Marchio di nobili tradizioni
sportive nel Gruppo Piaggio, dopo l'ammiraglia Nexus 500,
Gilera 'rimette le mani' sul Runner, una piccola peste
che ha fatto dannare ben più di un motociclista
nel misto stretto, e reso felici tanti scooteristi appassionati
di guida al limite.
Abbandonati gli esuberanti propulsori a due tempi dell'esordio,
per rientrare in normative antinquinamento sempre più
severe, ha subito un primo aggiornamento nell'anno 2000,
oggi, dopo otto anni di onorata carriera e 330.000 veicoli
venduti (in tutte le cilindrate) è arrivato il
momento di una rivisitazione più sostanziosa, soprattutto
a livello stilistico e ciclistico.
Il richiamo al Nexus risulta evidente fin dal primo sguardo,
del resto l'ammiraglia Gilera ha proprio nel design una
delle carte vincenti, e il 'trapianto' sul Runner è
più che positivo, pur mantenendo qualche citazione
delle precedenti versioni.
Passando alla 'sostanza' sono le ruote e i freni di maggior
diametro, con un telaio ancora più rigido, ad interessare
i più smanettoni.
Parziale delusione per le cilindrate, visto che al momento
(oltre ai 50cc che non trattiamo) è stata presentata
la sola versione da 125cc, ma ad apposita richiesta il
vertice Gilera ha ammesso che non si fermeranno qua e
basta osservare i pneumatici, con limite di velocità
a 150km/h, per crederci.
Famoso per le numerose elaborazioni disponibili e i trofei
dedicati, la presentazione non ha potuto che svolgersi
in una pista.
LINEA
Come detto e come appare prepotentemente dalle immagini,
più che ispirarsi al Nexus ne riprende le linee
in modo maniacale, tanto che ad uno sguardo superficiale
i due modelli si potrebbero anche confondere, soprattutto
nella vista laterale. Osservandolo frontalmente riappare
però lo stile Runner, con il doppio faro inglobato
in un'unica mascherina e lo scudo centrale in colore contrastante
a disegnare una freccia.
Il parere personale è che lo scooter sia bello,
grintoso e che le linee tese e dinamicamente spinte verso
la ruota anteriore lo abbiano reso moderno e aderente
allo stile Gilera del 'nuovo corso'.
Certo che per chi ha apprezzato il Runner nella vecchia
versione, lo stacco è forte e non per tutti facile
da digerire.
Sempre importante il tunnel centrale, alleggerito però
dalle fasce a contrasto incorporanti le pedane del passeggero,
molto simili a quelle del Nexus, ma realizzate in materiale
plastico. Distintivi gli sfoghi regolabili dell'aria calda,
proveniente dal radiatore e il tappo carburante sul tunnel
in stile 'racing'.
Un paio d'appunti mi sento di farli: uno è alla
sella che con il suo andamento concavo fa perdere dinamismo,
l'altro alla scatola del filtro dell'aria che appesantisce
il retrotreno. Soluzioni che comportano però innumerevoli
vantaggi funzionali e quindi anche condivisibili.
Le ruote di maggior diametro e i cerchi con razze sottili
lo rendono poi ancora più 'moto', soprattutto all'anteriore.
DOTAZIONI
Ben venga l'aspetto prestazionale, ma poi nell'uso quotidiano
è sempre più difficile rinunciare alle comodità
tipiche degli scooter e il VX 125 cerca di coniugare entrambe
le anime.
Il sottosella, apribile premendo il blocchetto d'accensione,
consente infatti di stivare un casco integrale (da verificare
per un più ingombrante modulare), un bel risultato
se si pensa che la sella è stata abbassata di 40mm
e la ruota posteriore cresciuta di un pollice.
Compatta e completa la strumentazione, con in evidenza
un coreografico, e anche ottimistico, contagiri con fondo
scala a 13.000giri! A fianco un display LCD permette di
tenere sotto controllo il livello carburante, la temperatura
del liquido di raffreddamento, l'ora, i chilometri percorsi
(totali e parziali) e naturalmente la velocità.
Sulla sinistra cinque spie segnalano:
la riserva carburante, il livello minimo dell'olio motore,
le luci abbaglianti, gli indicatori di direzione e le
quattro frecce.
Di serie anche l'antifurto 'immobilizer' con led all'interno
del contagiri.
Troviamo, come detto, gli sfoghi per l'aria calda, utili
d'inverno per garantire un certo tepore alle gambe, e
sulla destra un anello saldato al telaio a cui assicurare
una robusta catena.
Gli specchi retrovisori sono compatti e carenati, ma anche
efficaci e si regolano agendo direttamente sulla superficie
specchiata.
Troviamo di serie sia il cavalletto centrale che quello
laterale, anche se quest'ultimo è stato tolto per
le sessioni in pista e quindi non lo vedete in foto.
Tre i colori: l'immancabile Rosso Dragon, un Grigio Stone
piuttosto high-tech ed un più ordinario Nero Carbon.
Sono già allo studio grafiche più 'racing'
per future versioni.
CICLISTICA
Ruote, freni, telaio e sospensioni, tutto nuovo.
I cerchi in lega leggera a 6 razze crescono di diametro
passando a 14 pollici all'anteriore e 13 al posteriore.
Montano pneumatici tubeless Pirelli Evo 21 da 120/70 e
140/70, rispettivamente davanti e dietro.
Anche l'impianto frenante fa un passo avanti, con un disco
anteriore da 240mm, 'strizzato' da una pinza flottante
a doppio pistoncino e un disco posteriore da 220mm con
pinza a pistoncino singolo. Come richiesto dai più
sportivi, la frenata è di tipo tradizionale con
le leve al manubrio a comandare singolarmente le pinze.
La forcella è una Kayaba a perno avanzato, con
steli da 35mm ed escursione di 85mm. Il doppio ammortizzatore
posteriore Sebac è regolabile su sei posizioni,
agendo sulla ghiera superiore con una chiave in dotazione.
L'ossatura è costituita dal nuovo telaio in tubi
d'acciaio a doppia culla ed ampi fazzoletti di rinforzo,
notevolmente più rigido del precedente.
Obiettivo primario abbassare il baricentro e centralizzare
le masse, in quest'ottica il serbatoio da 8,7 litri (era
12,2) è posizionato sotto il tunnel centrale e
la sella è scesa a 815mm da terra, contro la precedente
misura record di 855mm. Nonostante ciò si è
riusciti a conservare un ampio vano sottosella.
Cresce leggermente il peso che passa da 123 a 129kg e
diminuisce la lunghezza da 1900 a 1840mm, mentre le altre
misure caratteristiche rimangono invariate, quindi larghezza
di 750mm e passo di 1340mm.
PROPULSORE
La motorizzazione attualmente disponibile è quella
da 125cc, perfetta per i sedicenni e per chi non dispone
della patente A. Naturalmente si tratta del Piaggio Leader,
già montato sulla versione precedente, su cui si
è lavorato per ottenere un maggior tiro ai medi
regimi, ferma restando la potenza massima, al limite del
consentito dalla legge.
Sono stati utilizzati silent block leggermente più
rigidi per fissarlo al telaio, al fine di ottenere una
maggiore rigidità complessiva. Fermo restando che
la ciclistica è pur sempre da scooter tradizionale,
ovvero con motore oscillante, solidale alla ruota posteriore.
Si tratta di un monocilindrico a quattro tempi, raffreddato
a liquido, con distribuzione a quattro valvole ed alimentazione
a carburatore. Rispetta le normative Euro 2 grazie al
sistema d'aria secondaria 'SAS' e alla marmitta catalitica.
La potenza massima dichiarata è di 11kW a 9.750giri
e la coppia di 11,7Nm a 8.000giri. Come sempre ai vertici
della sua classe, ma anche lontana dalle prestazioni esuberanti
a cui fa pensare il logo Runner. Aspettiamo allora news
su di una possibile cilindrata superiore, del resto in
Piaggio di motori ce ne sono!
SU PISTA
Va premesso che le precedenti versioni del Runner non
sono mai passate sotto i 'nostri ferri', il giudizio sarà
quindi relativo al solo nuovo modello.
Una cornice impegnativa: il circuito di 'handling' all'interno
della pista ASC di Vairano (PV). Impegnativa non solo
per lo scooter, ma anche per il pilota, soprattutto se
poco avvezzo a queste ambientazioni.
Aspetto il mio turno sotto un sole cocente, finalmente
ecco il mio mezzo, un rosso dragon con l'impegnativo numero
3 sulla carenatura.
All'avviamento si nota lo scampanellio tipico dei motori
Leader, che lascia presto il posto ad un borbottio sommesso
e nessuna vibrazione.
Giacca, stivali e guanti in pelle, pantaloni con protezioni,
casco integrale e via il più possibile veloce,
anche per sfuggire ai 40gradi della pianura padana.
Non si può dire che l'accelerazione sia esuberante,
del resto la potenza è limitata per legge, ma la
progressione è continua e senza incertezze. La
prima curva si avvicina velocemente e cerco di prendere
le misure con la pista e con lo scooter. Freno dolcemente
e lo scooter scende in piega veloce, ma 'rotondo', in
uscita la trasmissione lavora bene, ma qualche cavallo
in più non guasterebbe. Colpa forse di un tracciato
con rettilinei troppo lunghi, ma che curve!
I giri si susseguono sempre più veloci e il divertimento
cresce in modo esponenziale. Man mano le pieghe si accentuano,
le frenate si accorciano e il cavalletto centrale inizia
a lavorarsi l'asfalto, ma il Runner non sembra mai in
difficoltà, sicuramente meno del pilota.
Le gomme Pirelli trasmettono bene l'aderenza sull'asfalto,
i freni sono potenti e modulabili e anche arrivando in
staccata un po' impiccati, la forcella non va in crisi
e il retrotreno rimane in traiettoria. Notevole l'agilità
nei cambi di direzione, senza però risultare eccessiva:
aiuta i meno esperti, consentendo agli altri di arrivare
al limite, senza reazioni anomale.
Nell'esperienza in pista il Runner ha dimostrato di sentirsi
perfettamente a proprio agio, dimostrando che prima di
cercare altri cavalli è meglio sfruttare al meglio
quelli che ci sono. Il divertimento in fondo non è
determinato dalla potenza, ma dalla capacità di
migliorare se stessi, giro dopo giro. Il divertimento
è massimo, il rischio minimo, tanto che qualche
esperienza in pista è altamente consigliabile a
tutti.
In attesa di una più completa prova su strada,
ho cercato di trarre anche qualche valutazione più
generale: la protezione aerodinamica è ridotta
al minimo sia al busto che alle gambe, per via dello scudo,
molto rastremato, ma la posizione di guida è comodo
anche se compatta. La sella non sembra tanto alta, anche
se 815mm non sono pochi, in compenso la conformazione
è corretta e la parte anteriore sollevata evita
di scivolare in avanti. Lo spazio per i piedi è
limitato dal tunnel centrale e la pedana avanzata è
solo un vezzo, ma inutilizzabile. Del resto meglio caricare
l'avantreno e guidare il Runner come una moto, con i piedi
arretrati.
La velocità massima vista sul tachimetro digitale
è stata di 116km/h, mentre quella dichiarata è
di 106, ma va tenuto presente che, non potendo andare
in autostrada, il limite extraurbano del Runner 125 è
pur sempre di 90km/h.
Oltre ad essere rimasto a secco di carburante, troppo
impegnato com'ero ad 'interpretare' curve e controcurve,
non ho altre informazioni dirette sui consumi, mentre
quelli dichiarati sono di 28km/l nel ciclo ECE 40.
CONFRONTI
Il mondo dei 125 sportivi non è molto affollato
e si ritrovano vecchi rivali, come l'Aprilia Leonardo,
suo 'coetaneo', che monta un propulsore Rotax ugualmente
prestante, ha però ruote da 12 pollici e freni
di minor diametro ad un prezzo leggermente inferiore;
anche per lui si aspetta un restyling.
In casa Honda troviamo il Dylan,
meno estremo, ma comunque ben guidabile, con ruote da
13" ed un motore appena meno potente, ad un prezzo
molto più contenuto. Da Kymco il B&W, meno
potente e meno costoso è il modello più
sportivo dell'Azienda. Più recente il Malaguti
Phantom
Max, motorizzato Kymco e quindi non al vertice
delle prestazioni costa però 300 euro meno. Infine
il Peugeot Jet
Force disponibile con o senza ABS, ha una ciclistica
di primo livello, ma un motore meno prestante, a meno
di non considerare il Compressor da 11kw, che però
costa davvero molto.
CONCLUSIONI
Non potendo aumentare la potenza, come sappiamo limitata
per legge, Gilera ha migliorato tutto il resto. A partire
dall'estetica, che ora mostra un evidente 'family feeling'
con il Nexus 500, passando per l'intero reparto ciclistico,
fino al piacere di guida e alle prestazioni che sono di
sicuro al vertice della sua classe.
Con un'apprezzabile qualità generale, un discreto
sottosella ed una strumentazione completa e scenografica,
accontenta anche l'aspetto praticità.
Ha insomma tutte le carte in regola per tenere ben vivo
il 'mito' Runner, e una quotazione pur importante (3449
Euro) non dovrebbe essere d'ostacolo per chi vuole un
veicolo divertente e raffinato.
In distribuzione a partire dal mese di ottobre 2005.
Per chi ha passato i diciotto anni e possiede una patente
A, non rimane che aspettare una versione più pepata,
magari con il Quasar 250...
Testo by Fabrizio
Villa
Foto by MCP
e Fabrizio Villa
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