>> VESPA


 

 

 

SCHEDA
Cilindrata: 150 cc
Peso: 105 kg
Velocità: 97 km/h
Potenza kw: 9
Norme: Euro 1
Prezzo: 2990 euro
 · Piaggio Vespa ET4 150
pag. 2/2
by Enrico Ruggeri
14/07/04
>>> Vedi anche: test 20.000km,

50.000 km, raggiunti il 29 aprile 2004, rappresentano un chilometraggio al quale chi fosse interessato all’acquisto di uno scooter potrebbe rivolgersi con attenzione. Rimando alla prova originaria per quanto non indicato in quest'articolo.
Uso la Vespa quasi tutti i giorni sia per lavoro che per diletto anzi, la uso ogni anno di più:
1° anno: 9300 km
2° anno: 10840 (Tot. 20140) km
3° anno: 11662 (Tot. 31802) km
4° anno: 14124 (Tot. 45926) km
L’ho usata per viaggi anche inusuali per uno scooter di questa cilindrata, in particolare:
2000: Alsazia e Foresta Nera (Strasburgo, Friburgo (D), Baden Baden)
2001: Strasburgo, Nancy, Parigi
2003: Elefantentreffen, Danimarca e Alsazia, Grasse e Nizza

Notevoli sono i record giornalieri: 1193 km andando in Danimarca ma anche 893/820 per l’Elefantentreffen e 797 da Parigi a Torino (via Svizzera).

Nessun problema meccanico in tutti questi viaggi, il che, psicologicamente rappresenta un vantaggio notevole nella loro preparazione ma specialmente nella decisione di farli. Neanche 500 km di fila sotto l’acqua (Strasburgo 2001) l’hanno fermata. Merito anche dei meccanici della concessionaria Tosa di Torino che hanno sempre lavorato con cura senza mai farmi spendere una lira in più del dovuto.

Posizione di guida
Come ho già detto perfetta per la mia altezza (un metro e settantatre), specialmente in città. Per i viaggi lunghi, viaggiando da solo, si può arretrare leggermente per distendere un po’ le gambe oppure accovacciarsi leggermente in avanti (riregolando gli specchietti), non ci si deve però aspettare un confort da maxiscooter. Uso sempre una fascia elastica addominale per percorrenze oltre i 50 km.

Capacità di carico
Ho sostituito il bauletto con uno universale da 32 litri in grado di contenere il mio pc portatile. Nonostante il peso non ho mai avuto nè cedimenti del portapacchi nè problemi di tenuta di strada; penso che questa misura sia la massima trasportabile, avendo necessità di aumentare la capacità di carico suggerirei di cercare di usare le borse laterali morbide disponibili tra gli accessori per scooter oppure uno zaino da tenere sulla pedana. Uso alle volte un ‘ragno’ ma ovviamente solo se viaggio da solo.

Tenuta di strada, pneumatici e freni
Come già indicato la tenuta è buona purché: i pneumatici non siano molto consumati e con consumo uniforme, inoltre non devono essere vecchi (la mescola normalmente decade abbastanza vistosamente), la pressione sia corretta (ma quella indicata sul libretto della mia era completamente errata), gli ammortizzatori in ordine con il posteriore regolato correttamente (io lo tengo un po’ più morbido in inverno, ovvero alterno la seconda con la terza posizione). La mia opinione sui freni rimane la stessa anche se ho avuto un leggero miglioramento forse per migliore qualità delle ultime pastiglie: non miracolosi, buoni viaggiando da solo, da usare con forza in due, veramente ottima però la resistenza al fading.

Prestazioni e consumi
Nonostante i 50.000 km prestazioni e consumi sono rimasti uguali, anzi questi ultimi sono addirittura migliorati, consiglio di vedere i dati sul viaggio in Danimarca e Alsazia per farsi un’idea. In un viaggio tranquillo ma con sette colli alpini in un giorno (Sestriere, Monginevro, Lautaret, Galibier, Telegraph, Iseran, Piccolo San Bernardo) per un totale di 500 km ho fatto addirittura la media dei 34 km con un litro. Riesce ancora a tenere i 110 km/h per lunghi tratti autostradali anche se normalmente tendo a stare su medie più basse. Il tutto a fronte di una manutenzione regolare.

Affidabilità
Sino al termine della garanzia, tre anni per i modelli acquistati nel 1999 con regolare manutenzione programmata, nessun problema meccanico salvo l’usura standard, qualcosa di più dopo il terzo anno, ma i chilometri cominciavano a pesare, in ogni caso non sono mai rimasto a piedi. Provo a fare un elenco per lo meno delle cose più importanti e, per quanto mi ricordo, con i costi sostenuti:
• 12.000 km: sospensione anteriore (a causa di una grossa buca)
• 33.500 km: sospensione posteriore 60 Euro
• 34.500 km: ganasce freno posteriore 25 Euro
• 43.000 km: cambiato il variatore più per sfizio che per altro, messo il Multivar 2000 della Malossi con massette da 14gr., 150 Euro (120 materiale e 30 manodopera), ottima resa in accellerazione, decisamente meglio dell’originale ma un po’ più rumoroso; la velocità è invece rimasta uguale
• 43.400 km: rotto il filtro dell'olio (12 Euro), tanto fumo ma sono riuscito a tornare in officina anche se ero fuori Torino aggiungendo un po’ di olio durante il viaggio
• 43.600 km: Un grosso in incidente dal quale, forse anche per la carrozzeria metallica della Vespa, sono uscito indenne: facendo fare le riparazioni da due carrozzieri diversi (uno per la carrozzeria e l’altro per raddrizzare telaio e forcella) ho potuto risparmiare un po’: 560 Euro + 350 Euro (quest’ultima cifra comprende l’ammortizzatore anteriore ormai andato)
• 46.100 km: sistemato cablaggio per starter automatico, rubinetto della benzina, pulizia carburatore per consumi anomali, forse è ancora dovuto alla botta dell’incidente (57 Euro)
• 46.700 km: sostituito faro anteriore, era stato 'cotto' da una lampada anabbagliante originale Piaggio allo xeon (26 euro!, durata 4 mesi), ho dovuto farlo per passare la revisione dei quattro anni
• 47600 km: causa trafilaggio mozzo per corteco consumato: sostituiti corteco, ganasce freni post, guarnizione mozzo, olio mozzo totale 66,09 Euro di cui 33,33 di mano d'opera

Si noterà che i chilometri oltre i 40.000 sono stati un po’ critici ma parte dei guai è senz’altro dovuto alla botta dell’incidente (che credetemi è stato notevole), non sono comunque mai rimasto fermo ma sono sempre riuscito ad arrivare a casa od in officina da solo. I costi di manutenzione sono accettabili, non ho esperienza in merito (a parte il mio vecchio Bali 100) ma direi senz’altro inferiori alla concorrenza giapponese/coreana.

L’unico guaio abbastanza ricorrente è il cavo del contachilometri, mi si è rotto quattro volte (per fortuna mai durante i viaggi lunghi), è possibile cambiare solo il cavo senza la guaina (non fidatevi dei meccanici che dicono il contrario) a meno che quest’ultima non sia tagliata.

Una nota riguardo all’accensione: a mio parere la Vespa ET4 150, per lo meno nei primi modelli, non carica a sufficienza la batteria nel caso di uso solo cittadino con gli anabbaglianti accesi (come d’obbligo) per cui dopo un po’ l’accensione risulta difficoltosa, la pedivella per l’accensione manuale, di per se una bella idea, è corta e scivolosa (ma è stata allungata nelle ultime versioni) e per di più quando serve ci si accorge di non averla mai ingrassata ovvero inusabile: consiglio quindi, oltre alla manutenzione della pedivella suddetta, di fare ogni tanto un viaggio più lungo o di mettere la batteria in carica (usando un caricabatteria di tipo lento) per una notte ma SPECIALMENTE, controllare i livelli dell’elettrolito: se troppo basso non funziona neanche l’accensione con i cavi. Personalmente per l’accensione a freddo uso questa procedura:
- fari spenti
- tre o quattro smanettate a quadro spento (o di più se ferma da qualche giorno, sembra proprio che la benzina tenda a ‘tornare indietro’)
- accensione
- lasciarla scaldare qualche secondo
- (riaccendere i fari)
Con queste attenzioni mi è partita anche con una notte fuori sotto la neve a –10 °C all’Elefantentreffen ma anche dopo una giornata di lavoro fuori Torino a –12° C. Esiste una procedura apposita indicata sul manuale d’uso per preriscaldare il carburatore nel caso di forte freddo ma non ne ho mai dovuto fare ricorso. La batteria è stata cambiata due volte, di cui l’ultima in questi giorni.

La manutenzione ordinaria comprende principalmente il cambio olio e filtro (ogni 6000 km in garanzia, più diradata alla scadenza), cambio cinghia del variatore (12000/15000 km), regolazione freno posteriore, cambio pastiglie anteriori, cambio gomme: per queste ultime la frequenza dipende dalla marca (ovvero dalla mescola) con Michelin o simili mi sono assestato sugli 8000 km per la posteriore (40 Euro) ed il doppio, quasi, per l’anteriore (30 Euro), lunghi viaggi autostradali tendono a consumare le gomme in modo anomalo, in tal caso è meglio cambiarle prima. Ricordo di rivolgersi ad un gommista abituato a lavorare su questo modello di Vespa.

Ogni anno, dopo il terzo, ho verniciato la marmitta con una vernice apposita per proteggerla dalla ruggine: l’ho fatto senza smontarla ma solamente togliendo le due grate di protezione (magari cambiando le viti e le rondelle). Per fare durare di più la protezione uso l’accortezza, dopo un viaggio sotto la pioggia, di lasciare il motore acceso un minuto prima di metterla al chiuso, riesco in questo modo a farla asciugare.

Accessori
Del bauletto ho già parlato, ho invece fatto abbassare da un bravo artigiano il parabrezza sotto la linea degli occhi, in tal modo il riparo dall’aria è mantenuto ma sono in grado di vedere con la pioggia (o con la neve) oltre a sopportare di più i fari delle macchine in senso contrario nei viaggi notturni, veramente fastidiosi specialmente perché inevitabilmente il plexiglass tende a rigarsi generando fastidiosi riflessi. Naturalmente non dispongo di una galleria del vento ma ho fatto fare il taglio ad occhio, con il risultato di un po’ di rumore in più, esiste però un parabrezza ufficiale più basso per il mercato tedesco che dovrebbe andare meglio, lo trovate sul sito e normalmente i grossi concessionari riescono a procurarvelo, io l’avrei preso ma la Piaggio HA IGNORATO LE MIE RICHIESTE DI INFORMAZIONE scritte nello spazio apposito del loro sito: mi bastava sapere le dimensioni per essere sicuro che il margine superiore non fosse proprio a livello degli occhi (cosa non verificabile a vista perché si tratta di un pezzo non diponibile normalmente dai concessionari)

Conclusione
50.000 km non sono certo un certo un record ma un ottimo motivo per considerare affidabile uno scooter.
Dopo questi anni e questi chilometri mi sento senz’altro di consigliare la Vespa ET4 150 a chi vuole uno scooter robusto, comodissimo ed agilissimo in città ma anche adatto ai viaggi da fare con tranquillità, con una linea che penso durerà nel tempo, con una disponibilità di pezzi di ricambio ottima e con costi accessibili di manutenzione.
Chi invece pensa di fare spesso viaggi lunghi con un passeggero oppure chi deve usare spesso lo scooter in autostrada a mio parere dovrebbe pensare a scooter di dimensioni e cilindrata superiori.

Testo e foto: Enrico Ruggeri

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