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ABBIGLIAMENTO
Casco: Nolan N100E
Giacca: Tucano Urbano 'Carlos'
Guanti: Tucano Urbano 'Rex'

 

 · APRILIA ATLANTIC 125/200
11/07/03
PROVA SU STRADA
pag. 3/4
Vedi anche: Presentazione, Test Anteprima, Prova Fabio Scotti,

Ho appena riletto le due pagine di presentazione statica e dinamica scritte circa otto mesi fa e sono in leggera difficoltà ad aggiungere altro, anche dopo aver percorso circa 1.000km fra città, strade, stradine ed autostrada, da solo e con il passeggero. Mi sento di confermare quanto detto in fase di anteprima, ma posso aggiungere qualcosa su aspetti inevitabilmente trascurati nel corso della presentazione stampa.

CONSUMI
Il 125 ha consumato mediamente 24,7 km con un litro, con punte di 22,5 e 26,3 km/litro a seconda dell'entusiasmo sull'acceleratore, tenendo presente che non l'abbiamo mai risparmiato.
Lo stesso discorso vale per il 200cc con cui abbiamo percorso una media di 24km/litro con estremi di 22,1 e 25,4, quindi nonostante le maggiori prestazioni i consumi sono risultati molto simili. In assoluto si tratta di buone performance, in particolare per il 200cc,.
Quanto ad autonomia si possono percorrere tranquillamente i classici 200km fra un pieno e l'altro.

PRESTAZIONI
Qui possiamo parlare di record delle rispettive classi, o perlomeno in linea con gli ormai numerosi concorrenti motorizzati Leader.
Dopo un lancio sufficiente infatti il 125cc supera di poco i 120km/h indicati, mentre con il passeggero a bordo si ferma appena prima della 'barriera' dei 120.
Più generoso il 200 che arriva ai 135km/h indicati perdendo solo 5km/h con il passeggero a bordo.
Sono velocità interessanti anche per il turismo, soprattutto nel secondo caso, visto che le tratte autostradali possono essere affrontate tenendo orgogliosamente la propria corsia e concedendosi anche qualche sorpasso.
Meno esaltanti i dati di ripresa ed accelerazione: è evidente che i motori Leader puntano molto sulla velocità massima sacrificando un po' la ripresa, soprattutto nel caso del 125, peraltro gravato dal peso di 160kg. La cosa non disturba più di tanto viste le potenze specifiche superiori alla media, ma riemergono nell'uso con il passeggero e in salita, dove occorre aspettare che il propulsore 'entri in coppia' prima di dare il massimo.

CICLISTICA
Assolutamente rigorosa anche affrontando curve in piega alla massima velocità, da soli o in due. Anche in questo caso siamo ai vertici della categoria. Impeccabile anche la stabilità sul dritto e la scarsa sensibilità alle scie.
La discesa in piega è assolutamente neutra e porta ad una guida sicura e disinvolta. Il cavalletto è sufficientemente rialzato da non interferire con l'asfalto, anche in due, se non cercando una guida davvero sportiva.
Il risvolto della medaglia è che la maneggevolezza non è da record, viste le dimensioni ed il peso superiori alla media, ma soprattutto per il ridotto angolo di sterzo concesso al manubrio. Un limite nel traffico e in caso d'inversioni su strade strette.
Le sospensioni hanno una buona escursione e garantiscono un sufficiente comfort anche con strade leggermente accidentate, naturalmente stiamo parlando di uno scooter e non di un'enduro, non vi aspettate l'impossibile. Peccato per la scomoda regolazione a ghiera e controghiera del monoammortizzatore posteriore.
I freni non mi sono sembrati così in forma come nel modello testato nel 2002. Confermo la modulabilità e l'assenza di fenomeni di bloccaggio, ma servirebbe maggiore mordente sia nel comando integrale che nella leva destra, per ottenere rallentamenti adeguati. Forse è un discorso relativo alle pastiglie, ma tant'è.
Quando serve, si fa notare l'assenza del freno a mano.
Ottimo il lavoro svolto dalle gomme Bridgestone e Seva, entrambe sincere fino al limite anche con il bagnato.

COMFORT/PROTEZIONE
La posizione di guida è un buon compromesso, non sdraiata, ma nemmeno troppo diritta, permette di allungare le gambe o di tenerle raccolte. La sella non è troppo elevata permettendo a tutti un buon controllo del mezzo anche da fermo, poi è comoda e si concede anche un accenno di poggiaschiena.
Il parabrezza non è molto alto e quindi il casco integrale fornisce un maggiore comfort nell'uso a velocità elevate. Per il resto il corpo è sufficientemente protetto, gambe comprese. Rimangono esposte solo mani e spalle.
Non eccessivo il dislivello della sella per il passeggero che è moderatamente investito dal vento della corsa e sarà quindi più propenso ad accompagnarvi in tratte autostradali.
Per l'inverno è prevista una 'copertina' specifica e di facile montaggio opzionale.

COSTRUZIONE/FINITURE
Si sa che con più tempo a disposizione si diventa più pignoli e pur confermando una qualità complessiva di alto livello, ho identificato alcuni punti deboli:
Gli specchi retrovisori sono instabili e ad ogni buca perdono la regolazione, inoltre sono anche piuttosto piccini.
Il cassetto nel retroscudo non scorre agevolmente ed è facile preda dei malintenzionati vista la 'malleabilità' della plastica pur bloccata dalla serratura a chiave.
La sella è sorretta da una cerniera piuttosto debole, inoltre non si avvantaggia di nessun meccanismo che la tenga aperta.
Datato il contachilometri meccanico quando la concorrenza sfoggia piccoli computer di bordo dalle infinite funzioni.
I cavalletti non sono immediati da trovare, ma ci si abitua dopo pochi giorni.
La chiave è una, ma le serrature sono quattro: avviamento, sportello, sella e serbatoio, forse si poteva fare economia.
È finalmente disponibile il Radio Mob Control, il satellite al manubrio che permette di comunicare con il passeggero, rispondere al telefono ed ascoltare la radio con la minima distrazione possibile, non ve lo regalano, ma può essere un elemento da valutare la momento della scelta.
Il portapacchi è di serie, per il bauletto c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma la borsa da tunnel opzionale mi sento di consigliarla (del resto ci ho fatto una vacanza in Tunisia): è comoda, spaziosissima e non sbilancia lo scooter.

CONCLUSIONI
Un veicolo di cilindrata contenuta per chi non vuole rinunciare all'immagine e alla sostanza.
Il 125 si rivolge a chi non ha la patente A e predilige un utilizzo urbano, si troverà con uno scooter dalla ciclistica sovradimensionata che in alcuni casi lo limiterà nel traffico, e con un motore piuttosto vivace, e proprio per questo da tenere su di giri. In compenso farà bella mostra di sé negli affollati parcheggi cittadini grazie ad un'estetica piacevole, belle colorazioni e proporzioni corpose, oltre a garantire spazio e comfort da cilindrata superiore.
Il 200 è dedicato a chi non si accontenta del classico casa-ufficio e si vuole concedere anche qualche gita, magari in buona compagnia, senza soffrire nei trasferimenti autostradali. Elevata velocità di punta e consumi moderati sono accompagnati da un ottimo comfort e da qualità dinamiche irreprensibili. All'aumentare delle prestazioni gradiremmo però un maggior mordente dell'impianto frenante.
I prezzi, già competitivi al lancio non subiscono ritocchi, anche grazie al successo di vendite riscontrato, in particolare per la versione di cilindrata superiore.
Qualche dettaglio costruttivo non all'altezza non inficia le qualità complessive di Atlantic che anche nel 2003, e alla luce degli ultimi competitor, risulta una delle scelte più azzeccate nella sua categoria.

Tester e testo: Fabrizio Villa
Foto: Monica Il Grande

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