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 · SYM JOYMAX 250
06/10/06
PROVA SU STRADA
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Vedi anche: Descrizione,

Comfort e piacevolezza di guida hanno fatto si, che quasi senza accorgermi, i chilometri di prova abbiano raggiunto quota duemilaseicento. Fra l'altro percorsi prevalentemente in extraurbano ed in autostrada, con lunghe sgroppate alla massima velocità, quindi in un ambito non del tutto congeniale alla sua cilindrata.

POSIZIONE IN SELLA
Il tunnel è relativamente ingombrante, quindi si scavalca senza difficoltà e ci si accomoda su una sella ben imbottita e conformata, a soli 750mm da terra, che consente a quasi tutti di toccare terra con entrambi i piedi, grazie anche alle svasature della pedana.
Una volta posizionati si possono assumere le due posizioni tipiche degli scooter 'comfort', con le gambe allungate sulla porzione sollevata della pedana e la schiena appena reclinata, oppure con la schiena dritta e le gambe ad angolo retto. In entrambi i casi chi ha le gambe lunghe non potrà distenderle completamente e potrà avvertire qualche contatto con il retroscudo, in particolare con la chiave d'accensione che meriterebbe un'altra collocazione, anche per motivi di sicurezza passiva.
Il manubrio è compatto, non troppo alto e abbastanza ravvicinato.
La strumentazione è ben visibile, ma un po' lontana, i comandi al manubrio non riservano sorprese e se non si vuole dimenticare di accendere le luci, basta tenere il comando fisso su On. Più scomodi i pulsanti per hazzard e fendinebbia, il cui utilizzo è però solo occasionale.
Peccato che per aprire il vano retroscudo occorra togliere la chiave d'avviamento, stessa cosa per accedere al sottosella, più veloce quindi il portello laterale a molla. Nel nostro esemplare mancava poi la presa di corrente, segnalata nel libretto d'uso e manutenzione.
Gli specchi retrovisori sono ampi e regolabili agendo direttamente sulla superficie specchiante.
Il passeggero troverà geniali le pedane 'automatiche', basta infatti premere con il piede sul pulsante cromato, la pedana scatta fuori, a quel punto si appoggia il piede, si scavalca la sella con l'altro piede, si preme l'altra pedana e il gioco è fatto. Da seduti si apprezza l'imbottitura della sella, la buona presa sul maniglione e la corretta distanza delle pedane, anche il dislivello con il pilota non è eccessivo.
Altro 'gadget' che si apprezza molto nell'uso quotidiano è l'apertura del tappo carburante, che si aziona ruotando la chiave d'accensione, con il tappo che scatta in fuori grazie ad una molla. Un supporto lo sostiene senza infastidire il rifornimento e per chiuderlo basta premere su un lato e
questo tornerà ruotando nella sua sede. Data la posizione diagonale, occorre fare un po' d'attenzione facendo rifornimento, ma ci si fa presto l'abitudine.

CITTA'
Limite di velocità 50km/h, oppure 70km/h o 30km/h dove segnalato.
Come i colleghi dall'indole 'comfort', non ha le dimensioni per infilarsi dappertutto, ma consente di viaggiare più comodi e rilassati rispetto agli scooter 'compact' e questo è un primo motivo per indirizzare le vostre preferenze in una direzione o nell'altra.
Scelta la comodità, Joymax non vi deluderà se non per una ridotta scorrevolezza della forcella, mentre gli ammortizzatori, pur economici, reggono la prova pavé con risultati nella norma. Anche l'accelerazione è nella media dei 'duemmezzo', si perde forse qualche metro rispetto a quelli più performanti, ma nel traffico non fanno certo la differenza. Del resto la maneggevolezza è ottima, e le ruote da 13 pollici fanno sentire poco il peso dello scooter che si muove agilmente nel traffico, pagando pegno solo in quello più serrato, anche per un raggio di sterzo migliorabile.
La frenata di tipo combinato è molto progressiva, comoda nelle frenate normali, ma richiede una certa energia e l'uso di entrambe le leve in quelle d'emergenza, in cambio il bloccaggio delle ruote è piuttosto remoto e questo è positivo.
La protezione dagli agenti atmosferici è solo discreta, il parabrezza è infatti piuttosto compatto, lasciando scoperte mani e braccia, un po' meglio la pedana a cui non guasterebbero due deflettori laterali.

STRADE EXTRAURBANE
Limite di velocità 90km/h, oppure 110km/h o 70km/h dove segnalato.
Come detto la posizione è comoda, si possono allungare moderatamente le gambe e lo schienalino sorregge degnamente la schiena, tutti elementi favorevoli ad escursioni a breve raggio o per raggiungere comodamente il posto di lavoro affrontando qualche decina di chilometri. In questi casi, il propulsore da 250cc fa la differenza sulle cilindrate minori, garantendo una maggiore spinta ai regimi intermedi, agevolando i sorpassi e consentendo di viaggiare alla massima velocità permessa sulle superstrade, senza sforzare.
La ciclistica si mantiene neutra e rassicurante, dando subito confidenza. L'inserimento in curva è veloce, ma lontano dal sottosterzo e si possono effettuare velocemente correzioni anche in piega. Sul misto stretto è quindi facile e redditizio, mentre sul veloce risulta appena meno stabile, dei colleghi a ruote alte, ma sempre sicuro.
Al crescere della velocità bisogna applicare maggior forza alle leve dei freni, usando preferibilmente entrambe le leve, ma il loro essere progressivi finisce per essere d'aiuto, minimizzando bloccaggi indesiderati ed evitando di mettere in crisi la forcella, un po' debole, che in frenate al limite accusa qualche rumorosità nella zona della piastra.
Discreti gli ammortizzatori, nell'uso singolo, mentre nel caso di due passeggeri, magari sovrappeso, tendono un po' a sedersi e a risultare sfrenati in estensione.
Il passeggero comunque viaggia comodo e la posizione rialzata gli consente di godere il panorama, senza soffrire troppo la pressione dell'aria.
Discreta la luminosità del faro anteriore, molto efficace quello posteriore, mentre i fendinebbia deludono, perché orientati a soli pochi metri dallo scooter, troppo pochi anche in caso di nebbia.

AUTOSTRADA
Limite di velocità 130km/h, 110km/h in caso di pioggia.
Non è l'ambito prediletto per nessun 250, che si trovano a 'dover' viaggiare con il motore sempre al limite. La velocità massima è infatti appena superiore ai 130km/h indicati (123km/h sul TomTom Rider) dopo un certo 'lancio'. Difficile viaggiare mediamente a più di 120km/h, calcolando falsopiani, vento e turbolenze. Ciononostante quasi metà della nostra prova è stata effettuata in autostrada e, senza troppa fretta, Joymax risulta un compagno comodo e resistente. Ha saputo difendersi anche sulle impegnative curve dell'autostrada Serravalle, denotando solo un'inevitabile leggerezza dell'avantreno a cui si può porre rimedio evitando di 'appoggiarsi' al manubrio e aumentando il precarico delle sospensioni posteriori.
Alla massima velocità, sul dritto, è perfettamente stabile, mentre sui curvoni qualche leggero ondeggiamento è inevitabile ma, incredibile a dirsi, significa che si viaggia già oltre i limiti consentiti dalla legge...
Quanto ai freni, ebbene si, in questo contesto una maggiore potenza non sarebbe sgradita, ma poi andrebbe adeguato il reparto sospensioni, magari irrigidito il telaio e così avremmo un altro scooter, ad un altro prezzo...
La protezione aerodinamica è sufficiente, soprattutto in estate, ma quella da pioggia e freddo, specie nella stagione invernale, potrebbe essere migliore, a tale proposito e senza stravolgimenti, un plexiglass leggermente più esteso e due deflettori allo scudo, migliorerebbero sicuramente la situazione.

CONSUMI E COSTI
Del prezzo d'acquisto abbiamo già detto, quanto ai consumi di carburante, sono più o meno allineati alla media di categoria, anche se la media rilevata potrebbe trarre in inganno. I 21,47km/litro di media rilevati nella prova non sono infatti del tutto indicativi visto che molti sono stati percorsi sfruttando il propulsore al massimo in autostrada. In queste condizioni si percorrono infatti 18km/lit, mentre il consumo migliore è stato di 25,18km/lit, quindi una media effettiva di circa 23-24km/lit è sicuramente più credibile nell'uso di tutti i giorni.
Più 'pressante' la tabella di manutenzione: il primo cambio d'olio è infatti previsto a soli 300km (o 1 mese) e nella stessa occasione si effettua il primo tagliando (normalmente si effettua a 1.000). Gli appuntamenti con l'officina sono poi ogni 3.000km (o 3 mesi), con la sostituzione dell'olio motore e i controlli minori. Ogni 6.000km si sostituisce il filtro aria, si pulisce il filtro olio e si fanno i controlli maggiori. Ogni 12.000km (o 12 mesi) è il momento di sostituire candela, cinghia, rulli e liquido di raffreddamento. Scombussola un po' i piani la sostituzione dell'olio trasmissione, da effettuare ogni 5.000km.

CONCLUSIONI DINAMICHE
Si guida con naturalezza fin dai primi chilometri, è sufficientemente maneggevole nel traffico senza trovarsi fuori luogo in autostrada e nel misto è anche divertente.
La posizione in sella è comoda, anche per il passeggero, così si possono pianificare belle gite, da percorrere senza fretta.
Freni e sospensioni, sono componenti un po' economiche, fanno discretamente il loro lavoro, ma non è il caso di pretendere troppo, e la media di categoria non è così lontana. La frenata combinata offre comunque una gestione facilitata e scevra da pericolosi fenomeni di bloccaggio, un vantaggio rispetto a sistemi più performanti, ma anche più difficili da gestire.

CONCLUSIONE
A volte un prezzo 'troppo concorrenziale' finisce per creare sospetti, che risultano del tutto infondati nel caso di Joymax 250. Alla luce della prova è infatti difficile trovare un altro 250 con lo stesso rapporto qualità/prezzo. Sia dal punto di vista costruttivo e delle dotazioni che da quello dinamico.
Il giudizio finale è quindi sicuramente positivo, e non solo per il prezzo.

Testo: Fabrizio Villa
Tester: Fabrizio Villa, Fabio Scotti
Foto: Monica Il Grande


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