Sono da due anni felice
possessore di un Burgman 650, acquistato successivamente
ad altri tre di un B. 400.
Dopo circa 20.000 Km percorsi in sella a questo iper-scooter,
allo scopo di evidenziare i maggiori pregi e difetti riscontrati,
voglio esporre alcune mie conclusioni, che spero possano
interessare anche eventuali nuovi acquirenti.
Premetto che alcuni dei difetti sotto elencati sono stati
ridotti se non annullati con la recente versione Executive.
Iniziando da un indubbio pregio (dopo
due splendide vacanze estive di 15 gg ciascuna, l’anno
scorso in Corsica e quest’anno in Umbria e Gargano),
vorrei lodare la notevolissima e praticissima capacità
di carico generale che, con bagagli disposti correttamente,
consente un comfort di viaggio davvero elevato, anche
in coppia (basta aggiungere un adeguato top case). Purtroppo,
data la notevole massa congenita del Burgman (nonostante
il baricentro basso e una distribuzione dei pesi praticamente
perfetta), gli spostamenti a pieno carico da fermo sono
spesso faticosi. Sempre a livello di comfort è
molto buona la protezione aerodinamica, soprattutto per
il pilota, ma sarebbe molto utile avere a disposizione
un parabrezza regolabile in altezza, magari elettricamente
(come sulle migliori granturismo). La comodissima sella,
invece, a mio parere dovrebbe essere un po’ ristretta
e accorciata nella porzione del secondo, avvicinando il
relativo poggia-schiena ma cercando di non penalizzare
l’accessibilità al vano sottostante.
Dal punto di vista della ciclistica mi
ritengo sostanzialmente soddisfatto ma, per ridurre le
oscillazioni ad alta velocità e/o in presenza di
turbolenze, ci vorrebbe forse una taratura ancora più
rigida degli ammortizzatori posteriori (certo più
della posizione n. 5 consentita) e della forcella anteriore
che, ahimè, presenta anche una fastidiosa (data
la qualità dello scooter) rumorosità interna,
avvertibile percorrendo pavé o strade con asfalto
imperfetto (molto frequenti dalle mie parti). Il reparto
freni è ottimo (e adesso fortunatamente è
stato introdotto anche l’ABS di serie), specialmente
l’anteriore, coadiuvato dal possente freno motore.
La completa strumentazione (mancherebbe
solo il computer di bordo) è abbastanza leggibile
ed intuitiva, ma il tachimetro è un po’ impreciso
(in eccesso). Il cambio automatico funziona benissimo,
mentre il sequenziale (anche se "dicono" che
i pulsanti di comando sono poco ergonomici) è un
vero spasso, da adoperarsi prettamente nei percorsi misti
e di montagna (molto utile in discesa con passeggero e
bagagli).
Il potente motore (per uno scooter), sempre
pronto a tutti i regimi, parrebbe desiderare addirittura
più CV ed un maggiore allungo, mentre, per quanto
riguarda i consumi, a differenza di quanto si legge su
tutte le riviste specializzate, fuori delle autostrade
riesco a percorrere tranquillamente medie intorno ai 20
Km per litro di benzina, ma gradirei in ogni caso un serbatoio
più capiente.
Un’annotazione la farei infine alle
plastiche, che cominciano ad evidenziare alcuni assemblaggi
leggermente imperfetti nella zona del cruscotto, ed all’aumento
di vibrazioni (ma, nel mio caso, dovute al montaggio in
garanzia di supporti motore più rigidi che hanno
migliorato la stabilità) e scricchiolii all’avantreno,
particolarmente percepibili agli specchietti retrovisori
ed al manubrio.
In conclusione, se, come credo e spero,
in un prossimo futuro sarà prodotta una versione
completamente nuova del Burgman 650 o, ancora meglio,
un modello maggiorato (concretizzando, per fare concorrenza
all’imminente "moto automatica", il motore
bicilindrico da 916 cc "immaginato" per il G-Strider
presentato al Salone di Tokyo 2003), suggerirei semplicemente
di puntare ad un deciso miglioramento telaistico, unito
ad una riduzione del peso (necessitano leghe nobili e
leggere) ed un aumento (per quanto possibile) del diametro
delle ruote (fino a 16 pollici), al fine di garantire
una sempre migliore stabilità e precisione di guida.
Un mezzo del genere, dotato del CVT, rappresenterebbe
la realizzazione di un sogno, purché il prezzo
non vada oltre i limiti del ragionevole.
Vi ringrazio per l’attenzione. Distinti saluti.
Testo a cura di: Riccardo
- Treviso
Foto: Suzuki |