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 · Suzuki Burgman 650
pag. 2/2
 · by Riccardo
20/12/04
>>> Vedi anche: 1^ puntata,

Sono da due anni felice possessore di un Burgman 650, acquistato successivamente ad altri tre di un B. 400.
Dopo circa 20.000 Km percorsi in sella a questo iper-scooter, allo scopo di evidenziare i maggiori pregi e difetti riscontrati, voglio esporre alcune mie conclusioni, che spero possano interessare anche eventuali nuovi acquirenti.
Premetto che alcuni dei difetti sotto elencati sono stati ridotti se non annullati con la recente versione Executive.

Iniziando da un indubbio pregio (dopo due splendide vacanze estive di 15 gg ciascuna, l’anno scorso in Corsica e quest’anno in Umbria e Gargano), vorrei lodare la notevolissima e praticissima capacità di carico generale che, con bagagli disposti correttamente, consente un comfort di viaggio davvero elevato, anche in coppia (basta aggiungere un adeguato top case). Purtroppo, data la notevole massa congenita del Burgman (nonostante il baricentro basso e una distribuzione dei pesi praticamente perfetta), gli spostamenti a pieno carico da fermo sono spesso faticosi. Sempre a livello di comfort è molto buona la protezione aerodinamica, soprattutto per il pilota, ma sarebbe molto utile avere a disposizione un parabrezza regolabile in altezza, magari elettricamente (come sulle migliori granturismo). La comodissima sella, invece, a mio parere dovrebbe essere un po’ ristretta e accorciata nella porzione del secondo, avvicinando il relativo poggia-schiena ma cercando di non penalizzare l’accessibilità al vano sottostante.

Dal punto di vista della ciclistica mi ritengo sostanzialmente soddisfatto ma, per ridurre le oscillazioni ad alta velocità e/o in presenza di turbolenze, ci vorrebbe forse una taratura ancora più rigida degli ammortizzatori posteriori (certo più della posizione n. 5 consentita) e della forcella anteriore che, ahimè, presenta anche una fastidiosa (data la qualità dello scooter) rumorosità interna, avvertibile percorrendo pavé o strade con asfalto imperfetto (molto frequenti dalle mie parti). Il reparto freni è ottimo (e adesso fortunatamente è stato introdotto anche l’ABS di serie), specialmente l’anteriore, coadiuvato dal possente freno motore.

La completa strumentazione (mancherebbe solo il computer di bordo) è abbastanza leggibile ed intuitiva, ma il tachimetro è un po’ impreciso (in eccesso). Il cambio automatico funziona benissimo, mentre il sequenziale (anche se "dicono" che i pulsanti di comando sono poco ergonomici) è un vero spasso, da adoperarsi prettamente nei percorsi misti e di montagna (molto utile in discesa con passeggero e bagagli).

Il potente motore (per uno scooter), sempre pronto a tutti i regimi, parrebbe desiderare addirittura più CV ed un maggiore allungo, mentre, per quanto riguarda i consumi, a differenza di quanto si legge su tutte le riviste specializzate, fuori delle autostrade riesco a percorrere tranquillamente medie intorno ai 20 Km per litro di benzina, ma gradirei in ogni caso un serbatoio più capiente.

Un’annotazione la farei infine alle plastiche, che cominciano ad evidenziare alcuni assemblaggi leggermente imperfetti nella zona del cruscotto, ed all’aumento di vibrazioni (ma, nel mio caso, dovute al montaggio in garanzia di supporti motore più rigidi che hanno migliorato la stabilità) e scricchiolii all’avantreno, particolarmente percepibili agli specchietti retrovisori ed al manubrio.

In conclusione, se, come credo e spero, in un prossimo futuro sarà prodotta una versione completamente nuova del Burgman 650 o, ancora meglio, un modello maggiorato (concretizzando, per fare concorrenza all’imminente "moto automatica", il motore bicilindrico da 916 cc "immaginato" per il G-Strider presentato al Salone di Tokyo 2003), suggerirei semplicemente di puntare ad un deciso miglioramento telaistico, unito ad una riduzione del peso (necessitano leghe nobili e leggere) ed un aumento (per quanto possibile) del diametro delle ruote (fino a 16 pollici), al fine di garantire una sempre migliore stabilità e precisione di guida. Un mezzo del genere, dotato del CVT, rappresenterebbe la realizzazione di un sogno, purché il prezzo non vada oltre i limiti del ragionevole.
Vi ringrazio per l’attenzione. Distinti saluti.

Testo a cura di: Riccardo - Treviso
Foto: Suzuki

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