>> SYM
Per prezzi, link e dati tecnici vai alla SuperScheda >>
 ·SYM HD2 200i
20/10/2011
DESCRIZIONE
pag. 1/2
Di CyberScooter: Fabrizio Villa
Leggi tutto:
PROVA SU STRADA>>

Presentato ad Eicma 2010 in versione semidefinitiva (foto a destra), ha fatto il suo debutto nelle concessionarie a Marzo 2011.
Rappresenta il quarto step evolutivo della gamma HD (che comprende anche il 125), presentata per la prima volta ad Intermot 2002 (con il nome provvisorio di MF 125/180), visto in versione definitiva ad Eicma 2003 come HD 200 (anche se la cilindrata effettiva è di 171cc), che ad Eicma 2005 ha ricevuto il suo primo restyling diventando HD SE 200, per poi adeguarsi all'Euro3 ad Eicma 2006 grazie all'alimentazione ad iniezione e diventando HD Evo 200i.
È uno scooter che s'inserisce nel segmento premium dei 'compatti a ruota alta e pedana piatta' (Aprilia Scarabeo, Honda SH, Yamaha Xenter etc.), grazie al motore raffreddato a liquido e alimentato ad iniezione elettronica, che fa la differenza in termini prestazionali rispetto ai più economici raffreddati ad aria con carburatore (Kymco Agility, Piaggio Liberty, Sym Symphony etc.).
Rispetto all'HD Evo 200, che per il momento rimane a listino, offre un evidente restyling, ciclistica rivista nei freni e nei cerchi ruota, sistema d'iniezione e impianto elettrico completamente nuovi, oltre a testa e scarico ridisegnati che portano ad incrementi prestazionali con minori consumi.
Purtroppo fino ad ora non avevo provato nessuno dei numerosi HD commercializzati, riesco finalmente a rimediare mettendo alla prova l'ultima versione, di cui leggerete più avanti anche una comparativa con il Suzuki Sixteen 150.


 

 

LINEA/COSTRUZIONE
Nell'animazione in alto a sinistra puoi vedere l'evoluzione fra le tre versioni principali, particolarmente sostanziosa proprio in quest'ultima che ha posto l'accento sui tratti 'sportivi'.
Lo scudo con griglia di raffreddamento sopra il faro si conferma l'elemento distintivo, ma ora è decisamente più aggressivo, con un doppio faro ben spaziato dalla cornice brunita. Cresce il piccolo cupolino fumé, gli indicatori di direzione scendono dal manubrio allo scudo e anche il parafango anteriore risulta più accentuato e spigoloso.
Spariscono del tutto elementi cromati o di color alluminio, sostituiti da un deciso nero semi/matt per ruote (di nuovo disegno), sospensioni, maniglione e retroscudo che ne trasforma il look da scooter per 'padri di famiglia' a quello per 'giovani sportivi', ma senza eccessi, garantiti anche da colorazioni sobrie e senza grafiche.
Diminuiscono anche le parti verniciate, che al retroscudo evidenziano il nuovo vano bagagli.
La sella si fa più scavata, le fiancate mostrano un profilo più accentuato e dopo aver accolto il tappo del serbatoio carburante, si chiudono in un gruppo ottico più appuntito ed originale.
Diverso anche il disegno del paracalore brunito della marmitta. Più moderna ed appagante infine la strumentazione con specchi retrovisori più spigolosi e manopole che confermano il terminale cromato (non era meglio nero come il resto?).
C'è stato un passo avanti anche nella qualità dei materiali e degli accoppiamenti, anche se c'è ancora qualche vite a vista di troppo, il parafango posteriore sembra un po' 'grezzo' e la matassa di cavi che fa capolino sul lato destro del motore andrebbe 'ricomposta'.
Quattro le colorazioni disponibili: bianco, nero, argento e il blu 'avio' del modello in prova.


 

 

STRUMENTAZIONE
Qui il passo avanti si fa epocale, dalla strumentazione modello 'cinquantino' della versione precedente, passiamo ad un'unità molto più elegante e fra le più ricche del segmento, completa di display digitale multifunzione.
I tre elementi circolari mostrano, da sinistra, il livello carburante, la velocità istantanea e la temperatura del liquido refrigerante. Nel display sottostante, arricchito all'avvio da una piccola animazione, troviamo l'orologio, che si alterna con il voltaggio della batteria, e il contachilometri totale, visualizzabile in alternativa al chilometraggio parziale.
A completare il tutto cinque spie che segnalano: luci abbaglianti, indicatori di direzione, check iniezione e cambio olio.
Di essenziale manca solo la spia della riserva, che del resto manca nella gran parte dei competitor.


 


COMANDI/DOTAZIONI
Qui gli aggiornamenti rispetto ad HD Evo sono più modesti e si concentrano nei nuovi specchi retrovisori e nel blocchetto d'accensione che prevede anche lo sgancio della sella.
Immutate leve, manopole e comandi al manubrio che comprendono il deviatore luci e il flash abbagliante.
Più comodo della media il tappo per il rifornimento carburante (8,1 litri), posto sul lato posteriore sinistro della fiancata, che pur obbligando il pilota a scendere, perlomeno non richiede l'apertura della sella. Sotto quest'ultima troviamo poi il tasto giallo che interrompe il circuito elettrico in funzione antifurto e non mancano entrambi i cavalletti, un'esclusiva Sym visto che tutti i competitor montano solo quello centrale.
Il portapacchi integra il maniglione per il passeggero e le pedane dedicate sono di tipo ribaltabile, in orizzontale, andandosi ad integrare nella carrozzeria.
Mancano una presa di ricarica a 12 volt e il freno di stazionamento, più utile il primo, meno il secondo considerato il peso contenuto e l'uso prevalentemente urbano a cui è destinato.




 


VANI BAGAGLIO
Nel retroscudo fa bella mostra di se lo sportello, con serratura, che nasconde un vano bagagli che prima mancava, ma quello che si è ricavato sulla destra è davvero minuscolo, accontentiamoci quindi di aver messo sotto chiave il tappo per il rifornimento del liquido refrigerante e relativo indicatore di livello.
Il vano sottosella è il più capiente del suo segmento essendo l'unico in grado di ospitare un casco jet con visiera, contro i demi-jet dei competitor o nemmeno quello (Yamaha Xenter). In più finalmente HD2 consente lo sgancio della sella direttamente dal blocchetto d'avviamento, senza obbligare a togliere la chiave ed inserirla nell'apposita serratura sul fianco sinistro.
Per stivare altri bagagli c'è poi il gancio nel retroscudo, ora dotato di sicura e il portapacchi posteriore, su cui è possibile montare anche un bauletto, con l'interposizione di una piastra.
E per una volta un'occhiata ai 'ferri' in dotazione, limitati alla chiave per la candela e ad un cacciavite, che probabilmente la maggior parte degli utenti non utilizzerà mai.
Volendo fare il pignolo mancano i ganci appendicasco nel sottosella, anche qui peccato veniale, visto che la maggior parte dei cinturini non risulta compatibile.



 


 

CICLISTICA
Strutturalmente rimane tutto invariato, con il telaio tubolare che lascia la pedana completamente piatta, la forcella telescopica con perno in asse e il doppio ammortizzatore posteriore regolabile su quattro posizioni.
Cambia il look dei cerchi ruota, ora con cinque razze sdoppiate e il freno a disco anteriore, che passa da 220 a 226mm guadagnando l'ormai 'irrinunciabile' profilo a margherita. Confermato invece il disco posteriore da 220mm e le pinze a doppio pistoncino davanti e dietro con frenata di tipo 'separato': ogni leva un disco. Soluzione in controtendenza rispetto alla maggior parte dei competitor che scelgono la frenata 'combinata', mentre nessuno, purtroppo, può vantare l'ABS.
Gli pneumatici tubeless da 16 pollici sono prodotti da Maxxis e misurano 100/80 davanti e 120/80 dietro.
Le misure caratteristiche parlano di una lunghezza di 2055mm, una larghezza di 765mm (al manubrio) e un interasse di 1385mm. per un peso di 139kg (145 in ordine di marcia) valori nella media della categoria, come l'altezza della sella, posta a 790mm.


 

MOTORE
Assieme al design, le maggiori innovazioni di HD2 le troviamo nel propulsore, che viene modificato a livello di testata, sempre a 4 valvole e di scarico. Cambia poi il sistema d'iniezione, ora prodotto dalla giapponese Kehin al posto della statunitense Synerject e anche l'impianto elettrico ha ora un layout tutto nuovo.
Stando a quanto dichiarato da Sym i benefici sono quantificabili in un +14,5% di potenza alla ruota, +8% d'accelerazione e -13,2% di consumi. Valori non verificabili nel secondo e terzo caso perché non dichiarati (né per HD2 che per HD Evo), mentre la potenza di 11,8kW a 7750 giri appare invariata (ma siamo abituati a considerare i dati dichiarati con una certa 'approssimazione', anche per altri produttori).
Facendo un confronto con i competitor (di cilindrata leggermente inferiore) la potenza risulta di poco superiore (escluso lo Scarabeo 200 che con i suoi 181cc arriva a 14kW). Superiore alla media anche la coppia massima (fatto salvo il solito Scarabeo), indicata in 15Nm a 7000giri.
Vantaggio che deriva sicuramente dalla cilindrata di 171,2cc contro i 153-156cc dei competitor, ma che non comporta alcuna penalizzazione, né fiscale né di pesi o ingombri, tanto che appare difficile capire perché anche gli altri non spostano l'asticella verso il limite dei 200cc, soprattutto dopo che i 250cc sono ormai tutti saliti verso i 300cc e anche oltre.
Ritornando al propulsore di HD2, si tratta di un monocilindrico orizzontale con distribuzione monoalbero e testata a 4 valvole. Un 'corsa corta' visti i 61x58,6mm di alesaggio e corsa.
È ovviamente montato sul telaio in funzione oscillante, come tutti i concorrenti (Yamaha Xenter compreso) e rispetta le normative antinquinamento Euro 3.
A fare la differenza rispetto ai modelli più economici sono il raffreddamento a liquido e l'iniezione elettronica, che valgono circa il 50% di potenza e coppia in più, con consumi proporzionalmente più contenuti...
Purtroppo non vengono forniti valori sulle prestazioni stradali: accelerazione, velocità, frenata e consumi, ma solo la pendenza superabile a pieno carico, che è di 28° e per farsi un'idea, quella massima nella salita al Passo Stelvio è dell'11%.



 

 

COMPETITOR
Se consideriamo la cilindrata, l'unico concorrente diretto (per eccesso visti i 181cc) è l'Aprilia Scarabeo 200ie, ma considerando prezzo, dotazioni e prestazioni vanno presi in esame anche tutti i 150cc raffreddati a liquido con iniezione elettronica.
APRILIA SCARABEO 200ie: è il più recente e il più potente, ma non il più costoso anche se richiede quasi 300 Euro più dell'HD2. Molto curato nel look, ha un'ottima strumentazione, un sottosella inferiore e dimensioni paragonabili.
HONDA SH 150i: Meno potente, dotato e capiente ha però raggiunto un mix di guidabilità e affidabilità che ne confermano la posizione di leader delle vendite, nonostante il prezzo piuttosto salato, oltre 400Euro più di HD2 (ad oggi).
MALAGUTI CENTRO 160: è il meno potente, ma anche il più leggero ed economico. Nella media per dimensioni, capienza e costruzione è purtroppo in esaurimento presso le concessionarie vista la chiusura definitiva dell'azienda bolognese.
PEUGEOT LXR 200: è un clone dell'HD Evo rivisto in alcuni particolari estetici, frutto di un accordo commerciale fra Sym ed il costruttore transalpino. A pari prezzo, o poco di più, non offre però tutte le migliorie apportate ad HD2.
SUZUKI SIXTEEN 150: lanciato come alternativa all'Honda SH non ne ha minimamente scalfito la leadership, pur risultando un ottimo prodotto. Sarà protagonista di una comparativa con HD2 che pubblicheremo a breve.
YAMAHA XENTER 150: è l'ultimo arrivato, anzi non ancora, visto che sarà commercializzato a Novembre, ma ne potrete leggere il test anteprima su CyberScooter già nei prossimi giorni.


 

 



CONCLUSIONI STATICHE
Frutto di una continua evoluzione dal 2002 ad oggi è un prodotto maturo nella tecnologia e fresco nel design, che si è fatto più aggressivo, pur senza esagerare, rimanendo un prodotto in grado di accontentare il giovane come il meno giovane, donne comprese, se non fosse per l'altezza della sella...
Ha guadagnato punti anche a livello costruttivo e di dotazioni, soprattutto nella strumentazione e conferma lo spazio sottosella più capiente del segmento, ora anche più accessibile, grazie all'apertura dal blocchetto d'accensione. È poi l'unico ad offrire il comodo cavalletto laterale.
Ciclisticamente cambia poco, ma rimane allineato ai competitor, tranne per la frenata, qui di tipo 'classico' mentre la più diffusa risulta essere quella 'combinata'.
Il motore ha subito parecchi affinamenti e ha il vantaggio della cilindrata superiore alla media dei competitor, per questo superiori (pur se di poco) sono anche i valori di potenza e coppia massima.
Considerando poi un prezzo inferiore alla media dei concorrenti analizzati, merita sicuramente attenzione se stai valutando uno scooter di questo tipo.


 



Testo: Fabrizio Villa
Foto: Fabrizio Villa

Leggi tutto:
Prova su strada >>
pag. 2



COPYRIGHT CyberScooter, tutti i diritti riservati, per informazioni e contatti clicca QUI>>>