Nel 2009, dopo oltre nove anni di onorato servizio, ho deciso di sostituire il mio vecchio Shark 125.
Essendomi trovato molto bene con Sym ed avendo effettivamente un rapporto qualità prezzo senza pari, ho optato per un Joyride 200i EVO.
Ora, dopo oltre 2 anni di utilizzo, è arrivato il momento di condividere le mie opinioni su questo mezzo: cercherò di ricalcare l'impostazione già usata per la recensione dello Shark.
Le finiture sono ottime per quanto riguarda la verniciatura e l'assemblaggio di telaio e carrozzeria, buone per quanto riguarda la componentistica, in particolare cito la strumentazione dalla grafica chiara ed abbastanza completa con tachimetro, contagiri, doppio contakm, indicatore carburante ed orologio: gran bel passo avanti rispetto allo Shark.
Malgrado le dimensioni medie l'abitabilità è eccellente (sono alto un metro e ottanta) e la posizione di guida comoda anche grazie alla grande pedana piatta che consente di muovere liberamente le gambe. Bene anche per il passeggero che pur sedendo in alto non è troppo esposto e che ha anche un ottimo appiglio per le mani ed un comodo schienalino.
Il parabrezza, seppur basso, protegge bene da vento ed acqua il conducente, un pò meno il passeggero. Nel caso in cui si usi molto il mezzo con il passeggero è consigliabile il parabrezza maggiorato.
Il vano sotto la sella è grande, ma non profondissimo, e permette di stivare comodamente un casco integrale, un 'boa' ed un completo da pioggia, negli sportellini dello scudo ci stanno solo piccoli oggetti, in pratica è come se non ci fossero.
Il motore, che non è in realtà un 200, ma un 170, è molto silenzioso ed ha buone prestazioni: non eccessivamente potente (15 cv), è tuttavia elastico e brillante. In accelerazione non è un fulmine, ma non è mai in difficoltà; la ripresa è decisamente interessante, malgrado il peso di circa 150 kg, e permette di raggiungere i 120 reali da g.p.s. (quasi 130 al tachimetro).
I consumi sono contenuti: normalmente si fanno sui 30 km/litro, ma guidando con attenzione fuori città si arriva anche ben oltre. Il serbatoio da 7,6 litri consente una discreta autonomia, ma un paio di litri in più per le gite fuori porta non guasterebbero.
Su strada si rivela parecchio confortevole e molto sicuro: le sospensioni sono adeguate sia all'uso cittadino (anche sul più disastrato pavÈ milanese non si prendono colpi troppo secchi) che all'uso extraurbano dove si apprezza la buona stabilità di marcia malgrado le ruote da 13" anteriore e 12" posteriore. Solo a velocità superiori a 110 km/h indicati si avverte qualche oscillazione sui fondi non perfettamente lisci. Anche la tenuta di strada è di buon livello, mai veramente in crisi nemmeno su terreno sdrucciolevole.
Eccezionale la frenata grazie al notevole disco anteriore da 278 mm con pinza interna (come lo Shark): è potente, ma ben modulabile, non dà segni di cedimento neanche nelle discese più ripide e non scompone mai l'assetto dello scooter. Anche sul bagnato e sullo sporco si riesce sempre a dosare alla perfezione ed il rischio di arrivare al bloccaggio è davvero remoto. Bene anche il disco posteriore, meno potente ma estremamente modulabile si può "strizzare" senza ritegno!
La manutenzione è molto economica: il primo tagliando va effettuato a fine rodaggio, cioè a 1500 km (circa 50 euro). Il secondo a 3000 km (circa 100 euro). Poi la Casa consiglia ogni 3000 km. La garanzia è di due anni e ad oggi non si è rivelato necessario nessun intervento straordinario.
Tirando le somme così come il suo predecessore Shark, anche il Joyride EVO è un mezzo molto equilibrato. Adatto all'uso cittadino, dove si rivela agile e scattante, mantiene la sua dinamicità e sicurezza anche nei brevi tragitti extraurbani dove esprime il meglio di sé ad andature fino a 110 km/h che, all'occorrenza, riesce a mantenere a lungo.
E' a mio avviso quindi un ottimo mezzo tuttofare adatto anche ad avventurarsi nel turismo di medio raggio per cui è limitato solo dalla capacità non eccezionale del serbatoio.
Tuttavia l'appetito vien mangiando e questa primavera il Joyride ha lasciato spazio ad un Maxsym 400i ABS, ma questa è un'altra storia che spero di condividere a breve!
Testo: Daniele
immagini: originali Sym
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