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SCHEDA
Cilindrata: 249,4 cc
Peso: 174 kg
Velocità: ND
Potenza kW: 14,1/7.000
Coppia Nm: 21/5.500

Norme: Euro 2
Prezzo: 3.690 Euro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ABBIGLIAMENTO
Casco:
Nolan
'N83'
Giacca:

Arlen Ness 'Feeling'
Guanti:
Arlen Ness 'Eclipse'

 

 · Honda FORESIGHT 250 '05
29/06/05
ANTEPRIMA

La vita media per un modello di scooter si è fatta sempre più breve, addirittura si vedono aggiornamenti tecnico/stilistici anche dopo un solo anno dal lancio dello stesso. In genere si tratta di veicoli che per un motivo o per l'altro non hanno incontrato i favori del mercato e si tenta così di rilanciarli. Una prassi ormai diffusa, ma poco praticata da Honda, che forte della sua posizione di leader di mercato, garantisce una vita media dei suoi modelli, superiore a quella della concorrenza. Foresight, con otto anni di vita, è un vero e proprio veterano, solo Aprilia Leonardo, Gilera Runner e Kymco Dink possono dire lo stesso.
Presentato nel 1997, in pieno boom del settore maxiscooter, subisce un leggero aggiornamento nel 2000, per arrivare praticamente immutato fino allo scorso anno.
Naturalmente non rappresenta più il modello di punta Honda nei 'quarto di litro', superato sia dal più 'sportivo' Jazz che dal più recente e tecnologico Forza. Si pone quindi come 'entry level', grazie ad un prezzo sceso sotto i 4.000 Euro, con la qualità e l'affidabilità di un progetto longevo e ben riuscito.
A prima vista, il modello 2005 si riconosce per una nervatura sullo scudo, il gruppo ottico anteriore sdoppiato e per le maniglie posteriori in tinta con la carrozzeria, ma la novità più importante è il motore omologato Euro 2, quindi in regola con le attuali norme antinquinamento.

LINEA
Ai tempi del lancio ci aveva favorevolmente impressionato per l'equilibrio delle proporzioni abbinate all'originalità di scudo e retrotreno. A distanza di otto anni ci sembra ancora moderno ed intrigante, ma naturalmente i modesti aggiornamenti non ne possono rinnovare l'appeal, che sa, ovviamente, di già visto.
Come detto la principale novità estetica è il doppio faro anteriore affiancato, sottolineato dalla nervatura a 'V' sullo scudo, mentre al retrotreno le maniglie in tinta con la carrozzeria risultano meno evidenti delle precedenti.
Caratteristico il parabrezza solidale al manubrio (soluzione riproposta recentemente da Yamaha Xmax 250), le frecce anteriori sporgenti ed una predominanza di linee curve, soprattutto al retrotreno.
Si nota poi il 'carenatissimo' cruscotto che avvolge comandi e strumentazione, tutto di chiara ispirazione automobilistica.
Complessivamente un veicolo snello e compatto, pensato per il contesto urbano, in cui si muove ancora con eleganza.
Non al massimo delle possibilità Honda la qualità delle plastiche e degli accoppiamenti, con numerose viti a vista, ma più che accettabile considerato anche il prezzo concorrenziale.
Tre le colorazioni disponibili: Pearl Montana Blue, Interstellar Black Metallic e il Force Silver Metallic delle foto.

DOTAZIONE
Da sempre una delle caratteristiche più apprezzate nei maxiscooter, lo spazio per alloggiare i bagagli di Foresight non delude. La sella, a due tonalità e rivestita in morbida pelle, si apre lateralmente e scopre un vano spazioso (40 litri), regolare e piuttosto sviluppato in lunghezza, tanto da alloggiare anche una sacca da golf, più tradizionalmente può ospitare un casco integrale o due demi-jet, oltre al completo impermeabile e/o altre cose, anche una valigia 24 ore, peccato che non sia illuminato, rivestito e non disponga della presa di alimentazione. Nel retroscudo troviamo due vani non ampi, ma profondi, di cui uno con serratura. Le maniglie del passeggero forniscono infine una base per il portapacchi, opzionale.
Nel tunnel centrale troviamo uno sportello con serratura per accedere al serbatoio del carburante da 12 litri.
Segnale di un progetto datato, sono proprio le numerose serrature che nell'utilizzo quotidiano risultano abbastanza scomode.
Anche il cruscotto non è un concentrato di tecnologia, con i contachilometri, totale e parziale, di tipo meccanico e il piccolo orologio digitale. In compenso la grafica semplice rende l'indicatore carburante, il tachimetro e il termometro del liquido refrigerante, di facile lettura. Manca la spia della riserva, ma troviamo quelle relative a pressione olio, frecce ed abbagliante.
Da segnalare la presenza del freno a mano che agisce direttamente sulla leva sinistra, a dire il vero, in modo piuttosto macchinoso.
Comodi e di agevole azionamento, entrambi i cavalletti.

CICLISTICA
La parte ciclistica è rimasta praticamente invariata, dopo l'aggiunta del disco posteriore a partire dal 2000.
Classicamente, come la gran parte dei primi maxiscooter, troviamo ruote da 12 pollici, a cinque razze, che montano pneumatici tubeless 110/90 e 130/70. Le sospensioni vedono una forcella a perno in asse da 33mm con escursione di 88,7mm ed un monoammortizzatore posteriore sul lato sinistro, con 96,2mm d'escursione e la regolazione del precarico su 7 posizioni.
La frenata di tipo combinato CBS, utilizza un disco anteriore da 240mm con pinza a triplo pistoncino ed un posteriore da 220mm con pinza a pistoncino singolo.
Le leve al manubrio sono monitorate da una valvola ripartitrice per limitare i trasferimenti di carico e, nei limiti del possibile, i bloccaggi indesiderati.
Le quote caratteristiche fanno già immaginare l'agilità del veicolo, troviamo infatti un interasse di soli 1450mm, per una lunghezza complessiva di 2070mm e 735mm di larghezza. La sella si trova a 745mm d'altezza e il peso è contenuto in 158,9kg.

PROPULSORE
Il monocilindrico orizzontale utilizzato ha avuto una larga diffusione, avendo equipaggiato anche i primi Piaggio X9 e risultando la 'base' di quelli montati su Jazz e Forza.
Si tratta ovviamente di un quattro tempi raffreddato a liquido, montato in funzione oscillante con la sospensione posteriore. La distribuzione è monoalbero con due valvole per cilindro ed alimentazione a carburatore.
Sviluppa una potenza leggermente inferiore ai vertici della sua classe, ovvero 14,1kW a 7.000 giri e 21Nm a 5.500 giri di coppia, con una cilindrata esatta di 249,4cc.
Come detto, novità 2005 è la rispondenza alla normativa Euro 2, attualmente in vigore.
Non vengono dichiarati valori di consumo, ma per esperienza risultano piuttosto contenuti.

TEST SU STRADA
Si è trattato di una breve presa di contatto, più che sufficiente a far riaffiorare i ricordi della prima versione e a verificarne la validità attuale.
Quello che colpisce da subito è l'estrema confidenza e la facilità di guida che sa infondere. La sella piuttosto bassa, il ridotto raggio di sterzo, un peso fra i più contenuti e la posizione di guida 'eretta', forniscono un mix particolarmente apprezzato, soprattutto nel traffico cittadino. A differenza di altri 250 più corpulenti, Foresight si guida praticamente come un 150/200cc, agile e leggero, potendo contare comunque su di un'erogazione morbida, ma corposa. Non si tratta certo di un 'bruciasemafori', anche perché lo stacco della trasmissione è molto dolce e la progressione costante ed anche per questo poco emozionante, ma le prestazioni sono più che sufficienti, soprattutto se non si sta a 'pignolare' su qualche decimo di secondo in più o in meno con i competitor.
Non è neppure uno scooter sportivo, le sospensioni sono tarate sul morbido e questo fa si che sia un buon incassatore, anche sul micidiale pavé. La contropartita è che sul veloce, specialmente il monoammortizzatore posteriore, mostra un po' la corda, concedendo qualche oscillazione, ma in linea con lo spirito dello scooter, e del suo utente potenziale. Esistono comunque valide soluzioni aftermarket.
In velocità massima si vedono facilmente i 100-110km/h per arrivare, con un po' più di lancio, fino a 125 o poco più.
Anche la frenata è in linea con la dolcezza complessiva del veicolo: l'attacco non è particolarmente incisivo ed occorre una certa energia per 'chiudere' bene la frenata. A dire la verità ci aveva colpito più favorevolmente il modello testato nel 2000, ma probabilmente era il confronto con i competitor di allora a farlo primeggiare, mentre ora è comunque nella media.
Di buon livello la protezione dagli agenti atmosferici, in particolare del busto, grazie al parabrezza molto vicino e con prese d'aria per ridurre le turbolenze sul casco. Anche le frecce riescono a deviare un minimo l'aria dalle mani, mentre lo scudo protegge proporzionalmente meno.
Per ultima la posizione di guida, che risulta piuttosto moderna, con il busto diritto, le gambe ad angolo retto e le braccia leggermente sollevate ad impugnare il manubrio. Niente a che vedere con le posizioni 'custom' di alcuni suoi 'coetanei'. Il morbido sellone è piuttosto comodo, sia per il pilota, che gode anche di poggiaschiena, pur non regolabile, che per il passeggero, anche se un po' elevato. Quest'ultimo si appoggia a comode maniglie e poggiapiedi ben posizionati, soffre solo per il vento sul casco alla massima velocità.

ACCESSORI
Abbastanza nutrito il catalogo ufficiale che spazia dal portapacchi allo schienalino, fino al bauletto. Troviamo poi i deflettori per mani e gambe, il kit manopole riscaldate e la protezione in plastica per la carenatura posteriore. Esiste poi un telo copriscooter con il logo Foresight e vari prodotti per la manutenzione. Vista la lunga presenza sul mercato, gli accessori dedicati dalle Aziende di settore non si contano.

CONTESTO
Dei concorrenti 'in casa' abbiamo detto, gli altri competitor più 'pericolosi' sono: Aprilia Atlantic 250, più potente e stabile, ma con sospensioni più rigide ad un prezzo di poco superiore; Kymco Grand Dink 250, ancora più economico, ma non testato da CyberScooter; Malaguti Madison 250, più potente, 'grintoso' ed un poco più economico (non testato); Piaggio X9 250 Evo, più potente e più costoso; Suzuki Burgman 250, 'il più' potente, capiente, comodo ed anche costoso; Yamaha Majesty 250, il concorrente 'storico', anch'esso più potente e più capiente, a 600 Euro in più; e da valutare anche il recente Xmax 250, in attesa della nostra prova.

CONCLUSIONI
Il rapporto qualità-prezzo è sicuramente l'elemento che mantiene attuale un progetto, pur datato, come il Foresight. In realtà lo scooter è molto comodo e maneggevole, ideale per girare in città e nell'hinterland, anche in due, con un buon comfort. Poi frena discretamente, anche grazie al CBS, ed è molto protettivo. Dispone anche di vani capienti e numerosi, peccato che altrettanto numerose siano le serrature. Completa, anche se non propriamente hi-tech, la strumentazione, mentre la linea mantiene in gran parte la sua appetibilità, a riprova della validità del design.
Uno scooter per chi bada alla sostanza, prodotto nello stabilimento di Atessa, con un marchio di garanzia come Honda e un'affidabilità ormai a tutta prova.
Pensiamo che sia ancora in grado di dire la sua, almeno fino a che il motore potrà adeguarsi alle normative antinquinamento sempre più restrittive.

Testo: Fabrizio Villa
Tester: Fabio Scotti
Foto: Monica Il Grande

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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