Dopo il test in pista
Piaggio a Pontedera, eccoci alla presentazione stampa
vera e propria nella bella cornice toscana di Punta Ala,
nota località turistica, tanto affollata in stagione,
quanto deserta nel resto dell'anno. Un luogo ideale per
godersi le strade senza l'assillo del traffico.
Il viaggio da Milano a Punta Ala è percorso come
sempre in scooter, non uno a caso, ma proprio quello Yamaha
Tmax cui Nexus punta chiaramente a fare concorrenza
e che terremo come riferimento nel corso della prova su
strada.
Nel parking dell'hotel una sfilata di Nexus rossi e argento
attende i 'famelici' giornalisti, mentre lo staff Gilera
scalpita per illustrarne le caratteristiche. Dal progettista
al collaudatore, tutti mostrano di credere molto nella
propria creatura e sono disponibilissimi ad esaudire ogni
nostra curiosità.
Del resto l'obiettivo è piuttosto ambizioso, realizzare
"lo scooter più sportivo e performante che
sia mai esistito", così testimonia la cartella
stampa e questo pur partendo dal classico motore monocilindrico
da 460cc che già equipaggia Piaggio X9 e Beverly.
L'impresa sembra davvero ardua visto che la concorrenza
monta uno specifico propulsore bicilindrico, solidamente
ancorato al telaio e con una vera forcella motociclistica
a doppia piastra, ma Gilera non ha gran che da invidiare
ai tecnici giapponesi, visto che correva e vinceva già
negli anni '20 e infatti per questa sfida sfodera soluzioni
ingegnose e in parte inedite.
Il motore, che pure svolge
funzione oscillante, non è collegato al telaio
con l'interposizione di biellette e silent block, ma direttamente,
lavorando come un forcellone oscillante vero e proprio.
Scartato il doppio ammortizzatore, si decide per una soluzione
derivante direttamente dal mondo delle corse: un monoammortizzatore
posto orizzontalmente sotto la sella, collegato al carter
motore tramite un'asta di rinvio
regolabile. Questo sistema definito 'Power Drive'
permette una compressione progressiva e la regolazione
dell'assetto, alzando e abbassando il retrotreno, variando
l'avancorsa e di conseguenza la geometria del telaio.
Il vantaggio è un funzionamento ottimale del retrotreno
con la possibilità per ognuno di scegliere l'assetto
in base alle caratteristiche del percorso o alle proprie
preferenze di guida.
La forcella con steli da
41mm deriva da quella dell'X9 Evo, ma con regolazione
specifica per il Nexus.
Il motore ha ricevuto una
leggera iniezione di potenza, grazie alla nuova cassa
filtro alloggiata nel tunnel del telaio e all'apposita
mappatura della centralina elettronica, arrivando a 29,5kW
a 7.500 giri, con una coppia di 43Nm a 5.500 giri.
Già da queste informazioni si capirà che
la guida di Nexus riserverà più di una sorpresa,
soprattutto a chi è abituato a scooter, diciamo
tradizionali.
Fino ad ora l'abbiamo valutato quasi come si trattasse
di una moto, ma non va dimenticato che il Nexus vuole
offrire anche quelle comodità a cui nessuno scooterista
intende rinunciare, ovvero: un sottosella
per almeno un casco integrale e infatti l'integrale ci
sta, anche se non tutti i modelli di modulari; una carenatura
protettiva e anche in questo caso, pur rastremati
per conferire quella grinta inconfondibile, scudo e parabrezza,
quest'ultimo addirittura regolabile su tre posizioni,
garantiscono una protezione che tutti i proprietari di
naked v'invidieranno e un quadro
strumenti completo di computerino digitale. Non
mancano la presa di corrente
nel sottosella apribile con telecomando,
un piccolo vano per il telefono cellulare in plancia e
addirittura due bocchette
regolabili nel tunnel per portare aria calda alle gambe
nella stagione invernale.
Naturalmente il cambio è
a variazione continua e la frenata
di tipo integrale con tre dischi Brembo, le ruote
sono da 15 e 14 pollici e calzano pregevoli pneumatici
radiali Bridgestone.
Ok, detto tutto è proprio il momento d'inforcare
il Nexus, naturalmente rosso, e lasciarsi alle spalle
la teoria.
Tanto per cominciare viene naturale salire scavalcando
la sella con il tipico gesto motociclistico, poi ci si
trova abbastanza alti con un manubrio basso e stretto
davanti a noi, niente a che vedere con un pacioso X9 e
più caricati sull'avantreno che sul Tmax. L'unico
appunto è che le ginocchia risultano piuttosto
alte e non lontane dal manubrio, con cui però non
si entra mai in contatto.
La sella a 780mm da terra
non è alla portata di tutti ed è anche piuttosto
dura sui fianchi, mentre l'abbozzo di schienalino risulta
fin troppo arretrato.
Primo avvertimento: le strade hanno un asfalto molto lucido
e occorre una certa accortezza nell'impostare le curve,
decidiamo quindi di puntare verso l'entroterra dove l'asfalto
si fa decisamente migliore e le strade sempre più
'frastagliate' con curve, controcurve, tornanti, salite
e discese fra i boschi con un traffico pressoché
nullo.
Memore dell'esperienza in pista regolo l'assetto posteriore
'tutto su' per ottenere la
massima maneggevolezza e l'ammortizzatore posteriore nella
posizione più morbida.
Pronti via, il motore è
il Master che conosciamo, ma lo spunto sembra migliorato
e il vigore rimane apparentemente superiore in tutto l'arco
dei giri, con la possibilità di riprendere anche
da basse velocità senza sussulti. Una prestazione
di rilievo, soprattutto per un monocilindrico di grossa
cubatura. Non si ha la fluidità d'erogazione di
un bicilindrico, ma la spinta non sembra affatto inferiore,
anzi a memoria sembra avere qualcosa in più del
concorrente giapponese.
All'arrivo delle prime curve
occorre entrare in sintonia, non è lo scooter che
sembra di avere sempre usato, richiede un periodo di apprendistato.
Man mano che il tempo passa però il ritmo si fa
più elevato trovando il giusto feeling per impostare
le traiettorie.
Sfato subito la sensazione avuta in pista: non è
necessario troppo impegno per scendere in piega, anzi,
la maneggevolezza è
notevole e anche l'inserimento nei tornanti è velocissimo,
soprattutto nella configurazione 'tutto su'.
Confrontato con uno scooter 'classico' è certo
più impegnativo, ma meno del Tmax che gli somiglia
maggiormente con l'assetto 'tutto giù'. Stiamo
quindi parlando di prestazioni dinamiche al top del mondo
scooter e sufficienti a tenere il passo di numerose motociclette,
a parità di pilota.
Le sospensioni reggono il
gioco senza cedimenti e le numerose malformazioni dell'asfalto
vengono digerite senza salti o affondamenti.
Regolando l'assetto 'tutto giù'
la guida si fa meno reattiva, occorre agire con più
decisione nei cambi di traiettoria, in compenso il Nexus
è più rassicurante, meno pronto a fare i
numeri su una strada di montagna, ma ideale per passeggiare
in relax o affrontare tratti a velocità elevata.
Naturalmente sono possibili tutte le posizioni intermedie!
Il problema è che una volta presa confidenza s'inizia
quella 'cura dimagrante' che consiste nel limare
sull'asfalto cavalletti e carter trasmissione. Premetto
che un'utenza turistica probabilmente non se ne accorgerà
mai, visto che occorre molto più impegno che su
Beverly o X9 per strisciare qualcosa, ma meno che sul
Tmax per via del cavalletto centrale. Data l'indole del
mezzo e l'attrattiva esercitata sul popolo degli smanettoni,
sarebbe forse stato il caso di offrire un maggiore angolo
di piega, soprattutto per quanto riguarda il carter trasmissione,
troppo vicino alla ruota.
Approfittando di qualche rettilineo e sfruttando tutte
le energie del propulsore sono riuscito a toccare i 174km/h,
con una buona sensazione di stabilità. Un risultato
assolutamente ottimo, anche immaginando uno scarto del
contachilometri, che rende più che credibili i
162km/h dichiarati. Peccato per la quasi totale assenza
di freno motore.
Per fermarsi, anche a queste velocità, basta tirare
con forza le leve al manubrio, meglio se entrambe contemporaneamente,
la resa sarà potente e modulabile, con il solo
limite di un posteriore che arriva al bloccaggio quando
ci si 'dà dentro'.
Il comfort è sufficiente
anche se non era certo l'obiettivo primario da centrare,
il parabrezza protegge a
sufficienza e si può regolare, la posizione di
guida è un po' caricata in avanti e la sella
non risulta delle più sontuose, mentre la posizione
delle gambe è obbligata. Belli da vedere, ma non
del tutto efficaci gli specchi retrovisori.
Finiture complessive di buon
livello con qualche elemento migliorabile come la carenatura
del manubrio.
Dopo una mezza giornata di divertimento sulle belle strade
toscane è arrivato il momento di riportare il Nexus
e mettere a fuoco le impressioni.
Pur se ben preparati dalla positiva esperienza dello scorso
luglio, la prova su strada ha rotto ogni indugio dimostrando
che il Nexus è uno scooter più per denominazione
e per struttura ciclistica che per resa dinamica. Onestamente
non era facile immaginare che con motore oscillante e
forcella monopiastra si potessero raggiungere simili risultati,
evidentemente la distribuzione dei
pesi 48% all'anteriore e 52% al posteriore, abbinata
alla sofisticata sospensione posteriore,
ai pneumatici radiali ad
ampia spalla e all'accordatura
del tutto sono riusciti nel miracolo. Tanto di cappello
quindi ai tecnici Gilera per i risultati ottenuti e buon
divertimento a tutti gli utenti più sportivi che
stanno provando il veicolo presso le Concessionarie.
Non ho ancora fatto cenno all'impatto
estetico, anche perché le foto parlano chiaro:
uno sportivo senza compromessi, linee tese verso l'anteriore
con un codone alto e sfuggente come una superbike. Specchietti
taglienti con frecce incorporate e un muso che con quella
presa d'aria ricorda le Alfa Romeo più sportive.
Belle le piastre in alluminio che irrigidiscono il telaio
e supportano le pedane del passeggero. Mi è piaciuto
meno il ricorso al simil carbonio di alcuni particolari
e l'occultamento della bella marmitta con una piastra
in materiale plastico. Quattro i colori
disponibili, rosso, grigio, giallo e cenere opaco.
Come la ciliegina sulla torta, il prezzo: 6.395
Euro franco concessionario sono una quotazione
assolutamente allettante non solo nei confronti del concorrente
diretto che veleggia a 8.530 Euro, ma anche di mezzi meno
sofisticati e potenti. Un'attrazione anche per chi non
pensava di desiderare uno scooter sportivo che però,
dopo averlo provato...
Naturalmente il test non finisce certo
qui, torneremo appena possibile sull'argomento, per approfondire
comfort pilota e passeggero, guida autostradale, consumi
etc, con una prova su strada completa e possibilmente
una comparativa con il Tmax 2004.
Testo&test: Fabrizio
Villa
Foto: Luca Visentini, Fabrizio
Villa
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