Dopo un veloce spuntino, eccoci pronti
alla valutazione dinamica della versione dedicata ai possessori
di sola patente B, ovvero la 125 cc.
POSIZIONE IN SELLA
La posizione di guida, come da tradizione Honda, risulta
immediatamente familiare e l'ergonomia è pienamente
rispettata, a patto di essere alti almeno un metro e settanta,
altrimenti la sella risulta un po' alta e non si riescono
ad appoggiare entrambi i piedi a terra. Il Dylan si rivolge
quindi a clienti di statura medio/alta, che troveranno
una sistemazione adeguata.
Si nota da subito la rigidità della sella, speriamo
che la versione in produzione risulti addolcita, perché
quella che abbiamo 'saggiato' è veramente granitica.
In compenso è ottimamente conformata per pilota
e passeggero, quest'ultimo gode di una svasatura per non
interferire con il pilota, pur rimanendo quasi sullo stesso
piano di seduta. Anche per lui/lei la posizione è
azzeccata e garantisce trasferimenti in comodità
anche oltre i tratti urbani.
CENTRO CITTÀ
Il traffico intenso della metropoli è il suo pane,
le dimensioni compatte, il peso contenuto, il ridotto
angolo di sterzo e la considerevole maneggevolezza si
fanno valere. Solo sulle buche, che ormai caratterizzano
la pavimentazione delle nostre città, il Dylan
fa quel che può, a causa di sospensioni tarate
decisamente sul rigido. Anche la prova pavé viene
superata con qualche affanno, ma senza avere la sensazione
che le sovrastrutture stiano per 'staccarsi' come capita
a qualche collega. Il motore risulta molto dolce e progressivo,
soprattutto in partenza, ma appare meno prestante dell'omologo
@ 125, permettendo di partire bene al semaforo, ma non
di staccare il gruppo degli altri scooteristi.
TRAFFICO VELOCE
Abbiamo percorso le arterie di collegamento veloce che
stanno intorno a Milano, senza usare le tangenziali, e
abbiamo messo alla frusta il propulsore. La progressione
risulta costante fino ai 60/80 km/h, poi si siede un po'
fino ai 100 e da lì ha un'impennata d'orgoglio
che permette il raggiungimento dei 110 km/h, ma occorre
un lancio di alcuni chilometri. Siamo al limite per muoversi
nel traffico veloce e i sorpassi su strade veloci richiedono
una certa cautela. La stabilità in velocità,
sul dritto o in curva è assolutamente irreprensibile
e fa' desiderare qualche cavallo in più. La frenata
è sicura e progressiva, non si arriva praticamente
mai al bloccaggio se non della ruota posteriore in situazioni
davvero limite, ma non ci dispiacerebbe un maggior mordente
all'anteriore. La frenata integrale dà subito confidenza
e non abbiamo trovato controindicazioni, se non il movimento
combinato delle leve, a cui si fa però subito l'abitudine.
Viaggiando in due la stabilità rimane inalterata,
mentre la frenata e l'accelerazione si allungano un po'.
AL LIMITE
Apparentemente il Dylan è un tranquillo scooter
da trasferimenti urbani, ma in realtà nasconde,
velleità sportive di prim'ordine. L'ottimo bilanciamento
dei pesi, la rigidità di telaio e sospensioni,
l'ottimo grip delle gomme e la loro considerevole 'spalla'
consentono di giocare fra curve e controcurve con una
naturalezza e un'efficacia difficile da riscontrare nella
sua categoria. Dove la potenza del motore non fa' la differenza,
ci si riesce ad esibire in pieghe consistenti, con il
cavalletto centrale che striscia a terra (ma solo dandoci
davvero dentro), facendo letteralmente scintille, come
si intravede in alcune foto. In altre immagini abbiamo
scherzato affiancando altri veicoli (o piloti?) ben più
in difficoltà del Dylan. La frenata integrale permette
di correggere le traiettorie a curva impostata anche se,
frenando forte, l'effetto autoraddrizzante, naturalmente,
si fa sentire.
PROTEZIONE
Come per gli altri scooter 'naked', la protezione da freddo
e pioggia è solo accennata dall'affusolato scudo
anteriore, mentre busto, braccia, mani e le gambe dal
ginocchio in su, sono quasi totalmente esposte. Consigliamo
quindi l'uso invernale di casco integrale e abbigliamento
tecnico, oppure di rivolgersi ad accessori originali o
dedicati come parabrezza, deflettori, paragambe e coprimanopole
ormai diffusissimi su tutti i modelli in circolazione
nelle nostre città. La stessa Honda ne ha una gamma
piuttosto nutrita. Un bauletto posteriore si rende quasi
necessario per affiancare l'essenziale sottosella che
comunque contiene un casco integrale.
COSTI E CONSUMI
Data la veloce presa di contatto, non siamo riusciti a
fare una stima attendibile dei consumi, ma pensiamo che
i 28 km/litro, già sperimentati con l@ 125, siano
credibili. Lo stesso dicasi per gli intervalli di manutenzione
e il prezzo dei ricambi che, data l'origine italiana,
non dovrebbero costare una fortuna, ma ci ripromettiamo
di affrontare l'argomento prossimamente, in modo più
articolato.
CONCLUSIONI DINAMICHE
Un buon telaio assecondato da sospensioni tarate sul rigido
danno una sensibilità di prim'ordine all'avantreno
e consentono una guida spigliata anche al limite.
Al contrario strade sconnesse, buche e pavé sono
incassate solo in parte dal reparto ammortizzante, e in
parte trasferite a pilota e passeggero.
I freni assecondano anche la guida sportiva e sopportano
l'uso in due senza mostrare la corda se non in casi limite.
La potenza del motore e le prestazioni ci hanno leggermente
deluso rispetto al fratello @ della medesima cilindrata,
in compenso la dolcezza di funzionamento e la linearità
in partenza ne hanno guadagnato.
Ottima la posizione per pilota e passeggero, ma sella
troppo rigida.
Scarsa la protezione da freddo e pioggia, ma grande agilità
nel traffico.
Consumi e rispetto dell'ambiente ok.
CONCLUSIONI FINALI
Alla fine della giornata, ci siamo ritrovati con Carlo
Sabbatini, Responsabile Relazioni Esterne di Honda Italia,
assieme ad alcuni soci del CyberScooter Club, che hanno
avuto modo di provare il Dylan in anteprima assoluta,
per scambiarci le impressioni sul mezzo. Sintetizzando,
ci siamo dati appuntamento alla fine dell'anno, per verificare
in quale delle prime tre posizioni in classifica, ritroveremo
la versione da 150cc. del Dylan, seguito dal 125.
Il prodotto ha qualità statiche e dinamiche di
alto livello ed un prezzo 'stracciato', inarrivabile anche
alla concorrenza più spregiudicata, che però
non può contare sul blasone Honda, che altro aggiungere?
Naturalmente che aspettiamo le vostre impressioni, da
pubblicare, per avere un quadro ancora più chiaro
di questo nuovo scooter in vendita da Pasqua 2002 presso
tutti i concessionari ufficiali Honda.
Testo e foto: Fabrizio
e Monica
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