È arrivato! Dopo almeno due anni
di voci, indiscrezioni più o meno veritiere, date
sempre rimandate e disegni quasi sempre di fantasia, giovedì
6 Luglio la presentazione ufficiale, statica, alla stampa.
Il luogo ideale non poteva che essere l'Italia, vero mattatore
fra i mercati di tutto il mondo nelle vendite di maxiscooter.
Abbiamo cercato in tutti i modi di infilarci anche noi
di CyberScooter, ma i posti, ambitissimi, erano tutti
prenotati da tempo ad opera delle maggiori testate e vari
operatori del settore.
Poco male, le notizie volano e, anche se non in anteprima,
per sole poche ore, eccoci a Voi con la presentazione
e un inevitabile commento.
Partiamo da alcuni dati, tanto per farci un'idea di
quello di cui stiamo parlando:
Cilindrata: 499cc.
Numero cilindri: 2
Potenza kw: 29,4 a 7.000 giri
Coppia: Nm 45,8 a 5.500 giri
Peso a secco: kg 197
Interasse: mm 1.575
Diametro ruote: 14 pollici
Velocità massima: 160 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 7,5"
Già da queste prime informazioni capiamo che il
concetto di scooter è stato spinto oltre i confini
fino a ieri conosciuti, infatti, facendo un paragone con
l'attuale top-maxi, il Suzuki Burgman 400, ci accorgiamo
che i suoi precedenti "record" vengono abbondantemente
superati: la potenza era di 23,5 kw, la coppia di 32,4
Nm e anche il peso era di "soli" 174 kg, le ruote da 13
pollici mentre l'interasse era maggiore: 1590 mm. La velocità
massima dichiarata si fermava a 140 km/h con un tempo
in accelerazione addirittura doppio.
In Yamaha hanno definito il TMAX "Sport Commuter", un
veicolo dalle possibilità dinamiche che possono essere
definite sportive abbinate al comfort e alla comodità
di un maxi-scooter. La quadratura del cerchio? Lo sapremo
alla prima dimostrazione dinamica, certo gli elementi
ci sono quasi tutti e, a parte forse il peso un tantino
elevato le carte giocate sono più che interessanti.
Entrando più nel dettaglio, notiamo che il motore
non è solidale alla ruota posteriore come nella totalità
degli scooter, ma saldamente ancorato al telaio e trasmette
il moto alla ruota tramite una catena in bagno d'olio
sigillata all'interno del forcellone il quale, è
a sua volta infulcrato direttamente al motore. A gestire
i 30 kw ci pensa un variatore di tipo CVT in bagno d'olio,
assolutamente inedito, speriamo che abbia maggiore successo
degli attuali "stressatissimi" variatori.
Parlando dell'impatto estetico, che è senz'altro
influenzato dall'attesa e dai contenuti tecnologici, non
ci fa gridare al miracolo ma affascina per il tentativo
di raccordare il Majesty con una R1 incrociandoli con
qualche spunto dell'Aerox. Abbastanza classico nella vista
frontale che ricorda molto il Majesty 125/150, si esibisce
in una zona centrale caratterizzata da una "capriata"
simil-telaio in alluminio che si slancia da un tondo cromato
che evidenzia il basamento del motore portandolo parzialmente
in evidenza.
Il posteriore è poco caratterizzato, quasi sfuggente
e finalmente vede la sella del passeggero quasi sullo
stesso piano di quella del pilota con conseguenti vantaggi
in termini di protezione e penetrazione aerodinamica che
a 160 km/h hanno un certo peso. Le pedane del passeggero,
di tipo retrattile, non sembrano molto lontane dalla sella
e quindi chi ha le gambe lunghe non potrà, presumibilmente,
allungarle molto.
Ben posizionato sembra il pilota, con ampio spazio longitudinale
per le gambe, il manubrio alla giusta altezza e un poggiaschiena
appena annunciato.
Sul lato sinistro troviamo una marmitta sparata verso
l'alto mentre a destra si evidenzia l'inedito forcellone.
La vista posteriore evidenzia il "gommone" da 150 e
la cura per evitare sporgenze che vadano ad interferire
nelle pieghe che la ciclistica dovrebbe consentire.
Il telaio in tubi di buona sezione ha una struttura
definita a "diamante", la forcella motociclistica da 38mm
ha un'escursione di 120 mm, identica a quella dell'ammortizzatore
posteriore posto orizzontalmente sotto al motore per lasciare
uno spazio utile di 33 litri sotto la sella, non un record,
ma quelli li abbiamo snocciolati fino ad ora.
Un po' alta da terra la sella: 795 mm, 100 più
del Burgman quindi una posizione di guida meno "sdraiata"
e leggermente più "dinamica".
I freni a disco hanno diametri mai raggiunti prima su
uno scooter: 282 mm all'anteriore e 267 al posteriore,
sono privi di sistema integrale di frenata anche se la
versione con ABS dovrebbe arrivare poco dopo.
Tornando al propulsore a camme in testa (DOHC), è
un'inedito "corsa lunga" con i cilindri orizzontali al
terreno, dotato di quattro valvole per cilindro, due carburatori
e l'immancabile raffreddamento a liquido. Per eliminare
le vibrazioni, usa una specie di terzo pistone di fronte
all'albero a gomiti e che ruota in senso opposto alla
rotazione del motore.
Per il momento ci sembra tutto.
Dovendo sbilanciarci in un giudizio, diciamo che stiamo
subendo prepotentemente il fascino di un mezzo veramente
innovativo, che per primo pone un ponte irreversibile
tra la moto e lo scooter e ci pone davanti agli occhi
le possibili evoluzioni di entrambi. CyberScooter caldeggia
la nascita di questi modelli ibridi sin dalla sua nascita
e il termine Cyber, oltre a richiamare tutto ciò
che ruota intorno ad Internet fa anche riferimento a quell'universo
visionario Cyberpunk e/o Manga giapponesi, in cui potete
ritrovare da tempo i germi di mezzi come il TMAX e che
ora, grazie a Yamaha, sono diventati realtà.
Il messaggio è arrivato forte e chiaro e le altre
Case non possono proprio stare a guardare.
Dimenticavamo il prezzo: intorno ai 15 milioni, certo
elevato ma, in proporzione, non più "caro" di un
Majesty 250, perlomeno per i contenuti innovativi che
introduce. Consegne entro l'anno.
(02/10/2000) ATTENZIONE, il prezzo annunciato è
già lievitato ad una cifra intorno ai 16 milioncini,
sarà anche colpa dello Yen, ma ci pare davvero troppo!
P.S. Per questo servizio dobbiamo ringraziare:
Fausto di Bolzano per la dritta sul sito Yamaha JP, Antonio
Giuliano presidente del Campobasso Maxi Scooter e il Presidente
del M.C. Famoto di Campobasso autori dei flash dalla presentazione
stampa a Caserta, l'ufficio stampa Belgarda per la cartella
stampa e le bellissime foto.
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