La famiglia Burgman
si allarga verso l'alto e verso il basso: quest'anno agli
apprezzati modelli 250 e 400, si sono affiancate le versioni
650 e 125-150, che, insieme, costituiscono una gamma completa
in grado di soddisfare tutte le esigenze e quasi tutte
le tasche.
Tuttavia, il "vero" Burgman, che in tedesco significa
letteralmente "uomo di città", è il modello
da 125 e 150cc: infatti, per chi pensa di utilizzare lo
scooter esclusivamente nell'ambiente urbano, la scelta
ideale è quella che consente di godere del comfort
e della capacità di carico proprie di un maxiscooter,
senza però rinunciare alle doti di agilità ed
economia tipiche delle piccole cilindrate, rispetto alle
quali, in città, le medie e grosse cubature non offrono
nessun vantaggio in termini di prestazioni.
Il nuovo nato si presenta con una linea
moderna, piacevole, di impostazione sportiveggiante; la
vista laterale è molto convincente, con un codone
filante e proteso verso l'alto; il frontale è caratterizzato
dal grande gruppo ottico derivato da quello che equipaggia
le supersport della casa, le velocissime GSXR; l'unica
unica nota stonata, a mio parere, è costituita dagli
indicatori di direzione.
La qualità complessiva
è di ottimo livello per la categoria: basti pensare
che i comanti elettrici sono gli stessi montati sul fratellone
250-400 e addirittura sul Tmax; per trovare delle pecche,
occorre abbassare lo sguardo sotto la carena, dove s'intravede
un radiatore privo di griglia di protezione.
La strumentazione è ben leggibile, ma priva del contachilometri
parziale e delle spie benzina, olio e anabbaglianti; l'orologio
è sempre ben illuminato, ma regolabile solo con l'ausilio
di una penna.
La chiave d'avviamento è protetta da uno sportellino
metallico per impedirne lo scasso e, quindi, contribuire
a scoraggiare i furti.
Nel retroscudo è collocato un cassetto, protetto
da una serratura, e diviso in due profondi vani, nei quali
si possono , fra gli altri, bloccadisco ed accessori impermeabili.
Il sottosella è gigantesco:
può contenere due caschi integrali ed altri oggetti;
tolti i caschi, per necessità ho dovuto riempirlo
con una ventiquattrore, un grosso libro, una catena da
3 Kg, una tuta antipioggia e un sacchetto pieno di verdura;
e la sella si è chiusa senza il minimo sforzo! Sorprende
che questo risultato sia stato ottenuto mantenendo una
linea filante del codone.
La posizione di guida è
comoda, con una sella bassissima che consente di appoggiare
saldamente i piedi a terra anche ai piloti di più
bassa statura: questa caratteristica, unita al peso contenuto,
ne fa un mezzo particolarmente indicato anche per l'utenza
femminile; i più alti invece lamenteranno la ridotta
distanza tra il piano di seduta e la pedana nonché
la relativa vicinanza del manubrio al busto.
Circolare in città con
il "Burgmanino" è la cosa più semplice di questo
mondo; peccato che la taratura rigida della sospensione
posteriore comprometta in parte il comfort.
Un'intensa mezz'ora nel traffico è anche l'occasione
per apprezzare la silenziosità della ventola; tuttavia,
questa cessa di funzionare nel momento in cui si toglie
la chiave dal quadro.
Varcate le porte della città, il Suzukino si trova
a proprio agio anche sulle arterie a quattro corsie e
i 100 Km/h sono proprio a portata di mano, tanto che mi
viene quasi spontaneo dirigermi verso la tangenziale...
ma dimenticavo di essere in sella ad un 125 e che l'Italia
è l'unico paese europeo nel quale è proibita
la circolazione di questa cilindrata sulle tangenziali.
Sono convinto che i nostri legislatori, se provassero
questo brillante scooter, non esiterebbero un attimo a
modificare l'anacronistico codice della strada.
Sul misto medio veloce il Burgmanino si rivela sempre
agilissimo, ma mostra il carattere tipico degli scooter
con ruote da 12", ossia una certa sensazione d'instabilità
in curva, che avvertirà soprattutto chi è abituato
alle ruote alte.
La protezione aerodinamica
è ottima per piedi e gambe, mentre per il busto e
il collo sarebbe opportuno adottare un parabrezza più
esteso sia in larghezza sia in altezza; il passeggero
se ne sta comodo, ma, come su quasi tutti i modelli della
concorrenza, è completamente esposto alla pressione
dell'aria.
I freni si rivelano sempre
all'altezza della situazione, potendo contare su una coppia
di dischi; per la cronaca c'è anche l'utile freno
a mano, azionabile mediante una goffa leva sul manubrio.
I consumi sono sempre sotto
controllo, assestandosi intorno ai 27 Km/l.
Infine, il prezzo: 3700 euro
non sono pochi, qualche concorrente offre quotazioni più
aggressive, però, tenuto conto delle attuali promozioni,
credo che il rapporto qualità-prezzo sia equilibrato,
per un veicolo come questo, veramente adatto a circolare
in città.
Testo: Fabio
Scotti
Foto: Francesco
Roberti e Fabrizio
Villa
Tester: Fabio
Jacopini, Francesco
Roberti, Fabio
Scotti, Fabrizio
Villa
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