Con l'anteprima su strada del Beverly
S 250ie si conclude la presentazione della triade
di modelli lanciati da Piaggio in una recente conferenza
stampa milanese.
L’evento riconferma la strategia di leadership
europea attraverso il lancio, opportunamente primaverile,
di alcuni nuovi prodotti e in particolare di una
linea 'trasversale' caratterizzata dal suffisso
'S', che denota gli allestimenti più sportivi
di modelli conosciuti. È stato fatto dapprima
per Liberty
125/200 ed ora anche Beverly 250ie è
disponibile sia in versione 'standard' che in quella
'S' caratterizzata da livree e dettagli più
grintosi.
Con l'occasione i motori 250 di entrambe le versioni,
passano dal carburatore all'iniezione elettronica,
per rispondere alle più restrittive norme
antinquinamento Euro 3.
E non potrebbe essere altrimenti, vista l’immagine
della corrente campagna pubblicitaria Piaggio che
fa leva sullo slogan “liberi tutti”
offrendo al cliente una concreta possibilità
di fuga dal traffico, e dai blocchi...
La prova si è svolta in Milano quindi tiene
in maggiore considerazione il comportamento urbano
piuttosto che quello in gita, magari a pieno carico,
o la protettività da sfavorevoli agenti atmosferici.
Il ben noto modello
Piaggio che più di altri ha portato al
successo lo scooter a ruote alte, trae beneficio
del secondo aggiornamento sostanziale nel suo ciclo
di vita, dopo l’adozione, nel 2004, del più
moderno e ricco di coppia, motore 250 in sostituzione
del 200. Oggi si è ulteriormente evoluto
grazie all’iniezione elettronica controllata
da sonda lambda che gli ha valso l’omologazione
alla più restrittiva norma Euro 3.
LINEA/DOTAZIONE
In questa prova mi soffermo sull'esclusiva versione
'S', come sport, con colore da una tavolozza di
grigi in finitura mat, ruote e specchi neri, che
gli donano un aspetto stiloso e raffinato. Le differenze
funzionali rispetto al modello conosciuto riguardano
il parabrezza, ora più 'raccolto' e la sella
intonata al resto della colorazione, con nuovi materiali
che paiono far sopportare meglio il calore estivo.
La cornice che ingloba gli strumenti, ora satinata,
non abbaglia più nelle giornate di sole coma
accadeva in precedenza, per il resto la dotazione
comprende tachimetro con scala in km e miglia, contachilometri
meccanico, spia immobilizer, pressione olio, indicatore
temperatura liquido refrigerante, livello carburante
con spia riserva, luci frecce e check iniezione,
con alla sommità l'orologio digitale.
Anche i comandi al manubrio sono passati dal cromo
al satinato, ma replicano la funzionalità
conosciute, risultando privi del comando per l'accensione
delle luci e 'orfani' dei pulsanti utilizzati nell'X8
per aprire il doppio vano bagagli.
Di facile utilizzo le leve al manubrio ed ampi,
ma non ingombrati, gli specchi retrovisori.
L’adozione nell’allestimento “S”
di un parabrezza ridotto dona sì una linea
più filante, ma ne diminuisce anche la protezione
aerodinamica.
Il sottosella, se si ricorda che il Beverly 250
ha ruote da 16 pollici, è sufficientemente
capiente, oltre ad essere illuminato e dotato di
alimentazione a 12 volt. La ridotta profondità
non permette però l’alloggiamento di
un casco che non sia il demi-jet Piaggio. L'apertura
della sella è comodamente ottenibile tramite
un tasto nel retroscudo, o una leva all'interno
del vano anteriore.
Proprio questo vano, sotto chiave e sdoppiato all'interno,
risulta utile per piccoli oggetti, mentre il gancio
portaborse, poco sopra, per oggetti più voluminosi.
Il portapacchi posteriore consente poi il montaggio
di un bauletto opzionale, e dispone di un supporto
esterno per fissare due caschi sotto chiave.
Anche le protezioni laterali. con finiture nere
e cromo. possono aggiungere spazio ai bagagli, nascondono
infatti gli agganci per le borse laterali accessorie.
CICLISTICA
Non sono presenti variazioni rispetto alla consueta
versione 250. Il telaio è tubolare a doppia
culla in acciaio ad alta resistenza, la sospensione
anteriore si giova di una forcella telescopica,
con steli di 35 mm di diametro e una corsa di 104
mm, con la posteriore dotata di doppio ammortizzatore
con precarico regolabile (4 posizioni) e corsa di
90 mm.
I freni, entrambi a disco da 260mm di diametro,
hanno all’anteriore una pinza flottante a
doppio pistoncino e al posteriore una pinza flottante
a pistoncino contrapposto.
I cerchi in lega d'alluminio, da sedici pollici,
montano pneumatici tubeless 110/70 all’anteriore
e 140/70 al posteriore.
La nuova versione non è stata occasione per
l’introduzione dell’ABS.
PROPULSORE
Sostanziosa novità è l'adozione del
propulsore Quasar ad iniezione elettronica che porta
Beverly 250 nell'era degli Euro 3. Discriminante
sempre più importante nella scelta di uno
scooter, fermo restando che le bizze dei nostri
amministratori, non ne determinano la certezza d'uso.
Il propulsore Quasar i.e., da 244cc, utilizzato
per la prima volta sulla Vespa
GTS 250, rappresenta un'evoluzione sostanziosa
del Quasar a carburatori utilizzato nel modello
precedente, tanto che, al di là del nome,
può essere considerato un motore nuovo. Cambiano
infatti sia il gruppo termico che l'imbiellaggio,
volano, frizione, trasmissione e scarico. Si è
ottenuto un'elevata riduzione degli attriti e della
rumorosità, che ne fanno uno dei motori più
evoluti attualmente disponibili.
Si tratta ovviamente di un monocilindrico orizzontale
a 4 tempi, raffreddato a liquido, monoalbero a camme
in testa con 4 valvole. Sviluppa una potenza di
16,2kW a 8250giri e una coppia di 20,2Nm a 8500giri.
La velocità massima dichiarata è di
125 per la versione 'standard' e 126 per quella
'S', forse attribuibile al parabrezza ridotto. Il
consumo nel ciclo ECE40 raggiunge i 26km/litro,
uno in più del modello a carburatore.
TEST SU STRADA
Il Beverly si guida seduti col busto leggermente
in avanti, non permette di appoggiare i piedi al
retroscudo, ma in compenso la posizione permette
di sentirsi dentro, non solo appoggiati al mezzo.
Il peso contenuto e la pedana stretta ne fanno un
veicolo adatto, fin dall’inizio, anche ai
guidatori con meno esperienza o di taglia compatta.
Il dislivello guidatore/passeggero della sella è
nella media e permette al pilota di godere di un
piccolo, ma avvertibile, schienalino.
L'esemplare in prova ha gli ammortizzatori a precarico
2 e pneumatici già rodati, metto lo zainetto
nel gancio retroscudo e lo avvio. Si accende silenziosamente,
regolarità assoluta al minimo anche a freddo
e totale assenza di vibrazioni.
Uscendo da palazzo Reale mi avvio prudentemente
per prendere un po’ di confidenza, per spingere
maggiormente dopo poco.
Al semaforo scatta da subito in una progressione
regolare e passo a verificare il comportamento sul
selciato; il Beverly “S” se la cava
benissimo, quando la pavimentazione o le rotaie
del tram ostacolano con impuntamenti, questi si
risolvono con un colpetto di gas.
Le sospensioni paiono assorbire bene fino a velocità
più che buone (e oltre il consigliabile su
quella superficie).
La forcella è rapida e su questo fondo arriva
'a pacco' solo a velocità in cui anche motociclette
più dotate, vedi enduro, iniziano ad avere
dei problemi.
L’arrivo sull’asfalto permette di apprezzare
l’assoluta silenziosità e assenza di
vibrazioni.
Nell’ambito urbano, il suo scatto è
paragonabile e in alcuni casi superiore a mezzi
di potenza più elevata, anche grazie all'efficacia
di una trasmissione perfettamente a punto.
Le restrizioni dell'Euro 3 non hanno richiesto nessun
sacrificio di prestazioni e l’iniezione elettronica
gli ha spianato la strada, partendo da una regolarità
già buona per raggiungere l'eccellenza, tanto
che fino a tre quarti della velocità massima
la spinta è sempre pronta al comando.
Il freno motore però si avverte solo togliendo
gas alle alte velocità, come avviene per
la stragrande maggioranza degli scooter.
Continuo a provarne spunto e velocità nei
vialoni, apprezzando la buona stabilità fino
a velocità notevoli per il mezzo e alle generali
caratteristiche dinamiche; il Beverly 250 non richiede
una guida smaliziata, anzi è un mezzo prevedibile
che premette una condotta intuitiva e rilassata.
Rilassata almeno fino ai cento orari, visto che
oltre - il ridotto cupolino - impone uno sforzo
superiore alla media, non lontano da quello richiesto
da moto naked semicarenate. Corretto anche il comportamento
nei curvoni, con oscillazioni contenute, esaltate
solo dalle scie dei mezzi pesanti.
Senza esercitare eccessivo sforzo sulle leve la
frenata è pronta, abbastanza ben modulabile
e - sull’asfalto - con stabilità direzionale
mantenuta fino al limite.
Rientro in centro e negli inevitabili ammassi al
semaforo le dimensioni contenute e la leggerezza
- che non fa mai temere per l’equilibrio -
si apprezza con scarsissime necessità di
appoggiare il piede, se non proprio da fermi;
Talvolta, marciando a velocità ridottissime
si accende la ventola che riporta la temperatura
del motore al valore normale, in una decina di secondi.
Quando occorre ridurre la velocità fino a
pochi km/h - molto frequente nei centri urbani -
si avverte la regolarità della trasmissione
che rimane in presa senza strappi.
Prima di riconsegnarlo controllo la temperatura
della trasmissione che non è oltre il tiepido.
ACCESSORI
Il catalogo Piaggio è piuttosto fornito,
con prodotti che si adattano indifferentemente ai
vari modelli da 125 a 500cc. Si va dal parabrezza
maggiorato al bauletto con schienalino, passando
per le borse laterali per finire agli antifurti
e ai teli coprigambe e copriscooter.
COMPETITOR
I quarto di litro a ruote alte sono al centro dell'attenzione
e l'offerta nutrita, ma Beverly 250ie è l'unico,
per il momento, a potersi fregiare dell'iniezione
elettronica e dell'omologazione Euro 3. Possono
considerarsi concorrenti l'Aprilia
Scarabeo 250, motorizzato Piaggio Quasar
a carburatore, il Malaguti
Password 250 con pedana piatta e propulsore
Minarelli/Yamaha e il recentissimo Kymco
People S 250. con motore 'autoctono', doppio
freno a disco anteriore e la quotazione più
aggressiva del lotto. Non totalmente coerente il
confronto con il giapponese (prodotto in Italia)
Yamaha Versity XC 300,
che utilizza ruote da 14", pur essendo simile
per destinazione d'uso.
Guardando in casa, non è escluso un confronto
con il neonato Beverly
400ie, vantaggioso per chi prevede un maggior
utilizzo in extraurbano o desidera solo un po' di
potenza in più, in cambio di pesi e ingombri
da 500 però.
CONCLUSIONI
È uno scooter aggiornato nello stile, particolarmente
in questa versione, con un motore evoluto, molto
fluido e potente, accoppiato ad una trasmissione
a punto, che grazie a peso e dimensioni non eccessive
permette prestazioni interessanti e una guida libera
da condizionamenti, anche ecologici.
La capacità di carico - tenuto conto delle
ruote alte - è buona e facilmente incrementabile
con borse, bauletto e sfruttando lo spazio retroscudo.
La protezione aerodinamica invece non è il
suo forte, soprattutto in questa versione 'S' con
microparabrezza.
La destinazione d’uso sarà allora preferibilmente
urbana, anche se la brillantezza delle prestazioni
(velocità massima: 126 km/h) ne permettono
un uso turistico con qualche rinuncia solo in montagna
a pieno carico.
È il più costoso della sua classe,
ma è anche l'unico Euro 3 ad iniezione elettronica
e scegliendo la versione 'base' si possono risparmiare
50 euro, guadagnando in protezione, ma si sa, al
look non si comanda!
Testo: Massimo
Montesi
Foto: Massimo
Montesi, originali Piaggio
|