Malaguti ci ha consegnato un immacolato
Madison R 180, colore blu notte, per un test su strada
e noi ce lo siamo 'spupazzato' per tre settimane e quasi
1.500 chilometri: dalla città all'autostrada, dalle
colline dell'Oltrepò ai laghi prealpini, da soli
e in due. Ha fatto da 'testimonial' all'inaugurazione
della stagione 2002 del CyberScooter
Club e da staffetta nella prima gita.
Una verifica approfondita dell'intermedio nella gamma
Madison che parte dai 125/150 motorizzati Minarelli/Yamaha
passando al 250
con propulsore Yamaha, fino al recente
400 con l'inedito motore Franco Morini.
Eccovi quindi le nostre impressioni, suddivise in Descrizione
e Test su Strada a cura del 'solito' Fabrizio, oltre a
quelle di altri due membri della redazione: Fabio Scotti
e Francesco 'Schiapputer' Roberti.
LINEA
Forme complesse ed aggressive per il granturismo bolognese.
A renderlo inconfondibile concorrono: il muso basso e
appuntito, che sembra sorridere beffardo con quelle 'fossette'
(prese d'aria) sotto gli occhi (fanali) cattivi, e gli
affusolati specchi retrovisori integrati alla carrozzeria,
che incorporano le frecce.
Nella vista di lato troviamo un muso felino, proteso verso
il basso che si raccorda all'affusolato retrotreno attraverso
un tunnel importante, sottolineato da un inserimento color
argento a stilizzare un ipotetico telaio in alluminio.
Il posteriore punta decisamente verso l'alto con la sella
a due piani e termina con i due fari integranti le frecce,
lasciando interamente scoperto il motore e gli ammortizzatori.
Non ha proprio nulla del basso e pacioso maxiscooter,
ma piacerà a chi vuole un'immagine dinamica, pur
con tutte le prerogative di un maxi.
STRUMENTAZIONE
Raccolta in una 'palpebra' alla base del manubrio e quindi
piuttosto in basso, si compone di tre elementi circolari
a fondo blu e di un display digitale. Comprende tutto
quello che si può desiderare, anche se la grafica
è un po' esuberante e a volte poco chiara. Nell'ordine
troviamo: la temperatura del liquido refrigerante, il
livello carburante con la preziosa spia della riserva,
l'indicatore analogico della velocità e le spie
di anabbaglianti, abbaglianti e frecce. Il piccolo display
mostra tutto il resto: velocità, numero giri motore,
ora, contachilometri totale e parziale, temperatura ambiente,
carica della batteria e km mancanti al cambio olio programmato;
peccato che non sia tutto visualizzabile contemporaneamente,
ma occorra selezionare le varie funzioni in modo sequenziale
tramite una comoda levetta al manubrio.
COMANDI
Comodi, dall'azionamento morbido e a portata di dita i
comandi elettrici al manubrio, evidenziati da colorazioni
differenti. C'è il 'passing' ma manca il freno
a mano, piuttosto utile in determinate situazioni.
Le leve freno sono un po' lontane dalle manopole, per
chi non ha le mani grandi.
Il blocchetto d'avviamento integra il bloccasterzo e l'apertura
della sella, peccato che nove volte su dieci occorra sollevare
contemporaneamente quest'ultima per ottenere il risultato
sperato.
VANI BAGAGLI0
Due sportelli nella plancia: uno minuscolo per il biglietto
autostradale, chiavi e poco altro; uno più spazioso
e con serratura poco sotto per guanti, sottocasco, cellulare
e piccole cose, c'é anche la scatola dei fusibili
e l'alloggiamento per la presa di corrente opzionale.
Un coperchio con serratura sul tunnel ospita i ferri di
bordo, come solito limitati all'indispensabile e di sommaria
fattura.
Il vano sottosella di ben 45 litri dichiarati, risulta
in realtà poco sfruttabile per via della forma
particolarmente irregolare, quindi niente ventiquattr'ore
o pc portatile, ci stanno però un casco integrale
(non tutti i modelli) e un demi jet. Non è rivestito
in alcun modo e manca della luce di cortesia, in più
l'apertura della sella non è assistita da un ammortizzatore
e può ricadere inavvertitamente (e fragorosamente)
se lasciata sollevata. Si potrebbe fare di più,
magari sfruttando la bombatura delle pance.
Il prolungamento delle maniglie passeggero non ha funzione
di portapacchi, per questo occorre montare quello opzionale
o rivolgersi alle numerose Aziende specializzate.
CICLISTICA
Telaio tubolare classico, dotato di buona rigidità,
sfrutta il motore come elemento oscillante tramite due
ammortizzatori Paioli regolabili su cinque posizioni.
Di marca Paioli anche la forcella teleidraulica con steli
da 36mm. La corsa è di circa 90mm per entrambi.
Ruote da 13 pollici, con pneumatici tubeless ben dimensionati:
120/70 mm. davanti e 130/60 al posteriore, nel nostro
caso di marca Maxxis.
I freni ad azionamento classico (uno per ogni leva), sono
entrambi a disco da 220 mm, con la pinza anteriore a due
pistoncini.
L'interasse è contenuto in 1482mm e anche la lunghezza
di 2030mm è inferiore a molti concorrenti, lo stesso
non si può dire per la larghezza di 860mm, misurata
agli specchi retrovisori. L'altezza della sella dichiarata
in 800mm si rivolge preferibilmente a chi supera il metro
e settantacinque, che potrà anche distendere, moderatamente,
le gambe, un po' meno le braccia. Il peso di 150 kg, richiede
attenzione solo ai neofiti o, nelle manovre da fermo,
a chi non ha le gambe lunghe.
Dispone di un serbatoio carburante da 12 litri di cui
tre di riserva con il tappo all'estremità anteriore
della sella, protetto da uno sportellino in plastica dall'incastro
un po' approssimativo.
I cavalletti centrale e laterale sono azionabili senza
particolare sforzo, anche se parzialmente nascosti dalla
pedana del passeggero.
La qualità delle plastiche è discreta anche
se qualche accoppiamento potrebbe essere più preciso.
MOTORE
Il propulsore è il prodotto di un'accordo con la
Piaggio ed è la stessa unità da 182cc della
serie 'Leader' montata sull'X9 e sull'Hexagon. Quattro
tempi, quattro valvole, monoalbero a camme in testa, è
raffreddato a liquido e alimentato tramite un carburatore
da 29mm.
I dati numerici sono vicini a quelli di un 250cc per quanto
riguarda la potenza massima: 13,6 kW a 8.750 giri, mentre
la coppia massima si ferma a 15,9 Nm a 6.500 giri, valori
che lo staccano significativamente dai concorrenti di
'soli' 150cc. Omologato Euro 1.
Inutile nascondersi che, complice un prezzo d'acquisto
competitivo, faccia molta concorrenza, anche in casa propria,
ai modelli della classe superiore.
CONCLUSIONI 'STATICHE'
Un progetto molto personale, finalizzato ad un target
vasto, ma interessato a proposte originali e con un piglio
sportivo, dispone delle qualità classiche dello
'scooterone': immagine, dimensioni importanti, protezione
aerodinamica e numerosi vani bagagli, a cui aggiunge una
ricca strumentazione e una linea inconfondibile.
Migliorabile la sfruttabilità dei pur numerosi
vani bagagli, la visibilità delle informazioni
sul display e alcune finiture.
Dedicato a persone di altezza medio/alta, ha un prezzo
d'acquisto molto competitivo rispetto ai modelli di maggiore
cilindrata, con cui entra in diretta concorrenza.
Il suo vero competitor è il Piaggio X9 Amalfi,
di cui condivide l'unità propulsiva, ma che costa
un po' di più, almeno come prezzo di listino, senza
contare le promozioni, che si alternano per entrambi i
modelli... e per molti altri scooter italiani e stranieri!
La prova contiuna: clicca qui sotto e vai al test su
strada...
Testo e foto Fabrizio
Villa
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