Comfort e piacevolezza di guida
hanno fatto si, che quasi senza accorgermi, i chilometri
di prova abbiano raggiunto quota duemilaseicento.
Fra l'altro percorsi prevalentemente in extraurbano
ed in autostrada, con lunghe sgroppate alla massima
velocità, quindi in un ambito non del tutto
congeniale alla sua cilindrata.
POSIZIONE IN SELLA
Il tunnel è relativamente ingombrante, quindi
si scavalca senza difficoltà e ci si accomoda
su una sella ben imbottita e conformata, a soli
750mm da terra, che consente a quasi tutti di toccare
terra con entrambi i piedi, grazie anche alle svasature
della pedana.
Una volta posizionati si possono assumere le due
posizioni tipiche degli scooter 'comfort', con le
gambe allungate sulla porzione sollevata della pedana
e la schiena appena reclinata, oppure con la schiena
dritta e le gambe ad angolo retto. In entrambi i
casi chi ha le gambe lunghe non potrà distenderle
completamente e potrà avvertire qualche contatto
con il retroscudo, in particolare con la chiave
d'accensione che meriterebbe un'altra collocazione,
anche per motivi di sicurezza passiva.
Il manubrio è compatto, non troppo alto e
abbastanza ravvicinato.
La strumentazione è ben visibile, ma un po'
lontana, i comandi al manubrio non riservano sorprese
e se non si vuole dimenticare di accendere le luci,
basta tenere il comando fisso su On. Più
scomodi i pulsanti per hazzard e fendinebbia, il
cui utilizzo è però solo occasionale.
Peccato che per aprire il vano retroscudo occorra
togliere la chiave d'avviamento, stessa cosa per
accedere al sottosella, più veloce quindi
il portello laterale a molla. Nel nostro esemplare
mancava poi la presa di corrente, segnalata nel
libretto d'uso e manutenzione.
Gli specchi retrovisori sono ampi e regolabili agendo
direttamente sulla superficie specchiante.
Il passeggero troverà geniali le pedane 'automatiche',
basta infatti premere con il piede sul pulsante
cromato, la pedana scatta fuori, a quel punto si
appoggia il piede, si scavalca la sella con l'altro
piede, si preme l'altra pedana e il gioco è
fatto. Da seduti si apprezza l'imbottitura della
sella, la buona presa sul maniglione e la corretta
distanza delle pedane, anche il dislivello con il
pilota non è eccessivo.
Altro 'gadget' che si apprezza molto nell'uso quotidiano
è l'apertura del tappo carburante, che si
aziona ruotando la chiave d'accensione, con il tappo
che scatta in fuori grazie ad una molla. Un supporto
lo sostiene senza infastidire il rifornimento e
per chiuderlo basta premere su un lato e
questo tornerà ruotando nella sua sede. Data
la posizione diagonale, occorre fare un po' d'attenzione
facendo rifornimento, ma ci si fa presto l'abitudine.
CITTA'
Limite di velocità
50km/h, oppure 70km/h o 30km/h dove segnalato.
Come i colleghi dall'indole 'comfort', non ha le
dimensioni per infilarsi dappertutto, ma consente
di viaggiare più comodi e rilassati rispetto
agli scooter 'compact' e questo è un primo
motivo per indirizzare le vostre preferenze in una
direzione o nell'altra.
Scelta la comodità, Joymax non vi deluderà
se non per una ridotta scorrevolezza della forcella,
mentre gli ammortizzatori, pur economici, reggono
la prova pavé con risultati nella norma.
Anche l'accelerazione è nella media dei 'duemmezzo',
si perde forse qualche metro rispetto a quelli più
performanti, ma nel traffico non fanno certo la
differenza. Del resto la maneggevolezza è
ottima, e le ruote da 13 pollici fanno sentire poco
il peso dello scooter che si muove agilmente nel
traffico, pagando pegno solo in quello più
serrato, anche per un raggio di sterzo migliorabile.
La frenata di tipo combinato è molto progressiva,
comoda nelle frenate normali, ma richiede una certa
energia e l'uso di entrambe le leve in quelle d'emergenza,
in cambio il bloccaggio delle ruote è piuttosto
remoto e questo è positivo.
La protezione dagli agenti atmosferici è
solo discreta, il parabrezza è infatti piuttosto
compatto, lasciando scoperte mani e braccia, un
po' meglio la pedana a cui non guasterebbero due
deflettori laterali.
STRADE EXTRAURBANE
Limite di velocità
90km/h, oppure 110km/h o 70km/h dove segnalato.
Come detto la posizione è comoda, si possono
allungare moderatamente le gambe e lo schienalino
sorregge degnamente la schiena, tutti elementi favorevoli
ad escursioni a breve raggio o per raggiungere comodamente
il posto di lavoro affrontando qualche decina di
chilometri. In questi casi, il propulsore da 250cc
fa la differenza sulle cilindrate minori, garantendo
una maggiore spinta ai regimi intermedi, agevolando
i sorpassi e consentendo di viaggiare alla massima
velocità permessa sulle superstrade, senza
sforzare.
La ciclistica si mantiene neutra e rassicurante,
dando subito confidenza. L'inserimento in curva
è veloce, ma lontano dal sottosterzo e si
possono effettuare velocemente correzioni anche
in piega. Sul misto stretto è quindi facile
e redditizio, mentre sul veloce risulta appena meno
stabile, dei colleghi a ruote alte, ma sempre sicuro.
Al crescere della velocità bisogna applicare
maggior forza alle leve dei freni, usando preferibilmente
entrambe le leve, ma il loro essere progressivi
finisce per essere d'aiuto, minimizzando bloccaggi
indesiderati ed evitando di mettere in crisi la
forcella, un po' debole, che in frenate al limite
accusa qualche rumorosità nella zona della
piastra.
Discreti gli ammortizzatori, nell'uso singolo, mentre
nel caso di due passeggeri, magari sovrappeso, tendono
un po' a sedersi e a risultare sfrenati in estensione.
Il passeggero comunque viaggia comodo e la posizione
rialzata gli consente di godere il panorama, senza
soffrire troppo la pressione dell'aria.
Discreta la luminosità del faro anteriore,
molto efficace quello posteriore, mentre i fendinebbia
deludono, perché orientati a soli pochi metri
dallo scooter, troppo pochi anche in caso di nebbia.
AUTOSTRADA
Limite di velocità
130km/h, 110km/h in caso di pioggia.
Non è l'ambito prediletto per nessun 250,
che si trovano a 'dover' viaggiare con il motore
sempre al limite. La velocità massima è
infatti appena superiore ai 130km/h indicati (123km/h
sul TomTom Rider) dopo un certo 'lancio'. Difficile
viaggiare mediamente a più di 120km/h, calcolando
falsopiani, vento e turbolenze. Ciononostante quasi
metà della nostra prova è stata effettuata
in autostrada e, senza troppa fretta, Joymax risulta
un compagno comodo e resistente. Ha saputo difendersi
anche sulle impegnative curve dell'autostrada Serravalle,
denotando solo un'inevitabile leggerezza dell'avantreno
a cui si può porre rimedio evitando di 'appoggiarsi'
al manubrio e aumentando il precarico delle sospensioni
posteriori.
Alla massima velocità, sul dritto, è
perfettamente stabile, mentre sui curvoni qualche
leggero ondeggiamento è inevitabile ma, incredibile
a dirsi, significa che si viaggia già oltre
i limiti consentiti dalla legge...
Quanto ai freni, ebbene si, in questo contesto una
maggiore potenza non sarebbe sgradita, ma poi andrebbe
adeguato il reparto sospensioni, magari irrigidito
il telaio e così avremmo un altro scooter,
ad un altro prezzo...
La protezione aerodinamica è sufficiente,
soprattutto in estate, ma quella da pioggia e freddo,
specie nella stagione invernale, potrebbe essere
migliore, a tale proposito e senza stravolgimenti,
un plexiglass leggermente più esteso e due
deflettori allo scudo, migliorerebbero sicuramente
la situazione.
CONSUMI E COSTI
Del prezzo d'acquisto abbiamo già detto,
quanto ai consumi di carburante, sono più
o meno allineati alla media di categoria, anche
se la media rilevata potrebbe trarre in inganno.
I 21,47km/litro di media rilevati nella prova non
sono infatti del tutto indicativi visto che molti
sono stati percorsi sfruttando il propulsore al
massimo in autostrada. In queste condizioni si percorrono
infatti 18km/lit, mentre il consumo migliore è
stato di 25,18km/lit, quindi una media effettiva
di circa 23-24km/lit è sicuramente più
credibile nell'uso di tutti i giorni.
Più 'pressante' la tabella di manutenzione:
il primo cambio d'olio è infatti previsto
a soli 300km (o 1 mese) e nella stessa occasione
si effettua il primo tagliando (normalmente si effettua
a 1.000). Gli appuntamenti con l'officina sono poi
ogni 3.000km (o 3 mesi), con la sostituzione dell'olio
motore e i controlli minori. Ogni 6.000km si sostituisce
il filtro aria, si pulisce il filtro olio e si fanno
i controlli maggiori. Ogni 12.000km (o 12 mesi)
è il momento di sostituire candela, cinghia,
rulli e liquido di raffreddamento. Scombussola un
po' i piani la sostituzione dell'olio trasmissione,
da effettuare ogni 5.000km.
CONCLUSIONI DINAMICHE
Si guida con naturalezza fin dai primi chilometri,
è sufficientemente maneggevole nel traffico
senza trovarsi fuori luogo in autostrada e nel misto
è anche divertente.
La posizione in sella è comoda, anche per
il passeggero, così si possono pianificare
belle gite, da percorrere senza fretta.
Freni e sospensioni, sono componenti un po' economiche,
fanno discretamente il loro lavoro, ma non è
il caso di pretendere troppo, e la media di categoria
non è così lontana. La frenata combinata
offre comunque una gestione facilitata e scevra
da pericolosi fenomeni di bloccaggio, un vantaggio
rispetto a sistemi più performanti, ma anche
più difficili da gestire.
CONCLUSIONE
A volte un prezzo 'troppo concorrenziale' finisce
per creare sospetti, che risultano del tutto infondati
nel caso di Joymax 250. Alla luce della prova è
infatti difficile trovare un altro 250 con lo stesso
rapporto qualità/prezzo. Sia dal punto di
vista costruttivo e delle dotazioni che da quello
dinamico.
Il giudizio finale è quindi sicuramente positivo,
e non solo per il prezzo.
Testo: Fabrizio
Villa
Tester: Fabrizio
Villa, Fabio
Scotti
Foto: Monica
Il Grande
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