L'SH è l'ideale evoluzione di
un mezzo che nasce nel 1984 con motore a due tempi di
50cc e che viene venduto in grandi numeri in tutto il
mondo. Nel 1997, con la richiesta di mezzi più
raffinati avviene un sostanziale restyling e viene affianca
la cilindrata di 100cc, sempre a due tempi, poi nel 2001
la versione da 125/150cc che propone moderni ed ecologici
motori a quattro tempi, mantenendo l'impostazione a ruote
alte e pedana piatta dei suoi predecessori, con uno stile
distintivo pur nella sua semplicità. Un veicolo
studiato e prodotto in Italia per diventare un best seller,
mission che gli è riuscita con autorevole puntualità
anche grazie ad un rapporto qualità-prezzo quasi
imbattibile.
LINEA
Ricalca lo stile dell'SH a due tempi, ma risulta più
corposo grazie ad una carrozzeria più estesa e
curata, con linee curve impreziosite dalla mascherina
anteriore a profilo cromato e da una bella coda filante.
Le frecce si integrano nel disegno dello scooter sia anteriormente
che nella coda. Sagomate le linee definite dalle plastiche
scure della pedana piatta e ben rifinita la marmitta satinata.
Una linea che non colpisce a prima vista ma che mira a
piacere ad un pubblico più vasto possibile.
STRUMENTAZIONE
Posta in evidenza nella carenatura del faro anteriore,
comprende tre strumenti circolari a fondo blu per tachimetro,
indicatore livello carburante e temperatura liquido di
raffreddamento, abbinati a contachilometri totale e parziale.
Sopra tre spie: per luce abbagliante, frecce e sostituzione
olio. Ancora sopra il piccolo orologio. Manca la spia
della riserva...
COMANDI
Il blocco comandi è lo stesso di @
e Dylan
e risulta piuttosto comodo e completo. Comprende anche
il flash abbagliante ed un blocco per la leva sinistra
del freno con funzione di freno a mano. Alla base dello
sterzo troviamo il consueto blocchetto d'accensione con
funzione di bloccasterzo.
VANI BAGAGLI0
Un voluminoso sportello sotto chiave nel retroscudo nasconde
un vano davvero minuscolo. Subito sotto il comodo gancio
per fissare una borsa da poggiare sulla pedana.
Nonostante le ruote alte, esiste un vano sottosella che
consente di riporre un casco demi jet, peccato che l'apertura
della sella non sia comandata dal blocchetto d'accensione,
ma da una scomoda serratura nel codino. Anche il bocchettone
del carburante (8,3 litri) trova posto sotto la sella
e questo obbliga a scendere per effettuare il rifornimento.
Un portapacchi ben rifinito e che integra le maniglie
per il passeggero offre la possibilità di trasportare
colli più voluminosi o montare un bauletto, attenzione
però alla portata che è indicata in 3 kg
massimo...
CICLISTICA
Il telaio si adegua alle prerogative della pedana piatta,
ma è realizzato per ottenere comunque la sufficiente
rigidità.
In evidenza le ruote da 16 pollici con cerchi in lega
leggera a cinque razze che montano pneumatici tubeless
da 100/80mm. all'anteriore e 120/80 dietro.
La forcella telescopica con steli da 33 mm offre la considerevole
corsa di 120mm., mentre al posteriore una coppia di ammortizzatori
regolabili oscilla per 70mm.
Classico, per casa Honda, il sistema frenante che è
lo stesso montato su @ e Dylan: disco da 220 mm con pinza
a doppio pistoncino all'anteriore e tamburo da 130 mm.
dietro. Sono gestiti dal sistema integrale CBS che si
occupa di far intervenire il freno anteriore anche azionando
la sola leva sinistra, naturalmente azionando anche la
leva destra l'effetto frenante raggiunge il massimo delle
sue potenzialità.
Dimensioni complessive: lunghezza 2010, larghezza 712
e altezza 1115 mm. agli specchietti. L'interasse di 1328
mm e il peso di 123,1 kg, aiutano a chiarire le qualità
ciclistiche verificate poi nel test su strada. Il sottopancia
è posto a 126 mm da terra, mentre la sella è
a 780mm. Una misura abbastanza accessibile per i più
corti di gamba, ma confortevole anche per i più
alti.
Il cavalletto è solo centrale e si aziona con sicurezza
e minimo sforzo.
MOTORE
Anche in questo caso troviamo il piccolo monocilindrico
4 tempi già montato sull'@ e sul più recente
Dylan, un'unità sofisticata, potente ed ecologica.
I dati del 125cc sono stranamente differenti da quelli
dei suoi già citati "fratelli": 9,7kW
a 9.000 giri di potenza massima e 11,1Nm a 7.000 giri
la coppia. Differenti regolazioni o infinite vie del marketing?
In linea invece il dichiarato per la versione da 150cc
e cioè: 11,6kW a 8.500 giri di potenza e 14,2Nm
a 7.000 giri di coppia. Numeri, come già detto,
al vertice delle loro categorie.
Identiche anche le soluzioni per contenere le emissioni
inquinanti e offrire maggiore fluidità di erogazione:
un sistema di immissione diretta dell'aria, denominato
PGM-AI, monitorizzato dal sistema digitale d'accensione
CDI.
L'abbinamento ad una marmitta catalitica dovrebbe consentire
all'SH di rientrare nella normativa Euro 2 di prossima
introduzione.
La trasmissione è, naturalmente, automatica a variazione
continua, che Honda definisce "V matic".
CONCLUSIONI 'STATICHE'
Intermedio nella gamma Honda: fra il più raffinato,
almeno esteticamente, @
125/150 e il più 'sbarazzino' Dylan
125/150, si caratterizza per la scelta delle ruote
alte: utili nelle sconnesse strade delle nostre metropoli,
e della pedana piatta: un must per il trasporto di borse
e quant'altro. Un prodotto destinato ad un'utilizzo prevalentemente
urbano, anche pesante, che mostra comunque una classe
sconosciuta alle vecchie e più spartane versioni
denominate SH. Le doti telaistiche abbinate a quelle di
freni evoluti e sospensioni sufficienti si affiancano
ad un motore prestante ed ecologico. Aggiungiamo che dispone
di un, sia pur piccolo, vano sotto sella, di finiture
accurate e strumentazione adeguata in abbinata a prezzi
più che competitivi: 2.867 Euro per il 125 e 3.073
per il 150cc e ne capiamo il successo di vendita.
Certo che adesso che a listino c'è anche il Dylan,
a prezzi ancora inferiori, la lotta potrebbe diventare
tutta in 'famiglia'.
Non ci resta che rimandarvi all'imminente test su strada.
Testo e foto by Fabrizio
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