Conclude l'aggiornamento della gamma
Piaggio il Liberty nella classica cilindrata di 125cc
e in quella inedita da 200cc.
Facendo un paragone con la gamma Vespa si potrebbe dire
che Liberty sta al Beverly
come l'ET4 sta alla GranTurismo. Si tratta di un veicolo
prettamente cittadino, che strizza l'occhio al pubblico
femminile, caratterizzato da quote ciclistiche agili,
ma al contempo da un'abitabilità adulta e dall'abbinamento
di una ruota anteriore da 16 pollici con una posteriore
da 14. Potremmo scherzosamente definirlo un 'ruota
alta' per distinguerlo dai colleghi a 'ruote alte',
con entrambi i cerchi da 16 pollici.
L'impegnativa ambientazione romana, non ha mancato di
mettere a dura prova le sue qualità.
DESCRIZIONE
Dal punto di vista estetico
si nota l'abbandono delle similitudini con la Vespa ET4
in favore di richiami stilistici con la gamma Beverly,
in particolare con il modello di cilindrata maggiore.
Sarà per la colorazione 'rosso cherry', per il
faro vagamente triangolare o per il caratteristico 'cravattino'
che caratterizza lo scudo anteriore, ma sembra di trovarsi
davanti ad un Beverly 500 in scala ridotta.
Minori gl'interventi nella parte posteriore dove spicca
un portapacchi più sostanzioso e le frecce a goccia
trasparenti.
D'ispirazione Beverly anche i particolari cromati, fra
cui gli specchi retrovisori, che ne nobilitano l'aspetto,
senza eccessi.
Tutta nuova la strumentazione
che raccoglie, in un unico elemento: tachimetro, contachilometri,
livello carburante e orologio/datario oltre ad alcune
spie, fra cui quella sempre utile della riserva.
Altro elemento che salta all'occhio rispetto alla precedente
versione sono i pneumatici,
di sezione ben più generosa, che sdoganano definitivamente
il Liberty dal mondo dei 'cinquantini', segmento per cui
sono disponibili due apposite versioni a due o quattro
tempi.
Venendo alle dotazioni, quello che stupisce, sempre paragonandolo
alla precedente versione, è la 'sparizione' del
pur modesto sottosella. La
spiegazione va ricercata nell'abbassamento della sella
di 3cm, per agevolarne l'utilizzo da parte di tutti, ma
è pur vero che la ruota posteriore è da
'soli' 14 pollici e che le preferenze del pubblico italiano
vanno verso un sottosella il più ampio possibile.
Troviamo comunque il classico gancio
e un vano sottochiave nel
retroscudo, oltre al portapacchi
posteriore. Per chi abbisogna di più spazio sono
disponibili come accessori: bauletto e borse laterali
nei colori originali dello scooter. Sempre fra gli accessori
è da segnalare un pregevole kit interfono/vivavoce
per rispondere alle telefonate senza distogliere le mani
dal manubrio, ma anche un voluminoso parabrezza con le
temibili aste di supporto in metallo. Opzionale anche
il cavalletto laterale, mentre l'antifurto immobilizer
è offerto di serie.
Da notare che, nonostante una quotazione più che
aggressiva, la qualità
costruttiva e degli accoppiamenti è di primo livello,
basta osservare il plexiglass di colore neutro delle frecce,
perfettamente a filo con la carrozzeria, per rimanere
piacevolmente colpiti.
Il telaio ha guadagnato 15mm
d'interasse per offrire maggiore stabilità, ma
il peso è rimasto
particolarmente contenuto: 99 e 105kg a seconda della
cilindrata.
Le sospensioni hanno escursioni modeste, la forcella
con steli da 32mm scorre per 76mm mentre il monoammortizzatore
arriva a 85,5mm.
Il cerchio anteriore da 16pollici
monta un pneumatico tubeless
90/80 nel 125 e 110/80 nel 200, mentre il posteriore
da 14 monta rispettivamente un 110/80 e un 120/70, tutti
marcati Sava. Altra differenza fra 125 e 200 riguarda
il serbatoio, da 6 o 9 litri.
Identici i freni, con un
disco da 220 e un tamburo da 140mm, comandati in modo
tradizionale.
Sufficiente lo spazio riservato al passeggero,
per il quale non sono ovviamente previste lunghe percorrenze,
ma le misure fra sella e pedane, retrattili, sono ben
calibrate; meno agevole la presa delle mani al portapacchi.
I motori sono della serie
Leader 'semplificata', con distribuzione a due valvole
e il raffreddamento ad aria. Il 125
equipaggiava anche la versione precedente e dispone di
7,4kW a 8.000giri e 10,2Nm a 6.500giri, mentre il 200,
che misura precisamente 196cc, grazie ad un maggiore alesaggio,
è assolutamente inedito
rispetto al precedente 150cc, e raggiunge 9,2kW a 6.750giri
e 17,2Nm a 5.250giri. Sono dati interessanti per propulsori
che puntano alla semplicità e all'economia d'esercizio,
in particolare per il 200cc, che sfodera un coppia corposa
ad un regime molto contenuto, anche considerando il rispetto
delle norme Euro 2.
I consumi dichiarati nel
ciclo ECE 40 sono di 28 o 27km/litro a seconda della cilindrata.
SU STRADA
Si tratta dello scooter più economico testato finora
da CyberScooter, quindi sarebbe scorretto pretendere qualità
che non gli competono. Quello che risulta evidente è
che uno scooter da 100kg che non raggiunge i due metri
ci si muove nel traffico come
con nessun altro mezzo: ben più sicuro e scattante
di un 'cinquanta' e al contempo inarrivabile per maneggevolezza
e facilità di guida da tutti gli scooter di 'stazza'
superiore. Se poi il test si effettua con la versione
da 200cc anche gli sprint al semaforo daranno piacevoli
soddisfazioni.
I motori sono regolati per
offrire il meglio ai regimi intermedi,
quelli più utili e così lo spunto nell'apri/chiudi
è sempre brioso per svicolare nel traffico e anche
per affrontare le vie a scorrimento veloce.
La ciclistica è improntata
alla maneggevolezza, ma risulta
neutra e senza alcuna tendenza
a cadere in curva, dove anzi invita ad osare, col vantaggio
di non strisciare nulla sull'asfalto. Volendo insistere
nelle 'pieghe' la vrsione 200, meglio 'gommata', offre
qualcosa in più. Le sospensioni
vengono messe a dura prova
dalle strade romane, in particolare in presenza di buche
e acciottolato, dove faticano a copiarne le asperità.
Nei punti più accidentati si notano anche occasionali
rumori non meglio identificati, provenienti dal retrotreno.
Anche i freni non si sono
distinti per potenza e modulabilità, ma dato il
peso e le velocità di Liberty, la sicurezza non
è mai messa in discussione, anche grazie ad una
scarsa tendenza al bloccaggio del posteriore.
La protezione aerodinamica
è sufficiente per le gambe, grazie anche ai deflettori
di serie, ma assente al busto dove non dispiacerebbe una
soluzione, magari opzionale, sul tipo del nuovo Beverly.
CONFRONTI
Il segmento dei 'ruote alte' economici è piuttosto
affollato e nel 2003 ha visto l'Honda
Sh 150 e 125 trionfare nelle classifiche di
vendita. Il Liberty è però il più
accreditato inseguitore e con questa nuova versione, soprattutto
quella da 200cc, mira a ridurre le distanze, complice
un prezzo di listino decisamente più contenuto.
Di tutti gli altri competitor non abbiamo notizie dirette
non avendo avuto l'opportunità di testarli, certo
il più atteso è l'Aprilia
Sportcity 125/200 di prossima commercializzazione
e che sembrerebbe condividere la stessa base propulsiva
del Liberty. Rimanendo in Italia troviamo il Malaguti
Ciak 125/150, con entrambe le ruote da 16"
e il vano sottosella, ma anche con prestazioni e quotazioni
leggermente inferiori. Molto simili le considerazioni
sul Kymco People 125/150,
mentre il Peugeot Looxor 125/150
adotta ruote da 16 e 14 pollici (come il Liberty), ma
più esili, frenata integrale, sottosella e bauletto
di serie, ma anche prestazioni inferiori e quotazione
equivalente. Del SYM HD125/200
non abbiamo ancora nessuna informazione, ma le quotazioni
sono più elevate e paragonabili a quelle di Honda.
Un outsider potrebbe essere l'Honda
Dylan 125/150, che condivide la meccanica dell'SH,
ma con ruote da 13" ed una quotazione più
contenuta, anche se sempre superiore al Liberty.
CONCLUSIONI
Il 125 si rivolge a chi intende fare il suo ingresso nel
mondo scooter, con un modello 'facile' ed economico ma
ben realizzato e con uno styling moderno e piacevole.
Il 200 è sicuramente più eclettico, risultando
uno dei più 'sprintosi' scooter compatti da città,
che non va in crisi percorrendo tangenziali e arterie
a scorrimento veloce, arrivando anche a soddisfare qualche
episodica gita fuoriporta.
Dotazioni e propulsori sono ai vertici del proprio segmanto,
più ordinari freni e sospensioni, mentre la gommatura
generosa, in particolare del 200, offre vantaggi non solo
estetici. La guida è facile ed intuitiva, semplificando
la vita di chi approda allo scooter per la prima volta,
magari tradendo l'auto. In questo quadro s'inserisce anche
la sella fra le più basse del segmento, che però
ha richiesto il sacrificio del sottosella, rimediabile
con un bauletto, magari in omaggio al momento dell'acquisto...
Testo: Fabrizio Villa
Foto: ZAC, Roma
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