>> MALAGUTI


 

 

PREGI
Stabilità: elevata
Guida: fluida e maneggevole
Velocità: elevata
Protezione: completa
Strumentazione: non manca nulla
Prezzo: concorrenziale

 

 

 

 

 

 

 · Malaguti MADISON R 180
08/04/02
TEST SU STRADA
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>>> Vedi anche: Descrizione, Prova Fabio, Prova Francesco

Il Madison 180 vuole coniugare comfort con sportività e questo rende ancora più appetitosa la nostra prova su strada, per verificare quanto i tecnici bolognesi abbiano davvero centrato l'obbiettivo.

POSIZIONE IN SELLA
Saliamo, è il caso di dirlo visto che la sella è posta a 80cm dal suolo, constatando come l'abitabilità sia dedicata a persone medio alte, per chi non supera il metro e settanta infatti non è facile toccare a terra con entrambi i piedi.
Il manubrio è piuttosto ravvicinato mentre le gambe possono posizionarsi ad angolo retto per una condotta più 'dinamica' oppure in avanti per una guida più rilassata.
La sella accoglie in un'unica posizione, per via di un avvallamento fra l'accenno di schienale e l'anteriore più rigido, utile per non scivolare in avanti nelle frenate più 'tirate'.
I comandi sono tutti al loro posto, ma la strumentazione risulta piuttosto in basso rispetto al punto di vista, obbligando chi guida a distogliere lo sguardo dalla strada. Stesso discorso per gli specchi retrovisori che, pur donando un aspetto inconfondibile al Madison, difettano in funzionalità: trovandosi al di sotto il manubrio, inquadrano troppo quest'ultimo e le braccia del pilota.
Il cavalletto centrale offre un appoggio stabile e uno sforzo nella media per parcheggiare; il laterale è assistito dal blocco dell'alimentazione una volta estratto, scongiurando partenze indesiderate. Entrambi sono un po' difficili da trovare, le prime volte, nascosti come sono dalla pedana del passeggero.
Il passeggero, una volta raggiunta la 'sommità' della sella aiutandosi con la comoda pedana, trova una sella conformata correttamente e può distendere bene le gambe.

CITTÀ
Date le dimensioni e la propensione al turismo anche in due, non ci si può aspettare di sgusciare tra le macchine come su un 'cinquantino', anche se la conduzione fluida, la buona maneggevolezza e la dolcezza del gruppo propulsore-trasmissione, rendono la vita piuttosto piacevole nel casa-lavoro quotidiano. Il vero tallone d'achille risultano gli specchi retrovisori che, posizionati alla stessa altezza di quelli degli autoveicoli rendono disagevole la guida fra le colonne di auto e richiedono attenzione per non rovinarne la bella superficie verniciata e le frecce incassate. A parte questo, ci si muove agevolmente, manca solo una maggiore verve nelle partenze al semaforo, situazione che nelle nostre affollate città si sta trasformando sempre più in ridicole partenze di mini grand prix...
La trasmissione dolce e il motore che sale di giri con regolarità danno l'impressione di una progressione più lenta di quella effettiva, ma una maggiore reattività nell'apri e chiudi non risulterebbe sgradita. Anche la frenata, di tipo classico (un freno per ogni leva) risulta morbida e, per ottenere un effetto frenante deciso, occorre pinzare con decisione sulle leve piuttosto lontane dalle manopole. Le sospensioni sono un po' rigide e con modesta escursione, per cui faticano a tenere testa ai 'crateri' che spesso si incontrano in città. Anche la prova pavé rende qualche scossone.
Il passeggero può 'guardarsi in giro' dalla sua posizione 'panoramica' non influendo negativamente nella conduzione del Madison, ma sente le buche attraverso la sospensione posteriore.

STRADE EXTRAURBANE
Qui il Madison si esprime al meglio, in particolare nei percorsi con curve ampie e veloci dove sfodera una stabilità ed un rigore nel mantenere la traiettoria superiori alla concorrenza, e stiamo parlando di mezzi da 250cc! Non si verifica quasi nessuna forma di beccheggio e l'anteriore si dimostra sicuro nel seguire i nostri comandi, anche variando inclinazione all'interno dei curvoni.
Nel misto più stretto risulta ancora ben guidabile, la velocità d'inserimento in curva non è fulminea e nei veloci passaggi da una curva all'altra si sente il peso gravante al posteriore, ma meno che in altri scooter.
Le sospensioni rigide che garantiscono le buone performance sul veloce, di contro assorbono male lo sconnesso e saltano un po' sulle buche, in particolare al posteriore. La buona tenuta invita a piegare e, insistendo molto, si arriva a toccare il cavalletto, un po' troppo presto con il passeggero.
La guida turistica risulta gratificante, la protezione aerodinamica è buona per il busto e anche le mani sono parzialmente protette dagli specchietti. Il casco è solo lambito dal flusso d'aria proveniente dal parabrezza, la cui feritoia riduce le turbolenze, naturalmente molto dipende dall'altezza e dal casco indossati da chi guida, ma un jet con visiera è più che sufficiente per ottenere un buon comfort. Un leggero ricircolo d'aria si forma dietro lo scudo e lambisce le gambe dal ginocchio in giù: piacevole d'estate, da coibentare d'inverno. La sella non è proprio una poltrona e alla lunga la posizione obbligata stanca una po'.
Il motore sale di giri con regolarità, ma non con lo stesso tiro dei 250cc più prestanti, a causa della coppia massima che è, ovviamente, inferiore. Nelle salite, il peso di 150 kg si fa sentire e risulta più difficile prendere i giri, specialmente se si è stati costretti a chiudere il gas per affrontare un tornante (non dovrebbe però essere difficile ottenere maggiore spunto agendo sulla taratura del variatore). Dove invece conta la potenza agli alti regimi, il distacco dai 250cc è più esiguo e si raggiungono i 110/120km/h piuttosto velocemente.
Il passeggero apprezza la posizione anche su tragitti più significativi, l'esposizione all'aria non è eccessiva anche se è preferibile un casco integrale. La sella è confortevole, ma se il tragitto si allunga, si cominciano a sentire gli spiacevoli effetti di un contatto fra i polpacci e i fianchi dello scooter.

AUTOSTRADA
La velocità massima, che abbiamo letto sul display digitale in 125 km/h a 9.800 giri, permette di affrontare trasferimenti autostradali di una certa lunghezza senza annoiarsi troppo. Abbiamo affrontato oltre 200 km sempre 'a stecca', in due, e il motore non ha fatto una piega, naturalmente una velocità di crociera intorno ai 110 km/h sarebbe più consona al mezzo e alla sua longevità.
Ci ha favorevolmente impressionato la stabilità: affrontando i curvoni alla massima velocità il mezzo non si scompone assolutamente mostrando un rigore quasi da ruote alte. In più non risente delle scie dei camion e pochissimo di giunture e avvallamenti garantendo sempre un'ottima sicurezza di guida.
Lo scudo protettivo svolge bene il suo compito e non ci si stanca anche sui lunghi tragitti, mentre il 'posteriore' non disdegnerebbe una seduta più sontuosa.
Il passeggero soffre un po' per il già citato contatto con i fianchi bombati dello scooter che lo obbliga ad allargare i piedi, scivolando dalle pedane e costringendolo a forzare sulle gambe. Nella media la pressione dell'aria su gambe e casco.

AL LIMITE
Il Madison può essere assimilato al filone degli 'sport touring' quindi la guida al limite non rientra nelle sue prerogative, ma come resistere?
Non conviene usare una guida 'di forza' con continue accelerazioni e frenate, ma far correre il Madison fino a metà curva inclinando progressivamente e tenendo il motore in tiro, purtroppo il cavalletto rappresenta un limite invalicabile, soprattutto a sinistra e non è il caso di insistere.
I freni sono un po' scomodi per via della forza richiesta e della lontananza delle leve, riducendo la sensibilità, ma in realtà frenano bene senza bloccaggi indesiderati.
Le sospensioni rigide assicurano poco beccheggio, ma soffrono sullo sconnesso.
Il motore si difende, ma il peso e una rapportatura un po' lunga non permettono un grande scatto, soprattutto in uscita di curva. Tendiamo sempre a fare i confronti con la concorrenza da 250cc, mentre il paragone con la cilindrata leggermente inferiore è vinta a mani basse.
Le gomme Maxxis, che pare non godono di un'ottima reputazione fra gli appassionati, se la sono invece cavata dignitosamente, sia con il cavalletto a fare scintille che su strada bagnata, naturalmente con la dovuta accortezza.
Con il passeggero... non si guida al limite!

PROTEZIONE
Un abbigliamento tecnico è sempre preferibile, ma vento e pioggia diretta ne arrivano ben pochi, solo su casco, spalle e braccia, mentre le mani godono del parziale riparo degli specchi. Un leggero ricircolo d'aria dietro lo scudo potrà essere neutralizzato nella stagione invernale dalla classica 'copertina' o da pantaloni foderati.
Il passeggero è naturalmente più esposto, in particolare gambe, piedi e casco.

CONSUMI E COSTI
Anche guidando al limite si superano i 20 km a litro, con una guida accorta si passano i 26 km/litro, quindi il consumo medio potrebbe attestarsi su 22/24 km/litro. I prezzi di ricambio sono inferiori alla concorrenza straniera e il motore richiede interventi di manutenzione ogni 6.000 km, quindi non troppo frequenti e, crediamo, neppure troppo onerosi, ma per questo dato aspettiamo conferma dai nostri lettori!

CONCLUSIONI DINAMICHE
Le doti dinamiche confermano il buon lavoro dei tecnici bolognesi, in particolare per le ottime qualità ciclistiche anche alla massima velocità: il Madison è stabile nei curvoni, insensibile alle scie dei mezzi pesanti e dotato di una buona aerodinamica. Non difetta neppure dove è richiesta maneggevolezza e guidabilità. Buona protezione e comfort per il pilota, un po' meno per il passeggero, che alla lunga è scomodo con le gambe. Le sospensioni sono però un po' rigide e i freni richiedono forza per pinzare a fondo. Il motore riesce quasi nel miracolo di sembrare un 250cc, con i suoi 125km/h di velocità massima (indicata), ma accusa una ripresa leggermente inferiore, soprattutto in salita.

CONCLUSIONI FINALI
Prestazioni molto vicine ai 'colleghi' da 250cc, buona protezione, strumentazione completa, qualità dinamiche che permettono di sfruttare a fondo la potenza del motore e anche di più. Un'immagine molto personale e un prezzo a mezza strada fra 150 e 250cc sono le interessanti qualità che Malaguti mette in campo con questa versione del Madison.
Le note meno intonate riguardano alcune finiture, la sfruttabilità dei bauli e la posizione degli specchi retrovisori. La frenata che richiede un certo sforzo e le sospensioni un po' rigide. Per il turismo a largo raggio si potrebbe desiderare una sella meglio imbottita per il pilota e maggiore ospitalità per le gambe del passeggero, oltre ad un pelo di accelerazione in più.
È ndicato per l'uso quotidiano e le gita nel week-end togliendosi qualche soddisfazione di guida, a velocità codice; chi vuole più prestazioni non ha che da rivolgersi al modello da 400cc, a breve in prova su queste pagine.

Testo e foto: Fabrizio, Monica

 

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PROVA DI FABIO >>>
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PROVA DI FRANCESCO >>>  
pag. 4/4


 

 

DIFETTI
Sospensioni: rigide
Freni: duri da azionare
Accelerazione: turistica
Passeggero: scomodo con le gambe
Specchi: da riposizionare
Sella: alta e non comodissima
Bauli: poco sfruttabili

 

 

 

 

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