Questa
prova è durata 20.500 km, tanti sono quelli che ho
fatto dal 29 settembre 1999 giorno in cui ho ritirato
dal concessionario la mia Vespa. Quando la vidi in vetrina,
verde con sella marrone pensai subito ad una roadster
inglese del dopo guerra: è bastata una buona valutazione
del mio vecchio scooter oltre ad una finanziamento a tasso
zero per farmi decidere l'acquisto.
Dopo tale chilometraggio, e dopo
molti viaggi lunghi e di più giorni, penso di essere
in grado di dare una valutazione abbastanza ponderata;
cominciamo con ordine:
Posizione di guida
Per la mia altezza, 173 cm, è
perfetta e ci si trova bene sin dall'inizio. Non dovrebbe
essere male anche per persone più alte, la sella
è sull'ottantina di cm e c'è spazio a sufficienza
per le gambe. Chi è più basso di un metro e
sessantacinque potrebbe avere difficoltà a toccare
terra con entrambi i piedi ma pesa poco e si riesce a
reggerla anche con un piede solo. La posizione di guida
è quella 'in punta di sella': non esiste la possibilità
di distendere le gambe come per i maxiscooter (è
lunga meno di 180 cm e poi deve mantenere lo stile Vespa)
ma al limite, se senza il passeggero, ci si può arretrare
leggermente sulla sella perdendo però un po' di immediatezza
di guida.
La sella è abbastanza comoda ed anche il passeggero
ci si sistema abbastanza bene alla stessa altezza del
pilota, quindi al riparo dall'aria ma ha poco spazio per
i piedi. Non ci si stanca particolarmente ed anche dopo
un viaggio lungo, io ho un record di 797 km in un giorno
ed altri hanno fatto meglio, si arriva abbastanza riposati.
La pedana è occupata in mezzo dal profilato rettangolare
della carrozzeria portante, il che impedisce di posarci
pacchetti ingombranti (a meno di tenerli fermi con le
gambe) ma rimane comunque parecchio spazio per i piedi.
Gli specchietti sono belli ma un po' piccoli, ben regolati
consentono comunque una visibilità accettabile. L'esigenza
di mantenere uno 'stile Vespa' ha sacrificato leggermente
la protezione all'aria dello scudo, le gambe quindi, per
essere riparate bene, devono essere ben chiuse ma in caso
di pioggia forte è indispensabile procurarsi dei
sovrapantaloni o, per quelli a cui piace, una coperta
paragambe.
Capacità di carico
Vista le dimensioni la Vespa è
capiente: un vano retroscudo, diviso in due, ciascuna
delle parti è sufficiente per guanti ed occhiali
o per la busta dei documenti ma quello della mia non è
perfettamente impermeabile per cui almeno questi ultimi
è meglio metterli un sacchetto di nylon. Sempre nel
retro scudo c'è un vano, chiuso con una vite, per
la bomboletta gonfia-ripara.
Il vano sottosella è capiente, ma un casco integrale
ci sta solo se è vuoto, nel mio caso dopo averci
messo catena, giacca a vento di scorta, copripantaloni
e guanti di vario peso per farci stare un casco jet devo
fare un po' di fatica. Il vano è facilmente asportabile
per fare manutenzione al motore e di lato è presente
un gancio blocca casco per i caschi dotati di anello metallico.
Il portapacchi è di serie e, visto lo standard attuale,
è abbastanza grande ma non ha molte possibilità
di fissarci dei ganci (io ho perso una borsa per questo):
consiglio, se non si vuole mettere il bauletto, di comperare
quello più grande in puro stile Vespa che oltretutto
ha anche due comode maniglie per il passeggero comode
anche per issarla sul cavalletto centrale.
Solidale alla parte anteriore della sella c'è un
gancio portaborse estraibile in plastica (ma in una Vespa
dovrebbe essere in metallo), è robusto ma la sua
collocazione fa in modo che ciò che c'è appeso
(e che di solito si dimentica di avere) caschi inevitabilmente
quando si alza la sella, ad esempio quando si fa benzina.
Tenuta di strada, pneumatici e
freni
La Vespa non è uno scooter sportivo,
andrebbe contro la sua filosofia, ma la tenuta di strada
è abbastanza buona e con terreno asciutto ci può
lasciare andare anche ad una guida allegra con tanto di
pieghe: guardando le mie gomme ho notato che rimane uno
spazio non consumato di meno di due di centimetri il tutto
senza aver mai toccato con il cavalletto.
Le sospensioni fanno il loro dovere, specialmente la posteriore
che è regolabile su quattro posizioni, ma l'anteriore
ha però avuto, complice qualche buca di troppo presa
in velocità, un decadimento abbastanza rapido ed
a 12.000 km ho dovuto cambiarla. Ovviamente per avere
una buona tenuta di strada i pneumatici devono essere
sempre in ordine e di buona qualità: il primo posteriore
l' ho cambiato a 4.500 km (Pirelli) mentre il successivo
a 12.500 (Michelin), l'anteriore dura un po' di più,
nel mio caso 13.000 km (Pirelli). Come nella maggior parte
degli scooter a ruote basse il cambio gomme, posteriore
in particolare, è sempre un'operazione lunga e, in
proporzione al valore del mezzo, costosa: quando è
possibile consiglio di informarsi in giro dei diversi
prezzi cercando comunque un gommista abituato a trattare
la Vespa in quanto occorre smontare e rimontare bene la
marmitta pena un rumore da trattore una volta accesa.
La configurazione dell'impianto frenante, disco anteriore
e tamburo posteriore, non promette miracoli ed in effetti
la Vespa non li fa: se viaggiando da soli i risultati
sono buoni (si ricorda di usare sempre entrambi i freni,
solo con lo sterrato è meglio privilegiare il posteriore
andando piano) non così si può dire viaggiando
in coppia, non che non freni ma bisogna evitare la guida
troppo allegra privilegiando invece un andamento il più
possibile lineare. La resistenza alla fatica è invece
buona ed anche lunghi tratti in discesa ad andatura allegra,
da solo però, non danno problemi. Il tutto naturalmente
purché la manutenzione sia stata accurata, il tamburo
posteriore è comunque regolabile tramite dado e controdado.
Prestazioni e consumi
La velocità massima, al tachimetro,
si attesta, ovviamente in piano e senza vento contro,
sui 110 km/h di tachimetro ed è possibile tenerla
anche per lunghi tratti (dopo il rodaggio ovviamente)
anche se per una maggiore durata del motore, e minor consumi,
stare sui 95/100 km/h è più salutare. Questa
velocità massima ne sconsiglia l'uso in autostrade
trafficate e veloci, se non saltuariamente, in quanto
il superamento dei TIR può richiedere decine di secondi
con conseguenti notevoli rischi.
La ripresa e l'accelerazione sono buone aiutate anche
da un'ottima rapportatura del gruppo variatore. Nessun
problema anche in salita purché non si pretenda di
fare della gare: i passi alpini più comuni dalle
mie parti (Piemonte e Valle d'Aosta) si riescono a salire
ad oltre i 60 all'ora (spesso agli 80).
I consumi sono buoni, nonostante variatore e ruote piccole
in genere non aiutino, e la media su percorsi misti si
attesta sui 25 km/l, leggermente meno tenendo la velocità
massima in autostrada per lunghi tratti, ma risultati
ancora migliori si ottengono su percorsi extraurbani con
una guida prudente, diciamo tra 80 e 90 km/h sempre di
tachimetro.
I consumi d'olio motore sono anch'essi buoni e consentono
quasi di non controllare il livello tra un cambio e l'altro,
meglio comunque farlo sempre prima di un viaggio lungo
ma specialmente è da seguire all'inizio in quanto
ogni modello può avere tolleranze di lavorazione,
e quindi consumi, diverse. Il controllo si esegue, con
il veicolo in piano e non sul cavalletto, tramite un'astina
solidale allo stesso tappo: la differenza tra il minimo
ed il massimo è pochissima, occhio a non riempire
troppo ma piuttosto fatelo in più passi; per togliere
l'eccesso si può usare una siringa.
L'olio del mozzo, che deve essere comunque periodicamente
controllato anche qua tramite un'astina solidale al tappo,
non presenta in genere consumi degni di nota: occorre
comunque fare attenzione prima e dopo lunghi trasferimenti
a velocità prossima alla massima. Entrambi i tappi
olio devono essere chiusi bene, senza esagerare però,
aiutandosi con una pinza da usare però con cura.
Affidabilità
E' una delle cose che interessa di
più a chi si accinge all'acquisto di uno scooter:
dopo questi chilometri direi di potere senz'altro consigliare
la Vespa: d'accordo, ho fatto tutta la manutenzione che
il mantenimento della garanzia prevede, ma l'affidabilità
si è rivelata ottima. L'unico problema è stato
il già citato decadimento della sospensione anteriore,
dovuta però probabilmente a qualche buca di troppo,
per il resto assolutamente niente.
Dopo qualche giorno, se la partenza è difficoltosa,
conviene spegnere il quadro, dare tre o quattro accelerate
a vuoto e riprovare ad accendere: di solito parte.
La Vespa è dotata anche di pedivella di avviamento
in puro stile Vespa, se è comoda come idea specialmente
in caso di batteria a terra (gli scooter con variatore
non partono a spinta) è invece scomoda all'atto pratico
perché scivolosa e di corsa corta: se proprio la
si deve usare, la batteria quando leggermente scarica
fa girare il motorino d'avviamento a vuoto, provate a
farlo per rimuovere il pistone dal punto morto e dopo
riprovate con il pulsante.
La carrozzeria portante in metallo è senz'altro più
robusta di quella degli scooter in plastica ed anche i
cigolii sono praticamente assenti, per contro eventuali
riparazioni richiedono l'intervento di un carrozziere,
e costi conseguenti (ma il cambio di un pannello in plastica
potrebbe essere più caro).
Garanzia e tagliandi
La garanzia è di tre anni ma,
per mantenerla, occorre rispettare la manutenzione programmata
quasi tutta a pagamento ovvero: primo tagliando a 1000
km , cambio olio e filtro ogni 3000 km (anche se poi il
libretto uso e manutenzione parla di solo controllo) e
tagliandi completi ogni 6000 km. A 12000 km viene di solito
cambiata la cinghia del variatore.
I prezzi sono in genere fissati dalla Piaggio e tutto
sommato sono accettabili. Certo che chi come me fa più
di 9000 km all'anno si trova in un anno due cambi olio
e filtro ed un tagliando o viceversa: diciamo che ci si
guadagna con i consumi ed il tempo risparmiato, oltre
che per il divertimento. Alla fine della garanzia penso
che chiunque diraderà questa manutenzione o, se è
in grado, se la farà da solo.
Accessori più comuni, quali
scegliere?
Qualche volta la Piaggio ne fornisce
un pacchetto gratuito in alternativa a sconti e/o facilitazioni
di pagamento ma, per aiutarvi nella scelta vi do un giudizio
su quelli che io ho scelto, sono comunque tutti acquistabili
after market:
Parabrezza: è molto protettivo,
protegge anche le mani, ma essendo anche molto ampio può
dare dei problemi con il vento forte per cui io, dovendo
spesso per lavoro andare in zone ventose, lo tengo solo
da novembre a fine febbraio. Si monta e smonta in un attimo
con una chiave da 17 mm e non provoca grossi decadimenti
di prestazioni (meno di 10 km/h sulla velocità massima),
ovviamente alza leggermente il baricentro ma ci si abitua
in fretta.
Bauletto: quello ufficiale è in tinta con
la carrozzeria e le modanature, non è spaziosissimo
comunque un casco aggiuntivo ci sta. Si monta sul portapacchi
standard.
Portapacchi tipo Vespa: non consente il montaggio
del bauletto (ma a catalogo esiste, o esisteva, una splendida,
e temo molto cara, valigia in pelle fatta apposta) in
compenso offre molti più appigli e da quindi più
sicurezza ad eventuali oggetti sistemati. Fornisce inoltre
due maniglie utili per il passeggero o per mettere/togliere
il cavalletto centrale. In poco tempo si riesce comunque
a smontarlo e sostituirlo con l'altro.
Cavalletto laterale: costo poco però è
piccolo ed ha il ritorno di sicurezza a molla ovvero va
bene per aprire o chiudere cancelli o porte di garage
il tutto con una strada in piano ed asfaltata ma non per
lasciare la moto parcheggiata a lungo, chiunque, anche
per errore, può farla cadere
Tappetino aggiuntivo: i tappeti standard lasciano
scoperte parti verniciate con un buon risultato estetico
ma basta un sassolino nella suola per rovinare la vernice:
ne consiglio l'acquisto ricordatevi però di rimuoverlo
durante il lavaggio dello scooter e di asciugare il sotto
prima di rimetterlo.
Enrico
Ruggeri
Immagini originali Piaggio
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