Mi chiamo Massimo e
dopo numerose moto e scooter (dal vespone 200 degli anni
70 passando per Piaggio Exagon, Honda cn250 e Aprilia
500 Atlantic) decido di passare all’astronave Burgman650exe
nel nuovo modello 2005 il k5
Dopo averlo visto in anteprima e aver letto delle numerose
novità decido di andarlo finalmente a vedere e
li scatta la folgorazione, grosso si ma davvero bello,
decido per l’acquisto di un k5 nella livrea nera
metallizzata secondo me il colore più azzeccato
per questo maxiscooter (o moto da turismo)
Il ritiro è fissato per i primi giorni di marzo
con temperature poco sopra lo zero, meglio sarà
più facile fare un buon rodaggio senza strapazzare
troppo il motore…
Veniamo alle novità
della nuova versione, innanzitutto è stato cambiato
il colore delle plastiche delle frecce, ora bianco, decisamente
più piacevole allo sguardo del precedente color
arancione, specialmente sul nero.
La seconda novità riguarda la sella, non più
“plasticosa” ma ora in due diversi tipi di
finta pelle la parte centrale ricorda un tessuto e sicuramente
è più idonea ad evitare di scivolare durante
la guida.
La terza è il profilo inferiore del parabrezza,
ridisegnato per via dell’adozione del meccanismo
di regolazione elettrica, ora più aggressiva.
In effetti le novità più importanti a mio
avviso riguardano il comfort riservato al pilota e le
migliorie al cambio.
Per quanto riguarda le prime sono essenzialmente il parabrezza
elettrico e la strumentazione implementata, ora il plexy
del parabrezza è a comando elettrico e grazie ad
un tastino posto sul lato dx del manubrio se ne può
variare l’altezza in un range di circa 10 cm un
po’ come sulle più famose (e costose) sport
tourer (leggasi bmw) ed in effetti il meccanismo funziona
davvero bene facendo oltretutto risparmiare di dover montare
due tipi di parabrezza diversi per l’uso estivo
e invernale, il comando è comodo ma forse la velocità
di salita-discesa è un po’ eccessiva per
trovare la giusta posizione intermedia.
La strumentazione pur rimanendo uguale nella vista esteriormente,
guadagna due nuove funzioni, il termometro visualizzabile
al posto dell’orologio pigiando il pulsante h o
m e due distinti indicatori di consumo legati ai due contachilometri
parziali a loro volta azionabili con i precedenti comandi
per variare l’indicazione da odometro a trip A o
B e con la possibilità di variare l’indicazione
da km/litro a litri x 100km, in verità però
li ho trovati un po’ pessimistici perché
fino ad ora il riscontro fatto al distributore mi ha dato
valori di consumo leggermente inferiori dell’ordine
di 1 – 2 km/litro, meglio……
Unico gap secondo me è la mancanza di poter variare
la visualizzazione con un pulsante al manubrio, ma in
effetti tra i comandi luci, frecce, specchi elettrici
con in più i comandi del cambio manuale/automatico
spazio davvero non ce n’era più…..
Un ulteriore chicca è stata aggiunta al paniere
degli accessori, infatti nella nuova versione è
stato messo di serie l’antifurto immobilizer segnalato
a moto ferma da una spia rossa lampeggiante a forma di
chiave nel quadro strumenti (servirà?)….
Venendo alle novità meccaniche, c’è
da segnalare che il cambio già di per se eclettico
di questo scooter è stato ulteriormente migliorato
aggiungendo una sesta marcia, l’overdrive che di
fatto abbassa di 5-800 giri il regime del motore consentendo
se non un aumento delle prestazioni di certo una diminuzione
dei consumi ad andatura autostradale, l’adozione
di questa ulteriore marcia ha fatto si che l’indicatore
“power mode” venisse spostato nel settore
spie lasciando nel display del selettore cambio la sola
indicazione D oppure della marcia inserita.
Ovviamente le precedenti chicche del big Burgman sono
rimaste, quindi il sistema frenante con ABS e gli specchi
a ripiegamento elettrico (toccasana nel traffico urbano).
Su strada
Premetto che di questo scooter ho letto di tutto e il
contrario di tutto, quindi qui voglio solo aggiungere
una mia opinione personale, la prima cosa che un po’
ovunque mi è capitato di sentire è che è
pesante in manovra, beh personalmente ho scoperto il perché,
è certamente dovuto al fatto che la trasmissione
finale a cascata di ingranaggi lavorando in bagno d’olio
ha necessità di essere scaldata, quindi a moto
fredda le manovre, sia in avanti e peggio ancora indietro
sono effettivamente pesanti, ma se si ha l’accortezza
di far scaldare un po’ il mezzo il discorso cambia,
fermo restando che è pur sempre una moto che arriva
a pesare quasi tre quintali, questa è stata una
piacevole sorpresa anche se non me la sentirei di indicarla
ad una persona mingherlina….
In marcia invece il discorso cambia, il peso quasi scompare
complice il baricentro basso e il motore centrale ma soprattutto
i pneumatici radiali la capacità di piega è
davvero insospettabile, certo non arriva a competere con
moto studiate ad hoc ma si affrontano le curve anche in
rapida successione con una rapidità e una precisione
che non mi sarei aspettato, le uniche difficoltà
le ho incontrate sui tornanti stretti in montagna dove
il peso e il passo lungo sono un handicap certo non indifferente,
fermo restando che in uscita il tiro sostenuto del bicilindrico
consentono di recuperare con decisone la velocità.
Il motore è davvero potente, tutto un altro discorso
rispetto al mono del mio precedente Atlantic specialmente
in montagna offre un tiro considerevole e un freno motore
in tutte le modalità che aiuta specie in discesa
i freni, comunque notevoli, anche se devo ancora riabituarmi
alla frenata da moto….
Riguardo al freno motore poi è un valido aiuto
anche in città o nelle statali dove però
occorre avere l’accortezza di abituarsi (riabituarsi)
al fatto che è un valido aiuto nella guida quindi
occorre ascoltare il rumore del motore o leggere il contagiri
per evitare un andatura un po’ a singhiozzo specialmente
nel traffico, ma una volta presa l’abitudine è
una comodità che tralaltro evita di strapazzare
i freni.
Venendo al discorso cambio qui vorrei dire la mia, ho
letto che la modalità sequenziale è una
specie di surplus, uno sfizio da puristi dei mezzi con
ruote da 17’, beh certo occorre un po’ di
pratica con i due tastini up&down ma una volta presa
la mano, almeno a mio avviso, il “gioco” si
fa davvero stimolante, certo non è come guidare
una moto classica con frizione e pedale del cambio ma
l’uso nel misto regala sensazioni davvero “motociclistiche”
con in più il vantaggio di non dover pigiare leve
frizione a volte dure se senza servocomandi idraulici,
in accelerazione la rapidità con cui le sei marce
si inanellano l’una dopo l’altra è
coinvolgente, in staccata invece occorre un po di attenzione
per non scomporre il mezzo anche se il software garantisce
di non inserire marce impossibili segnalando con tre lampeggi
del numero di marcia l’operazione errata. Meno entusiasmante
è a mio avviso l’opzione D-Power, forse perché
il nuovo cambio ha già nella modalità più
turistica abbastanza brio da sfruttare bene il tiro del
motore, comunque non ho notato differenze significative
una volta pigiato il tastino “power”, mentre
ne ho notate lasciandomi andare al “gioco”
del sequenziale fermo restando che in power il motore
gira effettivamente 1000 giri più in alto.
Per quanto riguarda le prestazioni purtroppo non ho ancora
avuto occasione di andare in Germania a testarle ma in
un paio di occasioni il contakm mi ha segnalato velocità
superiori a 185kmh ma senza nessuno sbacchettamento o
alleggerimento considerando che le ho raggiunte in tangenziale
superando bestioni a 18 ruote e che la zona rossa del
contagiri non era poi così vicina.
Per quanto riguarda i vani bagaglio finalmente ho trovato
uno scooter che non mi obbligasse all’aquisto del
bauletto, dentro ci stanno due caschi e un sacco di altra
roba in più i tre vani anteriori sono davvero grandi
compresi i due superiori purtroppo (perché?) non
sotto chiave, un gap a mio avviso è però
rappresentato dal posizionamento della centralina ABS
che va ad occupare quasi metà del vano inferiore
sotto chiave…..ehi suzuki non avevate davvero un
altro posto? In conclusione la necessità di portare
bagagli supplementari per il mio utilizzo si limita ad
eventuali ferie in moto ma credo che mi orienterò
verso borse provvisorie laterali e/o da tunnel.
Per quanto riguarda i consumi
fino ad ora mi sono sembrati adeguati al mezzo arrivando
a superare i 20 in rodaggio e mai sotto i 15 diciamo che
ho calcolato una media di 16-18, anche se temo si abbasserà
visto che andare piano col Burghy non è davvero
facile vabbè i cavalli devono pur bere…..
per quanto riguarda il tagliando mi è costato 135
euro quello dei 1000 ma so di un range da 80-90 a 170
comunque non troppo lontano dal mezzo che avevo prima
e certo di ben altra indole.
Difetti? Beh personalmente
l’assemblaggio del mio mezzo non presta fianco a
critiche, scricchiolii o difetti di verniciatura non ne
ho notati, solo il boomerang del parabrezza aveva un dentino
di ritegno rotto ma mi verrà sostituito in garanzia,
per quanto riguarda le pecche
del mezzo a mio avviso sono le seguenti: primo 3 o 4 litri
in più nel serbatoio ci vorrebbero se pensiamo
che mezzi di 4-500cmq arrivano a 14 litri i 15 del Burgman
sono forse un po’ pochi visto la vocazione turistica
che possiede e poi oltre alla già accennata possibilità
di variare la visualizzazione del trip al manubrio direi
la possibilità di aprire la sella e il cassettino
con la chiave e col motore acceso, cosa che il mio precedente
mezzo aveva e che non avrebbe guastato anche sul Burghy.
Concludendo sono soddisfatto
del mezzo e credo che faremo assieme un buon numero di
km nei prossimi mesi, sperando che tanta tecnologia alla
lunga non incida sull’affidabilità, anche
se ammetto che prima di un tale acquisto ho letto prove
e forum di altri possessori e non mi è parso che
il mezzo soffra di particolari problemi dopo molti km
(speriamo…..)
Testo e foto: Massimo
(socio del burgman650club
– Straight shooter)
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