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 · Suzuki Burgman 650
 · by Massimiliano
17/11/03

Sono motociclista da sempre, praticamente posso affermare di vivere in moto. Qualsiasi cosa che avesse due ruote mi ha sempre affascinato e da sempre continua ad affascinarmi. Nella mia se pur breve carriera di motociclista (10 anni) visto che ne ho 26 e sono corso a prendere la patente A non appena compiuti i 16 ho posseduto praticamente di tutto.. moto da cross, moto da strada, moto da turismo, scooter.. e maxiscooter. Attualmente possiedo una MV F4 che non ho saputo rinunciare ad acquistare per il fascino e per la linea oltre per l’idea di perfezione ciclistica-dinamica che trasmette anche da ferma, oltre che in movimento ovviamente, una BMW R1150 RT con la quale ho girato un bel po’ d’Italia e con la quale confronterò spesso il Burgman e appunto l’iper-scooter come lo definisce la stessa casa giapponese.
Prima di questo “incrociatore” travestito da scooter sempre nel campo dei maxi-scooter ho posseduto un Yamaha Tmax e anche con questo lo confronterò spesso.

Posizione di guida.
Semplicemente ottima. Comodissima anche per i più alti (io sono 196 cm di altezza). Nonostante lo spazio non sia dei più generosi almeno i più alti, per non avere tantissimo spazio a disposizione tra le ginocchia e il cruscotto, la posizione di guida è perfetta. Si può assumere una posizione con le gambe distese o con le gambe piegate senza incorrere in nessun tipo di intralcio né con lo sterzo né con i vani porta oggetti. Il riparo aerodinamico è buono anche se non ottimo, almeno a mio modesto avviso. Un parabrezza più alto di 3-4 dita non sarebbe stato male, casomai leggermente arcuato sulla sommità come quello del Silver Wing posseduto da un mio amico.. oddio, si fa per dire. (Ma è poi l’unica cosa di bello che ha in più il maxi Honda rispetto al Burgman 650 perché, sia come prestazioni, sia come ciclistica gli è nettamente inferiore).

Vani bagaglio.
Enormi. Il volume totale è praticamente smisurato. Il vano sottosella è davvero enorme. Ci stanno tranquillamente due caschi integrali, due mantelle antipioggia, i libretti del veicolo, un antifurto a catena, una bomboletta ripara pneumatici, una centralina interfono ecc..ecc..
I vani cruscotto sono in totale tre. Uno disposto a sx e uno di uguali dimensioni disposto a dx e uno più grande dotato di serratura disposto sotto il blocco sterzo. Le dimensioni sono considerevoli. Una sciarpa, un paio di guanti, un sottogola e tanti altri piccoli oggetti trovano la loro sistemazione ideale. In definitiva, diciamo che lo spazio c’è e sicuramente l’immagine di grande “viaggiatore” viene confermata dai fatti, almeno da questo punto di vista.

Strumentazione.
Spettacolare. E’ uno dei punti forti di questo mezzo. Completamente digitale e di grande impatto visivo. Illuminata perfettamente anche di giorno fornisce tutti i dettagli sul veicolo. Velocità massima, numero di giri, orario, livello carburante, temperatura motore, spie di funzionamento mezzo, frecce inserite, marcia usata (modalità “D” modalità “Power mode” modalità manuale con indicazione marcia usata”. Manca un computer di bordo che, poteva visto il prezzo, visto il prestigio del mezzo e visto le dimensioni del quadro strumenti, tranquillamente essere inserito.

Prestazioni su strada.
Premetto che quanto l’ho acquistato e lo sono andato a ritirare in compagnia di una mia carissima amica che mi ha cortesemente accompagnato dal concessionario le mie parole sono state le seguenti “Mamma mia è enorme!” … seguite subito dopo da “Cosa me ne faccio di un transatlantico così”…
Effettivamente le dimensioni sono considerevoli, come del resto il peso che si avverte solo ed esclusivamente nelle manovre da fermo perché in movimento sembra di guidare un normalissimo 250.. ovviamente, non esagerando col gas perché “aprendo” un attimo ci si accorge di essere su ben altro mezzo!
Rispetto al TMax ha una guida molto meno sportiva ma molto più fluida. Diciamo che ha un’altra vocazione. Il TMax è più divertente e “corsaiolo” se mi passate il termine, il Burgman in questa particolare motorizzazione è molto più “turistico” come mezzo. Sia chiaro, non va piano e non è da “pensionato”.. ha soltanto una vocazione molto più confortevole e da lunga percorrenza rispetto al rivale della casa dei tre diapason.
Il motore è semplicemente fantastico, molto più performante di quello del TMax e molto più godibile rispetto a quello del Silver Wing. E’ docilissimo; si viaggia con un filo di gas con una regolarità e con una silenziosità fuori dal comune per questa categoria di mezzo. Senza esagerare, delle volte mi dimentico di non essere sulla R 1150 RT. E’ semplicemente fantastico da questo punto di vista. All’occorrenza però si trasforma in una belva. Basta ruotare la manopola del gas e premere il comando “power” sul blocchetto comandi di sx per cambiare l’indole del mezzo e anche la tonalità di scarico. Le riprese sono fantastiche e i cambi di marcia avvengono con un’indole molto più aggressiva a tutto favore delle prestazioni. I sorpassi sono fulminei e le accelerazioni impressionanti. Si rischia di farsi ritirare la patente con una facilità disarmante. La coppia fornita dal motore poi è incredibile. Non ci si accorge di avere il passeggero con se o di essere a pieno carico… Davvero un capolavoro dal punto di vista prettamente motoristico! L’unico neo forse è lo stacco della frizione a 3.000 giri circa nell’apri-chiudi gas. Può creare qualche impuntamento e qualche sobbalzo di troppo nei primi tempi ma, con l’andare del tempo ci si impara a convivere e diventa quasi comodo perché funziona da freno motore e permette di risparmiare frenate inutili soprattutto ai semafori.
La velocità effettiva del mezzo è davvero considerevole. Il contachilometri a me personalmente è arrivato a indicare 195 km/h. Sicuramente c’è dello scarto tra la velocità effettiva e quella indicata ma… non credo che sia poi così tanto o almeno, ad essere sinceri è nell’ordine di quello di altri mezzi che indicano molto meno in termini di velocità di punta. Diciamo che i 175-180 Km/h effettivi ci sono tutti! …
La tenuta di strada è notevole, considerando il peso, l’indole e le dimensioni. Non è il TMax o almeno, non da le sensazioni “motociclistiche” di quest’ultimo. Non si piega come il TMax e non ha la stessa rapidità nei cambi di direzione. Piuttosto, che piegare esasperatamente, il Burgman è nato per “pennellare” le curve. Impostata la curva e raggiunto l’appoggio, sembra di viaggiare su dei binari, merito anche delle ottime coperture Bridgestone di primo equipaggiamento.
Arriviamo ora ad analizzare la “chicca” del mezzo ovvero il cambio SECVT. Il suo funzionamento è intuitivo e sicuramente è un notevole passo avanti in quella che sarà presumibilmente l’invenzione dell’immediato futuro ovvero la moto automatica. Tramite due pulsanti “up” e “down” posizionati sempre sull’affollatissimo blocchetto comandi di sx, è possibile scalare marcia o aumentarle proprio come si potrebbe fare col piede sx giudando una moto. Ovviamente, l’innesto frizione qui è automatico è la leva frizione è assente. I cambi di marcia non sono fulminei ma neppure troppo tardivi. Ad essere sinceri… anche senza questa novità, si sarebbe potuto continuare a vivere sereni ma… sempre meglio abbondare che essere in difetto come si suol dire… Può essere comodo questo si, in caso di fondo a bassa aderenza ma, passato il momento della novità, non lo si usa quasi più. Quando si vuole un po’ di brio si passa alla modalità “power” e quasi mai si ricorre a quella semi-manuale.

Consumi.
Dopo i primi km di assestamento, dove consuma quanto un Ferrari.. si attestano mediamente attorno ai 16/17 Km/l. Si riescono con molta molta attenzione e parsimonia di “gas” a percorrere anche i 20 Km/l ma è anche facile molto molto facilmente sotto tale valore sfiorando anche i 10 Km/l insistendo questa volta sul “gas” e cercando il massimo delle prestazioni.

Difetti riscontrati.
Purtroppo il veicolo come era normale attendersi non è esente da difetti:
- Accoppiamento molto sommario delle plastiche della “coda” per intenderci quelle che ospitano i fanali posteriori.
- Accoppiamento sommario delle plastiche dei vani portaoggetti del cruscotto. Gli angoli dei cassettini non si accoppiano perfettamente al resto della plancia formando alcuni “denti” di livello
- Verniciatura dei maniglioni passeggero pessima. Il mio veicolo presenta macchie di verniciatura che lo rendono non gradevole da vedere; tanto per intenderci delle avaiature di colore. Credevo che fosse solo il mio a presentare tali anomalie così ho girato più concessionari e ho visionato più mezzi. Ebbene, con mio grande stupore, chi più chi meno, i veicoli da me visionati, oltre 30 sul territorio di Bologna, prodotti in mesi diversi e provenienti da partite e da spedizioni diverse.. presentavano tutti anomalie di verniciatura. I veicoli che non presentano tali anomalie a livello di maniglioni di ancoraggio presentano con una sconcertante facilità verniciature molto sommarie a livello della carrozzeria. Ovviamente non metto in dubbio che ci siano veicoli verniciati in modo perfetto ma diciamo solamente che è molto facile acquistarne uno “fallato” da questo punto di vista… ma si sa… il grigio metallizzato è di per se una brutta bestia sia per le moto che per le auto!!
- Assenza di frenata combinata o di sistema Abs che lascia sinceramente perplessi visto il prezzo del veicolo e visto che l’Honda lo usa dal 1997 dotando a suo tempo un veicolo di 250 cc come il Foresight.
- Assenza di schienalino passeggero di serie. Non si capisce perché lo si debba pagare, originale Suzuki, 120 Euro quando nel fratello minore Burgman 400 è offerto di serie.
- Tappo di chiusura del carburante troppo scomodo da inserire o meglio; va aperto per essere inserito (girando la chiave) per fare in modo che i perni di chiusura rientrino perché altrimenti non si avvita.
- Innesto pistola benzina concepito malissimo. E’ inammissibile che per non incorrere nel possibile ma rarissimo e impensabile furto di carburante da parte di terze persone, Suzuki abbia creato una parete di “contatto” con la pistola senza far inserire direttamente la suddetta all’interno di una normale cavità come avviene per tutte le automobili in commercio. In pratica questo 'simpatico' accorgimento porta il conducente a issare il mezzo sul cavalletto centrale tutte le volte che deve fare rifornimento. Il massimo della comodità!!!

In conclusione.
Sono più i pregi che i difetti certo che, se si spendono oltre 9.000 Euro per entrare in possesso di uno scooter, sia pure che si tratti di un iper-scooter come questo... si pretenderebbe il massimo sotto tutti i punti di vista. Purtroppo ci sono alcuni particolari non all'altezza di un mezzo che dinamicamente parlando sa regalare emozioni e piaceri ai massimi livelli, sia che lo si usi nella tratta ufficio-casa, sia che lo si usi per macinare centinaia e centinaia di km nei più impensabili viaggi.

Testo a cura di: Massimiliano
Foto: Suzuki Italia


 

 

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