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 · VESPA S 125
30/07/07
TEST SU STRADA
pag. 1/1

A poco più di due anni dal lancio della serie LX, Piaggio ritorna sull'argomento e sfodera Vespa S, rivisitazione stilistica che si rifà in modo evidente agli anni settanta. Un decennio dal carattere 'spigoloso', seguito ai più morbidi e sognanti anni '60: un mutamento generazionale che Vespa interpreta alla perfezione, introducendo il faro anteriore rettangolare sulla 'mitica' 50 Special del '69. Faro che ritroviamo, ancora più caratterizzato, in questa ultima interpretazione del concetto Vespa, anch'esso alle prese con un inizio secolo piuttosto spigoloso.

DESIGN
Piccoli, ma sapienti ritocchi, donano una personalità più spiccata e 'sportiva' a questo modello.
Il parafango anteriore ha un taglio affilato ed è dotato di 'cresta' cromata, elemento che ritroviamo nel 'cravattino' a sottolineare lo storico scudetto Piaggio. L'assenza del bauletto nel retro dello scudo rende quest'ultimo più essenziale e simile ai modelli 'originali', al contrario la strumentazione pesantemente cromata che appare un po' sopra le righe.
Alleggerite anche le modanature posteriori che scoprono maggiormente la ruota e gli organi meccanici. Gli specchi retrovisori non possono che essere rettangolari mentre il faro posteriore si rifà a quello della GTS.
Decise anche le scelte cromatiche: il candido 'Montebianco' delle foto, l'oscuro 'Nero Lucido' ed il vivace 'Rosso Dragon' e per tutti molle degli ammortizzatori verniciate in 'rosso corsa'.
Di serie viene montata la sella 'touring', che vedete in foto, ma come optional è disponibile quella monoposto (che equipaggia il 50cc) e che dona un'ulteriore tocco di sportività al tutto.
Solida e ben verniciata la scocca portante, non sempre allo stesso livello invece le componenti plastiche, peccato poi per le viti a vista nella strumentazione e per i modesti comandi al manubrio.

DOTAZIONI
Fatta eccezione per il bauletto retroscudo, sostituito da due 'inutili' vaschette aperte e il gancio portaborse spostato anteriormente, cambia poco rispetto all'LX.
Per sollevare la sella è sempre presente un'apposita serratura e sotto troviamo il tappo del serbatoio carburante (8,6 litri) ed il vano bagagli (facilmente asportabile per accedere al propulsore), in grado di accogliere un casco integrale. Nuovo il design della strumentazione, ma non le funzioni, che comprendono il tachimetro con contachilometri meccanico, l'indicatore del livello carburante, l'orologio digitale e le spie per luci anabbaglianti, abbaglianti, indicatori di direzione, livello olio e riserva carburante.
Il cavalletto centrale è di facilissimo azionamento, complice il peso piuma dello scooter, al contrario quello laterale risulta inaffidabile per via del ritorno a molla.
Tutto sommato accettabile, in veicolo di questo tipo, l'assenza del freno di stazionamento, meno quella del maniglione di sostegno per il passeggero, sostituito da un'improbabile fettuccia sulla sella.

CICLISTICA
È quella della LX, quindi ruote da 11 pollici davanti e da 10 al posteriore, con pneumatici tubeless da 110/70 e 120/70. Freno anteriore a disco da 200mm con pinza a due pistoncini e posteriore a tamburo. Forcella a braccetto oscillante ed ammortizzatore idraulico posteriore con monoammortizzatore regolabile su 4 posizioni. Ovviamente il tutto abbinato all'inconfondibile scocca portante in acciaio con tunnel di rinforzo sulla pedana.
Dimensioni e peso sono fra i più contenuti in assoluto, con una lunghezza di 1800mm, un passo di 1280mm ed un peso di 110kg.

MOTORE
Anche qui nessuna novità, con il collaudato monocilindrico a quattro tempi, raffreddato ad aria forzata, alimentato a carburatore e con distribuzione monoalbero a due valvole, che montano LX, Fly e Liberty. Risponde alla normativa Euro 3, ma sfodera dati di potenza e coppia massime piuttosto modesti: 7,6kw e 9,6Nm. Di conseguenza la velocità massima si ferma a 91km/h, con un consumo dichiarato di 39km/lit. a 60km/h costanti.

SU STRADA
Per giudicare uno scooter è importante definirne la destinazione d'uso, ma una Vespa non è altrettanto facile da inquadrare, si potrebbe liquidare come un veicolo tipicamente urbano, e in effetti sembrerebbe l'uso più probabile, ma allora che dire di chi l'ha scelta per farci il giro del Mondo o chi ci è andato all'Elefantentreffen 2001, 2002, 2003a, 2003b, ad Eurovespa 2001 o in Alsazia e Danimarca?
Sembra un veicolo che, forse in virtù dei propri limiti, spinge gli uomini a misurarcisi, mettendo alla prova se stessi.
Si perché nel breve tour dei colli toscani, a ridosso di Pontedera, non sono emerse caratteristiche ciclistiche, prestazionali o di comfort, degne di nota.
I pregi maggiori sono compattezza e leggerezza, che abbinati ad una sella non troppo alta da terra rendono Vespa S adatta a chiunque. Anche la posizione in sella è piuttosto naturale e si adatta facilmente anche ad altezze differenti, certo la protezione aerodinamica è minima, ma date le prestazioni è una mancanza relativa. D'inverno però un parabrezza diventa d'obbligo, ma attenti a sceglierne uno privo delle pericolose barre metalliche e che lasci libera la visuale.
Il motore si avvia con il consueto rumorio meccanico che accompagna i propulsori Leader e mostra una modesta propensione a salire di giri. In partenza, per non farsi assorbire dal traffico automobilistico, occorre infatti ruotare a fondo la manopola dell'acceleratore e scendere il meno possibile di giri se si vuole mantenere una ripresa sufficiente. Del resto la potenza a disposizione è lontana anche dal limite di legge e un motore con pochi chilometri percorsi e quindi ancora un po' legato fa il resto. Un maggior brio ai regimi medio-bassi sarebbe quindi auspicabile, mentre la velocità massima è tutto sommato accettabile, sia per il limite di legge, che sulle strade statali è di 90km/h (e con un 125 non si possono percorrere superstrade ed autostrade), sia per i limiti della ciclistica che con un'interasse ridotto e ruote da 10 e 11 pollici, non sfoggia doti di stabilità tali da far insistere con l'acceleratore.
In compenso la maneggevolezza è addirittura disarmante, si gira praticamente su se stessi e con estrema naturalezza. Le sospensioni poi vanno oltre le aspettative visive, assorbendo bene le piccole asperità, arrendendosi solo sulle buche più dure. Modesto invece l'impianto frenante, con il posteriore in grado solo di rallentare la ruota e un anteriore più deciso a cui viene così demandato il grosso del lavoro. Il passo avanti rispetto al PX è tangibile, ma la GTS è su un altro pianeta, specie se dotata di ABS.
Vibrazioni ridotte ad ogni regime e un buona sensazione di solidità dell'insieme, chiudono queste prime impressioni, solo parzialmente positive.
Pur non avendo ospitato un passeggero, la sensazione è che lo spazio sia un po' risicato, principalmente per la ridotta sezione di sella dedicata, ma anche per l'assenza di un appiglio sicuro per le mani.

ACCESSORI
Il bauletto è piacevolmente coordinato e migliora anche la situazione del passeggero, mentre il portapacchi ribaltabile toglie, forse, un briciolo di dinamismo all'insieme. Molto carine le personalizzazioni grafiche, uno stimolo per le aziende aftermarket... Il parabrezza invece è bocciato, in attesa di modello più compatto e senza 'stecche'.

COMPETITOR
Confrontando le caratteristiche tecniche si possono certo trovare dei competitor, ma chi sarebbe indeciso fra una Vespa ed il Piaggio Fly o il Kymco Movie, credo nessuno...

CONCLUSIONI
Non è sicuramente uno scooter che si sceglie sulla base dei dati tecnici o delle impressioni di guida, ma sostanzialmente perché piace, perché è differente dagli altri scooter e/o perché riporta alla mente ricordi, personali o collettivi, che si perdono in oltre sessant'anni di storia.
Detto questo, la ricerca stilistica, le colorazioni e le personalizzazioni sono sicuramente apprezzabili, ma rimangono ampi margini di miglioramento, sia a livello ciclistico che di propulsore. Li auspicavo alla presentazione della LX ed oggi si sono fatti più urgenti, anche perché la quotazione di vendita è da piccolo gioiello.

Testo: Fabrizio Villa
Foto: MCP


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ABBIGLIAMENTO
Casco: GiVi 10.4 Air
Giacca: Axo Chill
Guanti: Tucano Urbano 1000 Miglia
Pantaloni: Giali J61
Stivali: Oxtar Freespirit

 

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