Dopo il notevole successo
di vendite ottenuto dalla versione 500cc, (ampiamente
descritto e testato sulle
pagine di CyberScooter), la Casa veneta
ha introdotto questa versione totalmente
nuova con cilindrate di 124 e 198cc.
Con la presentazione di questo modello, Aprilia si propone
al mercato scooter con una gamma assolutamente completa,
dallo sportivo Leonardo
al ruote alte Scarabeo
(fra poco anche in
versione 500cc) fino al comfort
Atlantic nella gamma 125, 200 e 500cc.
Come sempre la 'location' per la presentazione
stampa è risultata affascinante ed azzeccatissima:
lo splendido centro storico di Asolo (TV), scelto come
residenza da personaggi illustri quali Eleonora Duse o
Giosuè Carducci e, fra l'altro, più recentemente,
da un tal Ivano Beggio...
Torniamo però all'Atlantic 125/200:
presentato al recente Salone
di Monaco, ha subito riscosso commenti più
che positivi dal punto di vista estetico ed eravamo veramente
ansiosi di 'soppesarlo' con la giusta attenzione.
La presenza del disponibilissimo responsabile progetto
Claudio Checchin, è stata un'ottima occasione per
'leggere' lo scooter dal punto di vista di chi lo deve
progettare e realizzare,
e non solo da chi, come noi, si limita a giudicarlo. Abbiamo
così apprezzato l'impegno per ottenere un prodotto
in cui guidabilità
e sicurezza fossero al primo
posto, pur non disattendendo le richieste di stile,
comfort e spaziosità,
necessarie ad un veicolo che punta
al top del suo segmento. Quel range che va da 125
a 150 fino a 250cc, piuttosto affollato, anche da modelli
con motorizzazione analoga, e caratterizzato da cospicui
numeri di vendita.
Se il 125cc si propone come
uno fra i più dotati e stilosi candidati per titolari
di patente B, il 200 si libera
facilmente della concorrenza di soli 150cc e punta deciso
alla classe superiore, con prestazioni paragonabili
ad un prezzo però, neppure
confrontabile.
LINEA
Con la denominazione Atlantic non poteva che avere affinità
col 'fratello maggiore', che si evidenziano soprattutto
nella vista laterale ed in alcuni dettagli, per il resto
vive però di vita propria, anzi risulta anche più
proporzionato e grintoso,
con il bel doppio faro anteriore (che
fa un po' Tmax) e l'originale gruppo ottico posteriore.
Via le cromature, sostituite dal più high tech
brunito per molti elementi,
abbinato a belle colorazioni metallizzate, oltre al più
grintoso rosso. La compatta
marmitta (la stessa dello Scarabeo)
presenta l'unico elemento cromato, mutuato dal 500cc.
Slanciato il portapacchi posteriore, in tinta con il veicolo,
che incorpora le maniglie per il passeggero.
STRUMENTAZIONE
Protetta da due ampie palpebre aerodinamiche, troviamo
una strumentazione leggibile e ben realizzata, con tutto
quel che serve ed anche alcune spie inutilizzate. C'è
il tachimetro (con fondo scala a 160Km/h) e contachilometri
con parziale, l'indicatore
del carburante con spia della riserva
e quello della temperatura liquido refrigerante, oltre
al minuscolo orologio digitale. Manca il display digitale
multifunzione, riservato al top di cilindrata.
COMANDI
Per la prima volta non troviamo l'interruttore luci, queste
si inseriscono automaticamente
non appena si accende il 'quadro', in ossequio all'obbligatorietà
di tenerle sempre accese;
però un interruttore per spegnerle in caso di batteria
'in crisi' l'avremmo lasciato. Per il resto sono eleganti
e funzionali, solo il passing è inusitatamente
abbinato al deviatore abbaglianti/anabbaglianti.
Gli specchi retrovisori sono un po' piccoli e di forma
irregolare, ma non sporgono dalla sagoma dello scooter.
L'apertura del sottosella non è comandato dal blocchetto
d'accensione ma da una più scomoda serratura nel
fianco sinistro.
A portata di piede il cavalletto laterale, che rimane
aperto ed impedisce l'avviamento del motore fino alla
sua richiusura; un po' lontano il centrale ma con un buon
braccio di leva che rende il suo utilizzo privo di particolare
sforzo.
VANI BAGAGLIO
Anche se c'è chi fa meglio, non c'è motivo
di lamentarsi, visto che nel sottosella c'è spazio
per un casco integrale, anche
modulare, e un demi jet,
oltre ad altre piccole cose. Semmai si tratta di un volume
non troppo regolare, ma più sfruttabile di quello
del più voluminoso 'fratellone'. Sulla punta troviamo
il vano batteria, i fusibili e la presa
12 volt per la ricarica di cellulari, telecamere
etc.
Nel retroscudo c'è un vano chiudibile a chiave,
con due piccoli scomparti
per guanti, documenti etc. C'è anche l'utile gancio
appendiborse con sicurezza. Il portapacchi posteriore
è già predisposto per montare la piastra
del bauletto o del poggiaschiena (opzionali)
in stile con il 500cc.
CICLISTICA
Per scelta progettuale si sono volute sospensioni ad ampia
escursione ed un telaio particolarmente rigido
per conseguire guidabilità e comfort di buon livello.
Il telaio è quindi un doppia culla tubolare in
acciaio. La forcella con steli da ben 35mm
ha una corsa di 105mm. Il
monoammortizzatore posteriore
oscilla per 110mm ed è
regolabile nel precarico
in modo continuo, girando una ghiera, difficile però
memorizzare una taratura.
I bei cerchi in alluminio da 13
pollici hanno 5 razze sdoppiate e montano pneumatici
tubeless da 110/90 ant. e
130/70 al posteriore. I mezzi
a nostra disposizione montavano pneumatici Bridgestone
per il 200 e Seva per il 125. I dischi freno sono due,
con diametro di 240 e 190mm
abbinati a pinza flottante
a 3 pistoncini davanti e
pinza con due pistoncini dietro. Il comando è di
tipo integrale con ripartitore
di frenata fra i due assi, quindi la leva di normale utilizzo
risulta la sinistra che comanda
il disco dietro e un pistoncino anteriore, mentre la leva
destra si aziona per frenate più
decise ed aziona i restanti due pistoncini della
pinza anteriore. Un sistema immediato
ed efficace anche per i neofiti.
Manca il freno di stazionamento.
Le misure sono generose: 2100mm di lunghezza, 900 di larghezza
e 1370 di altezza al parabrezza, mentre la sella è
posta ad abbordabili 770mm. L'interasse è di 1470mm
mentre il peso non è dichiarato, ma non dovrebbe
essere fra i più contenuti. Dieci litri e mezzo
la capienza del serbatoio, sufficienti data la conosciuta
parsimonia dei propulsori.
Buona impressione generale ci hanno fatto i materiali,
la precisione degli assemblaggi e la qualità delle
finiture.
MOTORI
Frutto dell'accordo stipulato con Piaggio
sono i propulsori della serie Leader,
monoalbero a camme in testa con quattro
valvole, alimentati a carburatore. I valori numerici
dichiarati sono al vertice delle rispettive categorie.
Il 124cc sviluppa 10kW
a 9.500giri di potenza massima con 11Nm
a 7250giri di coppia, mentre per il 198cc
i valori passano a 13,5kW a 9000giri
e 16,5 a 6500giri. Velocità
dichiarate: 107km/h per il
125 e 120km/h per il 200.
In entrambi i casi il gruppo frizione-trasmissione è
stato ottimizzato, rispetto alle versioni precedenti,
per offrire maggiore spunto senza perdere in allungo.
OPTIONAL
Per la serie Atlantic, Aprilia ha inventato Techno
Tourer, una gamma di accessori espressamente progettati
e realizzati per il turismo. Troviamo così un telo
coprigambe imbottito, che si applica grazie a bande
in velcro, senza rischiare di rovinare la vernice con
cinghie.
La borsa Touring anteriore,
in nylon impermeabile, dalla capienza di 50
litri, che si monta nel tunnel centrale ed offre
spazio a portata di mano senza alterare
la distribuzione dei pesi dello scooter. È dotata
di tasca trasparente per
visualizzare una mappa od un road book.
Il bauletto posteriore in
tinta con lo scooter con capienza di 45 litri e poggischiena
per il passeggero. Il cavo corazzato
antifurto, il parabrezza maggiorato,
lo schienalino per il passeggero
e l'Aprilia Radio Mob Control,
un sistema integrato di comunicazione. Non tutti questi
accessori saranno subito disponibili presso i concessionari,
per alcuni sarà necessario pazientare fino alla
primavera 2003.
CONCLUSIONI STATICHE
Se le prime immagini ci avevano favorevolmente impressionato,
ancora di più lo siamo adesso che abbiamo
toccato con mano. Il prodotto, oltre che esteticamente
accattivante, è davvero
ben realizzato, ha una delle
dotazioni più complete
della sua classe, telaio, sospensioni e freni ben
amalgamati e motori fra i più
potenti attualmente disponibili. Per gli incontentabili
c'è anche una ricca serie di accessori.
E poi, l'abbiamo lasciato per ultimo, il prezzo, o meglio
i prezzi, che sembrano costituire
le ciliegine sulla torta: 3500 euro
per il 125 rappresentano una quotazione allineata o di
poco inferiore ad altre proposte, che forse non hanno
altrettanto da offrire. I 3800 euro
richiesti per il 200 poi, sono inferiori alla concorrenza
diretta, anche di 150cc, mentre permettono un risparmio
fino a 2000 euro rispetto ai migliori modelli da 250cc,
nei confronti dei quali l'Atlantic ha ben poco da invidiare,
solo un po' di coppia motrice in meno. Ma di questo parliamo
nella prova su strada...
Testo: Fabrizio
Villa
Foto: Gigi
Soldano, Fabrizio
Villa
P.S.
Se non siete mai stati ad Asolo,
vi consiglio assolutamente una gita. Partendo da Milano
in scooter (naturalmente!), ho costeggiato il lato occidentale
del lago di Garda fino a Riva, poi Rovereto e la bellissima
strada tutta curve che supera Pian di Fugazze fino a Schio,
poi Bassano del Grappa ed Asolo per un totale di 300km
scarsi.
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