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 · Suzuki Burgman 650
 · by Luca Scarpat
13/09/04

Incominciamo dalla storia dell'acquisto di questo scooter - sperando di non annoiare il lettore - per dire che dopo un buon numero di motociclette 'vere' (ho 47 anni) qualche stagione orsono, per motivi di tempo, sono passato agli scooteroni con grande soddisfazione.
L'ultimo acquisto, nel 2001, è stato un fantastico TMax 500 che ho tenuto per più di 14 mesi facendo 14.000 chilometri in lungo e in largo per l'Italia e anche all'estero (CyberScooter credo che annoveri ancora un mio racconto di un giro alpino in Austria) con grande soddisfazione.
Il TMax è stato infine venduto per la mia nuova voglia di moto 'vera' che è emersa ancora ed è stata gratificata dall'acquisto di una Fazer 600 ma poi... galeotta è stata l'iniziativa del marzo scorso della Suzuki quando i concessionari italiani hanno messo in prova la V-Strom 650 e il Burgman 650 con ABS. Devo dire che qualche pentimento per lo scooterone nei mesi del Fazer lo avevo sentito e più di una volta: la comodità intrinseca dello scooter, la piacevolezza del cambio automatico (o con variatore continuo che dir si voglia) e varie altre cose mi avevano più di una volta impegnato nel superare i vari pentimenti ma altre cose mi avevano fatto desistere dal ritornare sui miei passi.
Nell'attesa del nuovo TMax avevo rimandato ancora il nuovo acquisto ma quando vidi la nuova versione del 500 di casa Yamaha rimasi non contento dalle tante modifiche (è un vanto ovviamente di Yamaha) ma non del fatto che non avevano variato l'assetto di guida, abbassando la sella di qualche centimetro per agevolare chi proprio alto non è (sono alto 1,77 centimetri): una modifica che io avrei fatto perché degli scooteroni ho sempre apprezzato la seduta 'bassa' che offre grandi benefici in tema di maneggevolezza.
Eravamo rimasti alla prova del Burgman 650 con ABS: del tutto positiva, devo ammetterlo, e quindi proposi al concessionari un cambio 'alla dispari' il mio Fazer 600 per un modello di Burgman 650 senza ABS, versione 2004 (variata di poco in alcuni piccoli particolari) e di colore grigio metallizzato. Nel frattempo la voglia di moto 'vera' è sempre comunque appagata da una splendida Kawasaki W650 che ho acquistato due anni orsono e che mi fa sempre ritrovare il piacere di andare in moto con anche la voglia e il gusto di guidare una moto dalla linea retro' ma dai contenuti moderni.

Ritiro il mio Burgman in un giorno di pioggia: i primi venti chilometri sono sotto l'acqua ma il primissimo bilancio è positivo; motore dolcissimo, assenza di vibrazioni, maneggevolezza ottima dopo aver però notato che da fermo questo 'Burgmanone' è davvero pesante così come difficile è tirare già dal cavalletto centrale lo scooter mentre la salita - sul cavalletto centrale ovviamente - è davvero un gioco da ragazzi. Causa pioggia comunque rimando ad altri giorni una prova un pochino più sensata e appena posso imbocco la strada del lago di Iseo cercando qualche salitella per provare le varie combinazioni del cambio e per testare la potenza dei freni.
Sulla tangenziale che mi porta da Brescia sul Lago di Iseo tutte le doti di comfort di marcia emergono ma un appunto devo farlo alla rumorosità del mio casco (un ottimo Arai SZ) che, complice l'altezza del parabrezza originale, viene un po' sballottato a velocità tachimetriche superiori ai 120 km / ora. Poca cosa comunque e vedendo la strada per Polaveno sulla destra la imbocco subito cercando di provare il Suzukone su un misto strettissimo - all'inizio della salita dal Lago di Iseo - per poi passare ad un misto più ampio e largo.
In salita il 650 Burgman è davvero divertente: già il cambio in posizione del tutto automatica mette in luce le caratteristiche di potenza e di coppia di questo bicilindrico ma se si vuole ancora maggior brio - con l'automatismo totale ma con la funzione 'power' - il tutto diventa ancora più divertente e possente. Provo anche con il cambio sequenziale: bisogna abituarsi al doppio pulsante al manubrio - e col tempo mi ci sono abituato bene - e poi il gioco è fatto con in più un bel motore che spinge sempre a tutti i regimi.
La lunga discesa di Polaveno verso la Valle Trompia mi permette di apprezzare la frenata dei tre dischi: in effetti, come era stato sottolineato più volte in altre prove su strada, il disco posteriore tende un po' al bloccaggio (e forse la versione con ABS in questo senso è molto meglio) ma basta farci l'abitudine a dosare bene la potenza con la leva sinistra e tutto rientra nei limiti; frenata dunque a posto.

Nei giorni successivi mi voglio godere un tour intero del Lago di Garda anche se il tempo non è ancora bellissimo (siamo in aprile e tutti ricorderete le bizze meteorologiche, soprattutto nei week-end) ma ciò mi fa apprezzare la protezione della carenatura del Burgman e la sua comodità intrinseca. In sella per molte ore non si sente la fatica e la totale mancanza di vibrazioni unita ad una silenziosità di scarico davvero da riferimento, fanno il resto. C'è qualche cenno di rumorosità meccanica (negli Stati Uniti gli amanti del Burgman 650 la definisco 'dieseling') soprattutto ai regimi bassi: sembra che ci sia una soluzione da parte della Suzuki ma poi, indicato il difetto (almeno così mi pareva) al primo tagliando devo dire che lo stesso era quasi del tutto scomparso e mi è stato detto che è tutto 'normale'.

Il bilancio sin qui è positivo: rimane la difficoltà nelle manovre da fermo (ma credo dipenda anche dal tipo di trasmissione ad ingranaggi al posteriore) e la difficoltà a far scendere dal cavalletto centrale il Burgman; apprezzo sempre di più lo spazio sotto la sella - davvero importante - e anche i tre vani ricavati all'anteriore, davvero comodi per macchina fotografica digitale, guanti, antifurto, ecc., ecc.

Giungo in poco più di un mese al capolinea dei 1.000 km: da solo ho fatto la regolazione del regime del minimo (l'ho abbassato secondo le istruzioni del manuale d'uso, è un gioco da ragazzi) e direi che tutto va bene; il consumo si attesta sui 18 - 20 chilometri con un litro di benzina (sono un 'fermone' anche se in questo caso mi diverto a giocare con le varie opzioni del cambio) e il consumo d'olio, a vista, è pressoché nullo. Insomma al tagliando 'non ho niente da dichiarare' e il cambio dei vari oli mi rimanda d'un soffio al secondo tagliando fissato a 6.000 chilometri (ma non sono un po' troppo vicini e inutili questi tagliandi?).

Confronto con il TMax.
Premetto che ho acquistato il TMax nel 2001 - a gennaio, era uno dei primi - e ne sono rimasto molto soddisfatto. Dopo 14.000 chilometri in poco più di 14 mesi l'ho venduto con grande rimpianto: scooter perfetto, affidabilissimo (non avevo avuto nessun problema con il tenditore della distribuzione, ecc., ecc.) e davvero divertente. L'unico difetto che ho sempre imputato al TMax è stato quello della sua posizione di guida (per molti è un pregio) un po' 'alta' e poi - questo però dopo aver provato il Burgman - una mancanza di coppia del motore ai medi regimi.
Premetto sempre che io parlo della versione 2001: il TMax di adesso, con iniezione elettronica, quattro cavalli in più, tre freni a disco, io non lo conosco ma, come dicono le vendite e le varie prove, deve essere sempre un grande immenso perfetto scooter.
Quale dunque meglio tra TMax 500 e Burgman 650? Pari e patta secondo me (sempre parlando, lo ripeto per l'ennesima volta, del TMax 2001): sono due gran bei mezzi con i quali divertirsi, godersi del facile ma intenso mototurismo, apprezzarli in tutte le varie situazioni.

Arrivederci alle... prossime puntate che vi racconteranno altri miei chilometri in sella al grosso Burgman.

Testo e foto: Luca Scarpat


 

 

 

 

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