>> MALAGUTI


 

 

 

 

 

 

PREGI
Compattezza
Leggerezza
Maneggevolezza
Stabilità
Accelerazione
Ripresa
Velocità
Prezzo

 

 

 

 

 

ABBIGLIAMENTO
Casco: Vemar Dual
Giacca:
Spidi 'Jackal'
Guanti: Sparco 'Downtown'
Pantaloni: Spidi 'J&K'

 

 

 · MALAGUTI F12 PHANTOM MAX 200
17/05/04
PROVA SU STRADA
pag. 2/2
Vedi anche: Descrizione,

È proprio la prova pratica, il momento più atteso per questo scooter e come sempre non abbiamo lesinato con il chilometraggio per interpretare al meglio il 'Phantom feeling'. Mille chilometri: dagli slalom nel traffico, alle pieghe sulle strade di campagna, fino a gite con tratte autostradali, il tutto anche in compagnia del passeggero.

POSIZIONE IN SELLA
L'altezza della sella favorisce chi ha 'la gamba lunga', ma andando a stringersi verso la punta, permette a molti di poggiare almeno un piede a terra. La consistenza è
'sportiva' quindi piuttosto rigida, ma senza eccessi e il leggero rialzo posteriore permette di sentirsi meglio 'nello' scooter. Le gambe si posizionano ad angolo retto, con i piedi sulla pedana a fianco del tunnel, senza grande possibilità di movimento. I rostri in gomma nella parte bassa del retro scudo non traggano in inganno, non c'è verso di poggiare i piedi lì. Con il busto eretto e le braccia leggermente inclinate ad impugnare un manubrio compatto con comode manopole, si completa una posizione raccolta, ma agevole anche ai più alti, che non troveranno ostacoli nel retroscudo.
Il passeggero si posiziona sulla parte di sella non ribaltabile e si accorge subito che la morbidezza non è certo la caratteristica principale, le gambe poi devono essere piuttosto lunghe per raggiungere la parte dedicata di pedana, mentre le mani si possono aggrappare abbastanza agevolmente alle due 'alette'.
Complessivamente il quadro non invita a lunghi chilometraggi, in particolare per quanto riguarda il passeggero, ma a padroneggiare il mezzo nel miglior modo.

CITTÀ
La città 'se la beve', più o meno come il suo fratellino da 50cc, almeno quanto a maneggevolezza, perché di motore siamo, ovviamente, su un altro pianeta! Il 200cc a quattro valvole, già testato su altri scooter, dà il meglio di se in questa collocazione, grazie a peso e dimensioni particolarmente favorevoli. L'accelerazione da fermo è notevole, anche se lo stacco sui primi metri è giustamente soft per non creare problemi d'aderenza su fondi sdrucciolevoli, poi la progressione è vigorosa fino a velocità che hanno ben poco di 'urbano'. La classica partenza al semaforo vede il Phantom protagonista anche nei confronti di cilindrate superiori o dei sempre scattanti Honda 150cc. Anche la ripresa è briosa, sopperendo ad una coppia non esuberante ai bassi regimi, con la massa contenuta.
Con la maneggevolezza di un cinquantino ed un raggio di sterzo persino eccessivo, lo slalom nel traffico è la cosa più facile del mondo, tanto da invitare a manovre fin troppo disinvolte.
Meno convincenti sospensioni e freni, in particolare forcella ed ammortizzatori, dalla corsa esigua e dalla rigidità eccessiva (anche se regolate al minimo). Pur se caratteristiche prevedibili in uno scooter sportivo, creano problemi di comfort e di aderenza nei tratti più martoriati delle nostre città, tratti che purtroppo stanno diventando maggioranza. Diverso il discorso freni, che in realtà non se la cavano male, ma devono essere spremuti con molta forza, cosa che diminuisce di molto la sensibilità e finisce anche per stancare guidando a lungo nel traffico. Grazie allo sforzo richiesto, è molto raro arrivare al bloccaggio del freno posteriore e questo è sempre un bene.
Con il passeggero il discorso non cambia gran che (almeno nel nostro caso, visti i 120kg scarsi in due), sia per quanto riguarda le prestazioni del propulsore, che per il comfort, naturalmente chi siede dietro risente maggiormente della rigidità degli ammortizzatori, che però con il maggior peso cominciano a 'lavorare' (sempre nella posizione più 'morbida').
Nelle partenze occorre stare attenti alla sporgenza della leva del cavalletto laterale, per non incastrare la gamba sinistra, ma si fa presto l'abitudine, in compenso entrambi i cavalletti sono stabili e di facile azionamento.
Gli specchi retrovisori, pur piacevoli nella forma, offrono poco visibilità, ma soprattutto non tengono la loro posizione e vanno continuamente regolati ad ogni buca, per non parlare sul pavé.
Per ultima una considerazione sulle gomme di marca Maxxis, che poco centrano con uno scooter d'indole sportiva non offrendo il grip desiderato, in particolar modo con fondo bagnato e sulle insidiose strisce pedonali.

STRADE EXTRAURBANE
Utilizzato per le gite del CyberScooter Club a Busseto e in Val Serina e per altre veloci puntate in Brianza, il Phantom ha mostrato doti d'agilità e d'allungo notevoli, tenendo il passo di scooter anche più potenti e permettendo di viaggiare spediti anche sulle strade statali dove si viaggia a velocità automobilistiche. In questo contesto la stabilità rimane più che accettabile, anzi ottima se consideriamo l'estrema maneggevolezza di cui è capace nei tratti più tortuosi.
Quando il fondo stradale lo permette, il comfort risulta accettabile, ma la rigidità della sella ed uno sfavorevole rapporto sella-pedane per il passeggero, non ne fa un veicolo indicato per il turismo, ma per guizzare velocemente fra una curva e l'altra, meglio se da soli.
Viaggiando 'intorno' ai 100km/h si comincia a sentire la mancanza di un riparo aerodinamico ed 'atmosferico', nelle giornate fredde e/o piovose.
Con il crescere della velocità cresce anche lo sforzo richiesto alle leve freno, mentre le sospensioni migliorano, rendendosi responsabili della buona stabilità sia in rettilineo che nelle curve veloci.
Prendendoci la mano si desidererebbe maggiore 'luce' nelle curve a sinistra, dove il cavalletto striscia con una certa facilità, ma siamo già al limite delle gomme.
Apprezzabile l'assenza quasi totale di vibrazioni generate dal propulsore, meno dell'efficacia del doppio faro anteriore, sufficiente in città, meno in una strada di campagna non illuminata.

AUTOSTRADA
Vale il discorso che si fa per le 'naked' nel mondo moto, e quindi i tratti autostradali richiedono un certo impegno fisico, per via dell'inesistente riparo aerodinamico, peccato perché le prestazioni velocistiche ci sono, altro che! Accucciati ed in leggera discesa abbiamo visto i 145km/h indicati, ma i 135 in posizione eretta sono nella norma e in due si sfiorano i 130km/h. Sarebbe interessante montare un piccolo cupolino (infatti uno è disponibile fra gli accessori dedicati) per offrire un minimo di riparo negli occasionali tratti autostradali.
Da rimarcare che anche alle velocità indicate la stabilità è più che sufficiente, avendo l'accortezza di non aggrapparsi al manubrio, stringendo semmai il tunnel centrale con i piedi per controllare meglio lo scooter. Anche i curvoni si possono affrontare 'allegramante', naturalmente in proporzione alla propria esperienza di guida, visto che il Phantom non nasce certo per affrontare la Serravalle e richiede una certa 'malizia' al crescere della velocità.

AL LIMITE
Per l'impostazione decisamente sportiva che ostenta, il limite si trova fin troppo presto, anche se gran parte della responsabilità va ai pneumatici di primo equipaggiamento, e al cavalletto centrale che limita le pieghe a sinistra e prendendoci gusto, anche sulla destra. Peccato perché la rigidità delle sospensioni, le quote ciclistiche e l'accelerazione, ne farebbero un cliente scomodo nel misto stretto per molti concorrenti.
Anche la modulabilità dei freni non aiuta quando si cerca la staccata e poi è da segnalare una certa tendenza al raddrizzamento entrando frenati in curva.
Attenzione anche ad una certa nervosità dello sterzo, soprattutto impostando le curve con troppa decisione, inevitabile contropartita per l'eccezionale maneggevolezza a bassa velocità.

PROTEZIONE
Minima alle gambe per via dello scudo compatto e assente dal busto in su.
Quindi abbigliamento tecnico di buona qualità in inverno e in caso di maltempo.

CONSUMI E INCONVENIENTI
L'abbiamo risparmiato veramente poco, anzi si può dire che il propulsore ha girato quasi sempre al massimo dei giri, con frenate ed accelerazioni al massimo delle possibilità. Il risultato è stato un consumo massimo urbano di 16,8 km/litro ed uno minimo turistico di 26,7, la media quindi si assesta sui 21,8, ma in realtà il Phantom invita a viaggiare quasi sempre 'a manetta' e così i consumi reali raramente superano i 20km/litro.
Nel corso della prova il gruppo trasmissione è stato continuamente maltrattato e alla fine ha mostrato qualche leggero strappo in partenza. Infine uno dei rostri in gomma 'proteggi-scudo' è volato via dalla sua sede.

CONCLUSIONI DINAMICHE
Ha una maneggevolezza impagabile nel traffico e un motore che spinge davvero forte, quindi la guida è sempre di soddisfazione, anche semplicemente recandosi al lavoro. Purtroppo le sospensioni rigide e lo sforzo richiesto alle leve dei freni penalizzano comfort e guida al limite, dove è richiesta anche un certo 'mestiere' per sfruttare al meglio una ciclistica estremamente compatta e con una ridotta avancorsa. Quasi inaspettata la stabilità sul veloce, grazie a telaio e sospensioni molto rigidi. Un po' sostenuti i consumi, ma proporzionali alla guida.
Volendo sfruttare tutto il potenziale espresso da Phantom Max 200, il consiglio è di sostituire i pneumatici con altri più performanti e al limite levare il cavalletto centrale.

CONCLUSIONI FINALI
L'identikit già emerso nelle conclusioni statiche è sostanzialmente confermato nella prova pratica: Phantom Max è uno sportivo con pochi compromessi, che sacrifica finiture, protettività e spazio bagagli in favore di maneggevolezza, guida e prestazioni. Se è quello che cercate, sopporterete meglio di altri la rigidità del reparto sospensioni e allenerete le mani alle esigenze dell'impianto frenante, sostituendo i pneumatici quanto prima.
Il passo avanti nei confronti del Warrior 150, di cui accennavamo all'inizio, è più che significativo e la categoria degli scooter sportivi di piccola cilindrata ha sicuramente trovato un protagonista. Interessante anche a livello di quotazione economica, elemento che non guasta mai in fase decisionale.

Testo: Fabrizio Villa
Foto: Monica Il Grande

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DIFETTI
Finiture
Comfort
Protezione
Spazio bagagli
Frenata
Sospensioni rigide
Consumi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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