>> PIAGGIO
Per prezzo, link e dati tecnici vai alla SuperScheda >>

 


 

 

 

 

 

 

 

 · PIAGGIO BEVERLY 250ie
by Franco Pennaricola
23/05/07

Linea
La linea del Beverly 250ie è moderna e slanciata e questo fa si che lo scooter appaia più piccolo di quanto non sia in realtà; all’anteriore una bella coppia di fari lo rende “cattivo” e il parabrezza di serie (una via di mezzo tra quello minuscolo della serie “S” e quello grande opzionale) non ne modifica la sportività riuscendo anche ad assicurare una buona protezione al pilota. Molto pulita e slanciata la fiancata alleggerita da ampie curve armoniose che terminano con un piccolo portapacchi; proprio però a causa delle ridotte dimensioni, un bauletto da 45 litri non dispone di un valido appoggio e questo fa si che si inneschino delle oscillazioni in marcia.
Un cenno alla gamma colori che, oltre ai consueti grigi (chiaro e scuro/nero) dispone di un elegantissimo blu (accoppiato ad una sella color crema) e un delizioso azzurro.
La finitura delle plastiche ed il loro montaggio andrebbe sicuramente migliorato visto che presentano delle ingenuità facilmente eliminabili ma non tollerabili su un mezzo che supera i 4.000,00 euro.

Posizione in sella
Seduti (e non sdraiati) con la sensazione rassicurante di avere il totale controllo del veicolo e riparati sufficientemente dal parabrezza di serie. La sella è relativamente bassa (78 centimetri) e perciò è sufficiente superare il metro e settanta per poggiare comodamente i piedi in terra; se avessero previsto una “svasatura” nella pedana all’altezza delle caviglie, probabilmente anche i più bassi avrebbero goduto di maggiore stabilità da fermo.
Il peso è nella norma (157 kg) e appena le ruote girano sembra svanire.
Il passeggero è alloggiato un po’ più in alto e il dislivello sulla sella diventa un comodo appoggio lombare per il pilota.
Queste caratteristiche permettono di stare a lungo sul Beverly senza problemi.

Strumentazione
La parte meno riuscita esteticamente è la copertura del manubrio; rettangolare, con una pesante goffratura grigia davanti al pilota, liscia e verniciata nella parte esterna. La strumentazione ha tutto l’indispensabile ed è di disegno gradevole composta da due strumenti rotondi sormontati da uno più piccolo dove trova alloggio un orologio digitale, il tutto sovrastato da una palpebra antiriflesso che ha degli effetti solo estetici visto che di giorno non riesce a creare una zona d’ombra che agevoli la lettura degli strumenti. Inspiegabile, a mio avviso, la scelta di realizzare le spie di servizio con dei colori accesi (soprattutto quella della riserva e dell’avaria del sistema di iniezione elettronica di un bel color arancio) che di giorno mettono in apprensione perché sembrano sempre accese a segnalare l’anomalia; tutto bene al buio anche perché gli strumenti sono correttamente illuminati.
Avrei gradito un contachilometri parziale ma non è grave visto la già buona dotazione del mezzo.

Comandi e dotazioni
I comandi sono tutti a portata di mano e si azionano facilmente anche se i blocchetti con gli interruttori di servizio appaiono fragili e, nel mio caso, nemmeno correttamente montati.
Bisogna però riscontrare piccole “furbizie” che durante l’uso si rivelano molto comode: mi riferisco alla possibilità di aprire il vano anteriore senza dover spegnere il motore, sfilare la chiave ed inserirla in un’altra serratura. E’ sufficiente infatti premerla per far scattare lo sportello di accesso ad un vano abbastanza capiente; una piccolo neo la mancanza di un bordo di contenimento visto che la base dei vani risulta in discesa e spesso gli oggetti cadono prima sullo sportello e, a volte, in terra.
Un’altra comodità deriva dal pulsante posto nel retroscudo con il quale si fa scattare la serratura della sella e, anche in questo caso, si evita di “giocare” con chiavi e serrature.
Un’altra piccola furbizia del Beverly (che penso non molti possessori conoscono) riguarda un telo che fuoriesce da un foro posto all’interno della sella e che permette di coprirla in caso di sosta sotto la pioggia senza poterla estrarre completamente e perciò sicuri di ritrovarla al suo posto quando sarà necessario riutilizzarla.
Sotto il portapacchi una staffa tubolare con serratura permette di ancorare un casco integrale; non risulta molto comoda da usare ma va comunque apprezzato il fatto che è stata prevista visto che, in mancanza del bauletto, il vano sottosella non è in grado di alloggiare un integrale.
A parte queste piccole comodità, la dotazione di serie prevede: parabrezza (di medie dimensioni), doppio faro anteriore, antifurto immobilizer nella chiave, presa di corrente ed illuminazione del vano sottosella, due freni a disco (uno anteriore e uno posteriore di uguale diametro), stampella laterale con interruttore di sicurezza, doppio ammortizzatore posteriore e, naturalmente l’iniezione elettronica (che permette tra l’altro l’omologazione Euro3).
Inspiegabile invece l’assenza di un freno di stazionamento.

Vani
E’ un ruote alto (16 pollici) progettato con intelligenza e questo ha permesso di ricavare dei vani sufficientemente sfruttabili: il retroscudo oltre al faro anteriore non deve accogliere nulla e perciò il vano che se ne ricava è tutto a disposizione (il radiatore, infatti, è posto in basso dietro la ruota anteriore e non sottrae spazio). Sotto la sella un vano tutt’altro che piccolo visto che il serbatoio è spostato nella pedana poggiapiedi e la batteria si trova nella estremità posteriore del veicolo subito prima del bel gruppo ottico posteriore. E’ stretto, ma è lungo e può comunque accogliere un casco jet, i documenti, un parapioggia una bomboletta gonfiaruote ed altro. La cosa migliore però è montare un bauletto posteriore; gradevole il Givi 45 litri (che contiene due caschi integrali) che non altera la bella linea del Beverly; consigliabile addirittura grezzo (meno delicato di quello verniciato) visto che il nero della plastica si accoppia bene alla sella ugualmente nera.
Se poi avete bisogno di altro, in opzione le borse laterali verniciate della Piaggio (non particolarmente belle) oppure potete acquistare le borse laterali morbide della Givi che oltre alla capienza, lo rendono più “importante” senza risultare particolarmente ingombranti nel traffico.

Ciclistica
Il telaio del Beverly è ben fatto, abbastanza rigido trasmette qualche oscillazione nei curvoni in velocità ma questo presumo derivi anche dalle ruote di grande diametro e dal parabrezza che, al contrario degli altri scooter con le “ruotine”, è solidale al manubrio.
In marcia si rivela leggero (anche troppo) e preciso ad entrare in curva anche se in uscita tende ad allargare progressivamente. Sorprendente che una volta entrati in curva il Beverly fa tutto da solo ed entra in piega in maniera morbida e progressiva.

Motore
Il quasar 250 ie della Piaggio è indiscutibilmente, un buon motore: quattro valvole e con iniezione elettronica (non tutta la concorrenza le dispone, nemmeno quella blasonata) una buona dote di cavalli (22,5) ed una buona coppia ai regimi bassi e medi rendono il Beverly 250 un mezzo grintoso e godibile con consumi di carburante decisamente contenuti che, abbinati ad un serbatoio da 12 litri, consentono una discreta autonomia.
Non è rumoroso e la trasmissione progressiva trasmette una gradevole sensazione di pastosità e controllo del mezzo.
Due bei freni a disco riescono a frenare correttamente lo scooter anche se bisogna far rilevare che le leve vanno ben “strizzate”. Peccato che l’ABS non sia disponibile nemmeno a richiesta.

In città
E’ il suo regno perché è sufficientemente leggero, stretto ed agile e il motore 250 permette di trarsi d’impaccio istantaneamente nelle frequentissime situazioni critiche cittadine; le ruote alte lo rendono meno agile ma regalano una sensazione di sicurezza ed una tenuta sul pavè e sulle purtroppo numerosissime buche cittadine non paragonabile alle ruote di minor diametro.

Tangenziale ed autostrada
Buon compromesso perché si arriva (di tachimetro) oltre i 140 km/h abbastanza stabilmente e senza soffrire troppo per le scie aerodinamiche degli altri veicoli; certo alle alte velocità il motore gira veloce e la rumorosità aumenta e così (pur non risultando scomodo) per quelli che trascorrono molto tempo in autostrada è consigliabile il 400, non per correre di più, ma per permettere al motore di girare più lentamente e per poter avere una scorta di potenza per le situazioni di emergenza.

Conclusioni
Molto bello di linea, con una buona dotazione, un ottimo motore, regala una piacevolezza di guida che talvolta invoglia ad un uso veloce anche grazie alla buona tenuta del telaio e delle ruote abbondantemente gommate sui cerchi da 16 pollici. Il prezzo è allineato alla concorrenza e il rapporto qualità prezzo risulta decisamente favorevole.
Consigliabile ai neofiti e a coloro che hanno bisogno di un mezzo intelligente da usare tutti i giorni per la facilità di guida e per i bassi costi di gestione.

Testo e foto: Franco Pennaricola


 

 

 

 

 

 

 

COPYRIGHT CyberScooter, tutti i diritti riservati, per informazioni e contatti clicca QUI>>>