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 · Suzuki Burgman 650 vs Honda Silver Wing 600
by Marcello&Francy
20/04/07

Dopo aver posseduto lo scooter Honda per due anni (2003-2004) e 33000 km, sono passato al maxi Suzuki e, dopo altri 18000 km in un anno, mi lancio in questa comparativa.
Premetto che l'uso del due ruote, è nel mio caso, di carattere turistico, al 90% su strade extraurbane, quasi sempre in viaggi in coppia e con bagagli.
Direi che snocciolare numeri inerenti Cv, Kgm, secondi da 0-400 m ... km/h ... non serva un granchè... chiunque li ricorderà letti sulle più famose testate giornalistiche o sulle nuove schede di cyberscooter; così cercherò di raccontare i due mezzi, dato che li ho vissuti... direi intensamente.
Parto dalle differenze tecnico/progettuali più spiccate (senza scendere troppo nel dettaglio meccanico):

RUOTE
Honda sceglie l'accoppiata ant-post da 14-13 pollici con pneumatici tradizionali.
Dopo diverse prove ho trovato interessanti le coperture Bridgeston (neutre in ogni condizione ma tendono a spiattellarsi al posteriore dopo 4-5 mila km) ma in ultimo ho preferito le coperture Pirelli (offrono una guida più sportiva ma allo stesso tempo più confortevole poichè hanno una forma più appuntita, costano meno, ma è facile trovarsi con qualche treno non ben riuscito)... non mi son trovato con le Dunlop, che a mio avviso risultano fin troppo rigide di carcassa e dall'eccessivo effetto autoraddrizzante nelle leggere pinzate in curva.
Suzuki monta 15-14 con carcassa radiale: ho trovato ottimi i Bridgeston montati di serie non ho sentito necessario provare altra marca, anche se soffrono dello stesso appiattimento riscontrato sul Silver Wing. Progettate appositamente per il Burgman risultano sincere nel comportamento su strada.
Per ambedue i mezzi le durate si attestano mediamente sui 10mila km per il post e sui 14mila per l'ant. Al cambio gomme i prezzi di mercato sono a favore del Silver Wing, per circa 60-70 euro a treno.

FRENI
sull'Honda il disco anteriore singolo e il disco posteriore, con sistema frenata combinata, offrono una buona sicurezza ma le pastiglie di serie sono a prova di neofita ed hanno poco mordente nel primo tratto della leva. In molti montano quelle del VFR (di mescola più motociclistica).
Suzuki monta due dischi anteriori, frenata s-combinata (la preferisco, si può correggere col posteriore in piega) leve regolabili (molto comode). Personalmente mi trovo bene, anche se mi piacerebbe di nuovo un filo più di mordente nel primo tratto di leva.
Sulla durata non faccio testo... non freno!: ho cambiato solo una volta le anteriori sul Silver Wing... solo per provare delle pastiglie diverse...

SOSPENSIONI
da scooter tradizionale la forcella Honda, è scorrevole e fin troppo morbida. Su strade ben tenute si viaggia sul velluto, le piccole imperfezioni spariscono, ma sul veloce e sugli avvallamenti in curva, il mezzo tende a dondolare troppo. Non è stato sufficiente modificarle con spessori e olio di gradazione diversa... si migliora nel misto, ma nei curvoni... difficile tenere aperto. Le posteriori svolgono il loro mestiere direi nell'ombra e nelle asperità più accentuate tendono a "scalciare" il passeggero.
Suzuki adotta una forcella di estrazione motociclistica ( lunga e a doppia piastra ), la taratura è più rigida e dalla corsa più breve. La preferisco, anche se, a mio avviso, pecca di scarsa scorrevolezza e di corsa fin troppo breve. Permette comunque una buona tenuta e una discreta resistenza alle pinzate in staccata (ma io non sono poi così manico da metterle in crisi). Al posteriore una coppia di ammortizzatori discreti, ma anche qui, secondo me dalla corsa breve. Non scalciano come quelli del Silver Wing, ma nei modelli più recenti (il mio è un k3 quindi è salvo) tendono ad arrivare al fine corsa, quando il carico è elevato.

TRASMISSIONE
Honda si affida al classico variatore asservito da cinghia. Dopo qualche migliaio di km la frizione diventa rumorosa e tende a slittare a caldo... ma in fondo non molla mai. E' necessario pulire spesso il gruppo frizione dalle polveri che si sedimentano, sostituire la cinghia ogni 24000 km, e sostituire le massette del variatore quando diventano eccessivamente irregolari o consumate.
Suzuki, ormai lo sanno tutti, si affida ad un variatore senza massette centrifughe e con la possibilità di selezione di diverse rapportature, sia in continuo che con posizioni prefissate (le cosiddette marce). Garantita a vita la cinghia, mentre la trasmissione finale è affidata ad una cascata di ingranaggi in bagno d'olio. Silenziosa, regolare ed esente da strappi, l’unica manutenzione è il cambio di olio e filtro.
Ma passiamo alle sensazioni che praticamente interessano noi scooteristi....

MOTORE
il Silver Wing, rapportato piuttosto corto, risulta però poco pronto da fermo e, nei primi millimetri di gas, stacca in maniera progressiva. In movimento diventa invece aggressivo e risponde in maniera immediata ad ogni accelerazione.
Soffre quando messo sotto torchio: in salita e a pieno carico, quando le pendenze si fanno serie (>12%), sale, ma accelerando si mette un po' a sedere, la cinghia sbatte e la frizione lavora parecchio; la situazione migliora solo con modifiche al variatore (after market o rulli più leggeri sull'originale). Interessante il freno motore, meglio di un monocilindrico ma non paragonabile agli altri due bicilindrici nipponici.
Il rapporto originale permette un passo dei 100/h a 5000 giri e 130/h a 6500 giri (circa).
Spingendo, il contagiri aggredisce la zona alta (8000-8500) e oltre i 100 il Silver Wing è come un ossesso, un sorpasso ad andatura autostradale è rapido e immediato e il suo motore canta fino a ben oltre i 180/h indicati.
Il Burgman "raspa" l'asfalto al primo tocco di gas, ma appena in movimento si distende maggiormente salendo meno di giri e sfrizionando di più. Quando si da gas, per un sorpasso o per una accelerazione decisa, la frizione porta in dote un leggero ritardo.
Sembrerebbe quindi meno pronto, ma all'atto pratico questa è solo una sensazione perchè a mezzi appaiati si avanza quasi pari.
In compenso, vuoi per i 50 cc in più o vuoi per la trasmissione più rigida, in salita è un trattore, anche sulle pendenze ripide, sale senza esitazione e risponde alle accelerazioni. Ottimo il freno motore.
Questo nella configurazione DRIVE, la più usata... Se si inserisce il POWER il rapporto accorcia di circa 800-1000 giri, il motore gira più in alto, accelerazione e freno motore sono nettamente più aggressivi, pur mantenendo una certa "sfrizionata" che ritarda la risposta.
Interessante, anche se non indispensabile, l'uso del sequanziale: pratico come freno motore in discesa... divertente nelle partenze al semaforo, utile (nella versione K5) l'overdrive, cala di altri 7-800 giri in autostrada.
Il mio K3 in DRIVE al passo dei 100/h viaggia a 3900 giri e ai 130/h a 5000 giri.
Se si tiene aperto l'allungo è terribilmente progressivo, facendo apparire tutto in relax e tranquillo; non è rapido quanto il Silver Wing nel cambiare andatura in autostrada (da 110 a 140 ad esempio), ma a 7000 giri si sfiorano già i 170/h...

GUIDA
240 kg reali, e praticamente ci fai la Break-Dance. Il Silver Wing è più "amichevole" di quanto ci si potrebbe mai aspettare... a prova di automobilista "prestato" al due ruote. La distribuzione dei pesi, che predilige la maneggevolezza, rende il manubrio leggero e il mezzo facile anche nei tornantini più arditi e in città... Con un po' di pratica diventa un gioco e l'uso normale risulta veramente piacevole, poco impegnativo e mai stancante.
A “passo svelto”, in montagna, bisogna "capirlo" un po'. Sospensioni, telaio ed equilibrio generale, implicano alcuni accorgimenti: l'inserimento in curva è la fase più delicata, prima si frena un po' di più di quello che verrebbe istintivo, poi si piega; a centro curva l'appoggio è sincero e lì si può aprire senza remore, cercando di ritrovare il giusto equilibrio tra anteriore e posteriore.
La luce in piega è sufficiente per togliersi qualche soddisfazione e divertirsi tenendo il passo di diverse moto non sportive, anche se i più "accaniti", troveranno nel cavalletto... un sound aggiunto...
I 270 kg reali del Burgman, intimoriscono più da fermo che in movimento. Certo si sentono un po', ma meno di qualunque moto che pesi almeno 220 kg.
Le sensazioni trasmesse sono molto vicine a quelle di una moto, per stabilità, sospensioni e distribuzione dei pesi. Il tutto risulta meno amichevole del Silver Wing, ma richiede comunque un impegno psico-fisico molto inferiore rispetto ad una moto. Il baricentro molto basso, e un raggio di sterzo del manubrio favorevole aiutano nell'uso cittadino.
Quando si prende la via della "scorribanda in montagna" il Burgman esprime delle potenzialità insospettate (soprattutto dal centauro che lo vede solo come una enorme vasca da bagno...)... Aperte le danze, il Suzuki entra in curva in maniera rapida (anche un po' disarmante all'inizio) si porta alla corda con decisione, e ci si trova a centro curva a velocità piuttosto elevate... a quel punto, la parte più delicata è trovare il "pelo" di aprire e tenerlo giù il più possibile, per evitare di uscire troppo larghi (l'alternativa è la pinzatina col posteriore... ma si rallenta...); nonostante la mole, regala in questi frangenti una certa rapidità nei cambi di direzione... e una buona dose di soddisfazioni quando si sta incollati, anche solo per un po', al centauro di prima... Ottima la luce in piega, il bestione si inclina parecchio prima di far sentire la limata del cavalletto.
In sintesi, mi piace pensare che a parità di manico (anche se io ne ho ben poco) col Silver Wing ti sembra di raggiungere un buon ritmo con una certa facilità, col Burgman650 ti sembra di migliorarlo con una certa sicurezza.

IN SELLA, COMFORT, TURISMO (io h. 1,73 mia moglie h. 1,62)
Premetto che, per uso turistico, ritengo questi due mezzi non alternativi... ma migliori di qualunque altra moto che costi meno di 10.000 euro, e che li considero ambedue un'ottima scelta per macinare km.... ma ho deciso di esagerare e cercare il pelo nell'uovo.
Appena ci si siede sul Silver Wing, si trova tutto al posto giusto; la triangolazione sella-manubrio-pedana è per me azzeccatissima e si tocca terra saldamente con ambedue i piedi. Lo stesso vale per il passeggero, non troppo distante dal pilota e asservito da pedane retraibili, di stampo motociclistico; comode perchè permettono alla caviglia di assumere la posizione più naturale.
La sella è dotata di una imbottitura particolarmente confortevole, sia per il pilota che per il passeggero, ma trasmette qualche vibrazione quando si viaggia in velocità. Odiose anche le risonanze nella zona cruscotto e carene anteriori, sintomo di plastiche e assemblaggi di classe qualitativa scadente… una pecca ingiustificata per la cifra del mezzo. Un po' fastidioso il suono della scatola filtro aria che esalterà gli smanettoni, ma dopo ore di sella... disturba.
La protettività in due è ottima fino a 150 circa, oltre il fruscio aerodinamico, spinto ad altezza casco, rende più duro il viaggio. Ineccepibile il riparo dalla pioggia: sotto un rapido acquazzone, il pilota può viaggiare anche senza indossare pantaloni e scarpe impermeabili.
Buono il sottosella per due integrali, ma dispiace che sia un po' irregolare (stretto tra sella e fondo, nella parte centrale, non si sa che borsa infilarci), comodo il bocchettone della benzina nel tunnel centrale (si fa il pieno senza scendere dal mezzo) ma peccato che la scarsa autonomia (Honda non è mai stata famosa per avere moto parsimoniose) obblighi a soste ogni 220-230 km circa; buono il comportamento dinamico a pieno carico (carichi in due con borse laterali, borsa da tunnel e bauletto) si ha comunque il totale controllo della situazione.
Sul Burgman 650 ho trovato una posizione meno naturale, non sono ancora riuscito a decidere qual'è la mia giusta regolazione del supporto lombare... o sono distante di braccia o vicino di gambe... ma il tutto non compromette nè il corretto controllo nella guida, nè l'autonomia fisica.
La sella risulta di qualche centimetro più alta e i tappi come me toccano con ambedue i piedi... ma ne avanza poco; l'imbottitura scelta da Suzuki è più rigida e meno confortevole, soprattutto è scarsa nella porzione del passeggero che risulta anche un po' più distante dal pilota, obbligato a tenere le cosce più aperte e con i piedi su pedane che non permettono una naturale posizione della caviglia. Certo... mia moglie ci fa lo stesso un'intera giornata... ma, come detto, si cerca il pelo nell'uovo...
Nonostante tutto, si apprezza una pressochè totale assenza di vibrazioni trasmesse, una silenziosità meccanica eccezionale, un ottimo confort dato dalla sensazione di stabilità e di concretezza del mezzo: le asperità vengono digerite dal sistema sospensioni/telaio in maniera migliore che sul Silver Wing, e questo si traduce in relax di marcia.
Stranamente, nonostante il frontale così voluminoso, il riparo aerodinamico è inferiore che su Honda. Mi sono visto costretto ad acquistare un parabrezza maggiorato: in questa configurazione la cosa è migliorata nettamente e sia pilota che passeggero sopportano medie anche oltre i 150 senza problemi (ora il K5 fornisce il parabrezza elettrico).
Insufficiente invece il riparo in caso di pioggia: non so per quale strano flusso di correnti, ci si bagna molto di più che sul Silver Wing... meglio avere sempre a corredo una buona antipioggia.
Il sottosella è enorme, regolare e ben sfruttabile, ma scoccia il bocchettone sul fianco, che obbliga a scendere dal mezzo per fare rifornimento e, soprattutto, a sganciare la eventuale valigia laterale. Interessante l'autonomia: ad andatura turistica anche 260-270 km tra un rifornimento e l'altro... non so come i giornali testino i consumi, ma nel turismo il suzuki è meno assetato di Honda. Dinamicamente imperturbabile a pieno carico.

Riporto inoltre solo alcune considerazioni su piccoli particolari:
- la sella Honda ha un sistema di chiusura un po' ballerino ma doppio: chiude sia dietro al passeggero, che sotto al pilota. Nel Suzuki, chiudendo solo dietro, è facile fare leva a metà sella piegandola anche solo quel poco che basta per infilare una mano nel vano interno.
- il seppur esile rialzo lombare nella sella passeggero del Silver Wing è comodo; sul Burgman 650 ci si appoggia al solo bauletto
- i vani portaoggetti dell'Honda sono scomodi per posizione e utilizzo, molto più fruibili quelli del Suzuki
- la luce del vano sottosella è posizionata giustamente sulla sella e con interruttore dedicato, nel caso di Suzuki; Honda la posiziona dentro il vano e senza interruttore dedicato… quando è carico non si vede nulla e non la si può spegnere quando non serve.
- la stampella laterale del Silver Wing è corta e dall'appoggio striminzito... meglio parcheggiare sempre sul centrale; il Burgman 650 è dotato di stampella un po' più rassicurante.

Giunto al termine di questa mia personale comparativa, spero di aver trasmesso le principali sensazioni che i due fantastici maxi ci hanno regalato in questi anni in sella...
Quale sceglierei dopo averli avuti entrambi ?
Beh... dopo anni di moto sbagliate, con Honda io e mia moglie abbiamo riscoperto il gusto di viaggiare... con Suzuki stiamo viaggiando...
In conclusione, ritengo il Silver Wing il miglior SCOOTER TURISTICO, e ritengo il Burgman 650 la più concreta ed efficace MOTO DA TURISMO... Almeno per le mie tasche…

Testo e foto by: Marcello&Francy



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