Il cielo è minaccioso, ma s'intravede
qualche spiraglio quindi speriamo bene, una sfilata di
Jet Force è allineata in un parcheggio di Lefcara,
da cui partirà il tour sui colli circostanti. Sono
previsti una settantina di chilometri, che poi diventeranno
un centinaio, viste le 'divagazioni'.
Salgo in sella, e non si
può dire altrimenti visto che la posizione è
'altina', pur se non quanto recita la cartella stampa:
845mm, che scendono a 825 con la compressione delle sospensioni
una volta che il pilota sale a bordo. Sarà per
via della sella molto rastremata, ma la sensazione è
di stare a non più di 80cm da terra e con i miei
178cm d'altezza poggio a terra con entrambi i piedi. La
sensazione è di leggerezza e i 130kg
dichiarati dovrebbero essere effettivi.
La posizione di guida è
piuttosto raccolta e lo spazio sulla pedana non permette
d'avanzare i piedi, ma invita ad assumere una posizione
più caricata in avanti. Le sporgenze laterali dello
scudo ti fanno si sentire 'in carena', ma finiscono per
interferiscono con le gambe.
L'avviamento è immediato,
ma il motore piuttosto silenziato,
non appare grintoso, anche se il contagiri ci rivela una
predisposizione del piccolo 125cc a girare alto.
La frizione stacca oltre i 4000 giri e poi sale rapidamente
intorno agli 8.000 per tutta la durata delle accelerazioni,
inutile dire che in tutto il test non è mai sceso
sotto questa soglia...
Guidati e scortati dagli uomini Peugeot, il gruppo di
tester si avvia ordinatamente sulle stradine dell'entroterra
cipriota, giusto il tempo di prendere confidenza con la
guida a sinistra, memoria della 'dominazione' britannica,
e sondare il JetForce. Di lì a poco il gruppo si
trasformerà in un branco di assatanati, attenti
a risucchiare la scia di chi sta davanti per poi infilarlo
alla prima curva!
Non tutti sono della partita, ma perché tirarsi
indietro, in fondo non siamo alla guida di un iper sport?
Vediamo quindi come se la cava sull'impegnativo percorso
studiato dai francesi.
Occorre fare una premessa: gli organizzatori Peugeot
sono un po' sadici, sia coi mezzi che con i tester e infatti
metà delle strade erano invase dal pietrisco e
una buona parte risultava del tutto sterrata. Cosa c'entra
lo sterrato con uno scooter racing non è dato sapere,
fatto sta che la guida è stata più da supermotard
che da ginocchio a terra.
Si si, torno al JetForce... come in un veicolo racing
il motore va tenuto su di giri perché 'sotto' non
c'è gran che, e anche l'allungo non mi è
parso significativamente migliorato rispetto all'Elystar,
ma vado a memoria, i grafici dicono altro.
La ciclistica ha effettivamente
dimostrato una qualità superiore, con una stabilità
irreprensibile, che permette di impostare con precisione
le traiettorie, unitamente ad una maneggevolezza adeguata
all'utilizzo, accoppiata ad un raggio di sterzo ridottissimo.
Le sospensioni 'lavorano'
come su pochi altri scooter, sempre ben frenate, e mai
secche anche sulle piccole asperità.
La frenata poi è da
record, con l'abbinata PBS - SBS - ABS, tanto che ho volutamente
snobbato la versione 'base', priva di ABS.
Ho fatto vari test anche su fondo accidentato e la risposta,
soprattutto in casi limite è stata sicuramente
migliore di quanto avrei fatto dosando personalmente la
frenata. La potenza è notevole tanto che va dosata
per non rischiare il tamponamento da parte di chi segue.
Andandolo a cercare, qualche bloccaggio del posteriore
è possibile, ma solo a velocità prossime
allo zero.
Le gomme Hutchinson, di cui
non avevo esperienza, si sono comportate sempre bene offrendo
confidenza e non mollando la presa neppure nelle sbandate
ingenerate dal cavalletto.
Le 'pieghe' sono state il
tema dominante della giornata e purtroppo il cavalletto
centrale ha costituito un problema, andando a strisciare
sull'asfalto e, insistendo, portando scompensi al retrotreno,
un vero peccato per un veicolo con un'indole così
connotata.
Visto che lo sterrato era
nel programma, ma ai tester piace esagerare, un gruppetto
di 'ammutinati', una volta liberatisi degli 'uomini ombra'
Peugeot (voi non diteglielo!)
ha deviato per vere e proprie mulattiere,
per vedere il comportamento del JetForce come scooter
da enduro. Ebbene non si è mai arrestato se non
davanti ad un burrone assolutamente invalicabile. Buono
il lavoro delle sospensioni e anche l'ABS se l'è
cavata, certo senza le coreografiche sbandate di chi ne
era privo.
Difficile trovare la velocità massima sulle strade
percorse, ma il display digitale ha mostrato 110km/h
su un rettilineo pianeggiante e qualcosa mancava ancora.
Parlare di protezione su
uno scooter di questo tipo è come parlare di parabrezza
su una Hornet, ma il cupolino (opzionale) devia il grosso
dell'aria ed è anche esteticamente gradevole.
Non me la sento di consigliare JetForce per viaggi in
coppia, ma per brevi spostamenti il passeggero
non sta più scomodo che su una Monster.
Dei consumi non ho idea,
ma dopo i 97 km percorsi il display digitale era ben oltre
la metà e con solo 8 litri di serbatoio, il motore
ad iniezione, deve essere astemio.
Prima di trarre conclusioni dinamiche c'è ancora
da superare la 'prova pista'
di cui tratterò nella 'prossima puntata', nel frattempo
posso dire che il solo limite è determinato dal
cavalletto centrale e dalla propria abilità di
guida, per il resto il JetForce vi asseconderà
alla grande.
Certo che la versione Compressor,
con conseguente iniezione di potenza, dovrebbe rendere
eccitante anche le prestazioni che, vista anche la cilindrata,
non possono essere definite esaltanti.
Testo by Fabrizio
Villa
Foto by Marco
Campelli
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