>> APRILIA


 

 

 

 

PREGI
Posizione: naturale
Guida: intuitiva ed efficace nel misto
Maneggevolezza: inaspettata
Erogazione: costante
Frenata: sicura
Vibrazioni: assenti
Strumentazione: più di così..
Prezzo: allettante

 

 

 

 

 

 

 · APRILIA ATLANTIC 500
27/06/02
TEST SU STRADA
pag. 3/8
>>> VEDI ANCHE: Anteprima, Descrizione, Prova Fabio S., Prova Fabio J., 1000km con il Burgman 400, Al mare con il Piaggio X9 500, Impressioni CyberScooter Club.

Passiamo al test dinamico, e alle impressioni su come l'Aprilione se l'è cavata nelle varie situazioni tipiche dell'utilizzo quotidiano... e anche un po' più in là.

POSIZIONE IN SELLA
Approfittiamo del cavalletto centrale e ci accomodiamo in sella. La posizione è un ottimo compromesso fra comfort e controllo del mezzo, il largo manubrio s'impugna con assoluta naturalezza, il busto prende una posizione eretta, senza essere portati ad ingobbirsi e le gambe si posizionano naturalmente ad angolo retto. Non viene molto naturale distendersi, stile poltrona, anche perché la pedana, impennandosi verso l'alto poco prima di incontrare l'appendice aerodinamica, limita lo spazio per i piedi, orientandoli verso l'esterno.

La sella offre un apprezzabile sostegno lombare e lo sguardo si punta lontano, senza interferenze visuali con il plexiglass. Davanti a noi ecco la strumentazione, intuitiva e ricca di utili di funzioni.
Per salire in sella, il passeggero si può aiutare con i poggiapiedi retrattili, uno degli elementi esteticamente meno riusciti, una volta aperti, con tutte quelle viti a vista. Una volta accomodato, dispone di una sella ben conformata con il largo poggiaschiena davvero invitante. Un ottimo argomento per programmare le ferie in coppia...
Una volta fatto scendere dal cavalletto, con una certa cura, e montati in sella, ci si trova medio-alti, ben lontani dalla posizione rasoterra del Burgman e qualche centimetro più bassi rispetto al Madison; più o meno allo stesso livello dell'X9, ma più comodi.

CITTÀ
La prima situazione che affrontiamo non è delle più facili, almeno sulla carta, per via delle dimensioni abbondanti e del peso non indifferente.

Il propulsore si avvia dolcemente ed emette un rombo sommesso, ma corposo. Aprendo il gas si gode della perfetta erogazione del sistema ad iniezione, ben coadiuvato da una trasmissione dolce e costante. Con queste prerogative già ci si muove agevolmente e basta un colpo di gas per trovarsi a velocità poco 'codice'. Non che l'accelerazione sia prepotente, ma l'erogazione è sempre sostenuta e senza incertezze, ideale per giostrarsi nel traffico non troppo intenso.
Anche la maneggevolezza è buona, l'avantreno è leggero ed è facile andare dove si vuole anche zigzagando fra le auto. Ovvio che quando il traffico si fa più serrato si rimane imbottigliati e le manovre si fanno più impacciate.
La 'prova inversione', dopo aver preso un po' di confidenza, si risolve con disinvoltura, certo se arrivate dal 'Ciao' occorre un po' d'apprendistato in più.

Nelle accelerazioni ricorda le vecchie BMW 'boxer', per il fatto che tende ad alzare il retrotreno, in modo simile all'effetto caratteristico delle moto bavaresi.
La frenata, che va sempre iniziata con la leva sinistra, è potente e perfettamente modulabile, applicando la forza sufficiente. Solo in situazioni limite conviene aiutarsi con la leva destra, e le reazioni rimangono prevedibili, anche sul pavé.
A proposito di strade lastricate, le sospensioni sono piuttosto rigide e non filtrano molto porfido e buche cittadine; anche la sella riesce solo in parte, a smorzarne gli effetti, su pilota e passeggero. Le plastiche delle sovrastrutture sono ben assemblate e non si producono rumori o scricchiolii sgradevoli.

STRADE EXTRAURBANE
Qui le nostre aspettative si fanno più esigenti e l'Atlantic ci asseconda in modo egregio. La perfetta posizione in sella consente di concentrarsi sulla guida e di togliersi alcune soddisfazioni. All'avvio l'accelerazione è regolare, come abbiamo detto, ma le prestazioni ci sono e si raggiungono velocità nell'ordine dei 120/140 km/h senza difficoltà. Sufficienti a lasciarsi alle spalle il traffico automobilistico e dedicarsi all'impostazione delle curve, che siamo andati a cercare.
La prima uscita ci ha portato sui colli brianzoli fino a Montevecchia, quindi ampi vialoni prima, e stradine in ripida pendenza poi. L'Atlantic se l'è cavata ottimamente e anche infilando curve in successione a passo spedito, ha mostrato di gradire dando sempre confidenza. Quella che ci è piaciuta è proprio la sensazione di controllo del mezzo e la posizione di guida naturale.
Passando ai colli dell'Oltrepò e alle lunghe strade rettilinee per raggiungerli, si apprezza una velocità sempre sostenuta, senza la minima vibrazione, e con un tiro sempre disponibile. Le secche curve a gomito si affrontano in scioltezza e quando si arriva in collina comincia il divertimento. Basta un filo di gas per passare velocemente da una curva all'altra. La frenata è sempre pronta ad esaudire i nostri comandi e volendo staccare in modo un po' più deciso è sufficiente premere con decisione su entrambe le leve, l'Atlantic si accuccia fino a fermarsi, senza scomporsi.

Se le strade sono ben tenute il comfort è buono, in caso contrario le sospensioni sono un po' troppo rigide e le asperità vengono trasmesse agli occupanti. La sella sostiene bene, anche se la punta dello schienalino si sente un po' troppo nella schiena.
Ottima la protezione aerodinamica per le gambe, probabilmente grazie ai baffi aerodinamici, che impediscono al flusso d'aria di rientrare nel retroscudo. Leggermente inferiore invece per il casco e le spalle, ma non dovendo tenere elevate velocità costanti la cosa non infastidisce. Si nota un flusso aerodinamico che devia l'aria dalle mani, piacevole in inverno.
Il passeggero ha di che essere soddisfatto, la sella è ben conformata e lo schienale imbottito fa la differenza. Le mani hanno un'ampia presa nelle maniglie laterali, ma possono sfruttare anche gli appositi incavi ricavati ai lati dello schienale. Le gambe assumono un'inclinazione corretta e i piedi poggiano sulle pedane estraibili, ma solo con il tacco, una situazione che può non essere ottimale con tutte le calzature.
La protezione è sufficiente fino a 100 km/h, oltre la posizione sollevata della sella espone la testa e le spalle del trasportato a vento ed intemperie, ma anche in questo caso le velocità contenute su statali e provinciali ne limitano il disagio. La distanza dal pilota impedisce qualche contatto più affettuoso...

AUTOSTRADA
Potrebbe essere il suo terreno ideale e invece non ci ha del tutto conquistato.
Le prestazioni ci sono tutte, sia per viaggiare a velocità codice ed effettuare sorpassi in sicurezza, che per viaggiare più spediti alla ricerca di medie elevate.
Alcuni limiti si sono però evidenziati sfruttando appieno i 29 kW del propulsore. Le prime avvisaglie le abbiamo avute cercando di svicolare dal traffico sostenuto, in evasione da Milano. Le numerose scie fra auto veloci e camion più lenti, ingeneravano spiacevoli serpeggiamenti al retrotreno dei nostri Atlantic. La cosa si è amplificata cercando di mantenere medie prossime alla massima velocità (segnalata in 167 km/h dal display digitale) sotto forma di ondeggiamenti del retrotreno, eliminabili riducendo la velocità e controllando il mezzo con qualche colpo di freno. Da segnalare che il comportamento con il passeggero risulta più solido.
Riportati a più miti consigli da una ciclistica, pur sempre da scooter 'classico', anche se vitaminizzata, e consci del fatto che fenomeni simili non sono del tutto estranei anche alla concorrenza, ci siamo goduti l'assenza di vibrazioni e la comodità di guida a velocità codice. Anche a queste andature però non guasterebbe un parabrezza più protettivo, o meglio magari un parabrezza regolabile in altezza, per adattarsi alle diverse esigenze di guida e d'altezza. Anche il passeggero ne guadagnerebbe, esposto com'è al vento della corsa, dalla sua posizione panoramica. Per il resto la sua posizione è molto comoda, eccezzion fatta per i piedi, che alla lunga si stancano a dover poggiare con il solo tacco sulle pedane.

AL LIMITE
Questa potrebbe sembrare una forzatura al codice genetico 'pacioso' dell'Atlantic e invece ha riservato risultati inaspettati.
Nel misto fino a 100 km/h orari, infatti, si difende con onore e si esibisce in pieghe significative, con il solo limite della marmitta a strisciare l'asfalto, ma occorre darci dentro abbastanza.
La frenata combinata permette staccate sicure, e l'erogazione dolce della potenza, permette di spalancare il gas, anche da inclinati.
Peccato per le gomme di attitudine turistica che mostrano di essere arrivate al limite, ma in modo progressivo e prevedibile.
In autostrada a velocità prossime a quella massima, o affrontando i curvoni della 'Cisa' a 'gas aperto' la ciclistica si avvicina ai suoi limiti, evidenziando qualche ondeggiamento. Del resto i suoi contendenti non se la cavano tanto meglio e se alcuni migliorano sul veloce, gli stessi devono poi cedere il passo nel misto.

CONSUMI E COSTI
Del costo d'acquisto abbiamo già detto, mentre il consumo medio di carburante sfiora i 20 km/litro, con punte di 17 tirandogli il collo e 22/23 ad andature più contemplative. Niente male. I tagliandi sono fissati ogni 6000 km quindi non troppo pressanti.

CONCLUSIONI DINAMICHE
Come per la sezione 'statica' ci troviamo con risultati alterni.
La piacevolezza di conduzione a ritmi turistici ed il buon confort di guida, si abbinano alla possibilità di togliersi qualche soddisfazione di guida nel misto, anche al di là delle nostre aspettative.
Al contrario si è manifestato qualche limite nella guida veloce, che riduce le medie autostradali, se si viaggia di fretta. Anche la protezione aerodinamica, in particolare per il passeggero e alle alte velocità, andrebbe ampliata.
C'è un certo margine di miglioramento e siamo sicuri che Aprilia farà tesoro della mole d'informazioni che sta raccogliendo, grazie ad iniziative pregevoli come quella di offrire alcuni Atlantic in test, ai soci dei maggiori scooter club nazionali. Una mossa che le è sicuramente valsa attenzione e simpatia nel mondo degli appassionati, e probabilmente anche qualche vendita!
In sintesi un mezzo polivalente, ben costruito ed offerto ad un prezzo davvero interessante, dedicato a chi non ha troppa fretta e molto bagaglio.

Testo: Fabrizio Villa

Foto: Cristian, Fabrizio

 

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DIFETTI
Vani bagaglio: limitati
Peso: elevato
Freno a mano: assente
Sospensioni: rigide
Stabilità: migliorabile
Protezione: qualche turbolenza
Passeggero: esposto

 

 

 

 

 

 

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