Sono motociclista da
sempre, praticamente posso affermare di vivere in moto.
Qualsiasi cosa che avesse due ruote mi ha sempre affascinato
e da sempre continua ad affascinarmi. Nella mia se pur
breve carriera di motociclista (10 anni) visto che ne
ho 26 e sono corso a prendere la patente A non appena
compiuti i 16 ho posseduto praticamente di tutto.. moto
da cross, moto da strada, moto da turismo, scooter.. e
maxiscooter. Attualmente possiedo una MV F4 che non ho
saputo rinunciare ad acquistare per il fascino e per la
linea oltre per l’idea di perfezione ciclistica-dinamica
che trasmette anche da ferma, oltre che in movimento ovviamente,
una BMW R1150 RT con la quale ho girato un bel po’
d’Italia e con la quale confronterò spesso
il Burgman e appunto l’iper-scooter come lo definisce
la stessa casa giapponese.
Prima di questo “incrociatore” travestito
da scooter sempre nel campo dei maxi-scooter ho posseduto
un Yamaha Tmax e anche con questo lo confronterò
spesso.
Posizione di guida.
Semplicemente ottima. Comodissima anche per i più
alti (io sono 196 cm di altezza). Nonostante lo spazio
non sia dei più generosi almeno i più alti,
per non avere tantissimo spazio a disposizione tra le
ginocchia e il cruscotto, la posizione di guida è
perfetta. Si può assumere una posizione con le
gambe distese o con le gambe piegate senza incorrere in
nessun tipo di intralcio né con lo sterzo né
con i vani porta oggetti. Il riparo aerodinamico è
buono anche se non ottimo, almeno a mio modesto avviso.
Un parabrezza più alto di 3-4 dita non sarebbe
stato male, casomai leggermente arcuato sulla sommità
come quello del Silver Wing posseduto da un mio amico..
oddio, si fa per dire. (Ma è poi l’unica
cosa di bello che ha in più il maxi Honda rispetto
al Burgman 650 perché, sia come prestazioni, sia
come ciclistica gli è nettamente inferiore).
Vani bagaglio.
Enormi. Il volume totale è praticamente smisurato.
Il vano sottosella è davvero enorme. Ci stanno
tranquillamente due caschi integrali, due mantelle antipioggia,
i libretti del veicolo, un antifurto a catena, una bomboletta
ripara pneumatici, una centralina interfono ecc..ecc..
I vani cruscotto sono in totale tre. Uno disposto a sx
e uno di uguali dimensioni disposto a dx e uno più
grande dotato di serratura disposto sotto il blocco sterzo.
Le dimensioni sono considerevoli. Una sciarpa, un paio
di guanti, un sottogola e tanti altri piccoli oggetti
trovano la loro sistemazione ideale. In definitiva, diciamo
che lo spazio c’è e sicuramente l’immagine
di grande “viaggiatore” viene confermata dai
fatti, almeno da questo punto di vista.
Strumentazione.
Spettacolare. E’ uno dei punti forti di questo mezzo.
Completamente digitale e di grande impatto visivo. Illuminata
perfettamente anche di giorno fornisce tutti i dettagli
sul veicolo. Velocità massima, numero di giri,
orario, livello carburante, temperatura motore, spie di
funzionamento mezzo, frecce inserite, marcia usata (modalità
“D” modalità “Power mode”
modalità manuale con indicazione marcia usata”.
Manca un computer di bordo che, poteva visto il prezzo,
visto il prestigio del mezzo e visto le dimensioni del
quadro strumenti, tranquillamente essere inserito.
Prestazioni su strada.
Premetto che quanto l’ho acquistato e lo sono andato
a ritirare in compagnia di una mia carissima amica che
mi ha cortesemente accompagnato dal concessionario le
mie parole sono state le seguenti “Mamma mia è
enorme!” … seguite subito dopo da “Cosa
me ne faccio di un transatlantico così”…
Effettivamente le dimensioni sono considerevoli, come
del resto il peso che si avverte solo ed esclusivamente
nelle manovre da fermo perché in movimento sembra
di guidare un normalissimo 250.. ovviamente, non esagerando
col gas perché “aprendo” un attimo
ci si accorge di essere su ben altro mezzo!
Rispetto al TMax ha una guida molto meno sportiva ma molto
più fluida. Diciamo che ha un’altra vocazione.
Il TMax è più divertente e “corsaiolo”
se mi passate il termine, il Burgman in questa particolare
motorizzazione è molto più “turistico”
come mezzo. Sia chiaro, non va piano e non è da
“pensionato”.. ha soltanto una vocazione molto
più confortevole e da lunga percorrenza rispetto
al rivale della casa dei tre diapason.
Il motore è semplicemente fantastico, molto più
performante di quello del TMax e molto più godibile
rispetto a quello del Silver Wing. E’ docilissimo;
si viaggia con un filo di gas con una regolarità
e con una silenziosità fuori dal comune per questa
categoria di mezzo. Senza esagerare, delle volte mi dimentico
di non essere sulla R 1150 RT. E’ semplicemente
fantastico da questo punto di vista. All’occorrenza
però si trasforma in una belva. Basta ruotare la
manopola del gas e premere il comando “power”
sul blocchetto comandi di sx per cambiare l’indole
del mezzo e anche la tonalità di scarico. Le riprese
sono fantastiche e i cambi di marcia avvengono con un’indole
molto più aggressiva a tutto favore delle prestazioni.
I sorpassi sono fulminei e le accelerazioni impressionanti.
Si rischia di farsi ritirare la patente con una facilità
disarmante. La coppia fornita dal motore poi è
incredibile. Non ci si accorge di avere il passeggero
con se o di essere a pieno carico… Davvero un capolavoro
dal punto di vista prettamente motoristico! L’unico
neo forse è lo stacco della frizione a 3.000 giri
circa nell’apri-chiudi gas. Può creare qualche
impuntamento e qualche sobbalzo di troppo nei primi tempi
ma, con l’andare del tempo ci si impara a convivere
e diventa quasi comodo perché funziona da freno
motore e permette di risparmiare frenate inutili soprattutto
ai semafori.
La velocità effettiva del mezzo è davvero
considerevole. Il contachilometri a me personalmente è
arrivato a indicare 195 km/h. Sicuramente c’è
dello scarto tra la velocità effettiva e quella
indicata ma… non credo che sia poi così tanto
o almeno, ad essere sinceri è nell’ordine
di quello di altri mezzi che indicano molto meno in termini
di velocità di punta. Diciamo che i 175-180 Km/h
effettivi ci sono tutti! …
La tenuta di strada è notevole, considerando il
peso, l’indole e le dimensioni. Non è il
TMax o almeno, non da le sensazioni “motociclistiche”
di quest’ultimo. Non si piega come il TMax e non
ha la stessa rapidità nei cambi di direzione. Piuttosto,
che piegare esasperatamente, il Burgman è nato
per “pennellare” le curve. Impostata la curva
e raggiunto l’appoggio, sembra di viaggiare su dei
binari, merito anche delle ottime coperture Bridgestone
di primo equipaggiamento.
Arriviamo ora ad analizzare la “chicca” del
mezzo ovvero il cambio SECVT. Il suo funzionamento è
intuitivo e sicuramente è un notevole passo avanti
in quella che sarà presumibilmente l’invenzione
dell’immediato futuro ovvero la moto automatica.
Tramite due pulsanti “up” e “down”
posizionati sempre sull’affollatissimo blocchetto
comandi di sx, è possibile scalare marcia o aumentarle
proprio come si potrebbe fare col piede sx giudando una
moto. Ovviamente, l’innesto frizione qui è
automatico è la leva frizione è assente.
I cambi di marcia non sono fulminei ma neppure troppo
tardivi. Ad essere sinceri… anche senza questa novità,
si sarebbe potuto continuare a vivere sereni ma…
sempre meglio abbondare che essere in difetto come si
suol dire… Può essere comodo questo si, in
caso di fondo a bassa aderenza ma, passato il momento
della novità, non lo si usa quasi più. Quando
si vuole un po’ di brio si passa alla modalità
“power” e quasi mai si ricorre a quella semi-manuale.
Consumi.
Dopo i primi km di assestamento, dove consuma quanto un
Ferrari.. si attestano mediamente attorno ai 16/17 Km/l.
Si riescono con molta molta attenzione e parsimonia di
“gas” a percorrere anche i 20 Km/l ma è
anche facile molto molto facilmente sotto tale valore
sfiorando anche i 10 Km/l insistendo questa volta sul
“gas” e cercando il massimo delle prestazioni.
Difetti riscontrati.
Purtroppo il veicolo come era normale attendersi non è
esente da difetti:
- Accoppiamento molto sommario delle plastiche della “coda”
per intenderci quelle che ospitano i fanali posteriori.
- Accoppiamento sommario delle plastiche dei vani portaoggetti
del cruscotto. Gli angoli dei cassettini non si accoppiano
perfettamente al resto della plancia formando alcuni “denti”
di livello
- Verniciatura dei maniglioni passeggero pessima. Il mio
veicolo presenta macchie di verniciatura che lo rendono
non gradevole da vedere; tanto per intenderci delle avaiature
di colore. Credevo che fosse solo il mio a presentare
tali anomalie così ho girato più concessionari
e ho visionato più mezzi. Ebbene, con mio grande
stupore, chi più chi meno, i veicoli da me visionati,
oltre 30 sul territorio di Bologna, prodotti in mesi diversi
e provenienti da partite e da spedizioni diverse.. presentavano
tutti anomalie di verniciatura. I veicoli che non presentano
tali anomalie a livello di maniglioni di ancoraggio presentano
con una sconcertante facilità verniciature molto
sommarie a livello della carrozzeria. Ovviamente non metto
in dubbio che ci siano veicoli verniciati in modo perfetto
ma diciamo solamente che è molto facile acquistarne
uno “fallato” da questo punto di vista…
ma si sa… il grigio metallizzato è di per
se una brutta bestia sia per le moto che per le auto!!
- Assenza di frenata combinata o di sistema Abs che lascia
sinceramente perplessi visto il prezzo del veicolo e visto
che l’Honda lo usa dal 1997 dotando a suo tempo
un veicolo di 250 cc come il Foresight.
- Assenza di schienalino passeggero di serie. Non si capisce
perché lo si debba pagare, originale Suzuki, 120
Euro quando nel fratello minore Burgman 400 è offerto
di serie.
- Tappo di chiusura del carburante troppo scomodo da inserire
o meglio; va aperto per essere inserito (girando la chiave)
per fare in modo che i perni di chiusura rientrino perché
altrimenti non si avvita.
- Innesto pistola benzina concepito malissimo. E’
inammissibile che per non incorrere nel possibile ma rarissimo
e impensabile furto di carburante da parte di terze persone,
Suzuki abbia creato una parete di “contatto”
con la pistola senza far inserire direttamente la suddetta
all’interno di una normale cavità come avviene
per tutte le automobili in commercio. In pratica questo
'simpatico' accorgimento porta il conducente a issare
il mezzo sul cavalletto centrale tutte le volte che deve
fare rifornimento. Il massimo della comodità!!!
In conclusione.
Sono più i pregi che i difetti certo che, se si
spendono oltre 9.000 Euro per entrare in possesso di uno
scooter, sia pure che si tratti di un iper-scooter come
questo... si pretenderebbe il massimo sotto tutti i punti
di vista. Purtroppo ci sono alcuni particolari non all'altezza
di un mezzo che dinamicamente parlando sa regalare emozioni
e piaceri ai massimi livelli, sia che lo si usi nella
tratta ufficio-casa, sia che lo si usi per macinare centinaia
e centinaia di km nei più impensabili viaggi.
Testo a cura di: Massimiliano
Foto: Suzuki Italia
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