Vorrei contribuire nuovamente al vostro sito (ho gia
inviato la prova del mio Pantheon 150) spedendovi la mia
impressione sul Suzuki an 250 Burgman, che ho provato
per circa una settimana (in quanto di proprietà di
mio fratello).
Indubbiamente la prima inpressione è quella dell'aggressività
e dell'imponenza dello scooter che è decisamente
molto grande! Malgrado la sua stazza (174 kg) una volta
in sella ci si sente a proprio agio, poiché il Burgman
è basso e seduti sopra sembra di stare sulla poltrona
di casa toccando agevolmente con i piedi per terra. Per
quello che riguarda il comfort, nulla da ridire la sella
è comoda sia per il conducente che per il passeggero,
solamente che quest'ultimo essendo seduto al secondo piano
si prende tutto il vento in faccia; inoltre vorrei aggiungere
che il parabrezza di serie non ripara affatto dall'aria
perchè è troppo basso e che lo schienale sempre
di serie, serve solo per bellezza, poiché è
troppo distante dalla posizione di seduta del passeggero
e se proprio ci si vuole appoggiare obbliga ad una posizione
scomoda, oppure se si arretra sul sedile si sta troppo
distanti dal conducente. La posizione è comoda ,sembra
di guidare una custom e con le braccia distese e le gambe
in avanti si è invogliati ad una guida rilassata
e piacevole.
Io l'ho provato su strade urbane e sulla supersrtada,
certo in città non è il massimo dell'agilità,
difficilmente viene voglia di passare fra due file di
auto, perchè oltre ad essere lungo è anche largo.
In effetti è uno scooter adatto a trasferimenti su
tangenziali e autostrade dove si apprezza il confort e
la tenuta di strada, dove ci si accorge del potente motore
4t sempre pronto in ogni situazione, e ci si sente sicuri
grazie al sistema frenante che fa affidamento su due freni
a disco e grazie al sistema di frenata combinata che fa
intervenire il freno davanti con quello dietro azionando
la sola leva di sinistra.
Il motore merita una considerazione a parte perchè
grazie alla sua potenza e al suo suono si capisce che
è affidabile ed infaticabile, la risposta è
pronta come pure è buona la progressione fluida fino
alla massima velocità che io credo sia di 130 km/h
o più anche se non ho avuto la possibilità di
arrivarci; comunque anche in citt il motore quando gira
al minimo è sempre sicuro e non ci sono mai tentennamenti
e anche le doti di ripresa non sono male se si tiene in
giusta considerazione il peso.
Per quello che riguarda i consumi, io mi sono attestato
sui 22 km/l su strade miste, senza però guardare
il contachilometri, ma presumo che con una guida più
attenta si possa fare qualcosa di più; non certo
girando solo in città.
Il cruscotto è ben leggibile e completo, ci sono
le spie delle luci abbaglianti e persino del freno a mano
c'è un indicatore del livello carburante e della
temperatura del liquido di raffreddamento, nel tachimetro
poi c'è un contachilometri digitale che indica il
chilometraggio totale ed ha due funzioni di chilometraggio
parziale, completa il tutto l'orologio digitale. Vorrei
inoltre segnalare un dispositivo antifurto di serie che
oltre al classico blocca sterzo inibisce l'ingresso della
chiave nella sua sede e che viene tolto con il retro della
stessa chiave che è magnetico.
Molto potenti sono i fari, specialmente quello anteriore
che è una sicurezza.
Per quello che riguarda lo spazio a disposizione, c'è
un piccolo vano nello scudo sufficiente per portare i
documenti e poco altro accanto c'è un cassettino
dove riporre il biglietto dell'autostrada, invece sotto
la sella c'è spazio per un casco integrale o per
due jet; comoda la luce di cortesia del vano sotto sella
e veramente completa la dotazione di attrezzi dati dalla
Suzuki e posti anche questi sotto il sedile. Allo scooter
è stato aggiunto un bauletto veramente comodo anche
se lo rende ancora piu lungo.
Complessivamente mi sembra un mezzo bello da vedere
e facile da usare che da' la sensazione di aver speso
bene i propri soldi, anche se sono un po' tanti per uno
scooter (circa 11.200.000 lire), comunque credo che al
momento sia uno dei migliori in circolazione.
Ciao a tutti
Testo e foto a cura di: Andrea
Rotondo
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