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SCHEDA
Cilindrata: 499 cc
Peso: 197 kg
Velocità: 160 km/h
Potenza kW: 29,4
Coppia Nm: 45,8
Norme: Euro 1
Prezzo: 8.530 Euro F.P.

 

 · Yamaha TMAX 500
07/07/00
ANTEPRIMA
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Vedi anche: Descrizione, Prova su strada 20.000 km, Prova Fabio Scotti, Prova Fabio Jacopini, Prova Dario Ighina,

È arrivato! Dopo almeno due anni di voci, indiscrezioni più o meno veritiere, date sempre rimandate e disegni quasi sempre di fantasia, giovedì 6 Luglio la presentazione ufficiale, statica, alla stampa.
Il luogo ideale non poteva che essere l'Italia, vero mattatore fra i mercati di tutto il mondo nelle vendite di maxiscooter. Abbiamo cercato in tutti i modi di infilarci anche noi di CyberScooter, ma i posti, ambitissimi, erano tutti prenotati da tempo ad opera delle maggiori testate e vari operatori del settore.
Poco male, le notizie volano e, anche se non in anteprima, per sole poche ore, eccoci a Voi con la presentazione e un inevitabile commento.

Partiamo da alcuni dati, tanto per farci un'idea di quello di cui stiamo parlando:
Cilindrata: 499cc.
Numero cilindri: 2
Potenza kw: 29,4 a 7.000 giri
Coppia: Nm 45,8 a 5.500 giri
Peso a secco: kg 197
Interasse: mm 1.575
Diametro ruote: 14 pollici
Velocità massima: 160 km/h
Accelerazione 0-100 km/h: 7,5"

Già da queste prime informazioni capiamo che il concetto di scooter è stato spinto oltre i confini fino a ieri conosciuti, infatti, facendo un paragone con l'attuale top-maxi, il Suzuki Burgman 400, ci accorgiamo che i suoi precedenti "record" vengono abbondantemente superati: la potenza era di 23,5 kw, la coppia di 32,4 Nm e anche il peso era di "soli" 174 kg, le ruote da 13 pollici mentre l'interasse era maggiore: 1590 mm. La velocità massima dichiarata si fermava a 140 km/h con un tempo in accelerazione addirittura doppio.

In Yamaha hanno definito il TMAX "Sport Commuter", un veicolo dalle possibilità dinamiche che possono essere definite sportive abbinate al comfort e alla comodità di un maxi-scooter. La quadratura del cerchio? Lo sapremo alla prima dimostrazione dinamica, certo gli elementi ci sono quasi tutti e, a parte forse il peso un tantino elevato le carte giocate sono più che interessanti.

Entrando più nel dettaglio, notiamo che il motore non è solidale alla ruota posteriore come nella totalità degli scooter, ma saldamente ancorato al telaio e trasmette il moto alla ruota tramite una catena in bagno d'olio sigillata all'interno del forcellone il quale, è a sua volta infulcrato direttamente al motore. A gestire i 30 kw ci pensa un variatore di tipo CVT in bagno d'olio, assolutamente inedito, speriamo che abbia maggiore successo degli attuali "stressatissimi" variatori.

Parlando dell'impatto estetico, che è senz'altro influenzato dall'attesa e dai contenuti tecnologici, non ci fa gridare al miracolo ma affascina per il tentativo di raccordare il Majesty con una R1 incrociandoli con qualche spunto dell'Aerox. Abbastanza classico nella vista frontale che ricorda molto il Majesty 125/150, si esibisce in una zona centrale caratterizzata da una "capriata" simil-telaio in alluminio che si slancia da un tondo cromato che evidenzia il basamento del motore portandolo parzialmente in evidenza.

Il posteriore è poco caratterizzato, quasi sfuggente e finalmente vede la sella del passeggero quasi sullo stesso piano di quella del pilota con conseguenti vantaggi in termini di protezione e penetrazione aerodinamica che a 160 km/h hanno un certo peso. Le pedane del passeggero, di tipo retrattile, non sembrano molto lontane dalla sella e quindi chi ha le gambe lunghe non potrà, presumibilmente, allungarle molto.

Ben posizionato sembra il pilota, con ampio spazio longitudinale per le gambe, il manubrio alla giusta altezza e un poggiaschiena appena annunciato.

Sul lato sinistro troviamo una marmitta sparata verso l'alto mentre a destra si evidenzia l'inedito forcellone.

La vista posteriore evidenzia il "gommone" da 150 e la cura per evitare sporgenze che vadano ad interferire nelle pieghe che la ciclistica dovrebbe consentire.

Il telaio in tubi di buona sezione ha una struttura definita a "diamante", la forcella motociclistica da 38mm ha un'escursione di 120 mm, identica a quella dell'ammortizzatore posteriore posto orizzontalmente sotto al motore per lasciare uno spazio utile di 33 litri sotto la sella, non un record, ma quelli li abbiamo snocciolati fino ad ora.

Un po' alta da terra la sella: 795 mm, 100 più del Burgman quindi una posizione di guida meno "sdraiata" e leggermente più "dinamica".

I freni a disco hanno diametri mai raggiunti prima su uno scooter: 282 mm all'anteriore e 267 al posteriore, sono privi di sistema integrale di frenata anche se la versione con ABS dovrebbe arrivare poco dopo.

Tornando al propulsore a camme in testa (DOHC), è un'inedito "corsa lunga" con i cilindri orizzontali al terreno, dotato di quattro valvole per cilindro, due carburatori e l'immancabile raffreddamento a liquido. Per eliminare le vibrazioni, usa una specie di terzo pistone di fronte all'albero a gomiti e che ruota in senso opposto alla rotazione del motore.

Per il momento ci sembra tutto.

Dovendo sbilanciarci in un giudizio, diciamo che stiamo subendo prepotentemente il fascino di un mezzo veramente innovativo, che per primo pone un ponte irreversibile tra la moto e lo scooter e ci pone davanti agli occhi le possibili evoluzioni di entrambi. CyberScooter caldeggia la nascita di questi modelli ibridi sin dalla sua nascita e il termine Cyber, oltre a richiamare tutto ciò che ruota intorno ad Internet fa anche riferimento a quell'universo visionario Cyberpunk e/o Manga giapponesi, in cui potete ritrovare da tempo i germi di mezzi come il TMAX e che ora, grazie a Yamaha, sono diventati realtà.

Il messaggio è arrivato forte e chiaro e le altre Case non possono proprio stare a guardare.

Dimenticavamo il prezzo: intorno ai 15 milioni, certo elevato ma, in proporzione, non più "caro" di un Majesty 250, perlomeno per i contenuti innovativi che introduce. Consegne entro l'anno.

(02/10/2000) ATTENZIONE, il prezzo annunciato è già lievitato ad una cifra intorno ai 16 milioncini, sarà anche colpa dello Yen, ma ci pare davvero troppo!

P.S. Per questo servizio dobbiamo ringraziare:
Fausto di Bolzano per la dritta sul sito Yamaha JP, Antonio Giuliano presidente del Campobasso Maxi Scooter e il Presidente del M.C. Famoto di Campobasso autori dei flash dalla presentazione stampa a Caserta, l'ufficio stampa Belgarda per la cartella stampa e le bellissime foto.

DESCRIZIONE >>>
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PROVA SU STRADA 20.000 KM >>>
pag 3/6
PROVA DI FABIO SCOTTI >>>
pag 4/6
PROVA DI FABIO JACOPINI >>>
pag 5/6
PROVA DI DARIO IGHINA >>>
pag 6/6
DI TUTTO DI PIU'
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