50.000
km, raggiunti il 29 aprile
2004, rappresentano un chilometraggio al quale chi fosse
interessato all’acquisto di uno scooter potrebbe
rivolgersi con attenzione. Rimando alla prova originaria
per quanto non indicato in quest'articolo.
Uso la Vespa quasi tutti i giorni sia per lavoro che per
diletto anzi, la uso ogni anno di più:
1° anno: 9300 km
2° anno: 10840 (Tot. 20140) km
3° anno: 11662 (Tot. 31802) km
4° anno: 14124 (Tot. 45926) km
L’ho usata per viaggi anche inusuali per uno scooter
di questa cilindrata, in particolare:
2000: Alsazia e Foresta Nera (Strasburgo, Friburgo (D),
Baden Baden)
2001: Strasburgo, Nancy, Parigi
2003: Elefantentreffen,
Danimarca
e Alsazia, Grasse e Nizza
Notevoli sono i
record giornalieri: 1193 km
andando in Danimarca ma anche 893/820 per l’Elefantentreffen
e 797 da Parigi a Torino (via Svizzera).
Nessun problema meccanico
in tutti questi viaggi, il che, psicologicamente rappresenta
un vantaggio notevole nella loro preparazione ma specialmente
nella decisione di farli. Neanche 500 km di fila sotto
l’acqua (Strasburgo 2001) l’hanno fermata.
Merito anche dei meccanici della concessionaria
Tosa di Torino che hanno sempre
lavorato con cura senza mai farmi spendere una lira in
più del dovuto.
Posizione di guida
Come ho già detto perfetta per la mia altezza (un
metro e settantatre), specialmente in città. Per
i viaggi lunghi, viaggiando da solo, si può arretrare
leggermente per distendere un po’ le gambe oppure
accovacciarsi leggermente in avanti (riregolando gli specchietti),
non ci si deve però aspettare un confort da maxiscooter.
Uso sempre una fascia elastica addominale per percorrenze
oltre i 50 km.
Capacità
di carico
Ho sostituito il bauletto con uno universale da 32 litri
in grado di contenere il mio pc portatile. Nonostante
il peso non ho mai avuto nè cedimenti del portapacchi
nè problemi di tenuta di strada; penso che questa
misura sia la massima trasportabile, avendo necessità
di aumentare la capacità di carico suggerirei di
cercare di usare le borse laterali morbide disponibili
tra gli accessori per scooter oppure uno zaino da tenere
sulla pedana. Uso alle volte un ‘ragno’ ma
ovviamente solo se viaggio da solo.
Tenuta di strada,
pneumatici e freni
Come già indicato la tenuta è buona purché:
i pneumatici non siano molto consumati e con consumo uniforme,
inoltre non devono essere vecchi (la mescola normalmente
decade abbastanza vistosamente), la pressione sia corretta
(ma quella indicata sul libretto della mia era completamente
errata), gli ammortizzatori in ordine con il posteriore
regolato correttamente (io lo tengo un po’ più
morbido in inverno, ovvero alterno la seconda con la terza
posizione). La mia opinione sui freni rimane la stessa
anche se ho avuto un leggero miglioramento forse per migliore
qualità delle ultime pastiglie: non miracolosi,
buoni viaggiando da solo, da usare con forza in due, veramente
ottima però la resistenza al fading.
Prestazioni e consumi
Nonostante i 50.000 km prestazioni e consumi sono rimasti
uguali, anzi questi ultimi sono addirittura migliorati,
consiglio di vedere i dati sul viaggio in Danimarca
e Alsazia per farsi un’idea. In un viaggio
tranquillo ma con sette colli alpini in un giorno (Sestriere,
Monginevro, Lautaret, Galibier, Telegraph, Iseran, Piccolo
San Bernardo) per un totale di 500 km ho fatto addirittura
la media dei 34 km con un litro. Riesce ancora a tenere
i 110 km/h per lunghi tratti autostradali anche se normalmente
tendo a stare su medie più basse. Il tutto a fronte
di una manutenzione regolare.
Affidabilità
Sino al termine della garanzia, tre anni per i modelli
acquistati nel 1999 con regolare manutenzione programmata,
nessun problema meccanico salvo l’usura standard,
qualcosa di più dopo il terzo anno, ma i chilometri
cominciavano a pesare, in ogni caso non sono mai rimasto
a piedi. Provo a fare un elenco per lo meno delle cose
più importanti e, per quanto mi ricordo, con i
costi sostenuti:
• 12.000 km: sospensione anteriore (a causa di una
grossa buca)
• 33.500 km: sospensione posteriore 60 Euro
• 34.500 km: ganasce freno posteriore 25 Euro
• 43.000 km: cambiato il variatore più per
sfizio che per altro, messo il Multivar 2000 della Malossi
con massette da 14gr., 150 Euro (120 materiale e 30 manodopera),
ottima resa in accellerazione, decisamente meglio dell’originale
ma un po’ più rumoroso; la velocità
è invece rimasta uguale
• 43.400 km: rotto il filtro dell'olio (12 Euro),
tanto fumo ma sono riuscito a tornare in officina anche
se ero fuori Torino aggiungendo un po’ di olio durante
il viaggio
• 43.600 km: Un grosso in incidente dal quale, forse
anche per la carrozzeria metallica della Vespa, sono uscito
indenne: facendo fare le riparazioni da due carrozzieri
diversi (uno per la carrozzeria e l’altro per raddrizzare
telaio e forcella) ho potuto risparmiare un po’:
560 Euro + 350 Euro (quest’ultima cifra comprende
l’ammortizzatore anteriore ormai andato)
• 46.100 km: sistemato cablaggio per starter automatico,
rubinetto della benzina, pulizia carburatore per consumi
anomali, forse è ancora dovuto alla botta dell’incidente
(57 Euro)
• 46.700 km: sostituito faro anteriore, era stato
'cotto' da una lampada anabbagliante originale Piaggio
allo xeon (26 euro!, durata 4 mesi), ho dovuto farlo per
passare la revisione dei quattro anni
• 47600 km: causa trafilaggio mozzo per corteco
consumato: sostituiti corteco, ganasce freni post, guarnizione
mozzo, olio mozzo totale 66,09 Euro di cui 33,33 di mano
d'opera
Si noterà che i chilometri oltre i 40.000 sono
stati un po’ critici ma parte dei guai è
senz’altro dovuto alla botta dell’incidente
(che credetemi è stato notevole), non sono comunque
mai rimasto fermo ma sono sempre riuscito ad arrivare
a casa od in officina da solo. I costi di manutenzione
sono accettabili, non ho esperienza in merito (a parte
il mio vecchio Bali 100) ma direi senz’altro inferiori
alla concorrenza giapponese/coreana.
L’unico guaio abbastanza ricorrente è il
cavo del contachilometri, mi si è rotto quattro
volte (per fortuna mai durante i viaggi lunghi), è
possibile cambiare solo il cavo senza la guaina (non fidatevi
dei meccanici che dicono il contrario) a meno che quest’ultima
non sia tagliata.
Una nota riguardo all’accensione: a mio parere
la Vespa ET4 150, per lo meno nei primi modelli, non carica
a sufficienza la batteria nel caso di uso solo cittadino
con gli anabbaglianti accesi (come d’obbligo) per
cui dopo un po’ l’accensione risulta difficoltosa,
la pedivella per l’accensione manuale, di per se
una bella idea, è corta e scivolosa (ma è
stata allungata nelle ultime versioni) e per di più
quando serve ci si accorge di non averla mai ingrassata
ovvero inusabile: consiglio quindi, oltre alla manutenzione
della pedivella suddetta, di fare ogni tanto un viaggio
più lungo o di mettere la batteria in carica (usando
un caricabatteria di tipo lento) per una notte ma SPECIALMENTE,
controllare i livelli dell’elettrolito: se troppo
basso non funziona neanche l’accensione con i cavi.
Personalmente per l’accensione a freddo uso questa
procedura:
- fari spenti
- tre o quattro smanettate a quadro spento (o di più
se ferma da qualche giorno, sembra proprio che la benzina
tenda a ‘tornare indietro’)
- accensione
- lasciarla scaldare qualche secondo
- (riaccendere i fari)
Con queste attenzioni mi è partita anche con una
notte fuori sotto la neve a –10 °C all’Elefantentreffen
ma anche dopo una giornata di lavoro fuori Torino a –12°
C. Esiste una procedura apposita indicata sul manuale
d’uso per preriscaldare il carburatore nel caso
di forte freddo ma non ne ho mai dovuto fare ricorso.
La batteria è stata cambiata due volte, di cui
l’ultima in questi giorni.
La manutenzione ordinaria comprende principalmente il
cambio olio e filtro (ogni 6000 km in garanzia, più
diradata alla scadenza), cambio cinghia del variatore
(12000/15000 km), regolazione freno posteriore, cambio
pastiglie anteriori, cambio gomme: per queste ultime la
frequenza dipende dalla marca (ovvero dalla mescola) con
Michelin o simili mi sono assestato sugli 8000 km per
la posteriore (40 Euro) ed il doppio, quasi, per l’anteriore
(30 Euro), lunghi viaggi autostradali tendono a consumare
le gomme in modo anomalo, in tal caso è meglio
cambiarle prima. Ricordo di rivolgersi ad un gommista
abituato a lavorare su questo modello di Vespa.
Ogni anno, dopo il terzo, ho verniciato la marmitta con
una vernice apposita per proteggerla dalla ruggine: l’ho
fatto senza smontarla ma solamente togliendo le due grate
di protezione (magari cambiando le viti e le rondelle).
Per fare durare di più la protezione uso l’accortezza,
dopo un viaggio sotto la pioggia, di lasciare il motore
acceso un minuto prima di metterla al chiuso, riesco in
questo modo a farla asciugare.
Accessori
Del bauletto ho già parlato, ho invece fatto abbassare
da un bravo artigiano il parabrezza sotto la linea degli
occhi, in tal modo il riparo dall’aria è
mantenuto ma sono in grado di vedere con la pioggia (o
con la neve) oltre a sopportare di più i fari delle
macchine in senso contrario nei viaggi notturni, veramente
fastidiosi specialmente perché inevitabilmente
il plexiglass tende a rigarsi generando fastidiosi riflessi.
Naturalmente non dispongo di una galleria del vento ma
ho fatto fare il taglio ad occhio, con il risultato di
un po’ di rumore in più, esiste però
un parabrezza ufficiale più basso per il mercato
tedesco che dovrebbe andare meglio, lo trovate sul sito
e normalmente i grossi concessionari riescono a procurarvelo,
io l’avrei preso ma la Piaggio HA IGNORATO LE MIE
RICHIESTE DI INFORMAZIONE scritte nello spazio apposito
del loro sito: mi bastava sapere le dimensioni per essere
sicuro che il margine superiore non fosse proprio a livello
degli occhi (cosa non verificabile a vista perché
si tratta di un pezzo non diponibile normalmente dai concessionari)
Conclusione
50.000 km non sono certo un certo un record ma un ottimo
motivo per considerare affidabile uno scooter.
Dopo questi anni e questi chilometri mi sento senz’altro
di consigliare la Vespa ET4 150 a chi vuole uno scooter
robusto, comodissimo ed agilissimo in città ma
anche adatto ai viaggi da fare con tranquillità,
con una linea che penso durerà nel tempo, con una
disponibilità di pezzi di ricambio ottima e con
costi accessibili di manutenzione.
Chi invece pensa di fare spesso viaggi lunghi con un passeggero
oppure chi deve usare spesso lo scooter in autostrada
a mio parere dovrebbe pensare a scooter di dimensioni
e cilindrata superiori.
Testo e foto: Enrico
Ruggeri
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