Ho appena riletto le
due pagine di presentazione statica e dinamica scritte
circa otto mesi fa e sono in leggera difficoltà
ad aggiungere altro, anche dopo aver percorso circa 1.000km
fra città, strade, stradine ed autostrada, da solo
e con il passeggero. Mi sento di confermare quanto detto
in fase di anteprima, ma posso aggiungere qualcosa su
aspetti inevitabilmente trascurati nel corso della presentazione
stampa.
CONSUMI
Il 125 ha consumato mediamente 24,7 km con un litro, con
punte di 22,5 e 26,3 km/litro a seconda dell'entusiasmo
sull'acceleratore, tenendo presente che non l'abbiamo
mai risparmiato.
Lo stesso discorso vale per il 200cc con cui abbiamo percorso
una media di 24km/litro con estremi di 22,1 e 25,4, quindi
nonostante le maggiori prestazioni i consumi sono risultati
molto simili. In assoluto si tratta di buone performance,
in particolare per il 200cc,.
Quanto ad autonomia si possono percorrere tranquillamente
i classici 200km fra un pieno e l'altro.
PRESTAZIONI
Qui possiamo parlare di record delle rispettive classi,
o perlomeno in linea con gli ormai numerosi concorrenti
motorizzati Leader.
Dopo un lancio sufficiente infatti il 125cc supera di
poco i 120km/h indicati, mentre con il passeggero a bordo
si ferma appena prima della 'barriera' dei 120.
Più generoso il 200 che arriva ai 135km/h indicati
perdendo solo 5km/h con il passeggero a bordo.
Sono velocità interessanti anche per il turismo,
soprattutto nel secondo caso, visto che le tratte autostradali
possono essere affrontate tenendo orgogliosamente la propria
corsia e concedendosi anche qualche sorpasso.
Meno esaltanti i dati di ripresa ed accelerazione: è
evidente che i motori Leader puntano molto sulla velocità
massima sacrificando un po' la ripresa, soprattutto nel
caso del 125, peraltro gravato dal peso di 160kg. La cosa
non disturba più di tanto viste le potenze specifiche
superiori alla media, ma riemergono nell'uso con il passeggero
e in salita, dove occorre aspettare che il propulsore
'entri in coppia' prima di dare il massimo.
CICLISTICA
Assolutamente rigorosa anche affrontando curve in piega
alla massima velocità, da soli o in due. Anche
in questo caso siamo ai vertici della categoria. Impeccabile
anche la stabilità sul dritto e la scarsa sensibilità
alle scie.
La discesa in piega è assolutamente neutra e porta
ad una guida sicura e disinvolta. Il cavalletto è
sufficientemente rialzato da non interferire con l'asfalto,
anche in due, se non cercando una guida davvero sportiva.
Il risvolto della medaglia è che la maneggevolezza
non è da record, viste le dimensioni ed il peso
superiori alla media, ma soprattutto per il ridotto angolo
di sterzo concesso al manubrio. Un limite nel traffico
e in caso d'inversioni su strade strette.
Le sospensioni hanno una buona escursione e garantiscono
un sufficiente comfort anche con strade leggermente accidentate,
naturalmente stiamo parlando di uno scooter e non di un'enduro,
non vi aspettate l'impossibile. Peccato per la scomoda
regolazione a ghiera e controghiera del monoammortizzatore
posteriore.
I freni non mi sono sembrati così in forma come
nel modello testato nel 2002. Confermo la modulabilità
e l'assenza di fenomeni di bloccaggio, ma servirebbe maggiore
mordente sia nel comando integrale che nella leva destra,
per ottenere rallentamenti adeguati. Forse è un
discorso relativo alle pastiglie, ma tant'è.
Quando serve, si fa notare l'assenza del freno a mano.
Ottimo il lavoro svolto dalle gomme Bridgestone e Seva,
entrambe sincere fino al limite anche con il bagnato.
COMFORT/PROTEZIONE
La posizione di guida è un buon compromesso, non
sdraiata, ma nemmeno troppo diritta, permette di allungare
le gambe o di tenerle raccolte. La sella non è
troppo elevata permettendo a tutti un buon controllo del
mezzo anche da fermo, poi è comoda e si concede
anche un accenno di poggiaschiena.
Il parabrezza non è molto alto e quindi il casco
integrale fornisce un maggiore comfort nell'uso a velocità
elevate. Per il resto il corpo è sufficientemente
protetto, gambe comprese. Rimangono esposte solo mani
e spalle.
Non eccessivo il dislivello della sella per il passeggero
che è moderatamente investito dal vento della corsa
e sarà quindi più propenso ad accompagnarvi
in tratte autostradali.
Per l'inverno è prevista una 'copertina' specifica
e di facile montaggio opzionale.
COSTRUZIONE/FINITURE
Si sa che con più tempo a disposizione si diventa
più pignoli e pur confermando una qualità
complessiva di alto livello, ho identificato alcuni punti
deboli:
Gli specchi retrovisori sono instabili e ad ogni buca
perdono la regolazione, inoltre sono anche piuttosto piccini.
Il cassetto nel retroscudo non scorre agevolmente ed è
facile preda dei malintenzionati vista la 'malleabilità'
della plastica pur bloccata dalla serratura a chiave.
La sella è sorretta da una cerniera piuttosto debole,
inoltre non si avvantaggia di nessun meccanismo che la
tenga aperta.
Datato il contachilometri meccanico quando la concorrenza
sfoggia piccoli computer di bordo dalle infinite funzioni.
I cavalletti non sono immediati da trovare, ma ci si abitua
dopo pochi giorni.
La chiave è una, ma le serrature sono quattro:
avviamento, sportello, sella e serbatoio, forse si poteva
fare economia.
È finalmente disponibile il Radio Mob Control,
il satellite al manubrio che permette di comunicare con
il passeggero, rispondere al telefono ed ascoltare la
radio con la minima distrazione possibile, non ve lo regalano,
ma può essere un elemento da valutare la momento
della scelta.
Il portapacchi è di serie, per il bauletto c'è
solo l'imbarazzo della scelta, ma la borsa da tunnel opzionale
mi sento di consigliarla (del resto ci ho fatto una vacanza
in Tunisia): è comoda, spaziosissima e non sbilancia
lo scooter.
CONCLUSIONI
Un veicolo di cilindrata contenuta per chi non vuole rinunciare
all'immagine e alla sostanza.
Il 125 si rivolge a chi non ha la patente A e predilige
un utilizzo urbano, si troverà con uno scooter
dalla ciclistica sovradimensionata che in alcuni casi
lo limiterà nel traffico, e con un motore piuttosto
vivace, e proprio per questo da tenere su di giri. In
compenso farà bella mostra di sé negli affollati
parcheggi cittadini grazie ad un'estetica piacevole, belle
colorazioni e proporzioni corpose, oltre a garantire spazio
e comfort da cilindrata superiore.
Il 200 è dedicato a chi non si accontenta del classico
casa-ufficio e si vuole concedere anche qualche gita,
magari in buona compagnia, senza soffrire nei trasferimenti
autostradali. Elevata velocità di punta e consumi
moderati sono accompagnati da un ottimo comfort e da qualità
dinamiche irreprensibili. All'aumentare delle prestazioni
gradiremmo però un maggior mordente dell'impianto
frenante.
I prezzi, già competitivi al lancio non subiscono
ritocchi, anche grazie al successo di vendite riscontrato,
in particolare per la versione di cilindrata superiore.
Qualche dettaglio costruttivo non all'altezza non inficia
le qualità complessive di Atlantic che anche nel
2003, e alla luce degli ultimi competitor, risulta una
delle scelte più azzeccate nella sua categoria.
Tester e testo: Fabrizio
Villa
Foto: Monica Il Grande
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