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Per il test abbiamo utilizzato il giubbino AEMIDIUS di Tucano Urbano

 · Suzuki Burgman 125
11/10/02
Prova di Fabio Scotti
pag. 3/3
>>> Vedi anche: Descrizione, Test su strada

La famiglia Burgman si allarga verso l'alto e verso il basso: quest'anno agli apprezzati modelli 250 e 400, si sono affiancate le versioni 650 e 125-150, che, insieme, costituiscono una gamma completa in grado di soddisfare tutte le esigenze e quasi tutte le tasche.
Tuttavia, il "vero" Burgman, che in tedesco significa letteralmente "uomo di città", è il modello da 125 e 150cc: infatti, per chi pensa di utilizzare lo scooter esclusivamente nell'ambiente urbano, la scelta ideale è quella che consente di godere del comfort e della capacità di carico proprie di un maxiscooter, senza però rinunciare alle doti di agilità ed economia tipiche delle piccole cilindrate, rispetto alle quali, in città, le medie e grosse cubature non offrono nessun vantaggio in termini di prestazioni.
Il nuovo nato si presenta con una linea moderna, piacevole, di impostazione sportiveggiante; la vista laterale è molto convincente, con un codone filante e proteso verso l'alto; il frontale è caratterizzato dal grande gruppo ottico derivato da quello che equipaggia le supersport della casa, le velocissime GSXR; l'unica unica nota stonata, a mio parere, è costituita dagli indicatori di direzione.
La qualità complessiva è di ottimo livello per la categoria: basti pensare che i comanti elettrici sono gli stessi montati sul fratellone 250-400 e addirittura sul Tmax; per trovare delle pecche, occorre abbassare lo sguardo sotto la carena, dove s'intravede un radiatore privo di griglia di protezione.
La strumentazione è ben leggibile, ma priva del contachilometri parziale e delle spie benzina, olio e anabbaglianti; l'orologio è sempre ben illuminato, ma regolabile solo con l'ausilio di una penna.
La chiave d'avviamento è protetta da uno sportellino metallico per impedirne lo scasso e, quindi, contribuire a scoraggiare i furti.
Nel retroscudo è collocato un cassetto, protetto da una serratura, e diviso in due profondi vani, nei quali si possono , fra gli altri, bloccadisco ed accessori impermeabili.
Il sottosella è gigantesco: può contenere due caschi integrali ed altri oggetti; tolti i caschi, per necessità ho dovuto riempirlo con una ventiquattrore, un grosso libro, una catena da 3 Kg, una tuta antipioggia e un sacchetto pieno di verdura; e la sella si è chiusa senza il minimo sforzo! Sorprende che questo risultato sia stato ottenuto mantenendo una linea filante del codone.
La posizione di guida è comoda, con una sella bassissima che consente di appoggiare saldamente i piedi a terra anche ai piloti di più bassa statura: questa caratteristica, unita al peso contenuto, ne fa un mezzo particolarmente indicato anche per l'utenza femminile; i più alti invece lamenteranno la ridotta distanza tra il piano di seduta e la pedana nonché la relativa vicinanza del manubrio al busto.
Circolare in città con il "Burgmanino" è la cosa più semplice di questo mondo; peccato che la taratura rigida della sospensione posteriore comprometta in parte il comfort.
Un'intensa mezz'ora nel traffico è anche l'occasione per apprezzare la silenziosità della ventola; tuttavia, questa cessa di funzionare nel momento in cui si toglie la chiave dal quadro.
Varcate le porte della città, il Suzukino si trova a proprio agio anche sulle arterie a quattro corsie e i 100 Km/h sono proprio a portata di mano, tanto che mi viene quasi spontaneo dirigermi verso la tangenziale... ma dimenticavo di essere in sella ad un 125 e che l'Italia è l'unico paese europeo nel quale è proibita la circolazione di questa cilindrata sulle tangenziali. Sono convinto che i nostri legislatori, se provassero questo brillante scooter, non esiterebbero un attimo a modificare l'anacronistico codice della strada.
Sul misto medio veloce il Burgmanino si rivela sempre agilissimo, ma mostra il carattere tipico degli scooter con ruote da 12", ossia una certa sensazione d'instabilità in curva, che avvertirà soprattutto chi è abituato alle ruote alte.
La protezione aerodinamica è ottima per piedi e gambe, mentre per il busto e il collo sarebbe opportuno adottare un parabrezza più esteso sia in larghezza sia in altezza; il passeggero se ne sta comodo, ma, come su quasi tutti i modelli della concorrenza, è completamente esposto alla pressione dell'aria.
I freni si rivelano sempre all'altezza della situazione, potendo contare su una coppia di dischi; per la cronaca c'è anche l'utile freno a mano, azionabile mediante una goffa leva sul manubrio. I consumi sono sempre sotto controllo, assestandosi intorno ai 27 Km/l.
Infine, il prezzo: 3700 euro non sono pochi, qualche concorrente offre quotazioni più aggressive, però, tenuto conto delle attuali promozioni, credo che il rapporto qualità-prezzo sia equilibrato, per un veicolo come questo, veramente adatto a circolare in città.

Testo: Fabio Scotti
Foto: Francesco Roberti e Fabrizio Villa
Tester: Fabio Jacopini, Francesco Roberti, Fabio Scotti, Fabrizio Villa

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