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 ·SYM HD2 200i
21/10/2011
PROVA SU STRADA
pag. 2/2
Di CyberScooter: Fabrizio Villa
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<<DESCRIZIONE

Circa 500km percorsi fra il traffico di Milano, le curve della Valsassina, le tangenziali e l'autostrada nei dintorni della metropoli lombarda. Una situazione tipo per uno scooter 'non solo urbano' come questo compatto a ruote alte del costruttore taiwanese. Purtroppo non posso fare confronti con le versioni precedenti perché non sono mai state messe ai raggi x su CyberScooter.


POSIZIONE IN SELLA
Le misure sono abbastanza compatte, eppure lo spazio a bordo sembra superiore alla media, con le braccia distese ad impugnare una manubrio piuttosto largo, le gambe posizionate sulla pedana sufficientemente spaziosa e le ginocchia ben lontane dal retroscudo.
Il primo appunto riguarda la sella, piuttosto alta da terra (richiesti un minimo di 170cm d'altezza), estremamente rigida nell'imbottitura e leggermente inclinata in avanti, pur non risultando scivolosa.
Issarlo sul cavalletto centrale richiede un minimo di sforzo, ma la presenza del laterale (che rimane aperto bloccando il motore) rende le soste più agevoli, soprattutto quelle di breve durata.
Visto un peso contenuto in meno di 150kg con il pieno di liquidi, le manovre a motore spento risultano del tutto agevoli, anche per chi non vanta particolare esperienza.
Corretta la posizione del passeggero, peccato per la sella troppo rigida, anche nella porzione posteriore.


 

 

CITTÀ
Velocità massima 50km/h. Ove indicato 30 o 70km/h.
Al di là del look aggressivo HD2 dimostra un carattere tranquillo, sia a livello d'accelerazione che di maneggevolezza.
La taratura della trasmissione, che fa lavorare il propulsore sempre leggermente sotto la coppia massima e l'erogazione estremamente regolare danno la sensazione di uno scatto non fulmineo e in effetti, rispetto ai competitor, perde qualche metro proprio allo spunto. In compenso il motore sale poco di giri per muoversi, a tutto vantaggio di consumi, rumorosità e vibrazioni (quasi del tutto assenti). Un motore molto equilibrato che potrebbe guadagnare in partenza e ripresa con piccoli interventi alla trasmissione.
Anche la ciclistica non è improntata alla massima reattività, ma ad una guida rotonda con una confortante sensazione di stabilità. Il generoso angolo di sterzo permette comunque di muoversi agilmente nel traffico, ma in modo più 'signorile' rispetto ad altri scooter, più scattanti e maneggevoli.
Peccato che in questo contesto la sella si riveli troppo dura e che si abbini ad una coppia di ammortizzatori tutt'altro che teneri, fin dalla posizione di minimo precarico e che la situazione non migliori con il passeggero a bordo, quando arriva qualche fondo corsa di troppo sulle buche più accentuate.
L'impianto frenante di tipo 'separato' risulta piacevolmente immune da indesiderati fenomeni di bloccaggio, almeno in condizioni di asciutto e senza 'cercarlo', ma un maggior mordente all'anteriore non risulterebbe sgradito, ad un pilota smaliziato.
Come per quasi tutti gli scooter a 'ruote alte' la protezione dagli agenti atmosferici risulta modesta, consigliando l'utilizzo di un parabrezza e di una 'copertina' per il periodo invernale. In compenso le griglie di sfogo dell'aria calda proveneite dal radiatore sono delle ottime alleate in inverno, con il calore che va a lambire le ginocchia, meno in estate quando possono risultare fastidiose nei tratti a bassa velocità nel traffico.
Stabili ed efficaci, nonostante la forma irregolare, gli specchi retrovisori, udibile, ma non come si potrebbe desiderare in alcuni frangenti, il suono del clackson.


 

 


 

 

EXTRAURBANO
Velocità massima 90km/h. Ove indicato 70 o 110km/h.
HD2 dà il meglio di se quando la strada si distende sfruttando le doti di progressione e allungo del motore, sostenute da una stabilità a tutta prova del reparto ciclistico.
Come già evidenziato in ambito urbano, tornanti e successive accelerazioni non lo vedono invece fra i protagonisti della sua categoria, a dispetto di impostazioni ciclistiche allineate ai competitor e valori di potenza e coppia leggermente superiori alla media. Intendiamoci, la discesa in piega risulta sempre facile ed omogenea, ma occorre più energia se si cercano inclinazioni un po' più 'sportive', mentre il motore non offre quell'impennata di coppia presente in alcuni concorrenti.
Sulle curve veloci segue la linea impostata con rigore tanto da poter reggere anche una cavalleria superiore.
Al diminuire delle asperità stradali migliora anche il comfort indotto dalla sospensione posteriore, peccato solo che la rigidità della sella si faccia sentire già dopo poche decine di chilometri.
Per il resto il comfort è apprezzabile, grazie a vibrazioni ridottissime e alla posizione di guida adatta a stature differenti, un cupolino più generoso però non guasterebbe.
Abbastanza bene il reparto freni, adeguato dietro, migliorabile davanti con una potenza mirata più a ritmi turistici che 'sportivi'.



 

 



AUTOSTRADA
Velocità massima 130km/h, meno ove indicato e in caso di pioggia.
Con i suoi 171cc e una protezione aerodinamica appena accennata, non è certo l'ideale per frequenti tragitti autostradali (come i suoi colleghi del resto), anche se la velocità massima effettiva di 115km/h (misurati col GPS, quasi 120 indicati), risulta superiore alla media dei concorrenti diretti.
Anche viaggiando al massimo, in curva e in mezzo alle turbolenze generate da camion più lenti ed automobili più veloci la stabilità offre sempre sicurezza. Per non alterarla, migliorando al contempo il comfort, consiglio un cupolino più ampio dell'originale (senza arrivare alle forme fantozziane di alcuni parabrezza) e un bauletto aerodinamico, ma non troppo generoso, magari dotato di schienale imbottito per agevolare un eventuale passeggero, costretto, come il pilota, su una sella troppo rigida.
Quando la velocità sale la rigidità del reparto sospensioni diventa un'alleata, poco sollecitata dalle buche, meno frequenti nelle strade a pedaggio rispetto alla media delle altre tratte.
Di contro, in velocità, si desidererebbe più mordente dall'impianto frenante, in particolare dall'insieme pinza/disco anteriore.



 

 


 

CONSUMI E COSTI
La prova è stata abbastanza 'tirata', complice la comparativa con il Suzuki Sixteen che pubblicheremo a breve, di conseguenza il propulsore non è stato risparmiato, soprattutto nei tratti autostradali. Nonostante ciò il consumo medio si è attestato su 28,04 km/litro, che sono un ottimo risultato.
Con HD2 viene fatto un passo avanti anche a livello di manutenzione, sparisce infatti il tagliando di controllo ogni 3.000km (quando è previsto il solo cambio olio), per passare ai ben più comodi 6.000km dove si effettuano prevalemtemente controlli e pulizia assieme al cambio dell'olio trasmissione.
Ogni 12.000km sono invece previsti gli interventi più onerosi: sostituzione candela, cinghia, rulli, frizione e liquido di raffreddamento.


 

CONCLUSIONI DINAMICHE
HD2 è un ottimo compagno per chi deve recarsi al lavoro percorrendo tratti di tangenziale, dove se ne può apprezzare il rigore ciclistico.
Se la cava adeguatamente anche nel traffico, accettando l'idea che a livello d'agilità e scatto c'è chi fa leggermente meglio.
Non disdegna neppure qualche escursione turistica, eventualmente in coppia, meno le uscite 'sportive' a cui del resto ben pochi si dedicheranno.
Il comfort è viziato dalla modesta protezione aerodinamica, ma questo lo condivide con quasi tutti i concorrenti, mentre gli ammortizzatori posteriori sono effettivamente più rigidi della media, un po' come l'imbottitura della sella, che ne sconsigliano l'uso su lunghe percorrenze.
115km/h di velocità massima sono apprezzabili per la sua cilindrata e ancora di più lo sono i consumi medi di 28km/litro, mentre i freni meriterebbero maggior mordente.



CONCLUSIONI FINALI
Ha un bel look, grintoso ed originale, costruzione e dotazioni sono apprezzabili e per strumentazione, vani bagaglio e doppio cavalletto fa meglio della concorrenza.
È compatto e leggero, ma anche abitabile, purtroppo richiede una statura consigliata di 170cm per toccare terra con entrambi i piedi, complice l'imbottitura della sella risulta eccessivamente rigida, anche per il passeggero.
Nella guida predilige un'impostazione 'signorile' senza scatti esasperati e slalom fulminanti, con questa condotta risulta silenzioso, esente da vibrazioni e non perde che pochissimi metri dai più 'assatanati'.
Monta sospensioni piuttosto rigide, sprattutto al retrotreno, mentre il reparto freni se a cava bene negli interventi di routine, mancando di un po' di potenza nelle frenate più decise.
Nell'extraurbano e in autostrada mostra una stabilità rassicurante, non disdegna qualche uscita turistica, anche in coppia, un po' meno le uscite 'sportive' in compagina.
Consuma poco e gli intervalli di manutenzione sono ora allineati ai competitor, in più offre un prezzo competitivo, inferiore (ad oggi) al limite psicologico dei 3.000 Euro, anche dopo l'aumento dell'IVA.

Testo: Fabrizio Villa
Tester: Marco Giustiniani, Fabrizio Villa
Foto: Roberto Gimmi

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<< Descrizione
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ABBIGLIAMENTO
Casco:
GiVi
'10.6D Visor + XPlus'
Sottocasco:
Buff® 'Original'
Giacca:
Tucano Urbano 'Steve AB + Shorty Cotton'
Guanti:
Tucano Urbano
'Calamaro'
Pantaloni:
Tucano Urbano
'Panta 24'
Stivali:
Tucano Urbano
New Carabà
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