I numeri del mercato si fanno sempre
più appetibili e a fine '97 arriva Suzuki con il
maestoso Burgman 250 seguito a inizio '99 dal 400 cc.
Oltre alle dimensioni (e al peso) il Burgman si distingue
dalla concorrenza per la distribuzione a 4 valvole dei
motori e da telaio e sospensioni meglio dimensionati e
più evoluti oltre a ruote da 13 pollici.
Il risultato è un mezzo imponente che, in particolare
nella versione 400cc stabilisce nuovi record: velocità
effettiva di circa 140 km/h, ma anche peso di quasi 190
kg.
La nostra posizione è che, se maxi dev'essere, che
sia e quindi preferiamo il 400. Il 250 pesa 15 kg in meno,
ma fa anche 15 km/h in meno ed è soprattutto parecchio
più lento in ripresa e accelerazione.
In effetti anche il mercato ha risposto in questo senso
e le vendite del modello superiore sono più che doppie
rispetto al "fratellino".
Per la prima volta con uno scooter dobbiamo stare attenti
ai limiti di velocità autostradali e questo permette
medie paragonabili ad una moto, anche grazie all'ottima
protezione aerodinamica del pilota.
Fate attenzione ai curvoni veloci affrontati in pieno,
è pur sempre uno scooter e, in caso di malformazioni
stradali, qualche oscillazione di troppo potrebbe ridimensionarvi.
La maneggevolezza non è male e, grazie al baricentro
basso, ci si muove bene anche in città, occhio agli
specchietti e soprattutto alla coda negli slalom fra le
auto.
Il 400 risulta una scelta praticamente obbligata per chi
fa frequenti tratti extraurbani ed autostradali, ma non
è ovviamente esente da difetti.
La frenata non ci ha entusiasmato, il sistema integrale
non offre il sufficiente feeling ed è potente solo
tirando a fondo entrambe le leve.
Date le dimensioni poi, ci aspettavamo di più dall'abitabilità:
il pilota, pur ottimamente sistemato, non riesce ad allungare
completamente le gambe se più alto di 1,75, come
era invece possibile sull'Honda CN sin dall'85; ma è
il passeggero ad essere in una posizione poco indovinata.
La sua porzione di sella potrebbe ospitare tranquillamente
due persone non troppo "formose", così appoggiandosi
allo schienalino la distanza dal pilota è eccessiva
e ne soffre anche la distribuzione dei pesi sbilanciata
all'indietro, penalizzando la manovrabilità; stando
vicini al pilota, si è infastiditi dal suo schienale
e si perde la comodità di appoggiare la schiena.
Il tutto si spiega con la pretesa di contenere una cartella
formato A3 nel sottosella!
Avremmo preferito più cura per le persone che per
i bagagli.
I produttori di accessori sono avvisati, li aspettano
migliaia di potenziali clienti.
Il 400 è comunque unico in fatto di prestazioni e
probabilmente il mezzo che più si avvicina ad una
moto, pur conservando i vantaggi peculiari di uno scooter
quindi, in attesa di concorrenti, godiamocelo così.
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