li ho comunque mai cambiati quindi si tratta di un normale consumo, anzi abbastanza basso vista la percorrenza. Questo non gli impedisce di effettuare ancora grandi salite senza particolari problemi (tra cui Col de la Bonette, Colle dell’Agnello per citare i più alti, comunque fatti di recente e spesso l’ultimo anche in due), semmai ci si sente un po’ lenti al semaforo rispetto a prima. In quota le prestazioni decadono, in parte per la piccola cilindrata, in parte forse per un non buon adattamento dell’iniezione all’aria rarefatta, nulla che comunque impensierisca, e comunque più evidente con il freddo o il grande caldo mentre a temperature normali le differenze sono minime.
I viaggi autostradali si riescono a fare anche tenendo per ore i 110/120 km all’ora, ovvero quasi la velocità massima, senza problemi. Diciamo che un paio di cavalli in più aiuterebbero nei sorpassi ed a viaggiare alla stessa velocità ad un minor numero di giri. Anche in questo caso sembra invece che il grande caldo possa fare degradare leggermente le prestazioni.
Robusto il motore, non mi ha mai dato problemi. Dopo una tappa di 600 km in Germania sotto pioggia battente ha solo avuto dei mancamenti per acqua nel serbatoio dopo un pieno da un benzinaio che probabilmente aveva avuto infiltrazioni, svuotato il serbatoio tutto è tornato normale. Pioveva talmente che ho dovuto strizzare due volte il filtro dell’aria ormai completamente impregnato d’acqua.
I consumi d’olio sono tuttora nulli, si arriva al cambio senza rabbocchi intermedi.
Lo sporcarsi delle frizione, citato della prima prova, è stato meno evidente con l’aumentare dei chilometri percorsi, probabilmente perché ormai c’è poco da consumare
Fenomenali i consumi, anche adesso non scendo praticamente mai sotto i 28 km/l, ma con percorsi extraurbani affrontati con calma si sfiorano i 40 km/l, visto i prezzi attuali della benzina è senz’altro un grosso pregio.
Anche la frenata rimane ottima, sia come potenza sia come resistenza alla fatica. Il singolo disco anteriore è sufficiente visto peso e prestazioni, un doppio disco avrebbe reso la frenata più equilibrata ma penso che nessuno lo installerà mai su un 200 di cilindrata. Un leggero decadimento è invece presente a temperature molto alte, cosa tipica su moto e scooter, ci vorrebbero dei tubi aereonautici indeformabili.
I consumi di gomme per essere uno scooter a ruota medio/bassa sono buoni, con la mia percorrenza annua, tra i 10000 ed i 15000 km, cambio di solito una volta all’anno il posteriore mentre l’anteriore dura di più. C’è da dire che in inverno uso una coppia di termici Heidenau comprati via internet dalla Germania, diminuendo l’uso di quelli normali. Consiglio assolutamente l’uso di pneumatici termici nella brutta stagione per chi abita in zone fredde, io li metto a novembre e li tolgo a fine febbraio.
Come ho detto il mio peggior giudizio rimane sulle sospensioni, sicuramente complici le nostre pessime strade ed i dissuasori killer, specialmente quelli in discesa, anche andando piano. Specialmente gli ammortizzatori posteriori sono assolutamente insufficienti per un uso continuo in due. E visto che il problema si è presentato anche con performanti Bitubo, che seppur più precisi spaccavano lo stesso la schiena, direi che il problema, è proprio nella struttura ‘bassa’, so che per il 400 che ha le stesse caratteristiche hanno adottato un mono che ha risolto il problema, chissà se lo faranno anche su questo modello?
Rimane negativo il mio giudizio sul cavalletto centrale, troppo pesante da mettere anche senza bauletto posteriore, quello laterale è comunque facilmente attivabile anche stando in sella, ovviamente da usare solo parcheggiando in piano, occorre lubrificarlo ogni tanto con una semplice spruzzata di lubrificante.
La batteria è ancora l’originale, quasi un record per uno scooter, segno che l’impianto elettrico è efficiente e non ha dispersioni. Bella differenza con i miei precedenti scooter dove un fermo di una settimana era sempre un’incognita! La mancanza di lucine accese probabilmente aiuta: la protezione all’accensione è fatta, come in altri Burgman, con una saracinesca magnetica che chiude il nottolino, saracinesca che si apre/chiude usando il retro della chiave di accensione, che uso in realtà solo quando lavo lo scooter nei self service. Nel mio caso esiste la lucina dell’antifurto, ma evito di metterlo quando deve stare fermo a lungo oppure fa molto freddo.
Accessori scelti, consigliati e non
Parabrezza: il ‘cupolino’ di serie va bene solo in estate e nei viaggi corti, di quello me ne sono accorto subito, anche perché ho preso il Burgman a dicembre. Ho avuto due Kappa/Givi bassi e devo dire che erano il miglior compromesso (specialmente perché non amo avere gli occhi coperti che in caso di pioggia o neve impediscono la visibilità). L’unico difetto, a parte l’estetica non bellissima, è che cadendo (due volte e mai per colpa mia) la alette che proteggono le mani hanno fatto leva sull’asfalto spezzando in due il parabrezza stesso. Per ovviare a questo mi sono lanciato su quello ad aletta variabile: costosissimo quanto inutile, l’ho migliorato in parte sostituendo l’aletta con una più alta, ma nonostante tutte le prove non ho mai risultato gli stessi risultati di protezione e velocità ottenuti con i vecchi Givi/Kappa che consiglio sicuramente e che ricomprerò dovessi rompere questo.
Bagagli: se si deve portare solo l’antipioggia ed il casco il vano sottosella è più che sufficiente: capiente, ci stanno due integrali se messi come l’etichetta sotto la sella suggerisce (ci sta comunque tranquillamente una borsa per notebook da 15 pollici senza problemi, ovviamente non assieme al casco che tanto si avrebbe in testa durante il viaggio), ha il solo difetto di scaldare parecchio specie nella parte anteriore: magari si asciugano i guanti se bagnati ma la spesa di latte, carne e formaggi deve essere messa nel bauletto o per lo meno protetta da una borsa termica. Ho il vecchio supporto per bauletto Givi, che obbligava a togliere le maniglie passeggero sostituendole con altre particolarmente scomode, la nuova versione invece le mantiene, ma diminuiscono i punti di ancoraggio, evitare quindi i grossi pesi, che comunque è sempre una regola da usare. Io uso, sulla stessa piastra, un 45 ed un 28 litri a seconda delle esigenze. Per i viaggi lunghi uso anche un paio di borse laterali morbide, sempre Givi, che se posizionate bene consentono anche di viaggiare con il passeggero. Peccato manchi nel retro scudo un gancio appendi borse, probabilmente perché non sapevano dove metterlo, qualche volta ho appeso un sacchetto alla chiave di accensione, ma ovviamente non è una soluzione ottimale e va bene solo per viaggi cortissimi.
Il vano retro scudo con presa a 12v è chiuso a chiave; è composto da due comparti separati, ci stanno cellulare in carica, navigatore, guanti leggeri oppure una bomboletta, ma per aprirlo occorre spegnere il motore perché con serratura indipendente, il che non è certo fra le cose più comode. Sulla destra in alto c’è un piccolo sportellino libero da serrature, ma di scarsa capacità, occorre chiuderlo con attenzione per non perderne il contenuto, lo si apre con un pulsante meccanico, robusto, ed occorre girarlo una volta aperto per accederci comodamente.
Copertina: dopo aver resistito anni senza usarla ho ceduto, non per la città per il quale rimango dell’idea che ‘imbrogli’, ma per andare da un cliente a 30 km da dove abito, troppo vicino per aver voglia di mettere i sovra pantaloni per proteggersi dal freddo, ma sufficientemente distante per congelare quando la temperatura è sotto zero. La seduta bassa e la conseguenze posizione seduta lascia inoltre la parte superiore della coscia al freddo.
Antifurto: ho sempre e solo usato quello della casa installato con l’acquisto, a parte il consumo anomalo della batteria del telecomando, che non dura un anno, non mi ha mai dato problemi. Come detto sopra evito di metterlo con il freddo intenso o quando deve stare fermo più giorni.
Navigatore: quelli speciali per moto o scooter sono particolarmente cari, esiste fra gli accessori un supporto per Tom Tom Rider. Io attacco il mio Tom Tom One ad un magnete sul manubrio (vedi dopo), oppure con una ventosa al cruscotto, ma solo quando sono quasi arrivato a destinazione, ovvero a basse velocità e per brevi tratti. I navigatori specializzati sono impermeabili e sicuramente si attaccano meglio.
Altro: ho messo un comodo magnete sul manubrio, incollato con una colla bi componente, per attaccarci il navigatore (ma non in autostrada), si trova per poche lire nel reparto cellulare dei supermercati o nei negozi specializzati.
Guasti?
Certo, anche il Burgman non è esente da guai e difetti, che rimangono gli stessi citati nel mio test a 10000 km ,ma a 50000 km interessa ormai conoscere eventuali guasti: sono stati in realtà pochi e nessuno che inficiasse l’arrivo a destinazione:
La marmitta è diventata rumorosa a 25000 km ed ho dovuto cambiarla, in garanzia; la nuova, sempre originale per ora funziona ma anche lei ha perso qualcosa in ‘educazione’, probabile colpa del materiale interno che si consuma. In ogni caso fa tuttora il proprio dovere.
La lancetta del tachimetro si è messa ad ondeggiare verso i 34000 km oltre i 110 km/h, ondeggiamento accompagnato da un rumore sinistro proveniente dallo scudo anteriore, anche dopo avere stretto la vite che collegava il filo al cruscotto; il difetto proseguiva ed a 35000 km, dopo un urlo agghiacciante la lancetta si è staccata. Ho dovuto sostituire tutto il cruscotto, a meno di 200 euro comunque; in compenso quello nuovo, su sfondo chiaro, è decisamente più preciso anche come orologio, togliendomi la soddisfazione di vedere 140 km/h di tachimetro, mai più visti sullo strumento, comunque anche per colpa del parabrezza.
Il pannello di plastica posteriore ha cominciato a vibrare pesantemente. Ho dovuto fare un rattoppo con dei pezzi di tubo in gomma, la colpa però sembra essere del vecchio supporto per bauletto ovvero della parte che si ancora al posto delle vecchie maniglie passeggero che ha consentito allo chassis di vibrare generando questo gioco. Penso che non la nuova versione del porta bauletto il problema non si ripeta più.
La forcella anteriore verso i 44000 perdeva leggermente olio dalla parte superiore destra, segno di corteco ormai logorato, li ho cambiati tutte e due.
Il gruppo luci posteriori verso i 49000 ha dato problemi, con lo stop di accendevano anche le frecce, ma specialmente mettendo la freccia sinistra per qualche secondo si accendeva al suo posto la destra, quindi pericoloso, ma visto che l’inconveniente succedeva ‘random’ è stato più semplice sostituire l’intero cablaggio posteriore (40 euro ed un’oretta di manodopera) piuttosto che cercare il motivo dell’guasto.
Tagliandi
La garanzia costringe a ad effettuare tagliandi ogni 5000 km,. Così ho fatto ed ho continuato a fare, seppure con minor zelo, anche a garanzia terminata.
Li ho fatti sempre dal concessionario sia perché non ho mai avuto delusioni o spese dubbie sia perché a me strategicamente comodo (poco più di mezz’ora a piedi da casa).
I costi sono stati dai 70 ai 270 euro a seconda delle operazioni, mediamente quello ogni 15000 km è il più caro anche per il cambio cinghia e rulli.
Conclusione
Quando i chilometraggi sono questi si possono fare due domande: lo ricompreresti? Affronteresti un viaggio lungo con questo scooter?
Alla prima domanda risponderei ‘nì’: non perché non ne sia contento, anzi, ma perché sono usciti altri modelli e la voglia di cambiare è sempre presente. Risponderei ‘no’ se pensassi di usarlo spesso in due, le sospensioni non sono certo adatte ad un uso continuo in coppia specialmente in presenza di strade dissestate, condizione ormai assai comune in Italia...
Alla seconda domanda sicuramente risponderei sì, ha sempre dato prova di ottima affidabilità, non mi ha mai lasciato a piedi, e con i tagliandi a posto e la conoscenza ormai ‘intima’ del mezzo sono sicuro che non avrei problemi anche con viaggi di migliaia di chilometri tanto che non ho mai avuto incertezze se partire o no.
Testo by: Enrico
Ruggeri
Foto by: Enrico
Ruggeri e Roberto Ferrero
|