Potrebbe essere il sogno di tutti i quattordicenni
smanettoni: un telaio leggero e compatto, una carrozzeria
essenziale e motori da quasi 10 KW, quindi ben più
potenti di quelli 50cc codice; invece è riservato
ai possessori di patente A o B, che mantengono uno spirito
giovane e sportivo.
L'abbiamo avuto 'fra le mani' per un migliaio di chilometri,
fatti prevalentemente in città, ma anche per una
gita di oltre 300 km e un'idea più che chiara su
come va ce la siamo fatta, se interessa anche a voi, seguiteci...
LINEA
Richiama in modo evidente i diffusissimi cinquantini di
casa Malaguti, anch'essi caratterizzati da denominazioni
aeronautiche: chi non ricorda l'F12 Phantom? Lo stile
è assolutamente grintoso, in particolare non si
contano le prese d'aria, vere o simboliche che siano.
A nostro avviso la parte più riuscita è
quella anteriore con un bellissimo gruppo ottico a forma
triangolare da cui sfuggono le sottili frecce sdoppiate.
Anche l'alternarsi di superfici metallizzate ed opache,
che continuano sull'affusolato guscio copristrumenti,
contribuiscono a dare un tono sportivo al veicolo. Più
consueta la parte centrale-posteriore, con fianchi bombati
che lasciano totalmente in vista motore ed ammortizzatori
e che termina con uno spoilerino molto simile alla serie
Madison. I colori disponibili sono: l'argento metallizzato
del nostro esemplare e due tonalità di blu, il
'lord blu' e il 'blu notte'.
STRUMENTAZIONE
Riprende l'impostazione a tre elementi circolari integrati,
già vista sui fratelli maggiori Madison, che indicano:
velocità, livello carburante e temperatura dell'acqua.
Presenti una serie di quattro spie fra cui spicca l'utile
indicazione della riserva di carburante. Peccato per l'assenza
del contachilometri parziale e soprattutto dell'orologio.
COMANDI
Di fattura un po' economica i blocchetti al manubrio,
fra l'altro con la scomoda soluzione di inserimento frecce
con un tasto ed esclusione con un secondo; manca il lampeggio.
Comode le manopole dotate di contrappesi e le leve alla
giusta distanza. Non molto agevole invece la regolazione
degli specchi retrovisori, per via della mancanza del
'controdado', e che risultano quindi poco stabili oltre
che un po' fragili.
VANI BAGAGLI0
Nonostante la forma affusolata dello scudo è presente
uno sportello dotato di serratura, che però cela
la scatola dei fusibili e il tappo del radiatore e non
un vano di cortesia, come si potrebbe immaginare. Comodo
invece il gancio appenditutto.
Spostandoci al sottosella, che si apre attraverso una
serratura nel fianco sinistro, troviamo spazio per un
casco integrale, ma un leggero rivestimento potrebbe essere
utile per evitare di graffiare il nostro prezioso 'salvatesta'.
Poco più avanti del vano, verso la punta della
sella, troviamo il tappo a vite del serbatoio, non molto
comodo da svitare ed avvitare, che contiene 8 litri di
verde.
Le maniglie per il passeggero integrano uno spoilerino
predisposto per il montaggio di un portapacchi-bauletto
di medie dimensioni, opzionale.
CICLISTICA
Telaio monotrave in acciaio, classicamente abbinato al
motore in funzione oscillante. Le misure sono compatte,
con un'interasse contenuto in 1320mm., una lunghezza totale
di soli 1.870mm. per 755mm. di larghezza. La sella però
è posta alla significativa altezza di 800 mm.,
una misura che permette una sufficiente comodità
in sella anche ai più alti, ma complica un po'
la vita di chi ha qualche centimetro in meno, in particolare
ad un pubblico femminile che potrebbe essere attratto
dalla leggerezza e compattezza del veicolo.
Infatti il peso è contenuto in 118 kg a secco,
che sembrano anche meno nelle manovre da fermo.
Venendo al reparto sospensioni: troviamo una forcella
telescopica con steli da 33mm. ed escursione limitata
ad 85mm. e al retrotreno una coppia di ammortizzatori
regolabili nel precarico, ma con soli 76mm di escursione.
I freni sono entrambi a disco: da 220mm di diametro l'anteriore,
e da 200 mm. quello posteriore, entrambi con pinza a doppio
pistoncino.
Le ruote hanno la dimensione di 13 pollici, quindi di
poco superiori alla media e i pneumatici tubeless di marca
Maxxiss misurano 110/70 e 130/60, ant. e post.
Il cavalletto centrale è semplice e leggero da
azionare, manca quello laterale, ma dato il peso del veicolo
non è un particolare problema.
Le frecce integrate, sia all'anteriore che al posteriore
risultano esteticamente piacevoli, ma non particolarmente
visibili nell'uso pratico. Il faro anteriore offre un
fascio discreto, per la guida notturna.
La qualità delle plastiche e degli accoppiamenti
non è eccelsa e penalizza un po' la linea, tutto
sommato azzeccata, nella categoria dei modelli sport-compact.
MOTORE
Malaguti, come altre importanti Aziende italiane e straniere,
non realizza i motori al proprio interno, ma seleziona,
nella produzione mondiale, quelli più adeguati
ad ogni modello.
Per l'F18 ha scelto Kymco, e in particolare il propulsore
che equipaggia il fortunato Dink. Un propulsore che si
è conquistato sul campo una fama di buona affidabilità,
ma che non si può definire particolarmente prestante.
Preferisce la regolarità di funzionamento alle
prestazioni pure, ma forse un modello con caratterizzazione
sportiva come l'F18 Warrior potrebbe ambire a qualche
cavallo in più.
Le sue 'misure' caratteristiche vanno dai 7,9 KW a 8.000
giri per 9,8 Nm a 6.500 giri della versione da 125cc,
fino ai 9,13 KW a 8.250 giri per 12 Nm a 5.750 giri della
versione da 150cc, rispettivamente come potenza e coppia
massime.
Si tratta di un quattro tempi a due valvole, monoalbero
a camme in testa raffreddato ad acqua con il radiatore
posizionato nella parte anteriore dello scudo. Omologato
Euro 1
CONCLUSIONI 'STATICHE'
La linea grintosa e le dimensioni compatte ne fanno un
mezzo destinato prevalentemente all'uso urbano. Guidato
da giovani che amano sgusciare nel traffico senza badare
troppo alla protezione dagli agenti atmosferici, all'ampiezza
dei vani o a qualche finitura non troppo curata.
La ciclistica sembra supportare questo tipo di utilizzo,
con solo qualche riserva sulla limitata escursione delle
sospensioni.
Il motore, almeno sulla carta, non presenta quel carattere
'spinto' che il look e soprattutto il nome farebbe immaginare.
I suoi concorrenti più accreditati potrebbero essere:
il Benelli Velvet, l'Honda
Dylan, il Piaggio Skipper e lo Yamaha Maxster.
Per sapere come va davvero, continuate la lettura del
test su strada...
Testo e foto Fabrizio
Villa
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