Se con Scarabeo 125/150,
poi 200, Aprilia ha introdotto il concetto di scooter
touring a ruote alte, definendolo addirittura "moto
automatica", con la presentazione del nuovissimo
Scarabeo 500 raggiunge per prima il traguardo di scooter
ad alte prestazioni con ruote da 16 pollici. Non solo
prestazioni, ma anche qualità costruttiva, protezione,
comfort e stile inconfondibile, per un veicolo ricco di
contenuti e orgoglioso del suo prezzo.
Abbiamo avuto modo di provarlo nel corso della presentazione
stampa, a Portofino e dintorni, in una irreale giornata
estiva, dopo i nubifragi dei giorni precedenti. Il termometro
dello Scarabeo ha segnato 32 gradi, e con più tempo
a disposizione ci sarebbe scappato un bagno fuori stagione!
Naturalmente la nostra bella razione di pioggia l'abbiamo
avuta nell'andata e ritorno da Milano, che abbiamo naturalmente
percorso in scooter.
La brillante presentazione curata da Alberto Boscolo,
responsabile marketing del brand Scarabeo, si è
svolta davanti a giornalisti italiani ed europei, anche
se Scarabeo punta più in là e a primavera
2003 sbarcherà anche negli Stati Uniti. Pochi roboanti
termini di marketing, ma chiari concetti per definire
un prodotto che porta le potenzialità di gamma
alla loro massima espressione.
Il cliente tipo a cui si rivolge è ancora quello
raffinato ed esigente di Scarabeo, ma con orizzonti turistici
più allargati, che non si accontenta del giretto
domenicale, ma vuole godersi qualche week end in dolce
compagnia e magari anche una vacanza più impegnativa.
Fermo restando che lo scooter continuerà la sua
funzione nella settimana lavorativa, svincolando la circolazione
dal traffico urbano e dai parcheggi sempre più
impossibili.
Ulteriori spiegazioni tecniche le abbiamo avute da Andrea
Friso, responsabile progetto e da Claudio Zuin, responsabile
collaudo, che abbiamo tempestato di domande per tutta
la durata dell'evento. La sensazione avuta è di
persone molto preparate, ma soprattutto appassionate di
due ruote e del proprio lavoro.
Veniamo quindi ad una descrizione più dettagliata.
LINEA
Se "piace/non piace", risulta un'esercitazione
puramente soggettiva e che quindi rimandiamo ad ognuno
di voi, dal nostro, o meglio, dal mio punto di vista,
trovo che il concetto classico-moderno, che da sempre
ispira il design di Scarabeo, abbia visto un leggero prevalere
di elementi classici, come le dolci curve del frontale,
i tondi di faro e frecce, il plexiglass fino al fregio
cromato. Più familiare la linea centrale, con richiami
al modello 50/100cc e una coda innovativa con il gruppo
faro/frecce sormontato dal bauletto ben integrato nell'insieme.
Come nel 125/200 la cassa filtro è alloggiata sotto
la sella, rendendo il retrotreno molto più pulito
e 'motociclistico'.
Originale la scelta del bicolore con accostamenti sempre
discreti, e una preferenza personale per il Blu Main/Grigio
Hermes.
STRUMENTAZIONE
Raccolta in un'unica palpebra, caratterizzata da un'impostazione
di tipo automobilistico, offre infatti tutte le informazioni
disponibili in un'auto di classe media e forse qualcosa
in più.
Agli estremi laterali gli indicatori: livello carburante,
con spia riserva e temperatura liquido refrigerante. I
due strumenti in evidenza sono contagiri e tachimetro
con fondo scala a 10000 giri e 200km/h. Due display digitali
segnalano ora, data e contachilometri con due parziali.
Al centro tutte le spie utili e in basso un terzo display
a cristalli liquidi per visualizzare le funzioni del computer
di bordo, selezionabili direttamente dal manubrio: velocità
massima e media, cronometro, consumo medio carburante,
temperatura esterna con allarme ghiaccio, tensione batteria
e chilometraggio mancante al prossimo "tagliando".
Bastano per non annoiarsi anche durante i viaggi.
COMANDI
Alla voce comandi ci si rifà a quelli dell'Atlantic
500, del resto ben realizzati e comodi da usare. Sono
completi del tasto per azionare le quattro frecce e del
pulsante soft per selezionare le funzioni del computer
di bordo. Le luci si accendono automaticamente azionando
la chiave, anche a motore spento. Molto ben realizzata
la chiave, con codice per il blocco dell'avviamento.
Venendo al blocchetto, troviamo: il classico bloccasterzo,
consenso d'avviamento, luci parcheggio, apertura sella
e, per la prima volta su uno scooter, apertura bauletto,
il tutto senza dover spegnere il motore: comodo. Meno
comodo il tappo del serbatoio carburante posto sotto la
sella, che obbliga quindi al parcheggio sul cavalletto
centrale per il rifornimento. Cavalletti peraltro comodi
da utilizzare e ben bilanciati, tanto che si riesce a
far scendere lo scooter dal centrale, anche stando a cavalcioni.
Visto il sostanzioso peso complessivo, si sentirà
la mancanza del freno di stazionamento.
Gli specchi retrovisori al manubrio sono ampi, stabili
e a 'portata d'occhio'.
VANI BAGAGLIO
Come consuetudine per la gamma Scarabeo, manca del tutto
il vano sottosella, occupato da un serbatoio carburante,
dalla cassa filtro e, non dimentichiamolo, dalla necessità
della ruota da 16 pollici di ammortizzare.
In compenso è fornito di serie, integrato nella
linea dello scooter e posizionato particolarmente avanti
e basso, per minimizzarne gli effetti sulla ciclistica,
il capiente bauletto da 50 litri, con luce stop e poggiaschiena
incorporati. Contiene due caschi integrali, oppure una
24 ore e tante altre cose. Si può anche smontare,
ma sarebbe un peccato.
Nel retroscudo troviamo un ampio sportello sotto chiave
che accede ad un vano sufficiente per cellulare e macchina
fotografica digitale, ricaricabili attraverso la presa
di corrente. Un altro piccolo vano è posto specularmente
al blocchetto d'accensione. Fra i due, un gancio appendi
borse, non dotato di fermo.
CICLISTICA
Premesso che ci troviamo di fronte ad uno scooter di concezione
'tradizionale', quindi con il motore montato solidale
alla ruota posteriore, la presenza di ruote di ampio diametro,
di un telaio ad alta rigidità e la cura nella distribuzione
dei pesi ci fanno ben sperare nelle doti dinamiche, di
cui parleremo più avanti.
In dettaglio la ruota anteriore misura 110/80 x 16 e quella
posteriore 140/70 x 16, valori improntati al miglior compromesso
fra maneggevolezza e tenuta, senza rincorrere misure prevalentemente
'estetiche'. Le gomme sono realizzate in collaborazione
con Maxxis su specifiche Aprilia.
La forcella anteriore a perno avanzato è dotata
di bei copri foderi, ma di singola piastra, misura ben
40mm di diametro per una escursione di 100mm. Corposi
gli ammortizzatori posteriori Sachs-Boge, infulcrati sul
motore a sinistra e sul forcellone a destra, offrono una
corsa di 110mm e sono regolabili nel precarico attraverso
una doppia ghiera dentata, un sistema micrometrico, ma
piuttosto macchinoso da utilizzare. Esiste anche un ammortizzatore
di sterzo per migliorare la stabilità alle alte
velocità, purtroppo il suo posizionamento quasi
irraggiungibile ne limiterà le regolazioni volanti.
Sostanzioso il sistema frenante di tipo integrale a doppio
disco anteriore da 260mm e posteriore singolo da 220.
Le pinze sono Brembo a doppio pistoncino mentre le pompe
sono realizzate da Grimeca.
Il suo utilizzo risulta oltremodo comodo destinando la
mano sinistra alla frenata e la destra al comando dell'acceleratore.
Solo in caso di frenate d'emergenza, la mano destra dovrà
intervenire sul relativo comando, per ottenere una maggiore
potenza frenante. In pratica la leva sinistra comanda
un disco anteriore e quello posteriore, mentre quella
destra il secondo disco posteriore. Il tutto sotto il
controllo di una valvola ripartitrice fra anteriore e
posteriore per eliminare il rischio di bloccaggio ruote.
Un sistema introdotto proprio da Moto Guzzi, ora di proprietà
Aprilia, ormai oltre 20 anni fa, e su cui il sottoscritto
ha fatto ampia pratica...
Dando un po' di numeri, il 'maxi Scarabeo' misura 2310mm
di lunghezza, 785 di larghezza e 1435 di altezza, con
un interasse di ben 1605mm, attuale record fra gli scooter.
La sella è posta ad 800mm da terra, non adatta
a tutte le taglie, quindi. Per dare un'idea, tutte le
misure fin qui espresse sono superiori a quelle già
sostanziose del 'collega' a ruote medie Atlantic 500,
e anche nel peso lo supera di 3kg, giungendo alla cifra
dichiarata di 220kg, anche in questo caso nuovo record
di classe. Continuando con i record, i due serbatoi carburante
totalizzano 17,5 litri per una percorrenza vicino ai 400km
senza soste. Tutti i valori fin qui snocciolati, rendono
l'idea del tipo di prodotto, molto vicino ad una moto
da turismo di media cilindrata, per esempio la Honda Deauville
650.
Un particolare plauso va alla qualità dei materiali,
all'assemblaggio curatissimo e alla ricerca del particolare,
a cui Aprilia ci sta sempre più abituando. Fra
gli altri segnaliamo un bordino in gomma, fra lo scudo
e il parabrezza oscillante, che devia le gocce di pioggia
all'esterno della carrozzeria; i deflettori laterali per
deviare il flusso d'aria dalle gambe del passeggero, fornito
di serie, ma non montato per lasciare al proprietario
la possibilità o meno di utilizzarlo.
Per ultimi abbiamo lasciato i bellissimi supporti per
le pedane del passeggero, interamente in alluminio, che
svolgono anche funzione di rinforzo al telaio.
MOTORE
Il motore è una 'vecchia' conoscenza, visto che
lo troviamo montato anche sull'Atlantic e su altri prodotti
Piaggio, infatti arriva proprio da Pontedera, ma Aprilia
ha lavorato sulla centralina, sulla cassa filtro, sulla
scarico e sulla trasmissione ottenendo 2kW in più
su quasi tutto l'arco di utilizzo. I dati dichiarati parlano
di 29kW a 7250 giri con una coppia massima di 40Nm a 5500
giri, quindi del tutto simili a quelli di Atlantic, ma
i tecnici Aprilia ci assicurano che le curve relative
hanno andamenti più sostanziosi.
Per il resto si tratta di un monocilindrico a quattro
tempi con distribuzione a quattro valvole, albero a camme
in testa e raffreddamento a liquido. L'alimentazione è
ad iniezione elettronica, con sensore per il blocco della
benzina in caso di caduta.
La marmitta è catalitica a due vie e il veicolo
è conforme alle imminenti norme Euro2. In più
chiudendo il gas, per esempio avvicinandosi ad un semaforo,
la centralina taglia l'alimentazione diminuendo consumi
ed inquinamento.
Viene dichiarata una velocità massima effettiva
di 156km/h.
Per i neopatentati esiste anche una versione con potenza
limitata a 25kW.
OPTIONAL
Nonostante la completezza della dotazione di serie, non
manca una serie corposa di accessori. Per un uso turistico
non potete farvi sfuggire le borse rigide laterali a sgancio
rapido, nei colori coordinati alla carrozzeria, con capienza
di 32 litri cadauna. Una borsa morbida da tunnel, con
vano portacartina, offre 50 litri di spazio sempre a portata
di mano e porta il volume utile di Scarabeo a 164 litri.
Per la sicurezza antifurto un cavo BodyGuard e un bloccadisco.
Per comunicare un sistema integrato radio-interfono-telefono
di prossima introduzione.
Per proteggersi dal freddo un telo coprigambe.
Infine per la sicurezza attiva, il sistema ABS, ma non
prima del 2004. Manca solo il sistema di navigazione satellitare,
ma chissà, nel 2005...
CONCLUSIONI STATICHE
Ci sembra che Aprilia abbia lavorato bene, portando alla
massima espressione il progetto Scarabeo.
Confermata una linea personale e al di là dalle
mode, migliorate le doti ciclistiche confermando le ruote
di grande diametro. Potenziato il sistema frenante, ora
di tipo integrale. Migliorata la protezione aerodinamica
e lo spazio bagagli. E poi naturalmente, raddoppiata la
potenza del motore e quindi le potenzialità turistiche,
soprattutto con il passeggero a bordo. Allo stesso modo
sono purtroppo cresciuti gli ingombri, il peso e naturalmente
il prezzo.
Disponibile presso le Concessionarie dal 15 dicembre 2002,
si propone ad una cifra di 6.840 euro al netto delle spese
di immatricolazione. Un valore che lo pone ai vertici
della gamma scooter monocilindrici, ma pur sempre staccato
di circa 2000 euro dal terzetto dei biclindrici nipponici.
Considerazioni maggiormente circostanziate, al temine
del test su strada... (continua).
Testo: Fabrizio
Villa
Foto: Milagro, Fabrizio
Villa
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