Un giro del mondo sul Satelis: 40.000 Km in sella ad un 250
Introduzione
Quarantamila chilometri, equivalenti all’intera circonferenza terrestre, sono una bella percorrenza per uno scooter di media cilindrata, per quanto di impostazione “touring” e specie se fatti in circa mille giorni, alla media quindi di circa 40 Km al giorno. Questo può essere un buon momento per una valutazione complessiva.
Automobilista pentito, ho sostituito l’auto con un Majesty 250 usato e al momento della sua rottamazione, dopo essermi “fatto le ossa” (incluse un paio di evitabili cadute) ho cercato un erede dalle caratteristiche ben definite.
Mutuando la definizione utilizzata per i laptop di livello alto si potrebbe definire lo scooter che cercavo un “car replacement”, adatto a sostituire l’auto tutto l’anno e nella maggior parte degli utilizzi quotidiani, per andare a lavoro, portare i figli a scuola (uno per volta!), fare la spesa, andare ogni tanto a spasso in coppia e occasionalmente permettere un giro di 2-300 chilometri senza scomporsi.
La scelta è ricaduta sul Satelis 250 Executive che ho finalmente acquistato alla fine del 2007. A due anni e nove mesi di distanza e con 40.000 Km sulla spalle si può ben dire che la scelta sia stata quella giusta: un mezzo robusto, comodo, protettivo, poco diffuso e quindi poco appetibile ai ladri ma dall’estetica pregevole, con un ampio sottosella e dotato di ABS.
Alcune carenze specifiche, di cui parlerò oltre, non cambiano sostanzialmente una valutazione che rimane complessivamente più che positiva, anche per l’affidabilità dimostrata insieme a costi di gestione complessivamente contenuti.
Il tipo di utilizzo, come accennato, è stato costante nell’anno, su tragitti giornalieri di 50-70 Km e con qualche giro extra nel fine settimana. Il tipo di percorrenza si può stimare in urbano 30%, extra-urbano 20%, autostradale 50%.
Estetica
“La bellezza è nell’occhio di chi la contempla” diceva il filosofo, e non è quindi un soggetto nel quale si possano affermare certezze, tuttavia il Satelis offre un design che per le dimensioni importanti della scocca risulta filante e di una certa eleganza, grazie anche a colorazioni molto sobrie.
L’anteriore leggermente appuntito, con il doppio faro ed il logo del Leone in buona evidenza è interessante e il posteriore non risulta appesantito troppo nonostante lo spazioso sottosella, grazie ad un sedile passeggero piuttosto rialzato, accompagnato dai grandi maniglioni fino al posteriore con luci sdoppiate sui due lati. Alcuni storcono un po’ il naso alla vista della ruota di soli 13 pollici, ma si tratta comunque di una dimensione adeguata al mezzo e sufficiente ad assicurare buone prestazioni dinamiche.
Abitabilità
La comodità della seduta, resistente senza essere troppo dura, si rivela quando i tempi di percorrenza si allungano, con lo spazio per i piedi che pur limitato dal tunnel centrale contenente il serbatoio è comunque sufficiente a consentire il posizionamento tra la seduta “comoda” a gambe quasi allungate e quella più raccolta, adatta a controllare il mezzo nel traffico cittadino.
Da notare che il Satelis è forse uno dei mezzi più spaziosi, consentendo ad un guidatore di statura anche superiore al metro e novanta di non urtare le ginocchia col manubrio. Il passeggero siede “in piccionaia” e se di altezza pari o superiore al pilota si può trovare facilmente esposto al vento, anche se questo consente una visuale “sopra il casco” in grado di rendere più piacevole e coinvolgente il viaggio.
La sella rastremata e piuttosto bassa (78 cm.) consente infine un ottimo controllo, nonostante il peso, anche a guidatori e guidatrici di statura non elevata.
Strumentazione
La plancia coloratissima e gli specchietti di carattere automobilistico sono di pregio assoluto, consentendo i secondi un’ottima visuale posteriore e la prima il controllo di tutti i dati di funzionamento del mezzo a cui il piccolo computer di bordo aggiunge percorrenza parziale, ora, temperatura ambiente .
Il tachimetro, che si è dimostrato abbastanza “ottimista”, con uno scarto di circa 10 Km/h alla velocità massima, è accompagnato da contagiri e indicatori digitali della temperatura acqua e livello carburante. Tutti i dati sono di facile leggibilità, anche in condizioni di luce scarsa, grazie ad una piacevole retroilluminazione della plancia.
Unica pecca che valga la pena di menzionare è che il vetro di protezione perfettamente piano e inclinato verso l’alto rischia di abbagliare il pilota nella guida con il sole basso alle spalle.
Dotazioni
Il Satelis si presenta come un mezzo particolarmente ricercato e ricco di soluzioni di buon livello: un sottosella foderato con spazio per due caschi integrali, un vano portaoggetti nello scudo con chiave e presa elettrica, un altro sul manubrio e un quarto in punta di sella che ospita il telo coprisella (in verità abbastanza inutile dato che non tiene l’acqua), gancio portaborse, ma soprattutto gli ottimi specchietti asferici e richiudibili e l’immobilizzatore. Il cavalletto centrale è accompagnato da quello laterale con blocco dell’avviamento, per le soste rapide. Manca un freno di stazionamento.
All’aspetto molto curato fa riscontro purtroppo una qualità delle plastiche non altrettanto positivo ma soprattutto una qualità della verniciatura decisamente insoddisfacente: basta un attrito neanche particolarmente duro o prolungato per danneggiarla seriamente.
La versione Executive offre, oltre alla dotazione standard, la catena antifurto Abus con serratura solidale al telaio e accessibile solo dal sottosella che consente di assicurare il mezzo ad un punto fisso in modo molto efficace, e l’impianto frenante con frenata integrale, PBS e ABS. L’ABS è monocanale e agisce quindi sulla sola ruota anteriore mentre il PBS è un sistema che mette in pressione il circuito al tocco delle leve rendendo più pronta ed efficiente la frenata, seppure a costo di un sibilo penetrante che scatta ogni volta che si toccano anche solo leggermente i freni, cosa che può risultare fastidiosa prima di farci l’abitudine.
Peugeot ha pensato al Satelis in ottica chiaramente automobilistica, prevedendo un lungo elenco di optional in grado di personalizzare e completare il mezzo. Tra questi vale la pena di menzionare il bauletto basculante in tinta, i paramani e i deflettori laterali (molto utili in inverno), il navigatore, i parabrezza alto e basso, la copertina personalizzata, lo schienale e i poggiapiedi maggiorati per il passeggero e il telecomando per l’apertura della sella. Una menzione di demerito va però alle gomme di primo equipaggiamento, della slovena SAVA, di scarsa qualità specie sul bagnato.
Motore
I motori dei Satelis, tranne la versione 125 turbocompressa, sono tutti Piaggio. Il 250 è quindi l’affidabilissimo QUASAR Piaggio che equipaggia dal 2006 molti modelli della casa di Pontedera e di altri costruttori.
Nella declinazione Peugeot il motore si dimostra forse un po’ più tranquillo del suo equivalente montato sui modelli Piaggio, Aprilia o Malaguti ma con i suoi 22 CV dichiarati non si comporta comunque male, considerando anche il peso complessivo non proprio contenuto (161 kg dichiarati). Certo non è questo il mezzo adatto a chi vuole schizzare per primo al semaforo, ma accelerazione, ripresa e velocità di punta non sfigurano nel panorama dei pari cilindrata.
Ad ogni modo, in tutti i tanti chilometri percorsi finora, il motore non ha mai mostrato incertezze o difficoltà particolari. Anche in montagna, con il solo pilota, si è comportato egregiamente. Con il passeggero ovviamente le prestazioni sono più limitate ma comunque più che sufficienti a raggiungere velocità autostradali e a consentire sorpassi in buona sicurezza.
La velocità di punta corrispondente ai 128 Km/h dichiarati è nella media della categoria, raggiungibile dopo un lancio non brevissimo, al cui segue un “taglio” dell’alimentazione abbastanza brusco, ma quando la curva di potenza appare chiaramente esaurita.
Su strada
Dopo aver trascorso in sella al Satelis parecchie centinaia di ore posso confermare la sua estrema comodità così come la maneggevolezza, nonostante l’apparente ingombro, anche nel traffico cittadino. Ottima anche la protezione aerodinamica, incrementata sensibilmente dall’adozione di paramani e deflettori laterali che consentono di procedere sotto la pioggia ed al freddo invernale senza subire eccessivamente gli elementi.
La ciclistica è buona, affidata a una ruota anteriore da 14” e ad una forcella con steli da 37 mm. Al posteriore la soluzione è tradizionale: due ammortizzatori laterali, regolabili nel precarico, in modo da offrire il massimo dello spazio al sottosella. Le asperità della strada sono affrontate con sicurezza ma le ruote relativamente piccole e le sospensioni che rimangono pur sempre da scooter non riescono certo a fare miracoli sulle buche e le irregolarità delle strade cittadine.
Nel misto extraurbano la stabilità è buona e nell’affrontare i curvoni autostradali si manifestano oscillazioni sensibili solo a velocità elevate. Tutto sommato le prestazioni ciclistiche sono apprezzabili, grazie anche ad un telaio abbastanza rigido per una soluzione di tipo scooteristico.
L’ABS fa il suo lavoro con efficacia e basta sentirlo entrare una volta in una “frenata da panico” dovuta a un ostacolo imprevisto per capire di essersi ripagati quei 500 Euro in un batter d’occhio. Per non parlare dell’integrità fisica mantenuta...
Quello che invece lascia un certo disappunto è la scarsa efficienza della frenata: la sensazione, in particolare sulla leva sinistra che gestisce la frenata integrale, è spugnosa e lo sforzo necessario per far decelerare velocemente il mezzo è elevato. Una pinza freno più efficace, un disco di maggiori dimensioni o doppio, uniti all’ABS, avrebbero forse potuto rendere la frenata veramente eccellente, ma purtroppo così non è, e questo rappresenta un punto negativo.
Consumi
Il consumo di carburante con una guida tranquilla è stato sempre più che soddisfacente, consentendo medie di percorrenza che si sono generalmente attestate sui 28-30 Km/l, con punte di 32-33 Km/l arrivando a consentire una percorrenza record di 432 Km. con un pieno (13,5 litri dichiarati).
L’uso cittadino e una guida più scattante e veloce ha visto medie meno spettacolari ma che comunque non sono mai scese sotto i 25 Km/l.
Costi di esercizio
In due anni e nove mesi, a parte gli interventi di manutenzione ordinaria, se ne sono andati via tre treni di gomme, un paio di lampade anabbaglianti e una batteria. Le pasticche anteriori sono state sostitute 4 volte, le posteriori 2.
Tra gli interventi effettuati in garanzia (nei primi due anni) si elencano la pompa freno sinistra, l’ammortizzatore posteriore destro, la serratura del sottosella, il paraolio.
Il cambio di olio motore, filtro e candela è consigliato ogni 10.000 Km, con tagliandi ogni 5.000, mentre la cinghia va sostituita ogni 15.000 Km.
Complessivamente sono da riportare costi di manutenzione ordinaria e straordinaria per circa 1.350 Euro (gomme escluse, 360 Euro) e poco meno di 2.000 Euro di carburante, per un costo/Km totale intorno agli 0,9 Centesimi di Euro al Km.
Conclusioni
Al termine di questa dettagliata disamina la domanda da porsi è: “A parità di condizioni faresti ancora lo stesso acquisto”? La risposta è positiva, ma con qualche necessaria considerazione.
Il prezzo su strada di 4.200 Euro, incluso ABS/PBS e catena antifurto, era sicuramente allettante tre anni fa e lo sarebbe ancora. L’estetica è tuttora apprezzabile e il mezzo si è dimostrato in tutto rispondente ai requisiti iniziali, salvo forse l’occasionale desiderio di qualche cavallo in più a disposizione, specie nei lunghi trasferimenti autostradali. I costi di esercizio ed i consumi sono risultati anch’essi estremamente interessanti.
Nei contro va messa la delusione per la scarsa qualità della verniciatura e delle plastiche, che dopo tre anni di “vita di strada”, giorno e notte, iniziano a cedere, dando anche al mezzo un’aria trascurata. La limitata rivendibilità, peraltro messa già in conto all’acquisto, può creare problemi a chi desidera cambiare mezzo prima di portarlo alla fine della vita utile.
Più importante è il giudizio personale sulla frenata: inadeguata. Si può certamente intervenire in postvendita sull’impianto, ma ci si aspetterebbe qualcosa di più. Lo sforzo da operare in frenata unito alle vibrazioni date da un’ammortizzazione di limitata efficacia (peraltro tipica degli scooter a ruote basse) può risultare alla lunga fastidioso.
Concludere affermando che il Satelis 250 Executive può rappresentare la scelta giusta per un pubblico maturo, attento al rapporto prezzo/prestazioni e in cerca di comfort e sicurezza in un mezzo esteticamente gradevole. Nonostante la cilindrata non abbondante lo scooter può essere utilizzato senza problemi anche per trasferimenti di media entità, purché non gli si chieda prestazioni che non può raggiungere.
Testo e foto by: Flavio Minelli |