>> VESPA


SCHEDA
Cilindrata: 150 cc
Peso: 105 kg
Velocità: 97 km/h
Potenza kw: 9
Norme: Euro 1
Prezzo: 2990 euro
 · Piaggio Vespa ET4 150
pag. 1/2
by Enrico Ruggeri
O5/10/01
>>> Vedi anche: test 50.000km,

Questa prova è durata 20.500 km, tanti sono quelli che ho fatto dal 29 settembre 1999 giorno in cui ho ritirato dal concessionario la mia Vespa. Quando la vidi in vetrina, verde con sella marrone pensai subito ad una roadster inglese del dopo guerra: è bastata una buona valutazione del mio vecchio scooter oltre ad una finanziamento a tasso zero per farmi decidere l'acquisto.

Dopo tale chilometraggio, e dopo molti viaggi lunghi e di più giorni, penso di essere in grado di dare una valutazione abbastanza ponderata; cominciamo con ordine:

Posizione di guida
Per la mia altezza, 173 cm, è perfetta e ci si trova bene sin dall'inizio. Non dovrebbe essere male anche per persone più alte, la sella è sull'ottantina di cm e c'è spazio a sufficienza per le gambe. Chi è più basso di un metro e sessantacinque potrebbe avere difficoltà a toccare terra con entrambi i piedi ma pesa poco e si riesce a reggerla anche con un piede solo. La posizione di guida è quella 'in punta di sella': non esiste la possibilità di distendere le gambe come per i maxiscooter (è lunga meno di 180 cm e poi deve mantenere lo stile Vespa) ma al limite, se senza il passeggero, ci si può arretrare leggermente sulla sella perdendo però un po' di immediatezza di guida.
La sella è abbastanza comoda ed anche il passeggero ci si sistema abbastanza bene alla stessa altezza del pilota, quindi al riparo dall'aria ma ha poco spazio per i piedi. Non ci si stanca particolarmente ed anche dopo un viaggio lungo, io ho un record di 797 km in un giorno ed altri hanno fatto meglio, si arriva abbastanza riposati.
La pedana è occupata in mezzo dal profilato rettangolare della carrozzeria portante, il che impedisce di posarci pacchetti ingombranti (a meno di tenerli fermi con le gambe) ma rimane comunque parecchio spazio per i piedi.
Gli specchietti sono belli ma un po' piccoli, ben regolati consentono comunque una visibilità accettabile. L'esigenza di mantenere uno 'stile Vespa' ha sacrificato leggermente la protezione all'aria dello scudo, le gambe quindi, per essere riparate bene, devono essere ben chiuse ma in caso di pioggia forte è indispensabile procurarsi dei sovrapantaloni o, per quelli a cui piace, una coperta paragambe.

Capacità di carico
Vista le dimensioni la Vespa è capiente: un vano retroscudo, diviso in due, ciascuna delle parti è sufficiente per guanti ed occhiali o per la busta dei documenti ma quello della mia non è perfettamente impermeabile per cui almeno questi ultimi è meglio metterli un sacchetto di nylon. Sempre nel retro scudo c'è un vano, chiuso con una vite, per la bomboletta gonfia-ripara.
Il vano sottosella è capiente, ma un casco integrale ci sta solo se è vuoto, nel mio caso dopo averci messo catena, giacca a vento di scorta, copripantaloni e guanti di vario peso per farci stare un casco jet devo fare un po' di fatica. Il vano è facilmente asportabile per fare manutenzione al motore e di lato è presente un gancio blocca casco per i caschi dotati di anello metallico.
Il portapacchi è di serie e, visto lo standard attuale, è abbastanza grande ma non ha molte possibilità di fissarci dei ganci (io ho perso una borsa per questo): consiglio, se non si vuole mettere il bauletto, di comperare quello più grande in puro stile Vespa che oltretutto ha anche due comode maniglie per il passeggero comode anche per issarla sul cavalletto centrale.
Solidale alla parte anteriore della sella c'è un gancio portaborse estraibile in plastica (ma in una Vespa dovrebbe essere in metallo), è robusto ma la sua collocazione fa in modo che ciò che c'è appeso (e che di solito si dimentica di avere) caschi inevitabilmente quando si alza la sella, ad esempio quando si fa benzina.

Tenuta di strada, pneumatici e freni
La Vespa non è uno scooter sportivo, andrebbe contro la sua filosofia, ma la tenuta di strada è abbastanza buona e con terreno asciutto ci può lasciare andare anche ad una guida allegra con tanto di pieghe: guardando le mie gomme ho notato che rimane uno spazio non consumato di meno di due di centimetri il tutto senza aver mai toccato con il cavalletto.
Le sospensioni fanno il loro dovere, specialmente la posteriore che è regolabile su quattro posizioni, ma l'anteriore ha però avuto, complice qualche buca di troppo presa in velocità, un decadimento abbastanza rapido ed a 12.000 km ho dovuto cambiarla. Ovviamente per avere una buona tenuta di strada i pneumatici devono essere sempre in ordine e di buona qualità: il primo posteriore l' ho cambiato a 4.500 km (Pirelli) mentre il successivo a 12.500 (Michelin), l'anteriore dura un po' di più, nel mio caso 13.000 km (Pirelli). Come nella maggior parte degli scooter a ruote basse il cambio gomme, posteriore in particolare, è sempre un'operazione lunga e, in proporzione al valore del mezzo, costosa: quando è possibile consiglio di informarsi in giro dei diversi prezzi cercando comunque un gommista abituato a trattare la Vespa in quanto occorre smontare e rimontare bene la marmitta pena un rumore da trattore una volta accesa.
La configurazione dell'impianto frenante, disco anteriore e tamburo posteriore, non promette miracoli ed in effetti la Vespa non li fa: se viaggiando da soli i risultati sono buoni (si ricorda di usare sempre entrambi i freni, solo con lo sterrato è meglio privilegiare il posteriore andando piano) non così si può dire viaggiando in coppia, non che non freni ma bisogna evitare la guida troppo allegra privilegiando invece un andamento il più possibile lineare. La resistenza alla fatica è invece buona ed anche lunghi tratti in discesa ad andatura allegra, da solo però, non danno problemi. Il tutto naturalmente purché la manutenzione sia stata accurata, il tamburo posteriore è comunque regolabile tramite dado e controdado.

Prestazioni e consumi
La velocità massima, al tachimetro, si attesta, ovviamente in piano e senza vento contro, sui 110 km/h di tachimetro ed è possibile tenerla anche per lunghi tratti (dopo il rodaggio ovviamente) anche se per una maggiore durata del motore, e minor consumi, stare sui 95/100 km/h è più salutare. Questa velocità massima ne sconsiglia l'uso in autostrade trafficate e veloci, se non saltuariamente, in quanto il superamento dei TIR può richiedere decine di secondi con conseguenti notevoli rischi.
La ripresa e l'accelerazione sono buone aiutate anche da un'ottima rapportatura del gruppo variatore. Nessun problema anche in salita purché non si pretenda di fare della gare: i passi alpini più comuni dalle mie parti (Piemonte e Valle d'Aosta) si riescono a salire ad oltre i 60 all'ora (spesso agli 80).
I consumi sono buoni, nonostante variatore e ruote piccole in genere non aiutino, e la media su percorsi misti si attesta sui 25 km/l, leggermente meno tenendo la velocità massima in autostrada per lunghi tratti, ma risultati ancora migliori si ottengono su percorsi extraurbani con una guida prudente, diciamo tra 80 e 90 km/h sempre di tachimetro.
I consumi d'olio motore sono anch'essi buoni e consentono quasi di non controllare il livello tra un cambio e l'altro, meglio comunque farlo sempre prima di un viaggio lungo ma specialmente è da seguire all'inizio in quanto ogni modello può avere tolleranze di lavorazione, e quindi consumi, diverse. Il controllo si esegue, con il veicolo in piano e non sul cavalletto, tramite un'astina solidale allo stesso tappo: la differenza tra il minimo ed il massimo è pochissima, occhio a non riempire troppo ma piuttosto fatelo in più passi; per togliere l'eccesso si può usare una siringa.
L'olio del mozzo, che deve essere comunque periodicamente controllato anche qua tramite un'astina solidale al tappo, non presenta in genere consumi degni di nota: occorre comunque fare attenzione prima e dopo lunghi trasferimenti a velocità prossima alla massima. Entrambi i tappi olio devono essere chiusi bene, senza esagerare però, aiutandosi con una pinza da usare però con cura.

Affidabilità
E' una delle cose che interessa di più a chi si accinge all'acquisto di uno scooter: dopo questi chilometri direi di potere senz'altro consigliare la Vespa: d'accordo, ho fatto tutta la manutenzione che il mantenimento della garanzia prevede, ma l'affidabilità si è rivelata ottima. L'unico problema è stato il già citato decadimento della sospensione anteriore, dovuta però probabilmente a qualche buca di troppo, per il resto assolutamente niente.
Dopo qualche giorno, se la partenza è difficoltosa, conviene spegnere il quadro, dare tre o quattro accelerate a vuoto e riprovare ad accendere: di solito parte.
La Vespa è dotata anche di pedivella di avviamento in puro stile Vespa, se è comoda come idea specialmente in caso di batteria a terra (gli scooter con variatore non partono a spinta) è invece scomoda all'atto pratico perché scivolosa e di corsa corta: se proprio la si deve usare, la batteria quando leggermente scarica fa girare il motorino d'avviamento a vuoto, provate a farlo per rimuovere il pistone dal punto morto e dopo riprovate con il pulsante.
La carrozzeria portante in metallo è senz'altro più robusta di quella degli scooter in plastica ed anche i cigolii sono praticamente assenti, per contro eventuali riparazioni richiedono l'intervento di un carrozziere, e costi conseguenti (ma il cambio di un pannello in plastica potrebbe essere più caro).

Garanzia e tagliandi
La garanzia è di tre anni ma, per mantenerla, occorre rispettare la manutenzione programmata quasi tutta a pagamento ovvero: primo tagliando a 1000 km , cambio olio e filtro ogni 3000 km (anche se poi il libretto uso e manutenzione parla di solo controllo) e tagliandi completi ogni 6000 km. A 12000 km viene di solito cambiata la cinghia del variatore.
I prezzi sono in genere fissati dalla Piaggio e tutto sommato sono accettabili. Certo che chi come me fa più di 9000 km all'anno si trova in un anno due cambi olio e filtro ed un tagliando o viceversa: diciamo che ci si guadagna con i consumi ed il tempo risparmiato, oltre che per il divertimento. Alla fine della garanzia penso che chiunque diraderà questa manutenzione o, se è in grado, se la farà da solo.

Accessori più comuni, quali scegliere?
Qualche volta la Piaggio ne fornisce un pacchetto gratuito in alternativa a sconti e/o facilitazioni di pagamento ma, per aiutarvi nella scelta vi do un giudizio su quelli che io ho scelto, sono comunque tutti acquistabili after market:
• Parabrezza: è molto protettivo, protegge anche le mani, ma essendo anche molto ampio può dare dei problemi con il vento forte per cui io, dovendo spesso per lavoro andare in zone ventose, lo tengo solo da novembre a fine febbraio. Si monta e smonta in un attimo con una chiave da 17 mm e non provoca grossi decadimenti di prestazioni (meno di 10 km/h sulla velocità massima), ovviamente alza leggermente il baricentro ma ci si abitua in fretta.
• Bauletto: quello ufficiale è in tinta con la carrozzeria e le modanature, non è spaziosissimo comunque un casco aggiuntivo ci sta. Si monta sul portapacchi standard.
• Portapacchi tipo Vespa: non consente il montaggio del bauletto (ma a catalogo esiste, o esisteva, una splendida, e temo molto cara, valigia in pelle fatta apposta) in compenso offre molti più appigli e da quindi più sicurezza ad eventuali oggetti sistemati. Fornisce inoltre due maniglie utili per il passeggero o per mettere/togliere il cavalletto centrale. In poco tempo si riesce comunque a smontarlo e sostituirlo con l'altro.
• Cavalletto laterale: costo poco però è piccolo ed ha il ritorno di sicurezza a molla ovvero va bene per aprire o chiudere cancelli o porte di garage il tutto con una strada in piano ed asfaltata ma non per lasciare la moto parcheggiata a lungo, chiunque, anche per errore, può farla cadere
• Tappetino aggiuntivo: i tappeti standard lasciano scoperte parti verniciate con un buon risultato estetico ma basta un sassolino nella suola per rovinare la vernice: ne consiglio l'acquisto ricordatevi però di rimuoverlo durante il lavaggio dello scooter e di asciugare il sotto prima di rimetterlo.

Enrico Ruggeri

Immagini originali Piaggio

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