Linea
La linea del Beverly 250ie è moderna e slanciata
e questo fa si che lo scooter appaia più
piccolo di quanto non sia in realtà; all’anteriore
una bella coppia di fari lo rende “cattivo”
e il parabrezza di serie (una via di mezzo tra quello
minuscolo della serie “S” e quello grande
opzionale) non ne modifica la sportività
riuscendo anche ad assicurare una buona protezione
al pilota. Molto pulita e slanciata la fiancata
alleggerita da ampie curve armoniose che terminano
con un piccolo portapacchi; proprio però
a causa delle ridotte dimensioni, un bauletto da
45 litri non dispone di un valido appoggio e questo
fa si che si inneschino delle oscillazioni in marcia.
Un cenno alla gamma colori che, oltre ai consueti
grigi (chiaro e scuro/nero) dispone di un elegantissimo
blu (accoppiato ad una sella color crema) e un delizioso
azzurro.
La finitura delle plastiche ed il loro montaggio
andrebbe sicuramente migliorato visto che presentano
delle ingenuità facilmente eliminabili ma
non tollerabili su un mezzo che supera i 4.000,00
euro.
Posizione in sella
Seduti (e non sdraiati) con la sensazione rassicurante
di avere il totale controllo del veicolo e riparati
sufficientemente dal parabrezza di serie. La sella
è relativamente bassa (78 centimetri) e perciò
è sufficiente superare il metro e settanta
per poggiare comodamente i piedi in terra; se avessero
previsto una “svasatura” nella pedana
all’altezza delle caviglie, probabilmente
anche i più bassi avrebbero goduto di maggiore
stabilità da fermo.
Il peso è nella norma (157 kg) e appena le
ruote girano sembra svanire.
Il passeggero è alloggiato un po’ più
in alto e il dislivello sulla sella diventa un comodo
appoggio lombare per il pilota.
Queste caratteristiche permettono di stare a lungo
sul Beverly senza problemi.
Strumentazione
La parte meno riuscita esteticamente è la
copertura del manubrio; rettangolare, con una pesante
goffratura grigia davanti al pilota, liscia e verniciata
nella parte esterna. La strumentazione ha tutto
l’indispensabile ed è di disegno gradevole
composta da due strumenti rotondi sormontati da
uno più piccolo dove trova alloggio un orologio
digitale, il tutto sovrastato da una palpebra antiriflesso
che ha degli effetti solo estetici visto che di
giorno non riesce a creare una zona d’ombra
che agevoli la lettura degli strumenti. Inspiegabile,
a mio avviso, la scelta di realizzare le spie di
servizio con dei colori accesi (soprattutto quella
della riserva e dell’avaria del sistema di
iniezione elettronica di un bel color arancio) che
di giorno mettono in apprensione perché sembrano
sempre accese a segnalare l’anomalia; tutto
bene al buio anche perché gli strumenti sono
correttamente illuminati.
Avrei gradito un contachilometri parziale ma non
è grave visto la già buona dotazione
del mezzo.
Comandi e dotazioni
I comandi sono tutti a portata di mano e si azionano
facilmente anche se i blocchetti con gli interruttori
di servizio appaiono fragili e, nel mio caso, nemmeno
correttamente montati.
Bisogna però riscontrare piccole “furbizie”
che durante l’uso si rivelano molto comode:
mi riferisco alla possibilità di aprire il
vano anteriore senza dover spegnere il motore, sfilare
la chiave ed inserirla in un’altra serratura.
E’ sufficiente infatti premerla per far scattare
lo sportello di accesso ad un vano abbastanza capiente;
una piccolo neo la mancanza di un bordo di contenimento
visto che la base dei vani risulta in discesa e
spesso gli oggetti cadono prima sullo sportello
e, a volte, in terra.
Un’altra comodità deriva dal pulsante
posto nel retroscudo con il quale si fa scattare
la serratura della sella e, anche in questo caso,
si evita di “giocare” con chiavi e serrature.
Un’altra piccola furbizia del Beverly (che
penso non molti possessori conoscono) riguarda un
telo che fuoriesce da un foro posto all’interno
della sella e che permette di coprirla in caso di
sosta sotto la pioggia senza poterla estrarre completamente
e perciò sicuri di ritrovarla al suo posto
quando sarà necessario riutilizzarla.
Sotto il portapacchi una staffa tubolare con serratura
permette di ancorare un casco integrale; non risulta
molto comoda da usare ma va comunque apprezzato
il fatto che è stata prevista visto che,
in mancanza del bauletto, il vano sottosella non
è in grado di alloggiare un integrale.
A parte queste piccole comodità, la dotazione
di serie prevede: parabrezza (di medie dimensioni),
doppio faro anteriore, antifurto immobilizer nella
chiave, presa di corrente ed illuminazione del vano
sottosella, due freni a disco (uno anteriore e uno
posteriore di uguale diametro), stampella laterale
con interruttore di sicurezza, doppio ammortizzatore
posteriore e, naturalmente l’iniezione elettronica
(che permette tra l’altro l’omologazione
Euro3).
Inspiegabile invece l’assenza di un freno
di stazionamento.
Vani
E’ un ruote alto (16 pollici) progettato con
intelligenza e questo ha permesso di ricavare dei
vani sufficientemente sfruttabili: il retroscudo
oltre al faro anteriore non deve accogliere nulla
e perciò il vano che se ne ricava è
tutto a disposizione (il radiatore, infatti, è
posto in basso dietro la ruota anteriore e non sottrae
spazio). Sotto la sella un vano tutt’altro
che piccolo visto che il serbatoio è spostato
nella pedana poggiapiedi e la batteria si trova
nella estremità posteriore del veicolo subito
prima del bel gruppo ottico posteriore. E’
stretto, ma è lungo e può comunque
accogliere un casco jet, i documenti, un parapioggia
una bomboletta gonfiaruote ed altro. La cosa migliore
però è montare un bauletto posteriore;
gradevole il Givi 45 litri (che contiene due caschi
integrali) che non altera la bella linea del Beverly;
consigliabile addirittura grezzo (meno delicato
di quello verniciato) visto che il nero della plastica
si accoppia bene alla sella ugualmente nera.
Se poi avete bisogno di altro, in opzione le borse
laterali verniciate della Piaggio (non particolarmente
belle) oppure potete acquistare le borse laterali
morbide della Givi che oltre alla capienza, lo rendono
più “importante” senza risultare
particolarmente ingombranti nel traffico.
Ciclistica
Il telaio del Beverly è ben fatto, abbastanza
rigido trasmette qualche oscillazione nei curvoni
in velocità ma questo presumo derivi anche
dalle ruote di grande diametro e dal parabrezza
che, al contrario degli altri scooter con le “ruotine”,
è solidale al manubrio.
In marcia si rivela leggero (anche troppo) e preciso
ad entrare in curva anche se in uscita tende ad
allargare progressivamente. Sorprendente che una
volta entrati in curva il Beverly fa tutto da solo
ed entra in piega in maniera morbida e progressiva.
Motore
Il quasar 250 ie della Piaggio è indiscutibilmente,
un buon motore: quattro valvole e con iniezione
elettronica (non tutta la concorrenza le dispone,
nemmeno quella blasonata) una buona dote di cavalli
(22,5) ed una buona coppia ai regimi bassi e medi
rendono il Beverly 250 un mezzo grintoso e godibile
con consumi di carburante decisamente contenuti
che, abbinati ad un serbatoio da 12 litri, consentono
una discreta autonomia.
Non è rumoroso e la trasmissione progressiva
trasmette una gradevole sensazione di pastosità
e controllo del mezzo.
Due bei freni a disco riescono a frenare correttamente
lo scooter anche se bisogna far rilevare che le
leve vanno ben “strizzate”. Peccato
che l’ABS non sia disponibile nemmeno a richiesta.
In città
E’ il suo regno perché è sufficientemente
leggero, stretto ed agile e il motore 250 permette
di trarsi d’impaccio istantaneamente nelle
frequentissime situazioni critiche cittadine; le
ruote alte lo rendono meno agile ma regalano una
sensazione di sicurezza ed una tenuta sul pavè
e sulle purtroppo numerosissime buche cittadine
non paragonabile alle ruote di minor diametro.
Tangenziale ed autostrada
Buon compromesso perché si arriva (di tachimetro)
oltre i 140 km/h abbastanza stabilmente e senza
soffrire troppo per le scie aerodinamiche degli
altri veicoli; certo alle alte velocità il
motore gira veloce e la rumorosità aumenta
e così (pur non risultando scomodo) per quelli
che trascorrono molto tempo in autostrada è
consigliabile il 400, non per correre di più,
ma per permettere al motore di girare più
lentamente e per poter avere una scorta di potenza
per le situazioni di emergenza.
Conclusioni
Molto bello di linea, con una buona dotazione, un
ottimo motore, regala una piacevolezza di guida
che talvolta invoglia ad un uso veloce anche grazie
alla buona tenuta del telaio e delle ruote abbondantemente
gommate sui cerchi da 16 pollici. Il prezzo è
allineato alla concorrenza e il rapporto qualità
prezzo risulta decisamente favorevole.
Consigliabile ai neofiti e a coloro che hanno bisogno
di un mezzo intelligente da usare tutti i giorni
per la facilità di guida e per i bassi costi
di gestione.
Testo e foto: Franco
Pennaricola
|