Il freddo e la pioggia di questi giorni in verità
mi hanno fatto assaporare ben poco il mio nuovo Yamaha
Tmax che da metà gennaio ha sostituito il mio precedente
scooterone, un Majesty 250 modello 2000.
Devo dire che 'sulla carta' qualche cosa mi spaventava
di questo scooter di 500 centimetri cubi e, avendo guidato
un buon numero di maximoto (vado in moto dal 1973), non
volevo rimpiangere la fantastica maneggevolezza che avevo
apprezzato negli scooteroni di 250 cc. con i quali mi
sono spesso divertito facendo del comodo, pacioso ed economico
mototurismo.
Ciò che più mi faceva paura era il maggior peso
del Tmax (sempre rispetto al Majesty) e la superiore altezza
della sella: 200 kg di massa e 79 centimetri per l'altezza
della sella sono 'misure' da moto, e non propriamente
da scooter, ma devo dire che la paura mi è passata
subito quando ho fatto il primo giro in città.
Il Tmax si è rivelato pesante solo nelle manovre
da fermo mentre in moto, grazie ad una favolosa coppia
del motore, l'equilibrio dinamico è eccellente: si
sgattaiola con facilità tra il traffico - occhio
comunque alle dimensioni - e nessuna paura o apprensione
mi ha portato l'altezza della sella (non sono un gigante,
sono alto 1,76).
Questo week-end comunque il tempo dà abbastanza
tregua ed essendomi già accorto della buona protettività
del Tmax (la prima uscita l'ho fatta con una temperatura
di -1 grado!) mi metto la giacca in Gore-tex con i pantaloni
termici per una nuova, e spero più probante, uscita.
La prima ottima impressione all'avviamento - come per
il Majesty 2000 anche sul Tmax appena girata la chiave
parte la pompa della benzina - viene confermata poi nei
primi chilometri quando il bicilindrico, pur essendo regolarissimo,
cerca di andare in temperatura col freddo di questi giorni.
Intanto arrivo fuori città e imbocco la tangenziale
per farmi un'idea sulla reale protezione di cupolino e
scudo anteriore: la velocità è comunque entro
i limiti perché il rodaggio, perentorio, impone sino
ai 1600 chilometri un'andatura tranquilla ma tutto procede
per il meglio e anche il freddo non si sente troppo, chiaro
segnale di buona protezione.
Devo dire che mi impressiona ben presto la facilità
con cui si fanno i sorpassi: col Majesty 250 questa è
sempre stata una grossa carenza - soprattutto viaggiando
in coppia - mentre col Tmax dagli 80 chilometri orari
sino ai 110-120 (velocità di tachimetro, ovviamente)
la ripresa è davvero ottima anche se una maggior
verifica su questo dovrò farla trasportando un passeggero.
La protezione come ho detto è buona: il parabrezza
(ci sono anche quelli più alti, come optional) ripara
abbastanza e il casco che indosso - un jet con visiera
lunga - non si rivela rumoroso per vortici o quant'altro.
Intanto passano i chilometri e devo dire che la posizione
di guida mi soddisfa appieno: molto diversa da quella
del Majesty non fa rimpiangere una classica moto (perché
gli scooter non sono moto?) ma l'imparagonabile comodità
del cambio automatico - o meglio a variazione continua
- mi fa subito capire che sono alla guida di un maxi scooter
(o di una moto automatica?).
Le stradine del Lago di Garda non mi spaventano per nulla:
salite e discese si affrontano bene grazie al possente
freno motore che non impone di attaccarsi ai freni e all'altrettanto
possente coppia del motore che porta in salita con un
filo di gas.
La sosta per qualche fotografia (mi serve giusto uno sfondo
sul Pc!) mi fa sentire il peso del Tmax quando lo si mette
sul cavalletto centrale: niente di stravolgente perché
il gioco di leve è ben fatto, certo è che in
questo caso la differenza di peso, rispetto al Majesty
250, si sente.
Guardando i particolari non posso non notare la finitura
più che buona in tutti i particolari del Tmax: è
carente, forse, solo la strumentazione che avrebbe potuto
essere arricchita di una spia per la riserva del carburante
e poi avrebbero potuto mettere un display più grosso
per farci stare il contachilometri totale e parziale senza
dover ogni volta commutare il totalizzatore; la mancanza
del contagiri non la sento anche se ormai prodotti della
concorrenza (Jazz, Silver Wing, X9, ecc.) hanno questo
strumento che arricchisce indubbiamente il quadro generale
della plancia.
Lo spazio sotto la sella non è enorme: ci sta certamente
un casco integrale e forse due jet ma siamo lontani dall'ampio
spazio offerto dal Majesty modello 2000; quello che mi
manca comunque è l'ampio vano sotto lo scudo anteriore
che nel Majesty mi permetteva di stivare un completo antipioggia,
i documenti, ecc. Tra poco spero che la Gi.Vi. metta in
vendita un porta bauletto - sotto il maniglione ci sono
i fori per fissarlo - e così potrò riutilizzare
il bauletto della stessa marca che ormai mi accompagna
da... parecchie moto e scooter.
Riprendo la via di casa e mi accorgo che la sensazione
di maneggevolezza aumenta via via che i chilometri passano:
il Tmax è sì facilissimo da guidare ma è
anche molto stabile sul dritto con ampia direzionalità
ad ogni velocità (ovviamente fino ai limiti che ho
detto poco sopra).
Della tenuta in curva non saprei proprio dire: le strade
sporche di questi giorni e certo la non ancora perfetta
confidenza non mi permettono di verificare quanto dicono
le riviste specializzate che sostengono di aver trovato
nel Tmax grandi doti di 'piegatore'.
Il bilancio è positivo ma aspetto di macinare un
po' di chilometri spingendomi in qualche escursione di
due trecento chilometri per provare seriamente il comfort
di marcia, il consumo, la facilità di guida e quant'altro.
Ah dimenticavo: vi ho raccontato questi pochi chilometri
ma non ho detto che in questa ultima uscita ho incontrato
due altri Tmax. La Yamaha ha insomma centrato ancora ma...
tra poco ci sarà il Silver Wing e quando Honda fa
qualche cosa bisogna sempre attendersi meraviglie.
1° AGGIORNAMENTO: 14/05/01
Il tempo piovoso di questi week-end non mi permetteva
di fare alcune fotografie decenti del bauletto che da
qualche giorno fa capolino sul mio Yamaha Tmax.
Devo dire che venendo dal Majesty 250, modello 2000, sul
Tmax si nota subito la mancanza di quel tanto e comodo
spazio che sul 250 permetteva di stivare tranquillamente
sotto la sella un paio di caschi o, all'occorrenza, l'indispensabile
per un week-end in due. D'obbligo, almeno per me, il montaggio
del bauletto sul Tmax e la solerte GiVi
- permettetemi un po' di campanilismo essendo questa azienda
bresciana come me - in breve ha fatto gli attacchi
specifici per il nuovo scooterone Yamaha mettendo
in produzione anche una linea di bauletti dalla corretta
colorazione che si abbinano al meglio allo scooter.
In verità volevo sfruttare il mio storico bauletto
della GiVi da 36 litri che mi segue ormai da dieci anni:
è 'vissuto' ma è sempre perfetto come tenuta
degli attacchi e come meccanismo di chiusura ma... mi
sono fatto attirare da un bauletto più capiente
ed esteticamente certo migliore con la parte superiore
dello stesso colore del mio Tmax.
Il montaggio del porta bauletto
è molto semplice: con un po' di manualità
(che io non ho) in meno di dieci minuti si fa tutto: le
istruzioni sono chiare, pochi gli attrezzi che servono
e soprattutto le varie combinazione tra fori dell'accessorio
e fori del Tmax - sotto il maniglione e sotto la sella
- si abbinano al meglio.
Montato il portabauletto monto il mio 'vecchio' GiVi da
36 litri e tutto funziona al meglio: gli
attacchi sono i soliti sicuri e solidi della GiVi
e non sta neppure male anche se ormai ho ordinato la borsa
da 46 litri e aspetto di avere l'abbinamento bauletto
e portabauletto per le fotografie da inviare a CyberScooter.
Il bauletto arriva - sembra che le richieste siano tantissime
- e apprezzo subito le finiture dei nuovi modelli della
GiVi: non prendo la borsa da 52 litri con il nuovo meccanismo
di chiusura ma comunque, confrontandole da vicino, noto
che le differenze esterne - in centimetri - sono davvero
minime. Al contrario monto lo schienalino
fissato sul bauletto (la GiVi comunque sta facendo uno
schienalino apposito per il Tmax, indipendente dal bauletto)
e il mio passeggero ne apprezza la comodità.
Testo e foto di Luca
Scarpat
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