Spesso le presentazioni
scooter avvengono il luoghi bellissimi, ma ben lontani
dall'utilizzo tipico a cui sono soggetti tutti i
giorni. In questo senso la scelta di Roma risulta
doppiamente azzeccata, innanzitutto perché
è bellissima, poi perché quanto a
traffico e stato pietoso del fondo stradale ha ben
poche rivali.
Un test di un'ottantina di chilometri nelle ore
di punta, accerchiato da orde di veicoli, attento
a conservare l'equilibrio tra sampietrini, buche
e lavori in corso, un quadro che gli scooteristi
romani conoscono molto bene.
Vediamo allora come se l'è cavata il 'francesino'
sia in versione Premium che City, dove l'unica cosa
che cambia è la catena antifurto integrata.
POSIZIONE IN SELLA
Ruote alte e vano sottosella non hanno mai consentito
sedute troppo basse e Géopolis non fa eccezione,
anzi del quintetto concorrente è il più
alto, con 805mm dichiarati. A questo va aggiunto
che la sella non è per nulla cedevole, anche
se correttamente sagomata, così come lo sono
le pedane, il risultato è che un'altezza
non inferiore al metro e settanta è preferibile
se si vuole toccare terra comodamente. In compenso
c'è spazio sufficiente anche per i più
alti che non avranno interferenze ginocchia-retroscudo
e potranno sfruttare le intelligenti svasature nella
parte anteriore della pedana per alloggiare i propri
'46' o più...
Il tunnel centrale è piuttosto voluminoso,
più o meno a livello del Piaggio
Beverly e più di Aprilia Scarabeo
e Kymco
People S, mentre il Malaguti
Password ha addirittura la pedana piatta.
A bordo si assume la classica posizione a busto
dritto e gambe ad angolo retto, tipica dei ruote
alte, con un manubrio alto e largo 'il giusto'.
L'accenno di schienalino è in realtà
un appoggio per il fondoschiena, ma non sorregge
la schiena esattamente come avviene nei competitor.
I blocchetti elettrici al manubrio risultano intuitivi
e razionali, così come le leve freno e un
plauso va alla cura con cui è posizionato
il blocchetto d'avviamento, lontano da ogni possibile
contatto con le ginocchia. Ordinari, anche se discretamente
efficaci gli specchi retrovisori, mentre quelli
asferici sono riservati alla versione Executive.
Ben alloggiato anche il passeggero con una porzione
di sella ampia e non troppo rialzata, con comodi
appigli per le mani nel maniglione-portapacchi e
belle pedane retrattili su cui poggiare i piedi,
forse solo eccessivamente inclinate all'indietro.
I cavalletti sono ben congegnati, il centrale consente
di issare lo scooter con minimo sforzo e lo stesso
per la discesa, mentre il laterale si aziona comodamente
stando in sella, viene bloccato da una molla e impedisce
l'avviamento del motore quando estratto.
ACCESSO AI VANI
Il retroscudo mostra un ampio portello, apribile
solo con la chiave in dotazione (spegnere il motore,
togliere la chiave, mettere la chiave, aprire, chiudere,
togliere la chiave, mettere la chiave, riaccendere
il motore...), quindi si poteva fare di meglio,
così come per lo spazio utilizzabile che
è veramente esiguo. Di positivo c'è
la presa a 12 volt per la ricarica di apparecchiature
elettroniche anche se all'interno si può
stivare (malamente) solo un cellulare o un lettore
mp3.
Più comodo il gancio appendiborse, nella
parte alta che consente di sfruttare tutta l'altezza
fino al tunnel.
Per accedere al sottosella basta invece ruotare
la chiave d'avviamento che sgancia la serratura
e permette di sollevare la sella. Il vano non è
molto ampio, ma considerate le ruote da 16 pollici
è fra i più capienti rispetto ai concorrenti,
naturalmente bisogna rassegnarsi ad un casco demi-jet
e a posizionare la 24ore all'esterno.
Rimane naturalmente l'opzione portapacchi con eventuale
bauletto, Peugeot ne offre addirittura in tre capienze
diverse per accontentare le più svariate
esigenze.
CITTA'
Come detto la prova si è svolta completamente
in ambito urbano, destinazione d'uso primaria per
uno scooter fino a 250cc, quindi significativa anche
se completeremo la prova in extra-urbano e in autostrada,
magari non appena sarà disponibile la versione
Executive.
Del motore sappiamo praticamente tutto, visto che
equipaggia buona parte dei 250 in circolazione e
la stessa Peugeot lo utilizza per il Satelis
250. È un ottimo propulsore, potente,
economico ed omologato Euro 3, parte senza esitazioni
e pulsa con una rumorosità generale molto
contenuta.
Lo spunto è morbido, come avviene con quasi
tutti gli scooter per non creare difficoltà
su fondi scivolosi, ma diventa subito corposo al
salire dei giri, con una buona spinta che porta
in un batter d'occhio oltre il limite consentito
(50km/h...). Il motore dà il meglio di sé
ai regimi intermedi, in definitiva quelli più
usati, anche il 'sound' si fa più corposo
e aumenta la reattività alla manopola del
gas. Poi ci sarebbe anche un bell'allungo ma ne
riparleremo in autostrada...
Anche se i tecnici francesi sono al loro primo ruote
alte di media cilindrata, il risultato è
subito di ottimo livello. La ciclistica risulta
perfettamente neutra, quindi Géopolis si
guida da subito con estrema confidenza e permette
ai più smaliziati di togliersi qualche soddisfazione
sfruttando sia l'ampio angolo di piega che l'appoggio
dei pneumatici Pirelli.
Come tutti gli scooter con ruote da sedici pollici
mostra una maggiore solidità dell'avantreno
e di conseguenza anche una maneggevolezza inferiore
ai 'ruote basse', richiede quindi una guida più
'motociclistica', ma una volta fatta l'abitudine
ci si muove bene anche in spazi ristretti, ringraziando
l'ampio angolo di sterzo.
Sopravvivere alle strade romane senza buone sospensioni
è cosa ardua, ma le sospensioni Paioli e
la forcella da 37mm se la sono cavata molto bene.
La scorrevolezza di entrambe riesce a coprire senza
scossoni sia i sanpietrini che le buche modeste
(oltre serve un enduro!), ma l'impressione è
che facciano il loro dovere anche alzando il ritmo,
eventualmente irrigidendo gli ammortizzatori.
Anche grazie a sospensioni efficaci, la sella dall'imbottitura
rigida, non è risultata scomoda alla fine
della giornata, ma sull'argomento torneremo in occasione
del test completo.
Il capitolo freni ha una duplice lettura: positiva
considerando un impianto tradizionale con dischi
azionati singolarmente dalle leve relative al manubrio,
meno, abituato come sono ad abbinare il marchio
Peugeot alla frenata ABS/PBS che del medesimo impianto
sa sfruttare il massimo e senza rischiare scivolate.
Il consiglio di CyberScooter è come sempre
di optare per l'ABS e di conseguenza per la versione
Executive, ma se siete degli strenui difensori della
'frenata indipendente' o volete risparmiare qualche
Euro, la frenata di Premium e City è sicuramente
almeno a livello della concorrenza: modulabile,
ma anche potente e con limitata tendenza al bloccaggio,
certo sull'acciottolato lucido bisogna andarci cauti,
ma se l'ABS proprio non lo volete...
Un punto a favore è rappresentato sicuramente
dalla protezione aerodinamica, lo scudo è
piuttosto ampio e il parabrezza è più
largo e alto della media, arrivando a metà
casco e lasciando esposte praticamente solo le mani
e le braccia. Il parabrezza offre anche un'ottima
trasparenza, solo il bordo può incrociare
lo sguardo se non si supera il metro e ottanta,
ma l'esigua profilatura lo rende un fastidio piuttosto
relativo. Un ottimo risultato per un ruote alte,
qualcosa in più di tutti concorrenti, tanto
che mi sento di sconsigliare il parabrezza maggiorato,
primo per le discutibili staffe metalliche, secondo
perché in caso di pioggia limita la visibilità.
Altra nota positiva è la solidità
delle plastiche che non hanno mai trasmesso vibrazioni
o risonanze, così come ogni altra componente
dello scooter.
Inutile dire che non ho avuto modo di verificare
né la velocità massima né i
consumi, ma dovrebbero essere entrambi ai vertici
della sua classe, del resto il motore lo conosciamo...
CONCLUSIONI
Satelis prima e Géopolis ora, rappresentano
il nuovo corso di Peugeot e lo fanno nel migliore
dei modi, con linee piacevoli, costruzione accurata,
ottima guidabilità e motori prestanti. Géopolis
poi è stato realizzato quasi espressamente
per il mercato italiano, visto il gradimento per
questa tipologia di scooter e gli elevati numeri
di vendita. Pur senza sfoggiare soluzioni innovative
il ruote alte francese motorizzato italiano mostra
grande cura in ogni dettaglio e, grazie anche al
fatto di essere il modello più recente del
suo segmento, sembra in grado di porsi come veicolo
di riferimento fra i suoi concorrenti.
Anche a livello di prezzo si dimostra estremamente
competitivo, ma sono le dotazioni e in particolare
la disponibilità (a breve) della versione
Executive, con frenata antibloccaggio, a rendere
Géopolis un veicolo particolarmente interessante.
Testo by Fabrizio
Villa
Foto by Alessio
Barbanti, Marco
Campelli e Peugeot MotoCycles
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