>> BENELLI


PREGI
Idea: innovativa
Guida: agile
Protezione: assoluta
Baule: enorme
Tetto: ripiegabile

 · Benelli ADIVA 150
10/09/00
TEST SU STRADA
pag. 22

Ci sediamo facendo attenzione al tetto e ci troviamo in un guscio abbastanza spazioso, limitato solo in altezza, siamo intorno al metro e ottanta e, con il casco, siamo in prossimità della moquette del tetto.
Lo spazio per le gambe è buono e i comandi sono a portata di mano. La sella è bassa e sufficientemente morbida. La visibilità degli strumenti è in parte ostacolata dal manubrio, sul lato sinistro lo spazio per l'autoradio protetta da uno sportellino e nel pannello sotto il manubrio la predisposizione per gli altoparlanti.
In due lo spazio è piuttosto limitato, costretti dal baule/poggiaschiena che non permette al passeggero di indietreggiare. Sconsigliato alle coppie sovrappeso o un buon motivo per mettersi a dieta.

Scendiamo dal cavalletto e partiamo, il motore gira subito piuttosto alto e spinge l'Adiva come un analogo 150cc. fino ad una velocità dichiarata di circa 100km/h, noi abbiamo visto solo gli 80km/h, ma in città con il traffico non si poteva fare di più.
La stabilità è buona e solo chiudendo il gas si nota un accenno di "galleggiamento" per via del baricentro non bassissimo.
La maneggevolezza è appena sacrificata, risulta comunque una bicicletta a confronto di un Burgman. Scende in piega dolcemente e anche le inversioni si fanno istintivamente.
La frenata è incisiva e modulabile quanto basta.

Quello che non ci ha convinto è la visibilità, i montanti del parabrezza sono invadenti e in piega anche il tetto limita il colpo d'occhio per monitorare il traffico sempre più caotico delle nostre città. Anche gli specchietti oltre i deflettori trasparenti, non sono sempre perfettamente visibili.
Un ulteriore appunto, va fatto alla stabilità in caso di vento forte o in presenza di scie di grossi veicoli. Pur non avendo sperimentato la cosa direttamente, in questo breve assaggio, pensiamo che l'Adiva ne soffra ben più di un normale scooter, limitandone l'uso autostradale ed extraurbano.
Del resto il suo habitat ideale è la metropoli dove se la cava egregiamente, visibilità a parte.

La protezione è eccezionale, si è completamente riparati dall'ampio parabrezza fornito di deflettori e anche le mani sono completamente protette da vento e pioggia, in più anche spalle e testa sono al riparo sotto al tettuccio rivestito in moquette. Solo dietro la schiena si richiudono dei vortici, ma se volete più protezione potete solo passare alla Smart e farvi le code!

In caso di pioggia c'è anche il mastodontico tergicristallo e lo spruzzino lavavetri (che lava anche chi vi sta a fianco al semaforo!), nutriamo solo qualche dubbio nella trasparenza del plexiglass dopo qualche tempo.

Concludendo, siamo di fronte ad una strada aperta su cui c'è sicuramente ancora da lavorare e da studiare, ma intanto con poco meno di 10.000.000 chiavi in mano (poco meno per il 125 in arrivo), vi portate a casa un mezzo in grado di sostituire l'auto, in contesto urbano, senza farvi soffrire troppo i disagi legati alle intemperie e con tutti i vantaggi di mobilità derivanti dalle due ruote.
Il sasso è stato lanciato e aspettiamo evoluzioni interessanti in un futuro prossimo, magari anticonvenzionali, anche con tre ruote che si possono inclinare come già Honda, Aprilia e recentemente Italjet stanno studiando.
In attesa che i vari Costruttori riescano a stupirci, l'Adiva è già dai concessionari.

Ringraziamo la Benelli e la concessionaria F.lli Sacchi di Milano per averci gentilmente permesso questo test.

 

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DI TUTTO DI PIU'
in arrivo


DIFETTI
Stabilità: imprecisa in velocità
Visibilità: limitata
Finiture: migliorabili
Spazio passeggero: insufficiente
Pedana: stretta
Prezzo: scontabile

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