>> MALAGUTI


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SCHEDA
Cilindrata: 459 cc
Peso: 204 kg
Velocità: > 160 km/h
Potenza kW: 30
Coppia Nm: 42
Norme: Euro 2
Prezzo: 5.990 Euro

 

 · Malaguti SPIDERMAX GT 500
06/10/04
ANTEPRIMA DINAMICA
pag 3/5
>>> Vedi anche: Anteprima progetto, Anteprima statica, Prova su strada, Prova del Club,

Premesso che all'attesa per il test su strada non è corrisposto un tempo ed una varietà di percorso sufficienti a fornire un giudizio esaustivo (per questo aspettiamo di avere a disposizione uno SpiderMax da 'maltrattare' con calma), eccovi le prime impressioni dopo una sessantina di chilometri.
Il contesto è dei più gradevoli: l'entroterra riminese, con dolci colline, rettilinei e curve di vario raggio, attraversamento di paesini, salite e discese.

POSIZIONE IN SELLA
Per accomodarsi in sella è preferibile scavalcare il pur non basso telaio in alluminio, alla salita 'stile moto', vista l'alta e voluminosa parte posteriore.
Come detto la sella a 76cm è abbordabile ai più, anche grazie ad una larghezza non eccessiva ed alle svasature della pedana. L'imbottitura è sostenuta e la conformazione accogliente fino allo schienale, che può essere regolato in base all'altezza o alle abitudini di guida (occorre però munirsi dell'apposita chiave a brugola, fornita). Comodamente appoggiati con la schiena ci si trova con le gambe ad angolo retto e i piedi nello spazio loro dedicato all'interno della pedana, senza però la possibilità di cambiare posizione, come accade su altri scooter. Con il busto eretto le braccia si allungano ad impugnare un manubrio ampio e rialzato, assumendo una posizione turistica, ottima per godersi il panorama o tenere sott'occhio il traffico. Niente 'sdraio' e gambe allungate, come dettava la moda dei primi maxiscooter, qui il riferimento è chiaramente alle moto touring.
Le leve al manubrio sono a media distanza, i blocchetti elettrici con tasti differenziati per colore e gli specchi retrovisori offrono una buona visuale, oltre ad essere disassati rispetto a quelli automobilistici.
La strumentazione appare ben visibile nel centro del cruscotto e solo alcune indicazioni appaiono un po' piccole, soprattutto una volta in movimento.
Avanzando sulla sella, e agendo sul blocchetto d'avviamento, anche a motore acceso, è possibile accedere al mega-baule posteriore permettendo così al passeggero, una volta sceso, di riporre o prelevare il necessario, operazione non infrequente, soprattutto facendo del turismo (vista la mancanza del freno a mano, meglio che il pilota rimanga al suo posto). Peccato che il vano retroscudo sia invece minuscolo, non consentendo neppure l'alloggiamento di una piccola macchina fotografica.
Il passeggero deve faticare un po' di più per raggiungere la sua porzione di sella a 90cm da terra, in compenso una volta issato troverà una conformazione accogliente, con appigli a portata di mano e belle pedane retrattili, forse un po' lontane se non si hanno le gambe lunghe come quelle della modella...

GUIDA
La curiosità si concentra sulla maneggevolezza, solleticati dalla ridotta misura d'interasse più volte evidenziata ed infatti le inversioni di marcia sorprendono piacevolmente. Se avete già esperienza con veicoli da due quintali vi troverete a girare agevolmente in spazi davvero limitati, anche grazie ad un raggio di sterzo molto ampio. Se invece arrivate da veicoli meno impegnativi, sappiate che una volta fatta l'abitudine al peso, la guida risulterà meno impegnativa che con la maggior parte dei concorrenti.
Confermate quindi a pieni voti le doti di maneggevolezza (sempre in proporzione alla sua categoria, ovviamente), spremiamo allora l'acceleratore per vedere come se la cava. L'accelerazione da fermo è in linea con i modelli equipaggiati con lo stesso propulsore: sostenuta e lineare, senza picchi o vuoti, può forse dare l'impressione di una progressione inferiore al reale, ma il contachilometri conferma che si viaggia, eccome. Anche la ripresa è sempre corposa, soprattutto se si opera al di sopra dei 4.000 giri.
Non abbiamo raggiunto velocità stratosferiche, ma i 120km/h non necessitano che di brevi rettilinei.
Ed ora un assaggio fra le curve: la discesa in piega è neutra, non repentina come su altri scooter a ruota bassa, ma rotonda e controllabile con una guida turistica, più decisa se si adotta una guida più sportiva spostando leggermente il corpo e agendo sulle pedane. L'impressione che ci siamo fatti è che possa soddisfare entrambe le situazioni, senza strafare naturalmente, come una moto turistica, anche SpiderMax non è fatto per staccate al limite e pieghe 'ginocchio a terra'.
La taratura delle sospensioni è tarata sul comfort, che in effetti non risente eccessivamente delle malformazioni stradali, anche al retrotreno, nonostante la ridotta escursione degli ammortizzatori, che possono però essere regolati nel precarico. Se si forza il ritmo, la prima a farne le spese è la forcella, che affonda troppo in frenata, ma condividiamo questa scelta per garantire un corretto funzionamento in tutte le altre situazioni.
I pneumatici sembrano offrire un buon feeling ed in piega consentono di 'limare' il cavalletto, ma solo insistendo, non rappresentando quindi un pericolo, ma una 'spia' del proprio impegno di guida.
I freni, sono di tipo combinato, ad utilizzo prevalente della leva sinistra che offre rallentamenti morbidi e senza eccessivi trasferimenti di carico all'avantreno, ma la potenza è modesta e occorre tirare a fondo la leva. Per frenate più decise, meglio agire contemporaneamente sulla leva destra che, se pinzata con decisione, chiude la frenata con autorevolezza, richiedendo di tenersi ben attaccati al manubrio (ed il passeggero al maniglione). Complessivamente la potenza frenante c'è, ma si potrebbe desiderare una migliore ripartizione fra i due comandi. Non abbiamo verificato alcun episodio di bloccaggio delle ruote.
Non abbiamo verificato l'impatto con il traffico dei grandi centri urbani e la guida veloce in autostrada, per questi, per altri dettagli e magari per metterlo alla prova in bel viaggio, speriamo in una prossima occasione offerta da Malaguti.

COMFORT
La sella è ampia e comoda, lo schienalino regolabile, ma dall'imbottitura rigida e si viaggia distesi, ben protetti e con limitatissime vibrazioni. Certo, in una calda giornata di sole non è facile notare spifferi e correnti d'aria che sfuggano all'ampia carenatura, ma tanto per dare un'idea, la protezione è buona anche viaggiando con la visiera del casco jet sollevata. Il lavoro in galleria del vento sembra aver dato i suoi frutti e tutto il corpo pare ben protetto, parzialmente anche le mani.
Non sarebbe stato male un parabrezza regolabile, per adattarsi meglio alla statura di ognuno, visto anche che qualche concorrente lo offre.
Per quanto riguarda il passeggero abbiamo poco da raccontarvi e salvo una breve parentesi per le foto con la modella, non abbiamo informazioni dirette. La posizione in sella sembra comoda, anche se lo sbalzo rispetto al pilota e soprattutto al parabrezza, fanno immaginare una buona visibilità, ma una ridotta protezione, viaggiando veloci in autostrada.

CONSIDERAZIONI
Concludendo questo primo contatto dinamico diciamo che SpiderMax si guida molto bene, con una maneggevolezza superiore alla media e che la mole non farebbe certo supporre. Freni e sospensioni sono a punto per una conduzione turistica e i limiti di piega anche per qualcosa in più.
Il conosciuto monocilindrico Master fa bene il suo dovere garantendo una spinta sufficiente, anche al turismo largo raggio e offrendo qualche soddisfazione tirando un po' di più.
Visto che anche il comfort è di buon livello ci possiamo sbilanciare considerando SpiderMax una delle scelte più riuscite nell'ambito della sua categoria, con soluzioni interessanti che il pur breve test su strada ha validato.
L'impatto estetico è forte, le dimensioni giunoniche, per questo non piacerà a tutti, ma la premessa di mantenere la funzionalità di uno scooter, offrendo qualità di guida tendenti ad una moto appare confermata appieno.
Malaguti dunque, all'esordio nell'importante categoria dei 'mezzo litro', sembra aver trovato subito il passo dei primi, con innovazione e concretezza
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Testo: Fabrizio Villa
Foto: Alex Foto, Alvise Ulrich

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ABBIGLIAMENTO
Casco: Vemar Halley
Giacca:
Spidi 'Netville'
Guanti: Sparco 'Downtown'
Pantaloni: Spidi 'J&K'

 

 

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