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 · PEUGEOT SATELIS 125
21/04/06
Anteprima DINAMICA
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>>> Vedi anche: Anteprima statica, Prova ABS,

Poco più di cento chilometri sulle tortuose strade dell'isola mediterranea, con saliscendi, tornanti, un breve tratto autostradale (qui è possibile anche con i 125) e un giro per i vicoli della città di Palma. Un concentrato di situazioni che probabilmente va oltre l'utilizzo urbano a cui sarà dedicato il 'piccolo-grande' Satelis.
Ho scelto di testare la versione Executive, perché dotata della frenata ABS/PBS, che mi aveva già favorevolmente impressionato sull'Elystar, che rappresenta un punto forte a suo favore e di cui nessun concorrente di pari cilindrata può vantarsi.

POSIZIONE IN SELLA
La casa francese ci ha abituato a scooter con selle ad altezze inarrivabili alla media degli italiani, ma con Satelis cambia pagina e i 784mm, uniti a fianchi sagomati e pedana rastremata, permettono ad un pubblico più vasto di poggiare uno o entrambi i piedi a terra.
Il tunnel è generoso, ma non ostacola più di tanto la salita in sella. Una volta a bordo si apprezza la morbidezza sostenuta della sella e soprattutto l'esteso appoggio lombare, purtroppo non regolabile. La triangolatura fra manubrio, sella e pedana è compatibile con le stature più frequenti e lo spazio a disposizione è sempre abbondante. Le gambe poi si possono tenere ad angolo retto o anche allungare sulla parte inclinata della pedana, senza per questo assumere una postura 'sdraiata'. Nulla a che vedere quindi con altri 125cc in scala ridotta, Satelis è nato per spaziare fino a 500cc, con un comfort adeguato fin dalla cilindrata più piccola.
Tutti i comandi sono a portata di mano e come detto risultano comodi e solidi da azionare. Ben visibile anche la strumentazione, in particolare quella analogica, mentre il display digitale ha caratteri un po' piccoli per un rapido colpo d'occhio.
Il passeggero è sistemato parecchio più in alto del pilota, gode di comode maniglie e pedane ben distanziate, ma influisce negativamente sul baricentro del veicolo, oltre a rimanere maggiormente esposto al vento della corsa.
Comodo da azionare e stabile il cavalletto centrale, al contrario del laterale con ritorno a molla, pronto a tradirvi al minimo urto o distrazione.

ACCESSO AI VANI
Particolarmente ampio l'accesso al sottosella grazie alla porzione di sella unita al 'cofano' che si apre a 62°. Si può comandare direttamente dal blocchetto d'avviamento oppure tramite telecomando opzionale, anche a motore acceso. La sella del pilota rimane ferma, questo permette (finalmente) di poggiare il casco o altri oggetti, mentre si utilizza il baule. Meno comodo il portaoggetti sulla sinistra del retroscudo (con presa di corrente), a causa della chiusura a serratura, che obbliga ogni volta a spegnere il motore, togliere la chiave... A portata di mano l'intelligente vano portaocchiali nel manubrio, peccato per la chiusura e per le cerniere decisamente sottotono. Idem lo sportello per accedere al tappo carburante, con serratura e fremo in plastica di puro valore simbolico. C'è anche un vano per il coprisella, ma è esterno, e quindi soggetto all'interessamento altrui, meglio conservarlo altrove.

CITTA'
Dopo aver regolato gli ampi specchi retrovisori, che offrono una visione panoramica di ciò che accade alle nostre spalle, si è pronti a partire. Il monocilindrico si desta subito, ma richiede un certo riscaldamento per offrire il meglio di sé. Non è neppure scevro da vibrazioni e rumorosità meccaniche di poco sopra la media, ma non bisogna dimenticare di avere a che fare con un 'frullino' che arriva a 11.000giri, praticamente un motore da corsa di qualche anno fa.
La partenza è dolce, poi occorre abbondare con la manopola dell'acceleratore, per allungare con decisione. Del resto 11kW per 160kg di peso fanno quello che possono, soprattutto calcolando che il meglio si ottiene a regimi decisamente elevati. Spalancando il gas il contagiri si posiziona quasi subito a 9000giri e lì rimane, con un'accelerazione costante che ben presto porta a superare il fatidico limite dei 50km/h. Nell'apri e chiudi, soprattutto ai regimi più bassi, si può notare qualche leggero impuntamento, dovuto forse ad una regolazione perfettibile dell'impianto d'iniezione.
Le sospensioni sono la prima cosa che si nota del reparto ciclistico, non cedevoli, ma neppure morbide, sembrano essere un buon compromesso per garantire il necessario comfort, anche dove le strade abbisognerebbero di manutenzione.
Solida la carrozzeria che non accusa vibrazioni e risonanze, bene anche i pneumatici Sava che offrono buon grip e comunicativa.
Peso e dimensioni non sono eccessivi (in assoluto) e anche nel traffico ci si muove agili, soprattutto grazie ad un raggio di sterzo particolarmente contenuto, che consente slalom serratissimi.
Arriviamo ai freni, che raggiungono la massima potenza frenante anche se azionati con la sola leva sinistra, con quella destra nel ruolo di sicurezza 'psicologica'. A suddividere la frenata sui due assi e a limitare i fenomeni di bloccaggio della ruota anteriore ci pensa la centralina elettronica, lasciando a noi la massima concentrazione nella guida. A livello pratico, nelle frenate di tutti i giorni, non si notano vantaggi o svantaggi, i primi arrivano però puntuali alla prima frenata improvvisa, quando ci si attacca ai freni per evitare un ostacolo. In questa condizione il sistema ABS/PBS sfrutta al massimo l'aderenza del pneumatico fino al limite impercettibile del bloccaggio, con una sensibilità sconosciuta alla stragrande maggioranza dei piloti, soprattutto se colti di sorpresa. Evitare di bloccare le ruote significa salvare una caduta e fermarsi qualche metro prima, vantaggi a cui non mi sembra il caso di rinunciare. Da rimarcare che in caso di fondo bagnato i vantaggi si amplificano ulteriormente. È vero che il sistema non interviene sulla ruota posteriore, ma quest'ultima arriva al bloccaggio solo in casi limite e la direzionalità offerta dalla ruota anteriore tiene tutto sotto controllo.
Piuttosto il sistema è in parte limitato dalla leva al manubrio, dotata di una corsa eccessiva, che arriva a schiacciare le due dita sulla manopola, nelle frenate più energiche.
Gli allestimenti Premium e City dispongono invece di una frenata tradizionale, con le leve a comandare singolarmente i rispettivi freni a disco. La frenata è ugualmente potente, ma va maggiormente gestita e non si possono escludere fenomeni di bloccaggio, così come accade nella concorrenza.

STRADE EXTRAURBANE
Salite e discese sulle colline che circondano la capitale dell'isola, non saranno probabilmente il terreno quotidiano della gran parte di Satelis venduti nel nostro paese, ma hanno permesso di valutare il livello raggiunto dal connubio motore-ciclistica in situazioni più probanti.
Inutile dire che in discesa se l'è cavata meglio che in salita, dove il propulsore fatica un po' a raggiungere il regime di coppia massima. Al contrario in discesa ho potuto mettere alla frusta il sistema frenante, che pur offrendo feeling e potenza, ha subito qualche fenomeno pur modesto di affaticamento.
La posizione di guida risulta comoda e consente una buona padronanza del mezzo. La stabilità è la caratteristica che prevale, anche al crescere della velocità, ma la maneggevolezza non manca e l'inserimento in curva è veloce e preciso. Non altrettanto i rapidi cambi di direzione con curve in rapida successione dove si nota un'inerzia superiore alla media.
La possibilità di regolare il precarico delle sospensioni posteriori, consente di guadagnare rigore al crescere della velocità o di sostenere il (dolce) peso di un passeggero.
L'angolo d'inclinazione laterale è elevato e anche se il suo stile elegante non lo farebbe supporre, ci si può togliere qualche soddisfazione di guida. Nei limiti della circolazione su strade aperte al traffico e del rapporto peso-potenza.
Dopo qualche 'tirata' e successiva frenata repentina ho notato qualche occasionale spegnimento, segno che il motore, piuttosto spinto, necessita di essere tenuto oltre i 2000giri, che equivalgono praticamente al regime del minimo.

AUTOSTRADA
Essendo in Spagna ci siamo concessi una breve puntata in autostrada, cosa per ora impossibile in Italia. In questa cornice il propulsore ha potuto dare fondo agli 11000 giri di cui è accreditato, superando agevolmente i 110km/h indicati e mostrando di poter salire ancora. Segno che i 115km/h dichiarati sono effettivamente alla sua portata.
Buona la protezione aerodinamica, con qualche ricircolo d'aria solo alle gambe, ma valida per busto e casco ed eventualmente integrabile con gli accessori opzionali.
Comoda la sella, in particolare l'esteso supporto lombare e vantaggiosa la possibilità di cambiare posizione alle gambe, nell'eventuale caso di lunghi trasferimenti.

CONCLUSIONI
Se non v'interessa uscire dalla città utilizzando superstrade ed autostrade, ma volete comunque un veicolo comodo, spazioso elegante e con dotazioni al massimo livello Satelis può fare al caso vostro. Soprattutto nella versione Executive, che offre la sicurezza della frenata integrale con ABS, un must che non mi stanco mai di consigliare.
Naturalmente non è esente da pecche, come l'assenza del freno di stazionamento, il cavalletto laterale con ritorno a molla, la scomodità di alcuni vani e la potenza del motore concentrata nell'arco di utilizzo meno congeniale al traffico urbano. Ma ha anche numerose soluzioni intelligenti e funzionali che sarebbe troppo lungo riassumere qui.
In definitiva quindi un veicolo piuttosto sofisticato che cerca di concentrare su di se le caratteristiche migliori degli scooter più moderni pur senza stupire. Il tutto a quotazioni, sicuramente elevate per un 125, ma non dissimili ai concorrenti dalla medesima impostazione.

Testo by Fabrizio Villa
Foto by Alessio Barbanti e Peugeot MotoCycles


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ABBIGLIAMENTO
Casco:
Cromwell
Spitfire
Giacca:
Mtech
'J-Viale'
Guanti:
Tucano Urbano
'Long Softy'
Pantaloni:
Spidi
'Tomcat'
Stivali:
XPD
'X-combat'

 

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