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ABBIGLIAMENTO
Casco: Vemar Dual
Giacca:
Axo 'Underground'
Guanti: Tucano Urbano 'Long Softy'
Pantaloni: Spidi 'J&K'

 

 

 

 · PIAGGIO LIBERTY 125/200
16/04/04
ANTEPRIMA SU STRADA
pag. 1/1

Conclude l'aggiornamento della gamma Piaggio il Liberty nella classica cilindrata di 125cc e in quella inedita da 200cc. Facendo un paragone con la gamma Vespa si potrebbe dire che Liberty sta al Beverly come l'ET4 sta alla GranTurismo. Si tratta di un veicolo prettamente cittadino, che strizza l'occhio al pubblico femminile, caratterizzato da quote ciclistiche agili, ma al contempo da un'abitabilità adulta e dall'abbinamento di una ruota anteriore da 16 pollici con una posteriore da 14. Potremmo scherzosamente definirlo un 'ruota alta' per distinguerlo dai colleghi a 'ruote alte', con entrambi i cerchi da 16 pollici.
L'impegnativa ambientazione romana, non ha mancato di mettere a dura prova le sue qualità.

DESCRIZIONE
Dal punto di vista estetico si nota l'abbandono delle similitudini con la Vespa ET4 in favore di richiami stilistici con la gamma Beverly, in particolare con il modello di cilindrata maggiore. Sarà per la colorazione 'rosso cherry', per il faro vagamente triangolare o per il caratteristico 'cravattino' che caratterizza lo scudo anteriore, ma sembra di trovarsi davanti ad un Beverly 500 in scala ridotta.
Minori gl'interventi nella parte posteriore dove spicca un portapacchi più sostanzioso e le frecce a goccia trasparenti.
D'ispirazione Beverly anche i particolari cromati, fra cui gli specchi retrovisori, che ne nobilitano l'aspetto, senza eccessi.
Tutta nuova la strumentazione che raccoglie, in un unico elemento: tachimetro, contachilometri, livello carburante e orologio/datario oltre ad alcune spie, fra cui quella sempre utile della riserva.
Altro elemento che salta all'occhio rispetto alla precedente versione sono i pneumatici, di sezione ben più generosa, che sdoganano definitivamente il Liberty dal mondo dei 'cinquantini', segmento per cui sono disponibili due apposite versioni a due o quattro tempi.
Venendo alle dotazioni, quello che stupisce, sempre paragonandolo alla precedente versione, è la 'sparizione' del pur modesto sottosella. La spiegazione va ricercata nell'abbassamento della sella di 3cm, per agevolarne l'utilizzo da parte di tutti, ma è pur vero che la ruota posteriore è da 'soli' 14 pollici e che le preferenze del pubblico italiano vanno verso un sottosella il più ampio possibile. Troviamo comunque il classico gancio e un vano sottochiave nel retroscudo, oltre al portapacchi posteriore. Per chi abbisogna di più spazio sono disponibili come accessori: bauletto e borse laterali nei colori originali dello scooter. Sempre fra gli accessori è da segnalare un pregevole kit interfono/vivavoce per rispondere alle telefonate senza distogliere le mani dal manubrio, ma anche un voluminoso parabrezza con le temibili aste di supporto in metallo. Opzionale anche il cavalletto laterale, mentre l'antifurto immobilizer è offerto di serie.
Da notare che, nonostante una quotazione più che aggressiva, la qualità costruttiva e degli accoppiamenti è di primo livello, basta osservare il plexiglass di colore neutro delle frecce, perfettamente a filo con la carrozzeria, per rimanere piacevolmente colpiti.
Il telaio ha guadagnato 15mm d'interasse per offrire maggiore stabilità, ma il peso è rimasto particolarmente contenuto: 99 e 105kg a seconda della cilindrata.
Le sospensioni hanno escursioni modeste, la forcella con steli da 32mm scorre per 76mm mentre il monoammortizzatore arriva a 85,5mm.
Il cerchio anteriore da 16pollici monta un pneumatico tubeless 90/80 nel 125 e 110/80 nel 200, mentre il posteriore da 14 monta rispettivamente un 110/80 e un 120/70, tutti marcati Sava. Altra differenza fra 125 e 200 riguarda il serbatoio, da 6 o 9 litri. Identici i freni, con un disco da 220 e un tamburo da 140mm, comandati in modo tradizionale.
Sufficiente lo spazio riservato al passeggero, per il quale non sono ovviamente previste lunghe percorrenze, ma le misure fra sella e pedane, retrattili, sono ben calibrate; meno agevole la presa delle mani al portapacchi.
I motori sono della serie Leader 'semplificata', con distribuzione a due valvole e il raffreddamento ad aria. Il 125 equipaggiava anche la versione precedente e dispone di 7,4kW a 8.000giri e 10,2Nm a 6.500giri, mentre il 200, che misura precisamente 196cc, grazie ad un maggiore alesaggio, è assolutamente inedito rispetto al precedente 150cc, e raggiunge 9,2kW a 6.750giri e 17,2Nm a 5.250giri. Sono dati interessanti per propulsori che puntano alla semplicità e all'economia d'esercizio, in particolare per il 200cc, che sfodera un coppia corposa ad un regime molto contenuto, anche considerando il rispetto delle norme Euro 2.
I consumi dichiarati nel ciclo ECE 40 sono di 28 o 27km/litro a seconda della cilindrata.

SU STRADA
Si tratta dello scooter più economico testato finora da CyberScooter, quindi sarebbe scorretto pretendere qualità che non gli competono. Quello che risulta evidente è che uno scooter da 100kg che non raggiunge i due metri ci si muove nel traffico come con nessun altro mezzo: ben più sicuro e scattante di un 'cinquanta' e al contempo inarrivabile per maneggevolezza e facilità di guida da tutti gli scooter di 'stazza' superiore. Se poi il test si effettua con la versione da 200cc anche gli sprint al semaforo daranno piacevoli soddisfazioni.
I motori sono regolati per offrire il meglio ai regimi intermedi, quelli più utili e così lo spunto nell'apri/chiudi è sempre brioso per svicolare nel traffico e anche per affrontare le vie a scorrimento veloce.
La ciclistica è improntata alla maneggevolezza, ma risulta neutra e senza alcuna tendenza a cadere in curva, dove anzi invita ad osare, col vantaggio di non strisciare nulla sull'asfalto. Volendo insistere nelle 'pieghe' la vrsione 200, meglio 'gommata', offre qualcosa in più. Le sospensioni vengono messe a dura prova dalle strade romane, in particolare in presenza di buche e acciottolato, dove faticano a copiarne le asperità. Nei punti più accidentati si notano anche occasionali rumori non meglio identificati, provenienti dal retrotreno. Anche i freni non si sono distinti per potenza e modulabilità, ma dato il peso e le velocità di Liberty, la sicurezza non è mai messa in discussione, anche grazie ad una scarsa tendenza al bloccaggio del posteriore.
La protezione aerodinamica è sufficiente per le gambe, grazie anche ai deflettori di serie, ma assente al busto dove non dispiacerebbe una soluzione, magari opzionale, sul tipo del nuovo Beverly.

CONFRONTI
Il segmento dei 'ruote alte' economici è piuttosto affollato e nel 2003 ha visto l'Honda Sh 150 e 125 trionfare nelle classifiche di vendita. Il Liberty è però il più accreditato inseguitore e con questa nuova versione, soprattutto quella da 200cc, mira a ridurre le distanze, complice un prezzo di listino decisamente più contenuto.
Di tutti gli altri competitor non abbiamo notizie dirette non avendo avuto l'opportunità di testarli, certo il più atteso è l'Aprilia Sportcity 125/200 di prossima commercializzazione e che sembrerebbe condividere la stessa base propulsiva del Liberty. Rimanendo in Italia troviamo il Malaguti Ciak 125/150, con entrambe le ruote da 16" e il vano sottosella, ma anche con prestazioni e quotazioni leggermente inferiori. Molto simili le considerazioni sul Kymco People 125/150, mentre il Peugeot Looxor 125/150 adotta ruote da 16 e 14 pollici (come il Liberty), ma più esili, frenata integrale, sottosella e bauletto di serie, ma anche prestazioni inferiori e quotazione equivalente. Del SYM HD125/200 non abbiamo ancora nessuna informazione, ma le quotazioni sono più elevate e paragonabili a quelle di Honda. Un outsider potrebbe essere l'Honda Dylan 125/150, che condivide la meccanica dell'SH, ma con ruote da 13" ed una quotazione più contenuta, anche se sempre superiore al Liberty.

CONCLUSIONI
Il 125 si rivolge a chi intende fare il suo ingresso nel mondo scooter, con un modello 'facile' ed economico ma ben realizzato e con uno styling moderno e piacevole. Il 200 è sicuramente più eclettico, risultando uno dei più 'sprintosi' scooter compatti da città, che non va in crisi percorrendo tangenziali e arterie a scorrimento veloce, arrivando anche a soddisfare qualche episodica gita fuoriporta.
Dotazioni e propulsori sono ai vertici del proprio segmanto, più ordinari freni e sospensioni, mentre la gommatura generosa, in particolare del 200, offre vantaggi non solo estetici. La guida è facile ed intuitiva, semplificando la vita di chi approda allo scooter per la prima volta, magari tradendo l'auto. In questo quadro s'inserisce anche la sella fra le più basse del segmento, che però ha richiesto il sacrificio del sottosella, rimediabile con un bauletto, magari in omaggio al momento dell'acquisto...

Testo: Fabrizio Villa
Foto: ZAC, Roma


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